Coronavirus: la polizia di Serra denuncia gestori e cliente di un locale

I poliziotti della Squadra volante del Commissariato di Serra San Bruno hanno individuato un esercizio commerciale con la serranda semi aperta e le luci interne accese.

All’esterno del locale c’era un avventore, in possesso di scontrino fiscale, che aveva acquistato, poco prima, della merce da asporto.

Gli agenti hanno verificato che, all’interno del locale erano presenti il gestore e la moglie, i quali hanno affermato di non essere a conoscenza della normativa vigente in ordine alla chiusura degli esercizi commerciali.

Dopo averle denunciate per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, i poliziotti hanno invitato le tre persone a rientrare nelle rispettive abitazioni ed a contattare il numero verde regionale, per la sottoposizione alla quarantena obbligatoria.

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Coronavirus, Serra: previste "misure più stringenti". In quarantena alcuni operatori sanitari

"In questo particolare momento emergenziale, che purtroppo vede la comunità del comune di Serra San Bruno coinvolta direttamente con quattro casi di persone risultate positive al Covid-19, il Commissario Straordinario, avvalendosi della collaborazione di tutta la struttura comunale e in sinergia con le altre istituzioni nonché con le forze dell’ordine, ha adottato tutti i provvedimenti e le misure utili alla tutela del benessere e della salute dei cittadini e tese a monitorare e contrastare la diffusione del coronavirus".

È quanto si legge in un comunicato diffuso questa mattina dal Comune di Serra San Bruno

"A tal riguardo - prosegue la nota - si ritiene opportuno rappresentare che, a seguito delle prescrizioni dell’Asp di Vibo Valentia, sono state adottate diverse misure di quarantena obbligatoria nei confronti di alcuni cittadini, residenti o domiciliati in questo comune, tutte ancora vigenti. Tra le suddette persone si registra la presenza anche di alcuni operatori sanitari, per i quali, nonostante le deroghe alla misura della quarantena previste dall'articolo 1, comma 2, lettera h) del decreto-legge23 febbraio 2020 n.6, d’intesa con l’Asp è stato convenuto, prima di assumere qualsiasi ed eventuale iniziativa, di attendere l’esito degli accertamenti per la verifica della relativa situazione sanitaria. Al precipuo fine di supportare la popolazione in tale contingenza è stato attivato presso la sede comunale il Centro pperativo comunale, i cui responsabili erano già stati preallertati dall’11 marzo u.s., con presidio fisso. Risulta già operativo da qualche giorno il servizio di consegna a domicilio dei generi alimentari e dei farmaci per le persone vulnerabili e/o non autosufficienti, espletato l’ausilio delle associazioni del territorio che hanno manifestato la propria disponibilità. Nella giornata di domani 23 marzo si provvederà a sanificare in via cautelativa la sede comunale, che, pertanto, resterà chiusa. In ogni caso sarà garantita la piena funzionalità dei servizi da remoto. Il Coc - continua il comunicato - sarà trasferito momentaneamente presso la sede Com. Si coglie l’occasione per fare appello al senso di responsabilità collettivo e per sollecitare, ulteriormente, i cittadini affinché rispettino le misure previste dalla normativa vigente, con particolare riferimento alle nuove disposizioni del D.P.C.M. del 22 marzo 2020 con il quale è stato previsto il divieto per chiunque di trasferirsi o spostarsi, con qualsiasi mezzo di trasporto, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovi, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Le forze dell’ordine e la polizia locale continueranno a verificare la pedissequa applicazione delle suddette prescrizioni, sanzionando i trasgressori. La situazione - conclude la nota - continua ad essere monitorata e saranno adottate tutte le ulteriori e più stringenti iniziative, consentite dal quadro normativo vigente, che si renderanno necessarie". 

Coronavirus, Santelli: "Il blocco dell'esodo è una vittoria della Calabria"

"Sono felice che il governo abbia compreso le preoccupazioni del Sud ed abbia cercato di porvi rimedio varando un’ordinanza del ministero dell’Interno e della Salute che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi in un comune diverso da quello in cui si trovano, quindi di evitare “fughe verso Sud”. La Calabria aveva necessità di risposte concrete per evitare nuovi contagi".

È quanto scrive in una nota la presidente della Regione Calabria, Jole Santelli.

