Depurazione, stangata per l'Italia dall'Ue. Ferrara e Bruno (M5s): “in Calabria ancora diversi Comuni coinvolti”

«L'Italia deve pagare 25 milioni di euro e una sanzione di oltre 30 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell'attuazione di misure necessarie per conformarsi alla sentenza del 2012 ovvero per violazione della disciplina Ue in materia di trattamento delle acque reflue urbane».

E' quanto affermano in una nota, l'eurodeputata Laura Ferrara ed il consigliere comunale di Scalea Renato Bruno, entrambi del MoVimento 5 Stelle

«Arriva stamattina la stangata da parte dell'Ue per l'Italia – affermano i pentastellati - e non fa che confermare l'assoluta irresponsabilità dei nostri amministratori. Più volte abbiamo lanciato l'allarme circa la possibilità di questa pesante rivalsa in termini economici che va ad aggiungersi ai chiari danni ambientali derivanti da un sistema depurativo carente così come confermato dalla stessa Corte di Giustizia europea. In Italia permangono in situazione particolarmente grave ben 74 agglomerati dei 109 a cui si riferiva la sentenza di ben 6 anni fa».

«Di questi 74 ben 13 sono in Calabria – afferma Bruno - nonostante le numerose richieste da parte del Movimento 5 Stelle di garantire che le acque reflue urbane fossero definitivamente raccolte e sottoposte a trattamento appropriato in conformità alla Direttiva 91/271/Cee. La Regione ed i Comuni interessati hanno avuto a disposizione 6 anni e svariati milioni di euro stanziati proprio con l'obiettivo di risanamento. Abbiamo inviato tantissimi solleciti sul rischio di una pesante multa ma nulla è stato fatto».

«Ancora una volta l'inadeguatezza della nostra classe politica si riverserà sulle tasche dei cittadini. Quanto pagheranno i calabresi? - Rincara la dose Laura Ferrara che continua - lo Stato potrebbe applicare il diritto di rivalsa sui soggetti responsabili delle violazioni Ue, quindi nei confronti diretti della Regione Calabria o dei Comuni interessati dalla sentenza della Corte di Giustizia europea del 19 luglio 2012. Gli agglomerati calabresi con sistemi depurativi inadeguati e rientranti nella sentenza erano 18: Acri, Bagnara Calabra, Bianco, Castrovillari, Crotone, Lamezia Terme, Mesoraca, Montebello Ionico, Motta San Giovanni, Reggio Calabria, Rende, Rossano, Santa Maria del Cedro, Scalea, Sellia marina, Siderno, Soverato, Strongoli. A oltre 6 anni da quella sentenza 13 di questi, non solo continuano ad essere non in regola, ma non hanno ancora iniziato a svolgere alcuna attività necessaria ad un ripristino funzionale dei propri sistemi depurativi, negli altri “casi” la situazione non è migliore ed i vari iter procedurali vanno a rilento tra commissariamento degli interventi e ricorsi giudiziari».

«Bisogna ricordare che sulla Calabria ora pesa una seconda procedura d'infrazione, la 2014/2059 – dicono i due - in cui restano, per quanto ci è dato conoscere, 108 agglomerati a cui potrebbero aggiungersene altri 30. La Regione aveva annunciato un finanziamento di 260 milioni per sanare queste situazioni. Un finanziamento rimasto per ora solo un annuncio».

«Ho chiesto alla Commissione europea se è a conoscenza del cronoprogramma dettagliato dell'investimento - conclude la Ferrara - e se lo ritiene risolutivo delle problematiche depurative degli agglomerati calabresi coinvolti nella procedura 2014/2059».

 

Depurazione e balneazione delle acque in Calabria, Ferrara (M5s): “Arpacal segnala punti non conformi ma dalla Regione nessun segnale risolutivo”

«Gli allarmi che lancia Arpacal circa la non conformità delle acque in alcuni punti della costa calabrese riapre, alle porte della stagione estiva, tutti i miei interrogativi sulla questione della (mala)depurazione».

Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle, interviene ancora una volta sulla scarsa qualità del mare calabrese.

