Coronavirus: ecco il nuovo modulo per gli spostamenti (Scarica)

Sono in vigore da oggi le nuove misure per il contenimento del diffondersi del coronavirus.

Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale estende, fino al prossimo 3 aprile, le misure già inserite nel Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. 

Tra le prescrizioni più significative quelle che limitano gli spostamenti.

Coloro i quali dovranno viaggiare per "esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute", saranno tenuti a presentare ai controlli la certificazione attestante il motivo dello spostamento.

Chiunque abbia necessità di spostarsi, potrà presentare ai controlli il modulo (per scaricarlo clicca qui) di autodichiarazione predisposto dal dipartimento di Pubblica sicurezza.

Coronavirus, chiude l'ufficio immigrazione della Questura di Vibo Valentia

La Questura di Vibo Valentia comunica che, in ottemperanza alle misure straordinarie adottate dalla Direzione centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere alla luce delle prescrizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica in atto, da oggi e per la durata di 30 giorni è stata decisa la chiusura al pubblico dello sportello dell’Ufficio immigrazione destinato al rilascio ed al rinnovo dei permessi di soggiorno.

Si rende noto all’utenza che gli appuntamenti già calendarizzati saranno posticipati di 30 giorni a cura di Poste Italiane, che invierà agli interessati una nuova convocazione.

Per le informazioni del caso potrà essere inoltrata una e-mail all’indirizzo pec Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., evitando di recarsi personalmente negli uffici.

In ogni caso verrà assicurata l’attività relativa alla ricezione delle manifestazioni di volontà di richiedere protezione internazionale.

Coronavirus: cosa è consentito e cosa è vietato. Il vademecum del governo

Decreto #IoRestoaCasa, domande frequenti sulle misure adottate dal governo

 ZONE INTERESSATE DAL DECRETO

1 Ci sono differenze all’interno del territorio nazionale?
No, per effetto del dpcm del 9 marzo le regole sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile.

2 Sono ancora previste zone rosse?
No, non sono più previste zone rosse. Le limitazioni che erano previste nel precedente dpcm del 1° marzo (con l’istituzione di specifiche zone rosse) sono cessate. Ormai, con il dpcm del 9 marzo, le regole sono uguali per tutti.

SPOSTAMENTI

1 Cosa si intende per “evitare ogni spostamento delle persone fisiche”? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? Chi è sottoposto alla misura della quarantena, si può spostare?
Si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro  o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.

2 Se abito in un comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?
Sì, è uno spostamento giustificato per esigenze lavorative.

3 Ci sono limitazioni negli spostamenti per chi ha sintomi da infezione respiratoria e febbre superiore a 37,5?
In questo caso si raccomanda fortemente di rimanere a casa, contattare il proprio medico e limitare al massimo il contatto con altre persone.

4 Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
È sempre possibile uscire per andare al lavoro, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al lavoro, anche tramite l’autodichiarazione vincolante di cui alla FAQ n.  1 o con ogni altro mezzo di prova , la cui non veridicità costituisce reato. In caso di controllo, si dovrà dichiarare la propria necessità lavorativa. Sarà cura poi delle Autorità verificare la veridicità della dichiarazione resa con l’adozione delle conseguenti sanzioni in caso di false dichiarazioni.

5 Come si devono comportare i transfrontalieri?
I transfrontalieri potranno entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo (vedi faq precedente).

6 Ci saranno posti di blocco per controllare il rispetto della misura?
Ci saranno controlli. In presenza di regole uniformi sull’intero territorio nazionale, non ci saranno posti di blocco fissi per impedire alle persone di muoversi. La Polizia municipale e le forze di polizia, nell’ambito della loro ordinaria attività di controllo del territorio, vigileranno sull’osservanza delle regole.

7 Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?
Sì, chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, fermo restando che poi si potrà spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

8 È possibile uscire per andare ad acquistare generi alimentari? I generi alimentari saranno sempre disponibili?
Sì, si potrà sempre uscire per acquistare generi alimentari e non c’è alcuna necessità di accaparrarseli ora perché saranno sempre disponibili.