"Ringrazio il Presidente Tajani -aggiunge - ed i colleghi parlamentari e consiglieri regionali che ieri ed oggi hanno fatto 'squadra Calabria' per raggiungere il risultato. Ringrazio il Ministro Lamorgese ed il Ministro Speranza che hanno subito compreso la gravità delle nostre preoccupazioni.

 Si tratta di una vittoria per la Calabria, ma anche per tutto il Sud Italia che rischiava di dover fronteggiare una nuova ondata di arrivi che avrebbe reso più critica la situazione attuale".

 

Coronavirus: "La prossima settimana sarà cruciale"

"Le prima misure stringenti di contenimento sono state adottate l'11 marzo, quindi ci aspettavamo di vedere risultati a partire da 2-3 settimane. La prossima settimana sarà da questo punto di vista assolutamente cruciale e ci aspettiamo di vedere un segnale di inversione di tendenza".

E’ quanto ha affermato il direttore del Consiglio superiore  di sanità, Franco Locatelli.

 "Adesso – aggiunto - è il momento per trarre ancora più motivazione per proseguire comportamenti individuali che ci permetteranno di prevenire la diffusione del virus e soprattutto un allargamento a regioni che non configurano, ad oggi, uno scenario impegnativo come quello di Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna".

Coronavirus, Italia: ieri denunciateoltre 11 mila persone

Nella giornata di ieri le forze di polizia hanno controllato, in applicazione delle misure di contenimento del contagio da coronavirus, 208.053 persone, 11.068 delle quali sono state denunciate.

Gli esercizi commerciali controllati sono stati 75.362, con 142 esercenti denunciati e 20 attività sospese.

Salgono così a 1.858.697 le persone controllate dall'11 al 21 marzo 2020, 82.041 quelle denunciate per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità e 1.943 per false dichiarazioni.

Gli esercizi commerciali controllati sono stati 910.023, con 2.119 titolari denunciati.

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Coronavirus, da oggi è vietato lasciare il proprio comune

Da oggi, su tutto il territorio nazionale, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in comune diverso da quello in cui si trovano.

Uniche eccezioni: comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

A stabilirlo, l'ordinanza adottata congiuntamente dai ministri della Salute Roberto Speranza e dell'Interno Luciana Lamorgese che, allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19, sarà efficace fino all'entrata in vigore di un nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.

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Coronavirus, la mappa del contagio regione per regione

Sono complessivamente 46.638 le persone positive al coronavirus in Italia (Per i dati completi clicca qui).

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono: 17.885 in Lombardia, 6.390 in Emilia-Romagna, 4.644 in Veneto, 4.127 in Piemonte, 2.231 nelle Marche, 2.144 in Toscana, 1.351 in Liguria, 1.272 nel Lazio, 866 in Campania, 738 in Friuli Venezia Giulia, 885 nella Provincia autonoma di Trento, 648 nella Provincia autonoma di Bolzano, 748 in Puglia, 596 in Sicilia, 539 in Abruzzo, 500 in Umbria, 354 in Valle d’Aosta, 327 in Sardegna, 273 in Calabria, 81 in Basilicata e 52 in Molise.

Le persone guarite sono 7.024, quelle decedute 5.476.

Ospedale di Serra: Lagrotteria, Giancotti e Albano: “Insoddisfatti della gestione del caso di Coronavirus, pretendiamo rispetto ed attenzione”

“A seguito di quanto accaduto all’Ospedale di Serra San Bruno in occasione del riscontro di un caso di paziente positivo al Covid-19 manifestiamo formalmente il nostro disappunto nei confronti dell’Asp di Vibo Valentia e di questo abbiamo provveduto ad inoltrare apposita comunicazione ufficiale al Commissario Straordinario Dott. Giuliano ”.

