Truffa ai danni dell'Inps, denunciate 286 persone

Gli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, al termine di una complessa attività di indagine, hanno scoperto una truffa, perpetrata ai danni dell'INPS, da un'azienda che avrebbe effettuato ben 285 assunzioni fantasma. Il danno alle Casse dello Stato ammonterebbe a circa 650.000 euro. In base ai risultati delle indagini, l'impresa avrebbe presentato all'ente previdenziale falsi documenti nell'anno 2012, ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione e malattia per un importo di circa 600.000 euro, nonchè indennità di maternità per circa 60.000 euro. La società avrebbe denunciato all'INPS un consistente numero di (false) giornate lavorative effettuate su terreni di cui non aveva avuto, in molti casi, la disponibilità, attestandone l'uso attraverso il deposito di falsi contratti di comodato, giungendo a dichiarare oltre 18.800 false giornate di lavoro. I finanzieri hanno rilevato inoltre che, a beneficiare delle indennità, sono stati anche soggetti gravati da numerosi precedenti penali e con forti connessioni agli ambienti di criminalità organizzata della Sibaritide. Con le accuse di falso e truffa ai danni dello Stato, oltre al legale rappresentante della società,  sono state denunciate all'Autorità giudiziaria 285 persone, che avrebbe percepito illecitamente indennità contributive.

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Gettoni di presenza: 24 consiglieri comunali denunciati in Calabria per falso e truffa

Nella mattinata di oggi il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha provveduto a notificare 24 avvisi di conclusione indagini emessi dalla Procura della Repubblica nei confronti di altrettanti consiglieri comunali di Crotone, i quali, in occasione delle riunioni delle Commissioni consiliari hanno proceduto, secondo l’accusa, a falsificare i verbali delle sedute, al fine di ottenere, indebitamente, il cosiddetto "gettone di presenza". Ciò che, in merito, in passato, ha suscitato l’attenzione dei mass-media sul fenomeno. Le indagini, che all'inizio hanno visto impegnati sia i finanzieri che i poliziotti della DIGOS, sono state poi proseguite dai primi, in relazione agli specifici profili di spesa pubblica. L’attività di servizio si è incentrata su tutti i verbali relativi all'anno 2014, per una spesa totale di circa 357.000 euro. In particolare le indagini hanno permesso di accertare che in quell'anno, i verbali irregolari delle diverse Commissioni ammontano ad una spesa di 170.652,41 euro, che sarà contestata ai Presidenti e Segretari delle Commissioni. Sono emersi orari di sedute improbabili come anche l’attestazione di presenze formali dei consiglieri, al fine di raggiungere il numero legale e quindi poter segnalare la seduta fra quelle per le quali il Comune di Crotone ha poi proceduto a pagare i gettoni di presenza ai consiglieri effettivamente presenti o presunti tali. I casi scoperti dai finanzieri si riferiscono a sovrapposizioni di Commissioni nelle stesse giornate e orari, di altre sedute in cui i consiglieri mentre erano al lavoro, risultavano presenti nelle Commissioni o di Commissioni interrotte per alcuni motivi ma pagate lo stesso. Le indagini sono proseguite anche per il mese di febbraio di quest'anno riscontrando le medesime condotte già descritte, individuando altre 52 Commissioni irregolari. Questa volta oltre agli orari delle sedute, alle mancate presenze, altro motivo di irregolarità è la non trattazione degli argomenti che le commissioni ponevano all’ordine del giorno. In altri casi i verbali venivano redatti con la tecnica del copia incolla o firmati, come in un caso, con un nome di fantasia. Per il solo mese di febbraio l'importo indebitamente segnalato è pari a 10.637,31 euro. Tutti i consiglieri indagati sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per truffa aggravata e falso, in concorso.