«È di ieri l’ennesimo bollettino di Arpacal – continua l’europarlamentare pentastellata – in cui si segnalavano due punti non conformi rispetto ai parametri previsti dal decreto legislativo 116 del 2008 nei comuni di Praia a Mare e Scalea, cittadine del tirreno cosentino ad alta densità turistica nella stagione estiva. Nei giorni scorsi Arpacal segnalava ulteriori difformità anche a Crotone (500 m a sud fiume Neto), Brancaleone, San Lucido, Pizzo, Fuscaldo e di nuovo Praia a Mare. Ancora prima il bollino nero era stato riservato a Belvedere, Corigliano, Villapiana, Amantea, Cassano e Paola». Per questi ultimi Comuni i campionamenti suppletivi - per iter si eseguono a pochi giorni dal primo prelievo - avevano dato poi esito positivo. 

«Con quale credibilità – continua la Ferrara- il governatore Oliverio dibatte di turismo e sviluppo in Calabria quando, a distanza di anni e diversi milioni di euro stanziati – dai primi anni del 2000 ad oggi oltre un miliardo di euro è stato destinato al comparto - sulla depurazione nulla è stato fatto. Il MoVimento 5 Stelle, seppur non presente in Consiglio regionale è riuscito, attraverso una petizione a portare la questione fino a Bruxelles, inoltre sono tantissime le interrogazioni parlamentari da me inoltrate alla Commissione per cercare una risoluzione al problema. Ebbene i cittadini calabresi rimangono ancora una volta in attesa, in attesa del sollecito formale che il Parlamento europeo deve inviare ad Oliverio affinché ponga in essere le dovute azioni per far fronte alle problematiche evidenziate nella petizione. In attesa che il finanziamento di 260 milioni di euro annunciato a febbraio dal presidente della Regione Calabria passi dallo stato di propaganda elettorale all’effettivo stanziamento e quindi alle opere di risanamento delle criticità. Nel frattempo, basandomi sulle informazioni diramate dal portale della Regione e non avendo altre informazioni dai canali istituzionali calabresi ho chiesto alla Commissione se è a conoscenza del cronoprogramma dettagliato di tale investimento e se lo ritiene risolutivo delle problematiche depurative degli agglomerati calabresi coinvolti nella procedura d’infrazione 2014/2059.

Non voglio essere disfattista, siamo alle porte della stagione estiva e per molti piccoli imprenditori questo è il momento della promozione ed è loro interesse pretendere un mare pulito. Ma la realtà dei fatti purtroppo ci pone di fronte ad una situazione critica ed i responsabili sono anche tutti quegli amministratori locali, di destra e sinistra, che negli anni hanno sottovalutato il problema. A Reggio Calabria, in 11 punti permane il divieto di balneazione per il quarto anno consecutivo e si rischia il divieto definitivo, non va meglio a Praia a Mare – conclude l’europarlamentare - dove Arpacal ha segnalato il divieto temporaneo di balneazione in punti in cui vigeva già lo scorso anno». 

Liquami fognari in un fiume, sequestrato depuratore

I carabinieri forestali della Stazione di San Pietro in Guarano hanno denunciato due persone, per violazione alla normativa ambientale.

Si tratta di due dirigenti della "Ge. Ko", società che gestisce l’impianto Coda di Volpe, nel quale confluiscono i reflui fognari di 27 comuni.  

I due, sospettati di aver contribuito alla contaminazione del fiume Crati, sono i responsabili dell’Ufficio tecnico e il Site manager della "Ge.Ko" che si occupa di un impianto di sollevamento liquami in località “Boccalupo” di Rose.

Il sistema che raccoglie i reflui fognari del comune è stato posto sotto sequestro.

La denuncia giunge in seguito ad un controllo effettuato nei giorni scorsi dai militari, dai responsabili della società e dai tecnici comunali.

Nel corso dell'attività ispettiva è stata constatata la presenza di un pozzetto fognario del comune di Rose, collegato all’impianto di sollevamento liquami.

I successivi accertamenti hanno permesso d'individuare una condotta che scaricava il tutto sul suolo, creando un flusso regolare e costante che sfociava direttamente nel fiume Crati.

Il processo avveniva senza alcun trattamento di depurazione, come confermato dalla presenza di residui solidi allo sbocco, dai segni di imbrattamento della vegetazione circostante, oltre che dall’intorbidimento delle acque di scolo e dal cattivo odore presente in zona.

Ulteriori controlli hanno permesso ai militari di scoprire la presenza di una condotta di scarico attiva proveniente dal sistema fognario, il mancato funzionamento dell’impianto di sollevamento e la presenza di reflui urbani all’interno dei pozzetti d’ispezione.