Gli ex consiglieri comunali Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano si soffermano su quella che definiscono “una gestione non ottimale della situazione, causata anche e soprattutto dalla mancata attivazione del Pre-Triage e dell’adozione delle relative procedure previste in questi casi” e mettono in evidenza “la assoluta mancanza di dispositivi di protezione individuale che dovrebbero essere forniti a tutti gli operatori sanitari e di cui non vi è, invece, ancora disponibilità”. In più, rilevano che “a seguito dell’esposizione, avuta nei giorni scorsi, degli operatori del Pronto Soccorso potrebbe verificarsi una situazione di potenziale contagio” e ricordano che “sono state emesse diverse ordinanze di quarantena obbligatoria, anche nei confronti di personale ospedaliero, ci fa allarmare e rimaniamo sgomenti di fronte alla irresponsabile scelta di emanare un ordine di servizio nei confronti di tutto il personale del Pronto Soccorso e del 118 e di Radiologia di rientrare comunque in servizio, senza alcun preventivo controllo sanitario che riteniamo, in queste circostanza, obbligatorio a tutela degli stessi operatori, dei pazienti e della popolazione del territorio delle serre. Ci chiediamo chi è, l’incosciente, che si vorrà fare carico di tale gravi disposizioni”

Da qui nascono ulteriori riflessioni e richieste: “è assolutamente necessario evitare la diffusione del virus e spegnere sul nascere eventuali focolai. Dunque, anche alla luce degli ultimi ordini di servizio, riteniamo urgente:

1)      sospendere l’ordine di servizio di rientro al lavoro dei soggetti interessati ed effettuare, a tutela della loro salute e di quella dei pazienti, i tamponi sugli operatori sanitari entrati in contatto con il paziente poi risultato positivo e di tutto il personale ospedaliero, così come anticipato, nei giorni scorsi, anche dal DG del Dipartimento  della Salute regionale Dott. Belcastro;

2)      dotare, immediatamente, di tutti i dispositivi di protezione e attrezzatura necessaria al corretto svolgimento delle prestazioni sanitarie: tutti gli operatori sanitari del Pronto soccorso, del 118, dei reparti, tutti i dipendenti ospedalieri e anche coloro i quali, anche essi ad oggi trascurati, forniscono il servizio di assistenza domiciliare, che quotidianamente entrano in contatto con gli ammalati e che possono rappresentare un ipotetico veicolo di contagio e veicolazione del virus, di tutti i dispositivi di protezione;

3)     rendere disponibili maggiori unità di personale infermieristico, anche impiegando personale attualmente non impiegato negli ambulatori che momentaneamente sono stati chiusi;

4)      provvedere all’immediata apertura del Pre-Triage che, al momento, sembrerebbe ancora chiuso in quanto, ad oggi,  sembrebbe non ci sia la disponibilità, all'interno della stessa tenda neanche della dotazione, per tipologia e quantità, di idonea strumentazione e, cosa  altrettanto grave, ribadiamo manca della dotazione degli appositi dispositivi di protezione per gli operatori (DPI).

5)      garantire l’operatività e la reperibilità di personale, secondo quanto previsto dalla delibera n. 345 del 18 marzo, che ad oggi non ha trovato riscontro in alcun ordine di servizio. Ciò servirebbe a rendere disponibile ulteriore personale necessario al presidio ospedaliero per il funzionamento della tenda di Pre-Triage e del Pronto Soccorso e ad attivare e rendere disponibile il servizio della seconda ambulanza, che potrebbe essere impiegata per il trasporto di pazienti risultati positivi. E che oggi si rende ancor più necessaria per il nostro territorio. Sarebbe pertanto opportuno, anche qua, quantomeno creare con apposita turnazione di reperibilità necessaria al possibile impiego di questo mezzo dotandolo degli appositi sistemi per l'isolamento e trasporto in ambulanza di pazienti a rischio contagio.

Lagrotteria, Giancotti e Albano spiegano inoltre che “pretendiamo rispetto ed attenzione verso la comunità” e che “rimarremo sempre vigili per far rispettare il sacrosanto diritto alla tutela della salute della nostra comunità, lotteremo per garantire il rispetto dei operatori ospedalieri e per la tutela della loro incolumità su i luoghi di lavoro. E tutto ciò senza guardare in faccia nessuno nel solo interesse e tutela dei cittadini e del nostro territorio”.

“Infine ringraziamo tutti coloro in questi giorni si sono adoperati al servizio dei cittadini a difesa e tutela della loro incolumità: operatori ospedalieri, medici ed infermieri del Pronto Soccorso, dei Reparti e del servizio di Assistenza domiciliare; le Forze dell’Ordine: Carabinieri e Polizia; I dipendenti Comunali e la Polizio Municipale; gli operatori di Protezione civili e i volontari che si sono adoperati per garantire le consegne a domicilio per chi non autosufficiente e comunque a tutela della salute di tutti noi. Grazie a tutti Voi”

 

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