Violenze e maltrattamenti all'ex convivente, manette per un 64enne

La polizia ha tratto in arresto un uomo di 64 anni ritenuto responsabile dei reati di violenza sessuale, maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti dell’ex convivente.

Tutto ha avuto inizio nelle scorse settimane, quando la donna, ormai esasperata e terrorizzata, si è presentata presso gli uffici della Squadra mobile di Cosenza, dove ha raccontato di aver subito diversi episodi di maltrattamenti e rapporti sessuali di ogni tipo consumati contro la sua volontà, spesso sotto la minaccia di un coltello. Come se non bastasse, l’uomo avrebbe preteso anche una parte della pensione percepita dalla presunta vittima. Neanche la decisione di troncare la relazione sarebbe servita a tenere lontano l’indagato che avrebbe continuato a perseguitarla e a minacciarla, tanto da farle limitare le uscite di casa.

Ricevuta la denuncia, gli investigatori si sono messi al lavoro e una volta accertato quanto dichiarato dalla donna hanno assicurato l’uomo alla giustizia.

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Armi e droga, un arresto e una denuncia

Durante una serie di controlli del territorio, i poliziotti della Questura di Cosenza  hanno  denunciato una persona trovata in possesso di 60 grammi di marijuana.

Inoltre, durante una perquisizione hanno arrestato un uomo nella cui abitazione hanno rinvenuto un fucile calibro 12, una pistola semiautomatica calibro 6.35 e le relative munizioni. Entrambe le armi avevano la matricola abrasa.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto nella casa circondariale di Cosenza.

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Accoltella una donna, arrestato

Un uomo residente in un centro del Cosentino è stato arrestato dalla polizia, poiché ritenuto responsabile dell’accoltellamento di una donna di 72 anni.

Tutto ha avuto inizio ieri mattina, quando in piazza Valdesi, a Cosenza, una pensionata è stata raggiunta alle braccia e al tronco, dai fendenti inferti da una persona, successivamente dileguatasi a bordo di un’auto.

Giunti sul posto in seguito ad una segnalazione, gli agenti hanno avviato le indagini che hanno permesso di rintracciare il presunto responsabile nella sua abitazione. Nella vettura dell’indagato i poliziotti hanno rinvenuto tracce di sangue e il coltello che sarebbe stato usato per compiere l’aggressione. L’uomo, pertanto, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione. 

Per gli investigatori, all’origine del gesto ci sarebbe una relazione sentimentale finita male.

Giochi new slot con scheda clonata sequestrati in Calabria

Nei giorni scorsi, finanzieri del Comando provinciale Cosenza, funzionari dell’ufficio dei Monopoli per la Calabria e del gruppo Cp Operazioni della direzione generale dell’Agenzia delle accise, delle dogane e dei monopoli (Adm), coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, hanno sottoposto a sequestro 32 apparecchi da gioco muniti di scheda clonata ed oltre 16 mila euro, ritenuti frutto dell’illecita attività di frode informatica.

Per tale ipotesi di reato risulta indagato l’amministratore/legale rappresentante di una società di Castrovillari (Cs), dedita alla gestione/noleggio di tali apparecchi da divertimento presso vari esercizi commerciali della provincia di Cosenza ed in Lombardia, Campania e Basilicata.

Il servizio trae origine da alcuni spunti investigativi derivanti dalla segnalazione di una società specializzata nella manutenzione di smart card di videogiochi in merito alla presenza di una scheda palesemente alterata, inviata per la riparazione dal citato gestore di Castrovillari.

A seguito di ulteriori approfondimenti e riscontri eseguiti dalle fiamme gialle e dai funzionari Adm, la Procura della Repubblica di Catanzaro, competente sui reati informatici, ha disposto perquisizioni sia presso il magazzino del gestore castrovillarese che presso gli esercizi commerciali dove erano installati i congegni da gioco.

All’esito delle perquisizioni, è stato accertato che 32 apparecchi su 87 erano irregolari, in quanto muniti di una doppia scheda da gioco, abilmente occultata in apposito doppio fondo, che permetteva di eludere il conteggio delle giocate ed evadere le imposte dovute all’erario (il cosiddetto prelievo unico erariale).

I videogiochi del tipo new slot, come quelli in questione, sono apparecchi da divertimento che erogano vincite in denaro e sono collegati alla rete telematica dell’Adm a cui inviano, in automatico, i dati sulle giocate effettuate. Su queste vengono determinate le imposte da versare.

Nel caso di specie, la presenza di una doppia scheda permetteva di inoltrare solo dati parziali e, di conseguenza, veniva dichiarato meno del dovuto, al fine di evadere le imposte.

L’ipotesi investigativa è dunque che sia stata realizzata una frode informatica.

 

Ricercato in tutta Europa per rapina e violenza sessuale, catturato in Calabria

Nella tarda mattinata di ieri, i poliziotti del Commissariato di Corigliano-Rossano e della Squadra mobile di Cosenza hanno arrestato un cittadino straniero di 37 anni, destinatario di mandato d’arresto europeo.

Ricercato in Spagna dal 2014, per rapina e violenza sessuale, l'uomo era riuscito ad entrato in Italia clandestinamente.

