Centinaia di traversine ferroviarie sequestrate in provincia di Cosenza

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Aprigliano, in provincia di Cosenza, hanno posto sotto sequestro penale 750 metri cubi di traversine ferroviarie in legno dismesse.

Si tratta di tre distinti cumuli rinvenuti presso le stazioni delle Ferrovie della Calabria nel Comune di Aprigliano nelle localitĂ  Vico, Piane Crati e Piano Lago di Mangone.

Il provvedimento è scaturito in seguito alla constatazione che era stato superato sia il limite di tempo del deposito temporaneo, sia il limite di quantitativo previsto dalla normativa. Le traversine, situate nelle vicinanze dei centri abitati, sono state accatastate direttamente sul suolo e senza alcuna protezione. Dalle indagini è emerso che il materiale proviene da lavori di manutenzione straordinaria attuati nel tratto ferroviario Pedace – Piane Crati – Piano Lago – Rogliano.

Sui luoghi di deposito è stato rinvenuto, inoltre, materiale ferroso impiegato per il fissaggio delle traversine ai binari, quali dadi, bulloni e piastre in evidente stato ossidazione. Oltre al sequestro del materiale, i militari hanno deferimento alla Procura della Repubblica di Cosenza quattro persone, tra imprenditori e dirigenti della società di servizi di trasporto pubblico in Calabria, per il reato di gestione illecita di rifiuti.

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Smaltimento illecito di rifiuti, 4 persone deferite nel cosentino

Un'attività finalizzata al controllo sullo smaltimento dei rifiuti ha portato nei giorni scorsi nel comune di Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza, al sequestro di un terreno e al deferimento di quattro persone che dovranno rispondere di “smaltimento illecito dei rifiuti”.

L’attività investigativa, condotta dai militari della Stazione carabinieri forestale di Montalto, ha permesso d’individuare in località “Lucchetta”, un terreno utilizzato per lo smaltimento illecito di rifiuti di materiale di scavo e materiale inerte proveniente dalla demolizioni di un cantiere.

L’attività, eseguita in assenza delle autorizzazioni previste, su di un terreno, posto a meno di 150 metri dal Torrente Mavigliano, iscritto nelle acque pubbliche della Provincia di Cosenza, ha portato ad una modifica dello stato dei luoghi. I militari hanno, pertanto, proceduto al sequestro dell’area, ampia circa 2500 metri quadri ed al deferimento all’Autorità Giudiziaria, in concorso tra di loro, del  proprietario del terreno, tecnici e imprenditori.

Cava abusiva sequestrata nel Parco delle Serre

Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, personale dei carabinieri forestali della provincia di Vibo Valentia, ha sottopposto a sequestro preventivo una cava di materiale sabbioso in località “Sciacca” del comune di Monterosso Calabro. Contestualmente, i sigilli sono stai appostia anche a cinque automezzi pesanti. Per il proprietario dell’impianto ed il conduttore di un autoarticolato è, invece, scattata la denuncia.                                                                                            

All’operazione, condotta dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Polia, hanno partecipati anche gli uomini del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale carabinieri di Vibo Valentia.

I militari sono entrati in azione, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione di illeciti ambientali nei pressi dell’Oasi naturale del Lago Angitola. Nel corso delle oprezioni di monitoraggio del territorio è stata scoperta la ripresa dell’attività estrattiva in una cava di circa 30 mila metri, già sottoposta a sequestro penale qualche anno addietro dagli stessi militari. 

L’attività estrattiva interessava un fronte di cava molto ampio e avveniva con l’ausilio di due escavatori, una pala meccanica, un autoarticolato ed un autocarro.

Accertata l'assenza delle prescritte autorizzazioni da parte degli organi competenti, i carabinieri forestali hanno sottoposto a sequestro preventivo l’intera area di cava e i cinque automezzi interessati ai lavori. Denunciato all’Autorità Giudiziaria di Vibo Valentia sia il proprietario e gestore della cava, tale D. P. di San Gregorio D'Ippona (VV), che il conduttore dell'autoarticolato, tale T. P. di Francavilla Angitola (VV).   

I reati contestati riguardano sia la violazione dei sigilli, che l’inosservanza della normativa in materia di cave e paesaggistico-ambientale, considerato che la zona in questione è sottoposta a vincolo paesaggistico, a vincolo idrogeologico e ricade nel Parco naturale regionale delle Serre in un Sito d'importanza comunitaria.

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Taglia alberi di castagno in area demaniale, arrestato

I carabinieri della Stazione di Mammola, unitamente ai colleghi delle Stazioni Forestali di Gioiosa Jonica e Caulonia, hanno tratto in arresto J.V., 59enne di Grotteria, colto nella flagranza di furto aggravato.

L’uomo è stato sorpreso dai militari dell’Arma mentre tagliava alcuni tronchi di castagno secchi siti in area demaniale sottoposta a vincolo idrogeologico e paesaggistico nel Comune di Martone.

