Provincia di Vibo, Cavallaro (Cisal): "Per sanare l’ente occorre un patto di alleanza politica e sociale”

Riceviamo e pubblichiamo

"E se dessimo una forte spallata alla cultura del piagnisteo e pensassimo, tutti insieme, nessuno escluso, ad una strategia comune pronta a favorire il rilancio della politica del territorio della provincia di Vibo Valentia?

E se decidessimo di mettere da parte e quindi superare ogni assurdo antagonismo di bottega mettendo insieme sinergie, voglia di cambiare, debellando egoismi di ogni sorta puntando ad una progetto di condivisione capace di costituire il presupposto ideale e fondante per guadagnarci e ottenere il massimo impegno e sostegno dal governo centrale?

E se ci sforzassimo a capire che ci troviamo forse di fronte all’ultima speranza per recuperare il ruolo della Provincia vibonese, riflettendo seriamente sui grandi sacrifici e le interminabili rinunce a cui sono assurdamente sottoposti da almeno tre anni chi ha avuto la forza di mantenere il fermento e ancora acceso il lumicino della speranza, mettendoci dentro, in primis, il grande cuore, la straordinaria forza di volontà, i sacrifici e le rinunce, la inimitabile volontà di crederci espressi, in tutto questo lungo tempo, soprattutto da parte dei dipendenti di Palazzo ex Enel?

Siamo disposti a prendere atto che alla Provincia di Vibo Valentia con l’approvazione della legge di bilancio che ha determinato lo sblocco di importanti somme per gli Enti in stato di dissesto e pre dissesto finanziario è stata offerta una seria e forse insperata opportunità per tentare di uscire dal tunnel della crisi e ripensare al superamento del default?

Allora convinciamoci che l’emendamento 843 della legge di bilancio che assegna trenta milioni di euro all’anno per i prossimi tre anni alla Provincia di Vibo Valentia in realtà sembra aver tenuto nella debita considerazione la possibilità di rimodulare un sistema capace di propiziare il più pieno recupero della funzione dell’Ente di Palazzo ex Enel.

Un difficile obiettivo verso il quale hanno puntato ogni ferma ed incessante attenzione sopratutto il Ministro dell’Interno, Marco Minniti, i Prefetti  che si sono succeduti e che oggi con Guido Longo assicurano una guida certa all’Ufficio territoriale di governo.

In ogni caso sarebbe, comunque, un errore non darne atto anche a tutte le forze emergenti del territorio, e tra essi i sindacati, le istituzioni, le forze sociali ed emergenti e la stessa popolazione con quest’ultima che non ha mancato di fare rimanere inalterata la sua ferma e convinta solidarietà verso la vissuta disperazione dei dipendenti che hanno pagato un duro prezzo allo stato di abbandono in cui è stata relegata per tre anni, da parte dello Stato, la Provincia di Vibo Valentia.

Sono stati certamente la forza dello sconforto e della non rinuncia alle proprie legittime aspettative a mantenere alta la protesta di chi aveva ed ha oggi tutto il diritto a riguadagnare la sua giusta condizione professionale ed economica.

E’, tuttavia, anche evidente che alla luce di quanto accaduto in questi ultimi frangenti non può essere dimenticata la appassionata dedizione di chi ha voluto, senza attimi di sosta,  che si potesse ancora sperare in un momento di recupero della stabilità organizzativa anche se obiettivamente un po’ lontana. 

Ad incominciare dalla classe politica, che seppur talvolta accusata di scarsa determinazione e debole  attenzione verso un Ente in palese crisi, non ha mai smesso di crederci, orientando la propria spinta su Roma e sulle forze politiche e sociali soprattutto dei calabresi presenti in ruoli chiave nella capitale che non hanno mai smesso di ascoltare, incoraggiare, condividere e promuovere le quotidiane battaglie del Presidente Andrea Niglia e di quanti lo hanno affiancato in questa lunga sfida verso la tenuta della odierna sopravvivenza.

Ed in questa direzione, tra gli altri, non può essere sottaciuto l’impegno sostenuto in Parlamento e nei contatti col  Governo da parte del deputato vibonese Bruno Censore attraverso interventi sempre più incisivi e determinanti come quello con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli affari regionali e alle autonomie, Gianclaudio Bressa. 

Oggi, dunque, si apre un  nuovo scenario sul quale abbiamo tutti il dovere di credere, senza lasciare il benché minimo spazio di tolleranza alle illazioni elettorali di circostanza proprio perché convinti che non può essere stata la vigilia della intervenuta campagna per le imminenti elezioni politiche a determinare il governo Gentiloni ad aiutare quella parte del Paese in sofferenza per i motivi che tutti conosciamo.

Dobbiamo essere, infatti, convinti che oggi è importante saper cogliere il pensiero dei cittadini che attraverso il provvedimento del governo hanno capito che forse non tutto è ancora perso per rimettere in piedi un sistema che rappresenti per tutti un serio e storico momento d’orgoglio.