9 È consentito fare attività motoria?
Sì, l’attività motoria all’aperto è consentita purché non in gruppo.

10 Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?
Si, ma solo in caso di stretta necessità (acquisto di beni necessari, come ad esempio le lampadine che si sono fulminate in casa).

11 Posso andare ad assistere i miei cari anziani non autosufficienti?
Sì, è una condizione di necessità. Ricordate però che gli anziani sono le persone più vulnerabili e quindi cercate di proteggerle dai contatti il più possibile.
 
TRASPORTI

1 Sono previste limitazioni per il transito delle merci?
No, nessuna limitazione. Tutte le merci (quindi non solo quelle di prima necessità) possono essere trasportate sul territorio nazionale. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può spostarsi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci.

2 I corrieri merci possono circolare?
Sì, possono circolare.

3 Sono un autotrasportatore. Sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
No, non sono previste limitazioni al transito e all’attività di carico e scarico delle merci.

4 Esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea?
No. Non esistono limitazioni per il trasporto pubblico non di linea. Il servizio taxi e di ncc non ha alcuna limitazione in quanto l’attività svolta  è considerata esigenza lavorativa.

UFFICI E DIPENDENTI PUBBLICI

1 Gli uffici pubblici rimangono aperti?
Sì, su tutto il territorio nazionale. L’attività amministrativa è svolta regolarmente. In ogni caso quasi tutti i servizi sono fruibili on line. E’ prevista comunque la sospensione delle attività didattiche e formative in presenza di scuole, nidi, musei, biblioteche.

2 Il decreto dispone per addetti, utenti e visitatori degli uffici delle pubbliche amministrazioni, sull’intero territorio nazionale, la messa a disposizione di soluzioni disinfettanti per l’igiene delle mani. Nel caso di difficoltà di approvvigionamento di tali soluzioni e conseguente loro indisponibilità temporanea, gli uffici devono rimanere comunque aperti?
Gli uffici devono rimanere comunque aperti. La presenza di soluzioni disinfettanti è una misura di ulteriore precauzione ma la loro temporanea indisponibilità non giustifica la chiusura dell’ufficio, ponendo in atto tutte le misure necessarie per reperirle.

3 Il dipendente pubblico che ha sintomi febbrili è in regime di malattia ordinaria o ricade nel disposto del decreto-legge per cui non vengono decurtati i giorni di malattia?
Rientra nel regime di malattia ordinaria. Qualora fosse successivamente accertato che si tratta di un soggetto che rientra nella misura della quarantena o infetto da COVID-19, non si applicherebbe la decurtazione.

4 Sono un dipendente pubblico e vorrei lavorare in smart working. Che strumenti ho?
Le nuove misure incentivano il ricorso allo smart working, semplificandone l’accesso. Compete al datore di lavoro individuare le modalità organizzative che consentano di riconoscere lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Il dipendente potrà presentare un’istanza che sarà accolta sulla base delle modalità organizzative previste.

PUBBLICI ESERCIZI

1 Bar e ristoranti possono aprire regolarmente?
È consentita l’attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione.

2 Si potranno comunque effettuare consegne a domicilio di cibi e bevande?
Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all’apertura al pubblico. L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio. Sarà cura di chi organizza l’attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cosiddetta piattaforma – evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.

3 Sono gestore di un pub. Posso continuare ad esercitare la mia attività?
Il divieto previsto dal DPCM riguarda lo svolgimento nei pub di ogni attività diversa dalla somministrazione di cibi e bevande. È possibile quindi continuare a somministrare cibo e bevande nei pub, sospendendo attività ludiche ed eventi aggregativi (come per esempio la musica dal vivo, proiezioni su schermi o altro), nel rispetto delle limitazioni orarie già previste per le attività di bar e ristoranti (dalle 6.00 alle 18.00) e, comunque, con l’obbligo di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

4 Cosa è previsto per teatri, cinema, musei, archivi, biblioteche e altri luoghi della cultura?
Ne è prevista la chiusura al pubblico su tutto il territorio nazionale.