All'arresto si è giunti in seguito alla segnalazione con la quale la Direzione centrale della polizia criminale ha dato il via ad un'attività d'indagine che ha consentito di localizzare il ricercato nella Sibaritide.

Dopo la cattura e l'arresto, il 37enne è stato trasferito nel carcere di Castrovillari.

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Aggredisce una minorenne per rubarle il telefono, arrestata

Una ragazza di nazionalità straniera è stata arrestata dalla polizia a Cosenza, con l'accusa di aver compiuto una rapina ai danni di una minorenne.

In particolare, l'indagata avrebbe aggredito la vittima per sottrarle il telefono cellulare. Una volta messe le mani sullo smartphone, la giovane si sarebbe data alla fuga.

Ricevuta la segnalazione, gli agenti si sono messi sulle tracce della presunta rapinatrice, individuandola in viale Parco, con il telefono rubato poco prima.

Inevitabile, quindi, l'arresto con l'accusa di rapina.

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Caro carburanti, sanzionati 34 impianti

Nel quadro dell’intensificazione dei servizi di controllo economico del territorio volti a monitorare l’andamento dei prezzi del carburante, in questo periodo caratterizzato da brusche impennate, i finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, nell’ultima settimana, hanno sanzionato 34 gestori di impianti stradali.

Le attività – condotte dai Reparti territoriali della Provincia in un’azione coordinata sviluppata a seguito di autonoma attività di analisi – hanno permesso di individuare, a carico di diversi impianti della provincia bruzia, la mancata effettuazione, al Ministero dello Sviluppo economico, delle comunicazioni relative ai prezzi praticati del carburante commercializzato.

Come previsto per legge, infatti, tutti i gestori degli impianti stradali di carburante sono tenuti alla comunicazione dei prezzi al cd. “Osservaprezzi carburanti”, strumento che permette la consultazione, in tempo reale, dei valori di vendita dei prodotti energetici praticati su tutto il territorio nazionale e disponibile a tutti i cittadini (sito internet: https://carburanti.mise.gov.it/ospzSearch/home).

Gli accessi delle fiamme gialle hanno riguardato, inoltre, la corretta pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti “alla pompa”, attraverso la verifica della corrispondenza tra il valore effettivamente praticato e quello indicato alla clientela, nonché le modalità di esposizione della cartellonistica, sia sulla carreggiata stradale che all’interno delle stazioni di rifornimento.

Nel corso degli interventi, i finanzieri hanno rilevato diversi casi di violazione sistematica agli obblighi di legge, come, ad esempio, nel caso di un distributore di Cosenza, dove un gestore aveva omesso di fornire le indicazioni sui prezzi sin dal mese di ottobre 2020, per complessive 65 mancate comunicazioni.

A conclusione di tali controlli, sono state contestate violazioni amministrative per oltre 740 mila euro.

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Bancarotta e reati tributari, sei misure cautelari

Questa mattina, i finanzieri del Comando provinciale Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari a carico di 6 persone (per 2 è stato disposto il carcere e per 4 gli arresti domiciliari), indagate per reati tributari e fallimentari. L'operazione ha portato, inoltre, al sequestro di beni mobili ed immobili per un valore di 70 milioni di euro - l'importo ritenuto profitto del reato - nei confronti di 24 persone fisiche e giuridiche .

L’indagine – condotta dalle fiamme gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano, ha permesso di fare luce, allo stato e fatte salve le valutazioni delle successive fasi processuali, un ipotizzato meccanismo di frode all’Iva che avrebbe consentito agli indagati di evadere le imposte attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti.

L’operazione trae origine dalle risultanze emerse nel corso di una verifica fiscale condotta dai finanzieri a carico di diverse società di persone e di capitali riconducibili ad un medesimo gruppo familiare, operante nel settore della produzione e commercializzazione di calcestruzzo e nello smaltimento di rifiuti solidi urbani.

Gli accertamenti eseguiti hanno evidenziato come tali società, attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture documentanti operazioni commerciali fittizie, avrebbero abbattuto la base imponibile Iva, compensando ulteriori debiti tributari con crediti d’imposta fittizi.

Le stesse società, accumulati ingenti debiti tributari nei confronti dell’erario, sarebbero state successivamente svuotate del complesso aziendale – costituito principalmente da impianti e macchinari – attraverso operazioni distrattive in favore di nuove società intestate a “prestanome”, per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento, come ritenuto indiziariamente essere avvenuto nel caso di una società appartenente al “gruppo societario”, dichiarata fallita dal Tribunale di Castrovillari nel maggio 2021.

All’esito dell’indagine, che vede indagate 28 tra persone fisiche e società, su richiesta della Procura della Repubblica di Castrovillari, il gip, alla luce degli elementi probatori allo stato raccolti, ha disposto l’odierna misura cautelare a carico di 6 indagati, ritenuti la mente ed i principali beneficiari della presunta frode.

È stato, inoltre, disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, nella forma diretta e per equivalente, di disponibilità finanziarie, di beni mobili ed immobili per circa 70 milioni di euro, a carico delle 24 persone fisiche e giuridiche che avrebbero beneficiato dell’ipotizzato meccanismo fraudolento posto in essere.

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