Per crederci c’è bisogno di allontanare dal nuovo scenario il vecchio e superato modo di fare politica, riunire insieme tutte le forze vive del territorio e proporre al governo centrale il sostegno ad  un progetto che permetta ai cittadini vibonesi più penalizzati di riappropriarsi della più adeguata condizione di vita.

Occorre indirizzarsi verso l’attuazione di un Patto di alleanza politica e sociale.

Toccherà anche al Sindacato spendersi nell’esercizio di un ruolo che, rispetto a ieri,  aiuti ancor meglio l’Ente a svolgere le proprie funzioni guardando alla realizzazione più concreta ed al rispetto dei grandi temi che riguardano sopratutto  lavoro, legalità, sicurezza sociale e  ambiente".

Franco Cavallaro - Segretario Generale, Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori

 

Piccoli Comuni, Cavallaro (Cisal) e Censore (Pd) propongono una rete per valorizzarli

Molti  comuni della provincia di Vibo Valentia con popolazione inferiore ai cinque mila abitanti potranno usufruire delle opportunità per lo sviluppo dei territori contenuti nella legge n. 158 del 2017, entrata  in vigore lo scorso 17 novembre ed al centro dei lavori del convegno, svoltosi nel Centro di aggregazione sociale di Melicuccà, organizzato dal Comune di Dinami e dall’Uncem Calabria, al quale hanno partecipato quasi tutti i sindaci della provincia di Vibo Valentia, oltre ad amministratori degli enti locali, politici, rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, dell’associazionismo, del sindacato e della cultura.

Scopo della norma cosiddetta “salva borghi”  quella di promuovere  lo sviluppo sostenibile economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli Comuni con una dotazione complessiva di 100 milioni di euro per finanziare investimenti : 10 milioni di euro per l’anno 2017, 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.

I lavori del convegno, coordinato dal giornalista Giuseppe Sarlo, avviati con i saluti del sindaco di Dinami Maria Ventrice e dal Presidente della Provincia Andrea Niglia, si è sviluppato sulla introduzione di Vincenzo Mazzei, Presidente dell’Uncem Calabria e sugli interventi successivi di Michele MIrabello, Presidente della terza commissione consiliare della Regione Calabria, del Segretario Generale della Cisal Franco Cavallaro e del deputato del Pd, Bruno Censore, cui sono state affidate le conclusioni, vista l’assenza  all’ultimo momento del Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio colpito da un improvviso lutto familiare.

La efficacia del dibattito è maturata nel momento in cui sono state individuate, dopo un’attenta analisi del territorio su cui insistono i piccoli comuni,  le singole realtà potenziali della provincia interessati ai benefici della legge  per cui è subito venuta fuori la volontà e la ferma determinazione di creare, complessivamente, una rete politica capace di interpretare le esigenze delle popolazioni  e di rendere possibile lo sviluppo sostenibile del territorio vibonese.

Per Franco Cavallaro, tra l’altro anche consigliere nazionale della Fnsi, la inderogabile necessità di fare squadra per affrontare in piena sinergia di intenti, competenze e attività varie con l’obiettivo di centrare il cuore di ogni problema.    

“Il Vibonese – ha  detto, tra l’altro, il leader della Cisal - vive un momento drammatico sul fronte della occupazione, dell’economia, del disastro idrogeologico e  ambientale con la cultura dei servizi in piena difficoltà per cui è necessario che la Regione Calabria si faccia carico della inderogabile necessità di accogliere gli appelli che provengono da più parti per superare i disagi che quotidianamente affliggono il territorio. Invitiamo il Presidente Mario Oliverio a insistere sui progetti che sindaci, amministratori ed enti propongono per rendere possibile un pronto recupero della condizione.

Va in questa direzione l’effetto della riunione di oggi che guarda con estrema attenzione alla formulazione di una strategia politica condivisibile per aiutare il territorio vibonese ad uscire dalle difficoltà odierne.

La presenza di tutte le forze attive della società vibonese – ha, poi aggiunto Franco Cavallaro -  a questo importante evento spiega quanto sia impellente un adeguato e qualificato impegno verso la domanda d’intervento che il cittadino presenta per favorire il recupero della migliore vivibilità.   

Ecco perchè è giusto che anche il sindacato metta a disposizione del dibattito di oggi tutte le sue sinergie, le proposte e la forza della sua fantasia per essere coprotagonista  di una svolta storica che aiuti la Calabria a diventare anche competitiva”.

A suggellare le proposte di Franco Cavallaro è intervenuto Bruno Censore.

Dopo aver ringraziato tutti, in particolare il sindaco di Dinami Maria Ventrice,  per il contributo offerto al dibattito,  ha elogiato Franco Cavallaro per il prestigio e l’autorevolezza con cui porta avanti le battaglie della Cisal condividendo la spinta propulsiva avanzata per costruire sul territorio della provincia di Vibo Valentia una rete di alleanze capaci di meglio capire e interpretare i bisogni di una popolazione che non ha mai rinunciato a ritrovare la strada ideale per uscire fuori dai gravi problemi di tutti i giorni.