SCUOLA

1 Cosa prevede il decreto per le scuole?
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado. Resta la possibilità di svolgimento di attività didattiche a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

UNIVERSITÀ

1 Cosa prevede il decreto per le università?
Nel periodo sino al 3 aprile 2020, è sospesa la frequenza delle attività di formazione superiore, comprese le università e le istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani. Resta la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza, tenendo conto, in particolare, delle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Non è sospesa l’attività di ricerca.

2 Si possono tenere le sessioni d’esame e le sedute di laurea?
Sì, potranno essere svolti ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza o comunque adottando le precauzioni di natura igienico sanitaria ed organizzative indicate dal dpcm del 4 marzo; nel caso di esami e sedute di laurea a distanza, dovranno comunque essere assicurate le misure necessarie a garantire la prescritta pubblicità.

3 Si possono tenere il ricevimento degli studenti e le altre attività?
Sì. Corsi di dottorato, ricevimento studenti, test di immatricolazione, partecipazione a laboratori, etc., potranno essere erogati nel rispetto delle misure precauzionali igienico sanitarie, ricorrendo in via prioritaria alle modalità a distanza. Anche in questo caso particolare attenzione dovrà essere data agli studenti con disabilità.

4 Cosa si prevede per i corsi per le specializzazioni mediche?
Dalla sospensione sono esclusi i corsi post universitari connessi con l’esercizio delle professioni sanitarie, inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, e le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie e medica. Non è sospesa l’attività di ricerca.

5 Cosa succede a chi è in Erasmus?
Per quanto riguarda i progetti Erasmus+, occorre riferirsi alle indicazioni delle competenti Istituzioni europee, assicurando, comunque, ai partecipanti ogni informazione utile.

CERIMONIE ED EVENTI

1 Cosa prevede il decreto su cerimonie, eventi e spettacoli?
Su tutto il territorio nazionale sono sospese tutte le manifestazioni organizzate nonché gli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico (quali, a titolo d’esempio, cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati).

2 Si può andare in chiesa o negli altri luoghi di culto? Si possono celebrare messe o altri riti religiosi?
Fino al 3 aprile sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Pertanto è sospesa anche la celebrazione della messa e degli altri riti religiosi, come la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica.
Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.

TURISMO

1 Cosa prevede il decreto per gli spostamenti per turismo?
Sull’intero territorio nazionale gli spostamenti per motivi di turismo sono assolutamente da evitare. I turisti italiani e stranieri che già si trovano in vacanza debbono limitare gli spostamenti a quelli necessari per rientrare nei propri luoghi di residenza, abitazione o domicilio.
Poiché gli aeroporti e le stazioni ferroviarie rimangono aperti, i turisti potranno recarvisi per prendere l'aereo o il treno e fare rientro nelle proprie case. Si raccomanda di verificare lo stato dei voli e dei mezzi di trasporto pubblico nei siti delle compagnie di trasporto terrestre, marittimo e aereo.

2 Come trova applicazione la limitazione relativa alle attività di somministrazione e bar, alle strutture turistico ricettive?
Le strutture ricettive possono svolgere attività di somministrazione e bar anche nella fascia oraria dalle ore 18 alle ore 6, esclusivamente in favore dei propri clienti e nel rispetto di tutte le precauzioni di sicurezza di cui al dpcm dell’8 marzo.

3 Come si deve comportare la struttura turistico ricettiva rispetto ad un cliente? Deve verificare le ragioni del suo viaggio?
Non compete alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche.

AGRICOLTURA

1 Sono previste limitazioni per il trasporto di animali vivi, alimenti per animali e di prodotti agroalimentari e della pesca?
No, non sono previste limitazioni.

2 Se sono un imprenditore agricolo, un lavoratore agricolo, anche stagionale, sono previste limitazioni alla mia attività lavorativa?
No, non sono previste limitazioni.