Il materiale utilizzato per il taglio boschivo è stato sottoposto a sequestro, la legna rinvenuta è stata affidata al Comune di Martone quale proprietario, mentre l’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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Taglia abusivamente alberi di cerro per rubarne la legna, arrestato

DovrĂ  rispondere di furto aggravato di legname in proprietĂ  comunale.

Il 34enne N.C. originario di Rossano, è stato sorpreso dai militari della Stazione carabinieri forestale di Rossano in flagranza di reato mentre in località “Zagaria Cerasaro” tagliava e asportava piante di Cerro. L’area oggetto del furto ricade nel territorio comunale ed è una zona sottoposta a vincolo paesaggistico ambientale. L’uomo, tratto in arresto è stato  posto in libertà.

I militari hanno, inoltre, proceduto al sequestro di dieci quintali di legna, dati in custodia giudiziaria al Comune di Rossano proprietario dei beni,  22 piante abbattute e ritrovate sul letto di caduta e la motosega usata per il taglio. Conseguentemente l’uomo e' stato deferito per distruzione o deturpamento di bellezze naturali, opere eseguite in assenza di autorizzazione su beni paesaggistici.

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Discarica comunale sequestrata nel reggino

Il personale della Stazione carabinieri forestale di Melito di Porto Salvo, coordinato dal Gruppo carabinieri di Reggio Calabria, ha sequestrato in località Chianca nel territorio del Comune di Melito di Porto Salvo, la discarica comunale di rifiuti solidi urbani dismessa da anni, dalla quale fuoriuscivano, in modo incontrollato, i liquami di percolazione che, spandendosi nei terreni agricoli circostanti, confluivano poi nel torrente Arcina. L’indagine ha subito messo in luce tutta una serie di problematiche relative alla gestione della discarica, in uso dal comune di Melito di Porto Salvo dal 1991 al 1999, relativamente alla gestione del percolato, ovvero i liquami, fortemente inquinanti, che si formano prevalentemente per la decomposizione della frazione organica dei rifiuti soliti urbani.

Dagli accertamenti eseguiti è risultato che la discarica, di recente, era stata anche interessata da un movimento franoso dei terreni sovrastanti il che, oltre ad aver provocato il danneggiamento della rete di scolo e raccolta del percolato, fa sorgere non pochi interrogativi sulla idoneità del sito per l’allocazione della discarica stessa. I sopralluoghi effettuati dai vertici della Protezione civile della regione Calabria e dai tecnici dell’Agenzia regionale per l’ambiente (ArpaCal), congiuntamente con i tecnici del Comune interessato, hanno inoltre evidenziato la presenza di una vasca di raccolta del percolato ormai piena e quindi non più in grado di contenere il liquame prodotto che, come prescritto dalla normativa, deve essere opportunamente raccolto, trattato e smaltito in impianti autorizzati.

Considerata la situazione, i militari intervenuti hanno posto sotto sequestro penale l’intera area, per un’estensione pari a circa due ettari complessivi, lasciando la facoltà d’uso per le sole operazioni di bonifica e messa in sicurezza. Il sequestro è stato già convalidato dalla competente Autorità giudiziaria. Nell’attesa dei risultati delle analisi su natura e pericolosità dei reflui, il Comune di Melito di Porto Salvo ha disposto il divieto assoluto di coltivazione, pascolo e di qualsiasi altro utilizzo agronomico dei terreni interessato dallo sversamento, nonché la realizzazione, in somma urgenza, delle opere necessarie per canalizzare e raccogliere il percolato.

Le indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria vaglieranno, attraverso l’analisi della corposa documentazione sequestrata, eventuali responsabilità penali ai sensi del testo unico sull’ambiente.

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Lavori abusivi, sequestrata una pista ed un escavatore

Il personale della Stazione carabinieri forestale di Cosenza ha posto sotto sequestro preventivo una pista ed un escavatore utilizzato per l’effettuazione di lavori nella frazione Borgo Partenope di Cosenza in  località Costiera. Nel corso di un controllo, i militari hanno accertato l’esecuzione in corso d’opera di alcuni lavori di ristrutturazione di una strada a fondo naturale all’interno di un’area boscata.

 Il tracciato, in parte recuperato ed in parte allargato, conduce in un’area adibita a cava per l’estrazione di materiale inerte sulla quale sarebbero evidenti recenti lavori di coltivazione.

A seguito del controllo, i forestali hanno accertato che i lavori sono stati effettuati in assenza delle necessarie autorizzazioni inerenti i vincoli: idrogeologico, paesaggistico ambientale e urbanistico.

I lavori di allargamento hanno, inoltre, interessato lo sradicamento di alberi quali roverelle, corbezzoli e frassini.

Per tale motivo, i militari hanno proceduto al sequestro preventivo della strada e dell’escavatore utilizzato per l’effettuazione dei lavori e al deferimento all’autorità giudiziaria del titolare della ditta esecutrice dei lavori.

 

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