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Aeroporto dello Stretto, Dieni (M5S) boccia "l'incapace sinistra calabrese"

"A quanto pare la sinistra calabrese di lotta e di governo in visita all’Enac è tornata senza concludere molto" con queste parole la parlamentare reggina del Movimento 5 Stelle Federica Dieni commenta la spedizione romana dei rappresentanti del Comune e della Provincia di Reggio Calabria e della Regione, alla ricerca, dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile, di rassicurazioni circa il destino dell’Aeroporto dello Stretto. "Mario Oliverio, Giuseppe Raffa, Giuseppe Falcomatà, Armando Neri, Riccardo Mauro, Demetrio Battaglia, un drappello fin troppo nutrito per il risultato raccolto. E Sebi Romeo, che lancia grida di giubilo è francamento un po’ troppo rispetto a ciò che è stato ottenuto. Ossia nulla. La realtà è che, come i musicanti di Brema, andarono per suonare e furono suonati. Il gruppo avrebbe avuto rassicurazioni sul fatto che l’aeroporto Tito Minniti viene considerato uno scalo strategico a livello statale. Peccato che questo si sapeva già da più di un mese, visto che tale previsione è nel Piano Nazionale Aeroporti. Dall’Enac dunque nient’altro che il replay di quanto già era stato comunicato dalla stampa: l’aeroporto è strategico, la Sogas è un bidone. Ma ovviamente l’interesse dei nostri politici è quello di mantenere in piedi il baraccone della Sogas. Non certo per i dipendenti. Si tiene in piedi il circo per l’indotto politico e per le clientele".  "Oliverio, per conto suo", continua la deputata pentastellata, "promette di usare i fondi europei per attirare i vettori. Eppure mi sembra si abbia avuto prova che tutte le sovvenzioni del mondo senza un piano di sviluppo industriale e territoriale non servono assolutamente a nulla. Ma se davvero si fosse voluto pensare ad un progetto articolato per lo sviluppo di Reggio e del suo aeroporto, perché non coinvolgere in questo processo anche le forze di opposizione? Perché non attivare anche l’area di Messina? Perché non puntare ad un disegno integrato della mobilità, in modo da rendere un po’ più semplice la vita ai cittadini e turisti che vogliono usare l’aeroporto di Reggio? Alla Camera si è discussa la settimana scorsa una mozione, ossia un atto di indirizzo al Governo, per rafforzare il sistema di trasporti nella nostra Regione. Non mi stupirebbe se la nutrita delegazione calabrese (fatta eccezione, si spera, per l’onorevole Battaglia) l’avesse appreso dai giornali viso che non mi risulta un particolare impegno delle istituzioni reggine in questa occasione. In compenso, grazie al Pd di Oliverio e Falcomatà, col concorso dell’Ncd e dell’ onorevole Gentile, la maggioranza ha approvato in quella sede  un impegno in cui si torna a parlare di ponte sullo Stretto, opera inutile dato che collegherà le reti infrastrutturali di Sicilia e Calabria, degne di paesi in via di sviluppo". "Ancora una volta" conclude l’onorevole Dieni "oltre ai proclami la sostanza è ben poca. Si spera che l’incapacità dei nostri politici non trascini, nonostante il Piano nazionale e le rassicurazioni dell’Enac, l’Aeroporto dello Stretto in un inarrestabile declino". 

 

Dieni (M5S): “Su inquinamento acqua il sindaco di Villa dovrebbe essere il primo interessato”