Coronavirus: come capire quando l’influenza non è normale. I sintomi descritti dall’Istituto superiore di sanità

Nei pazienti deceduti e positivi al COVID-19 i sintomi di esordio più comuni sono la febbre e la dispnea (difficoltà a respirare), mentre meno comuni sono i sintomi gastrointestinali (diarrea) e l’emottisi, l’emissione di sangue dalle vie respiratorie ad esempio con un colpo di tosse. Lo afferma l’analisi dei dati dei 155 pazienti italiani deceduti al 6 marzo condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, che aggiorna quella condotta su 105 casi resa nota il 5 marzo.

 Febbre e dispnea sono presenti come sintomi di esordio rispettivamente nell’86% e nell’82% dei casi esaminati. Altri sintomi iniziali riscontrati sono tosse (50%), e appunto diarrea ed emottisi (5%). “Questi dati suggeriscono che per chi presenta solo febbre è sufficiente allertare il proprio medico rimanendo a casa - spiega Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss -, mentre in presenza di entrambi i sintomi è meglio contattare il 112 o 118. In ogni caso ricordiamo che bisogna assolutamente evitare di andare per proprio conto dal medico o al pronto soccorso, per evitare di esporre il personale e i pazienti a rischi. Seguire questa e tutte le altre norme di prevenzione dettate in questi giorni è fondamentale per rallentare il più possibile l’epidemia e proteggere le persone più fragili. Le misure individuali di limitazione dei contatti sociali sono fondamentali per poter contrastare il virus, facciamo appello al senso di responsabilità di tutti”.

Per quanto riguarda la mortalità legata al virus i dati aggiornati confermano quelli del primo studio. L’età media dei pazienti deceduti e positivi a COVID-19 è 81.4. Le donne sono 48 (31.0%). Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,6. I decessi avvengono in grandissima parte dopo gli 80 anni e in persone con importanti patologie pre-esistenti: nel dettaglio la mortalità è del 14,3% oltre i 90 anni, dell’8,2% tra 80 e 89, del 4% tra 70 e 79, dell’1,4% tra 60 e 69 e dello 0,1% tra 50 e 59, mentre non si registrano decessi sotto questa fascia d’età. Complessivamente, 21 pazienti (15,5% del campione) presentavano 0 o 1 patologia, 25 (18,5%) presentavano 2 patologie e 70 (60,3%) presentavano 3 o più patologie; per 19 pazienti non è stato ancora possibile recuperare ad oggi l’informazione. Ipertensione e cardiopatia ischemica si confermano le patologie più frequenti.

Confronto Italia-Cina

L’aggiornamento dei dati conferma che in tutte le fasce di età la letalità nella popolazione italiana è più bassa rispetto a quella osservata in Cina. La letalità complessiva in Italia sui 155 casi risulta invece del 2,9% contro il 2,3% della Cina. Il dato generale è più alto nella popolazione italiana perché l’età media della popolazione italiana è maggiore rispetto a quella cinese (44 vs 37 anni – stime WHO 2013) e in Italia c’è un maggior numero di malati con età superiore agli 80 anni.

“L’analisi di questi dati consente di effettuare valutazioni sulle quali stabilire raccomandazioni e comportamenti – sottolinea Brusaferro - pertanto è fondamentale che venga aggiornato costantemente il sistema di sorveglianza con le cartelle cliniche dei deceduti da parte degli ospedali”.

Calabria, accertati due nuovi casi di coronavirus

Ci sono due nuovi casi di coronavirus accertati in Calabria.

Si tratta di una donna di 61 anni di Crotone, appena rientrata dal Nord Italia, che, a causa del preoccupante quadro clinico, è stata ricoverata nel reparto malattie infettive dell'ospedale "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro. 

Il secondo paziente è, invece, un uomo anziano, che non presenta alcuna complicazione, attualmente ricoverato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Con i due nuovi casi, sale quindi a tredici il numero dei calabresi contagiati dal coronavirus.

