'Ndrangheta nel Reggino, arrestati 5 presunti affiliati alle cosche Condello e Rugolino

I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno dando esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal gip del Tribunale reggino, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 5 persone, ritenute responsabili di associazione mafiosa.

Il provvedimento costituisce l’esito di un approfondimento investigativo condotto dai militari del Nucleo investigativo di Reggio Calabria che, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale dntimafia reggina, ha consentito di individuare, allo stato degli atti e fatti salvi i successivi sviluppi processuali, gli indagati quali appartenenti alle cosche cittadine “Condello” e “Rugolino” oltre che della locale di Oppido Mamertina.

 

'Ndrangheta: arrestati i mandanti di un omicidio

È scattata alle prime ore di questa mattina un’operazione dell’Arma dei carabinieri di Reggio Calabria e Vibo Valentia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, finalizzata all'esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare emessa da gip presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di tre persone, ritenute responsabili, in concorso tra loro e con altri indagati, già colpiti da analogo provvedimento lo scorso 10 novembre, dei delitti di omicidio, detenzione e porto di armi clandestine e da guerra, ricettazione, commessi con l’aggravante del metodo e delle finalità mafiose.

Le indagini hanno permesso di individuare i mandanti e gli esecutori dell’omicidio di Giuseppe Canale, affiliato alla cosca “Condello-Chirico”, ucciso il 12 agosto 2011, in pieno giorno da due sicari vibonesi assoldati dalla cosca reggina.

Gli approfondimenti svolti dai militari dell’Arma hanno fatto piena luce, anche, sul movente del grave fatto di sangue, inquadrabile nell’ambito dei contrasti sorti all’interno della consorteria, al tempo egemone nel quartiere Gallico della città  dello Stretto, per la successione nel ruolo di vertice.

Gli arrestati sono Antonino Crupi, di 35 anni, Giuseppe Germanò, di 48, e Diego Zappia, di 33.

Per l'esecuzione dei nuovi arresti sono state determinanti le rivelazioni di uno degli esecutori dell'omicidio di Canale, Nicola Figliuzzi, già arrestato nel novembre scorso.

 

 

'Ndrangheta, confiscati beni per 214 milioni di euro a due imprenditori

Gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, unitamente a quelli del Centro Operativo D.I.A. di Reggio Calabria, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale, che ha riguardato un ingente patrimonio, riconducibile a due noti imprenditori reggini, ritenuti contigui ad esponenti della ‘ndrangheta legati alle cosche Tegano e Conedello di Reggio Calabria, Alvaro di Sinopoli, Barbaro di Platì e Libri di Cannavò, del valore complessivo stimato di oltre 214 milioni di euro. A seguito di una mirata attività investigativa e di analisi economico-finanziaria, gli uomini della Guardia di Finanza e della D.I.A. ritengono di aver accertato una palese sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato ed i redditi dichiarati dai soggetti investigati, tale da non giustificarne la legittima provenienza. Complessivamente sono stati confiscati, in Calabria e Lombardia, 220 beni immobili, tra appartamenti, ville e terreni, 9 società e 22 rapporti finanziari. Irrogate anche le misure di prevenzione personali della sorveglianza speciale nei confronti dei due imprenditori. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11.00 presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo Cafiero de Raho.

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