“Sono a dir poco stupefatta dalle parole del sindaco Antonio Messina in risposta alla mia richiesta di chiarezza sulle cause della contaminazione dell’acqua potabile a Villa San Giovanni”.  E’ meravigliata la parlamentare del Movimento 5 Stelle reggino Federica Dieni a fronte della sua richiesta di approfondimenti formalizzata al prefetto a seguito del rinvenimento, tra giugno e luglio, di percentuali più alte del limite consentito di tetracloroetene e tricloroetilene nell’acqua destinata all’uso umano nel quartiere Acciarello di Villa San Giovanni. “Viene da pensare - continua la deputata - che il sindaco abbia la coda di paglia, dato che io non gli ho attribuito alcuna responsabilità specifica. Mi sono limitata a presentare un esposto al prefetto per esporre i fatti, chiedere se vi siano state omissioni e soprattutto accertare le cause di un rischio che potrebbe portare a serie ricadute sulla salute dei cittadini. A quanto mi risulta il Comune si è limitato a chiudere i pozzi e a chiedere un aumento della fornitura di Sorical s.p.a.. La questione invece non va presa alla leggera: un recente studio ha dimostrato, ad esempio, come il tetracloroetilene possa portare, nei primi tre mesi di gravidanza ad aborti spontanei e a malformazioni del feto. Il sindaco non lo ritiene forse un rischio? Vi è inoltre un ulteriore elemento di dubbio che vorrei fosse chiarito e per questo motivo mi sono rivolta al prefetto. Visto che anche l’Asp si è presa il disturbo di diramare un comunicato stampa in cui, non vi erano dubbi a riguardo, difende il suo operato – spiega Dieni - c’è una parte che ci lascia perplessi e che cito: il prelievo del 25.03.2015 ‘ha presentato un range di valutazione incerto che comunque  l’ARPACAL ha ritenuto conforme […] Cionondimeno, il Servizio di Igiene ha programmato una nuova campionatura che tuttavia non è stata effettuata in quanto, dalla verifica  delle schede tecniche del Comune di Villa S.G.,  il Pozzo Polinca  è risultato fuori servizio dal mese di maggio. Ripristinata la funzionalità in data 5.6.2015 l’ASP eseguiva una campionatura il 10.6.2015 il cui esito, per la prima volta, ha evidenziato difformità rispetto ai parametri’. Questo salto temporale in cui ‘era previsto’ il prelievo ma non è stato compiuto perché il pozzo Polinca ‘era fuori servizio’ è quello che desta in noi la maggiore preoccupazione perché dimostra come il sistema dei controlli possa avere delle falle. Nessun allarmismo quindi - conclude la parlamentare - ma semplice attenzione verso i fatti. E credo che il sindaco Messina, se davvero volesse fare un servizio alla cittadinanza sosterrebbe questa richiesta di chiarimenti e cercherebbe, per quanto di sua competenza, di darvi seguito. Ricordando peraltro che non si tratta di una sterile polemica politica, ma dell’appello di molti abitanti di Villa San Giovanni di cui mi sono semplicemente fatta portavoce”.

M5s: "I docenti calabresi abbandonati da Oliverio"

"A differenza dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha impugnato la legge sulla finta buona scuola, il governatore della Calabria è rimasto immobile, obbedendo agli ordini del ducetto di Rignano, Matteo Renzi, volato a nostre spese per la finale degli Us Open". E' quanto affermano i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, per i quali "non impugnando la riforma renziana che affossa la scuola, il governatore Mario Oliverio ha confermato di agire per gli interessi di Renzi e del Pd nazionale, alla faccia dei calabresi. In grande silenzio, Oliverio aveva già rinunciato a impugnare il decreto commissariale sulla nuova rete ospedaliera, piegando il capo e la schiena agli ordini del solito Renzi, che riforma il Paese perché le banche ingrassino col lavoro e col sudore del popolo". A parere dei deputati grillini "Oliverio sta perdendo terreno ogni giorno, impantanato nella sua dipendenza totale da Roma, che non gli permetterà di agire per il bene comune. È gravissimo il suo abbandono dei docenti calabresi, ora scaricati definitivamente, nonostante in tanti lo abbiamo sostenuto alle primarie e poi alle ultime regionali".  Infine, i parlamentari M5s evidenziano le tante criticita' che stanno condizionando l'operato del Presidente della giunta regionale, a partire nella "vicenda delle nomine illegittime nella sanità, con un'inibizione netta e una storia di governo fatta di errori e irrisolti clamorosi; dal riordino degli ospedali alla gestione dei rifiuti, dal futuro del porto di Gioia Tauro ai fondi europei, dalla pulizia nell'amministrazione alle questioni del lavoro. In questo contesto, avrà pesanti conseguenze dalla nullità dei contratti dei dirigenti illegittimi. La sua poltrona scricchiola, ma soltanto lui non se n'è accorto".

I 5 Stelle eletti in Calabria hanno restituito 250 mila euro. Paolo Parentela il più “generoso"