Coronavirus: ingiustificati gli "assalti" ai supermercati. La Prefettura di Vibo al lavoro per controllare eventuali speculazioni

"Come noto nella serata di ieri 9 marzo u.s. è stato emanato il DPCM contenente misure per prevenire il contenimento della diffusione del COVID-19. A tal riguardo, atteso che in alcune città italiane si sono registrati assembramenti nei pressi dei supermercati, si rappresenta che ai sensi dell’art. 1 lett. a) del DPCM citato sono consentiti gli spostamenti per l’acquisto dei beni di prima necessità (tra cui alimenti, farmaci ecc.). Sono in ogni caso garantiti gli approvvigionamenti delle merci. Il provvedimento del Presidente del Consiglio, infatti, non incide sulle attività degli autotrasportatori. Sono in atto iniziative per controllare ogni eventuale tentativo di speculazione sui prezzi di mercato. Per tali motivi si invita ad adottare comportamenti responsabili e ad evitare assembramenti ingiustificati. La situazione è costantemente monitorata da questa Prefettura".

È quanto si legge in una nota della Prefettura di Vibo Valentia.

  • Published in Cronaca

Emergenza coronavirus, il messaggio del priore della Certosa di Serra San Bruno

Riceviamo e pubblichiamo

"Cari fratelli e care sorelle, non avremmo mai pensato di trovarci in una situazione tale che si dovesse sospendere la celebrazione della Santa Messa per il pubblico, non solo nella cappella esterna della nostra Certosa, ma anche in tutte le chiese. Tuttavia dobbiamo attenerci alle indicazioni che le autorità hanno stabilito, nella consapevolezza che la responsabilità di tutti sarà l’unica via per superare questo momento di emergenza. In questi giorni sono arrivate in Certosa molte telefonate di persone che volevano esprimere il loro dolore e la loro costernazione per la privazione della Messa e dell’Eucaristia. Vi siamo vicini con tutto il cuore e offriremo ogni giorno la vostra sofferenza sull’altare. Noi certosini da sempre celebriamo l’Eucaristia in clausura separati da tutti, ma la nostra Eucaristia è stata sempre celebrata per tutti e in comunione con tutti. Adesso la straordinaria circostanza in cui ci troviamo ci chiama a vivere ancora di più questa speciale comunione: noi continueremo ogni giorno, come sempre, la solenne celebrazione comunitaria del Santo Sacrificio e lo faremo insieme a tutti voi, offrendo la nostra comunione soprattutto per coloro che in questo momento sono privati della partecipazione all’Eucaristia. In questa situazione non bisogna lasciarsi andare spiritualmente, diventando apatici nei confronti della vita spirituale, ma piuttosto intensificare l’unione col Signore con la preghiera, offrendo a Dio la nostra impotenza, la nostra sorpresa, il nostro timore. Ogni giorno, i monaci certosini, andando alla Messa conventuale delle 08.00, pregheranno in modo speciale per tutti coloro che non possono parteciparvi, vi invitiamo quindi ad unirvi alla nostra preghiera e alla consacrazione che farà il sacerdote sull’altare. Così come vi chiediamo di unirvi a noi anche per i Vespri, che vengono celebrati ogni giorno alle 17.00, alla fine dei quali faremo una preghiera speciale per l’epidemia. Possa l’intercessione della Vergine Maria e di San Bruno nostro Padre liberarci da questo male e ridarci la gioia della fraternità. Un caro abbraccio a tutti, in comunione di preghiera".

Dom Ignazio Iannizzotto-  Priore della Certosa di Serra San Bruno

Italia zona rossa, divieti estesi a tutta la Penisola. Scuole chiuse fino al 3 aprile

" I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell'Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti".

È quanto ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante una conferenza stampa tenuta questa sera a Palazzo Chigi.  

"Sto per firmare - ha aggiunto il premier - un provvedimento che possiamo sintetizzare con l'espressione 'io resto a casa'". 

Pertanto, tutti gli spostamenti saranno vietati, se non per comprovate necessità, in tutta Italia 

"Non c'è ragione - ha proseguito Conte - per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo". 

Il provvedimento, che prevede anche la prosecuzione della chiusura delle scuole e lo stop al campionato di Serie A, sarà valido fino al tre aprile.

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