Tale stato ha provocato l’intasamento dei reflui urbani nella camera di pompaggio, con il conseguente scarico sul suolo, senza idoneo processo di depurazione. 

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Calabria, depurazione: la petizione del M5s sarà discussa a Bruxelles

«Per la prima volta le annose criticità legate alla depurazione in Calabria saranno discusse di fronte alla Commissione PETI, grazie alla petizione promossa dal MoVimento 5 Stelle.L’obiettivo è quello di sollecitare urgenti misure per eliminare le problematiche che riguardano il sistema depurativo in Calabria e per garantire che le acque reflue urbane siano raccolte e sottoposte a trattamento appropriato in conformità alla Direttiva 91/271/CEE».

Lo rende noto Laura Ferrara, eurodeputata del MoVimento 5 Stelle che sin dal suo insediamento si è concentrata sul tema della depurazione in Calabria.

«Attraverso la petizione, che sarà discussa insieme a Renato Bruno, consigliere comunale a Scalea, chiediamo alla Commissione che le Autorità nazionali e regionali attribuiscano una priorità più elevata a questo settore; un censimento di tutte le reti fognarie e degli impianti depurativi verificandone i problemi strutturali e quelli gestionali per definire gli interventi necessari a sanare rapidamente le criticità esistenti; un piano speciale di interventi di adeguamento dell’intero sistema depurativo regionale che, attraverso un’oculata gestione delle risorse finanziarie, garantisca il collettamento di tutte le reti fognarie agli impianti di depurazione e l’adeguato trattamento di tutte le acque reflue prima dello scarico; il risanamento delle deficienze dei Comuni calabresi coinvolti nelle procedure d’infrazione UE n.2004 – 2034 e n.2014/2059; un attento e trasparente monitoraggio degli impianti depurativi e del loro corretto funzionamento anche attraverso l’uso delle moderne tecnologie.

Scalea è uno dei comuni compresi negli agglomerati coinvolti in due procedure d'infrazione europea.

La prima (n.2004/2034) si è conclusa con sentenza di condanna della Corte di Giustizia europea del 19 luglio 2012 con 18 agglomerati calabresi coinvolti. A oltre 6 anni da quella sentenza, 13 agglomerati non solo continuano ad essere non in regola, ma non hanno ancora iniziato a svolgere alcuna attività necessaria ad un ripristino funzionale dei propri sistemi depurativi, negli altri “casi” la situazione non è migliore ed i vari iter procedurali vanno a rilento tra commissariamento degli interventi e ricorsi giudiziari. Allo stesso modo, dopo oltre 4 anni dall'avvio della procedura d'infrazione 2014/2059, che vedeva coinvolti 128 agglomerati calabresi, oltre 100 permangono in infrazione. Come se non bastasse lo scorso novembre il Ministero dell’Ambiente segnalava ulteriori 30 agglomerati calabresi in preinfrazione. La carenza del sistema depurativo – conclude la Ferrara - va a discapito della tutela del diritto alla salute dei cittadini, della tutela della qualità dell’ambiente, ma anche del turismo. La stagione estiva è alle porte ed anche quest’anno non sarà un “mare da bere”».

 

Ferrara (M5s) denuncia le criticità del sistema depurativo calabrese

L'eurodeputata calabrese, Laura Ferrara, delinea, attraverso una apposita interrogazione alla Commissione europea, la grave situazione del sistema depurativo calabrese.

«Una situazione che non sembra migliorare, nonostante le ingenti risorse pubbliche stanziate per superare le criticità».

Dichiara l'europarlamentare del MoVimento 5 stelle.

«Nonostante la prima condanna della Corte di giustizia europea del 2012, rispetto alla quale permangono problemi d'insufficienze depurative ancora per 13 agglomerati a cui vanno ad aggiungersi altri 100 a rischio di infrazione (procedura 2014/2059) e per i quali da quattro anni stiamo denunciando la possibilità di un'altra sentenza negativa. Come se non bastasse, altri 30 nuovi agglomerati calabresi sono già in preinfrazione, per come comunicato dal Ministero dell'ambiente nello scorso novembre. Da anni l'Europa manda moniti, trasformati in alcuni casi già in sanzioni pecunarie, per il risanamento del sistema depurativo calabrese.