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Intascava i soldi delle concessioni dei suoli cimiteriali, arrestato dipendente comunale

Nel corso di servizi finalizzati a prevenire e reprimere reati contro la Pubblica Amministrazione, disposti dal Questore di Reggio Calabria Raffaele Grassi, personale del Commissariato di P.S. di Bovalino, di concerto con la locale Squadra Mobile e  con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, ha proceduto all’arresto di un dipendente comunale di Bovalino in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di peculato e falso. Il procedimento ha avuto origine dall’avvenuta verifica, effettuata a seguito di esposto, di evidenti anomalie riscontrate visionando alcuni fascicoli relativi alle istanze di concessione dei suoli cimiteriali, per le quali, il dipendente dell’ufficio tecnico raggiunto dall’ordinanza cautelare ricopriva  la qualità di R.U.P.. Su disposizione della Procura della Repubblica di Locri è stata effettuata perquisizione degli uffici comunali che ha consentito agli operanti di rinvenire e sequestrare, a carico del dipendente comunale, tra l’altro, diverse copie di ricevute di versamenti relative alle istanze in questione abilmente falsificate. L’attività di indagine è proseguita con l’escussione di un gran numero di cittadini, costituiti dalla quasi totalità dei soggetti che dal 2005 a quella data avevano presentato istanza di concessione dei suoli e/o loculi cimiteriali ed avevano corrisposto la somma per il pagamento del canone direttamente nelle mani del dipendente incaricato che, a suo dire, si sarebbe occupato di effettuare il versamento nelle casse comunali. Nel frattempo si è provveduto al raffronto tra le dichiarazioni acquisite e le risultanze degli accertamenti effettuati tramite l’istituto Poste Italiane, presso cui l’ente è titolare del conto corrente dove sarebbero dovute confluire  le somme trattenute a titolo di pagamento del canone concessorio. Tale operazione, che ha interessato circa 150 pratiche, ha permesso di riscontrare la falsificazione di un rilevante numero di attestazioni di versamento e, contestualmente, provare l’appropriazione del denaro da parte del R.U.P. ed il conseguente mancato introito nelle casse comunali di una somma che si aggira intorno a 80.000 euro. L’esito di tale complessa attività di investigazione è stata trasfusa in diverse informative di reato che fondavano l’accusa per 29 capi di imputazione, variamente ascritte al dipendente comunale per i delitti di peculato e correlati falsi, reiterati in un arco temporale che varia dall’anno 2005 all’anno 2015. L’attività portata a termine con successo rappresenta e manifesta il rinnovato impegno delle Forze dell’Ordine e degli Uffici Giudiziari nel controllo di legalità sull’esercizio della Pubblica Amministrazione.

Operazione "Erga omnes": arrestati ex consiglieri regionali

L'inchiesta sulla presunta conduzione "allegra" delle risorse destinate ai Gruppi di Palazzo Campanella è sfociata stamane nell'arresto di tre ex consiglieri regionali, che sono stati ristretti ai domiciliari. I reati loro contestati sono falso e peculato. Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria hanno determinato, inoltre, la notifica del divieto di dimora a carico di altri cinque esponenti politici, anch'essi in carica nella consiliatura precedente a quella attuale. Nell'ambito dell'operazione, denominata "Erga Omnes", sono stati posti sotto sequestro beni il cui valore complessivo ammonta a 2,5 milioni di euro e riconducibili a ventisette soggetti sotto indagine. L'attività investigativa dei militari della Guardia di Finanza si fonda, fra l'altro, sull'intercettazione di numerose conversazioni al telefono e su controlli minuziosi di svariati conti correnti bancari. Un lavoro, quello degli inquirenti, che avrebbe permesso di accertare sproporzioni tra le somme di denaro in essi transitate e le rendicontazioni annuali presentate dai Gruppi tra il 2010 ed il 2012. Sulla scorta di quanto ipotizzato, in alcune circostanze sarebbero stati presentati due differenti documenti contabili allo scopo di conseguire doppi rimborsi. I particolari saranno illustrati durante un incontro con i giornalisti convocato alle 10:30 presso la sede reggina del Comando provinciale della Guardia di Finanza. 

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