Ci eravamo occupati, nei giorni scorsi, di quanto hanno guadagnato nel 2013 i parlamentari calabresi. Avevamo evidenziato che pur svolgendo la medesima funzione, non tutti sono uguali. Molti, infatti, allo stipendio da parlamentare, cumulano gl’introiti derivanti dall’attività professionale. Ma non tutti sono uguali, anche per un’altra ragione. Da una parte, infatti, c’è chi utilizza, legittimamente, come meglio crede lo stipendio percepito in qualità di parlamentare, dall’altra c’è invece chi, ogni mese, restituisce parte di ciò che riceve. A dire la verità, non sono tanti. Eccezion fatta per i deputati ed i senatori eletti nelle fila del Movimento 5 Stelle non si hanno altre notizie di gesti di prodigalità. Dove siano finiti i soldi restituiti dalla deputazione pentastellata è presto detto. I parlamentari grillini hanno devoluto, infatti, 10 milioni di euro al fondo per il “Microcredito alle imprese” istituito dal Ministero per lo sviluppo economico. Le risorse, che aiuteranno i giovani ad avviare una piccola attività, arriveranno, quindi, anche dalla restituzione di parte degli stipendi dei parlamentari 5 Stelle. Per sapere chi sono i “benefattori” ed a quanto hanno rinunciato è sufficiente seguire il link: https://www.beppegrillo.it/tirendiconto.it/trasparenza/. In particolare, per quanto riguarda la Calabria, hanno contribuito all’istituzione del fondo, 3 deputati ed un senatore. I rappresentanti pentastellati a Montecitorio che hanno mensilmente rimborsato con bonifico (causale “Versamento a favore della microimprenditorialità (art. 1 c. ter, Dl 69/13 Capitolo n. 3693 Capo 18 bilancio dello stato)) una parte del loro stipendio sono, Federica Dieni, Dalila Nesci e Paolo Parentela. Nicola Morra è invece, l’unico senatore eletto in Calabria che ha partecipato all’istituzione del fondo. Complessivamente, i 4 esponenti del M5S, nel periodo compreso tra marzo 2013 e novembre 2014, hanno restituito 249.386,56 euro. Ma andiamo a vedere in che misura ciascun parlamentare ha contribuito. A rimborsare la cifra più alta, è stato il catanzarese Paolo Parentela che, ha rinunciato a 83.009,51 euro. Il bonifico più pesante, pari ad 11.229,35, lo ha fatto ad aprile 2014, il meno esoso, 637,39 euro, a settembre 2014. Sul secondo gradino del podio della “generosità” c’è, invece, la deputata Dalila Nesci che ha rinunciato a 59.235,73. In questo caso, il bonifico più corposo, 7.749,58 euro, la parlamentare di Tropea, lo ha effettuato a gennaio 2014; quello meno consistente, 330,91 euro, ad ottobre 2014. Alle spalle dei due deputati, troviamo il senatore Nicola Morra che, al fondo per il Microcredito, ha contribuito con 57.022 euro. Molto più regolare l’entità dei suoi versamenti, dei quali, il più alto, 2.500 euro, risale a marzo-aprile 2013; quello più modesto, 1.537,03, a settembre 2014. Si fermano a 50.119,13 euro i rimborsi effettuati dalla deputata reggina Federica Dieni che, ad aprile 2014, ha versato in un’unica soluzione 6.140,74 euro. Il bonifico meno corposo, 1.739,55, lo ha fatto, invece, a novembre 2014. Le evidenti differenze di contribuzione, vanno ascritte all’ammontare delle spese sostenute dai singoli parlamentari. Il “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” prescrive, infatti, che “L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”. In conclusione, al netto dei rimborsi effettuati, il reddito 2013 dei parlamentari 5 Stelle eletti in Calabria si aggira intorno ai 50 mila euro. A portare a casa l’assegno più consistente, è stata Federica Dieni, con oltre 57 mila euro. Poco sopra i 53 mila, invece, Nicola Morra e Paolo Parentela. Non va oltre i 45 mila Dalila Nesci.

Alaco, il M5S chiede una convocazione in prefettura

I parlamentari del Movimento 5 Dalila Nesci, Federica Dieni e Paolo Parentela Stelle chiedono  “l’immediata convocazione presso la prefettura di Catanzaro di un tavolo istituzionale sulla potabilità delle acque dell’Alaco”. Gli stessi esponenti grillini hanno al riguardo inviato una nota ai prefetti di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria, una volta appresi gli sviluppi dell’inchiesta ‘Acqua sporca 2’ sulla rete idrica dell’Alaco. “Dall’indagine – sostengono i pentastellati – emergerebbe che l’acqua dell’invaso non sarebbe idonea al consumo umano. È necessario che anche il governatore Mario Oliverio, al quale per opportuna conoscenza abbiamo indirizzato la missiva, partecipi al tavolo istituzionale da noi proposto, che speriamo i prefetti vogliano fissare al più presto. Il Movimento 5 Stelle – concludono - denunciò da subito le irregolarità sull’Alaco e i rischi per la salute e l’ambiente, anche tramite interrogazioni parlamentari e altre richieste alle prefetture. Adesso le istituzioni devono risposte certe alla popolazione, senza perdere un solo minuto”.

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