Durante la campagna elettorale – continua la Ferrara - Oliverio ha annunciato un investimento di 260 milioni di euro, destinati al comparto depurativo, di cui, buona parte, a valere sui fondi Fesr - Por Calabria 2014/2020. Chiedo pertanto alla Commissione se a Bruxelles è invece noto un cronoprogramma dettagliato del nuovo investimento. Mi auguro che la gestione di questi fondi non sia simile a quella dei finanziameni tampone stanziati negli ultimi due anni dalla Regione, per i quali i lavori di risanamento da parte dei Comuni  dovevano risolversi in pochi mesi ed invece si sono susseguite proroghe su proroghe. Inoltre chiedo di conoscere anche la lista dei 30 nuovi agglomerati rientranti nella procedura 2014/2059 e di quelli invece, che hanno risolto le criticità. Nel mese di aprile si discuterà della petizione che il MoVimento 5 stelle ha presentato diretta a sollecitare urgenti misure per eliminare le problematiche che riguardano il sistema depurativo in Calabria, al fine di garantire che le acque reflue urbane siano raccolte e sottoposte a trattamento appropriato in conformità alla Direttiva 91/271/Cee. Ebbene – conclude l'eurodeputata - continueremo a tenere alta l'attenzione su questo tema, la salute dei cittadini è una priorità e con questa petizione la possibilità di una soluzione definitiva potrebbe tornare nelle mani dei cittadini che hanno inteso firmarla». 

Fabrizia, dalla Regione 880 mila euro destinati alla depurazione

E’ stata siglata, presso la sede della cittadella Regionale di Germaneto, la preconvenzione tra la Regione Calabria, dipartimento alla Presidenza e il Comune di Fabrizia che ufficializza il finanziamento di 880 mila euro per interventi nel settore delle Fognature e  depurazione. Presenti il sindaco, Francesco Fazio ed il vicesindaco, Paqualino Leonardo Andrea.

“L’atto – spiega una nota dell’amministrazione Comunale di Fabrizia  – concretizza l’avvio delle procedure che porteranno a realizzare un importante progetto di completamento ed adeguamento impianto di depurazione a fanghi attivi a servizio del Comune di Fabrizia e realizzazione opere fognarie di Collettamento  dell’intero centro abitato.  Un obiettivo mai realizzato negli anni passati, che oggi diventa realtà, per la cittadina fabriziese”.

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Nardodipace, depurazione: in arrivo oltre 900 mila euro

“Nella giornata di ieri l’amministrazione comunale di Nardodipace ha sottoscritto la convenzione provvisoria con la Regione Calabria, per la  realizzazione di nuovi impianti di depurazione sul territorio comunale, con un  finanziamento di 908 mila euro”.

E’ darne notizia è il vice sindaco del borgo dei megaliti, Samuele Maiolo

“È interesse di questa amministrazione comunale – prosegue la nota - ridurre l’inquinamento ambientale e rendere più vivibile il territorio comunale e attraverso questo finanziamento riusciamo ad adeguare e mettere in conformità la rete fognaria comunale alla  direttiva 91/271 Cee”.

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Chiaravalle Centrale, fondi per la depurazione: siglato l'accordo con la Regione

Siglata oggi presso, la sede della cittadella regionale di Germaneto, la preconvenzione tra la Regione Calabria, dipartimento alla Presidenza, e il Comune di Chiaravalle Centrale che ufficializza il finanziamento di 1.950.000 euro per interventi nel settore della depurazione.

Per la città delle Preserre erano presenti il sindaco, Mimmo Donato, il vicesindaco, Pina Rizzo, e l'assessore ai Lavori pubblici, Claudio Foti.

“L'atto - spiega una nota dell'amministrazione comunale di Chiaravalle Centrale - concretizza l'avvio delle procedure che porteranno a realizzare un importante progetto di collettamento fognario nelle nostre zone rurali. Un obiettivo mai realizzato negli anni passati e perseguito da tempo da questa maggioranza, assunto come impegno già in campagna elettorale, che oggi diventa realtà grazie all'impegno quotidiano del sindaco Donato e della sua squadra presso gli uffici della Regione Calabria. Si auspica che le altre forze politiche, oggi di minoranza, non ripetano il solito cliché già visto con la Casa della Salute, arrivando a rivendicare fantomatici meriti e primogeniture posticce, quando i fatti evidenziano ben altra verità”.  

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