Il deputato del Pd ha fatto un po’ il conto della sua, giudicata positiva,  esperienza parlamentare ma soprattutto del suo filing stabilito con i cittadini che lo hanno convinto sempre di più della utilità di porre al centro della sua attenzione quotidiana lo stato dei bisogni dei giovani, degli anziani, degli emarginati e di quanto attende lo sviluppo istituzionale, socio economico, culturale e di tutte le attività produttive.

Censore ha anche avvertito che la provincia di Vibo Valentia rappresenta potenzialmente una buona fetta della Calabria che produce e che cambia ed è su questo che bisogna insistere.

“Daremo fiato e supporto a tutti quei settori di attività che sono le punte avanzate per il decollo dell’economia, delle infrastrutture, della sicurezza, della cultura e punteremo tutta la nostra più caparbia e convinta attenzione sulla opportunità di creare una squadra per affrontare insieme il percorso della Vibo Valentia che sogniamo e che tutti meritano per la storia, le tradizioni, il ruolo e il fascino soprattutto dell’accoglienza e dei beni culturali  che questo territorio ha esercitato sempre nel contesto regionale”.

L’evento ha, infine, raccolto gli interventi  del  Presidente del Consiglio Comunale Stefano Luciano, del Presidente dell’ ordine dei dottori commercialisti Enzo Morelli, del Presidente di Confindustria Giovani  per il Mezzogiorno Mario Romano e di Antony Lo Bianco tutti in piena condivisione con l’aspetto legato alla utilità di creare un fermento politico che veda unita la realtà delle forze attive ed emergenti  che ruotano sul territorio vibonese.        

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Vibo, la Cisal rivolge un encomio alle forze dell'ordine

La Cisal di Vibo Valentia nel corso dei lavori della sua segreteria provinciale di ieri sera ha preso atto dei positivi dati relativi agli eventi di sabato scorso a Roma e Milano e attraverso il suo segretario provinciale, Filippo Curtosi, ha fatto pervenire alle Forze dell’Ordine della provincia di Vibo Valentia il messaggio che il Segretario Generale, Franco Cavallaro ha rivolto loro nelle immediatezze della conclusione delle manifestazioni.

“ Lo Stato c’è – ha dichiarato il leader nazionale della Cisal Franco Cavallaro – e lo ha dimostrato sabato scorso, con l’ottima organizzazione messa in campo da polizia e forze armate in occasione della celebrazione del 60° anniversario dei Trattati di Roma e della concomitante visita pastorale del Santo Padre a Milano. Un’organizzazione che ha saputo garantire il pacifico svolgimento delle manifestazioni gestendo con estrema professionalità anche le componenti di dissenso che minacciavano il sereno svolgimento dei cortei sulla piazza romana.

La strategia preventiva attuata dai lavoratori, uomini e donne, dell’intero corpo delle forze armate e di tutte le unità operative – ha aggiunto -  che svolgono attività di servizio d’ordine si è dimostrata vincente e perfettamente rispondente allo straordinario progetto di coordinamento predisposto per l’occasione dal Ministero dell’Interno e realizzato con scrupolosa precisione dalle strutture delle forze di sicurezza.

 

La macchina dello Stato, oltre ad avere soddisfatto pienamente le aspettative dei cittadini italiani, ha così dato tangibile dimostrazione di efficienza ai rappresentanti dell’Unione europea convenuti nella Capitale.”

Franco Cavallaro, leader della Cisal, saluta l’arrivo del nuovo Prefetto di Vibo Valentia

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa trasmessa dal Segretario Generale Cisal, Francesco Cavallaro.

Prima a Reggio Calabria poi a Palermo come Questore, oggi a Vibo Valentia nella altrettanta prestigiosa funzione di Prefetto.

L’arrivo del Prefetto Guido Longo al vertice dell’Ufficio Territoriale di Governo di Vibo Valentia, così come nelle previsioni, è stato salutato con grande attenzione da istituzioni, sindacati, professioni, associazionismo e opinione pubblica.

La convinzione che il massimo responsabile del governo della provincia sia in grado di scrivere una pagina importante e di grande impegno sul piano della cultura del rispetto soprattutto della legalità, è molto diffusa.     

I motivi sono tanti e tutti eloquenti. Vibo Valentia è alle prese con una fase storica particolarmente complessa, in un quadro più generale di enormi cambiamenti sociali e istituzionali.

In questo scenario la collaborazione tra istituzioni e sindacati  si configura come presidio di sicurezza, civiltà, tolleranza, efficienza e buonsenso, anche davanti a problematiche particolari come quelle che si trova quotidianamente ad affrontare  ormai da tempo la provincia di Vibo Valentia.

Ecco perché la Cisal continuerà a garantire la stessa massima disponibilità affinché questo metodo continui a tutelare le nostre comunità, anche e soprattutto in questo periodo di profonde modifiche  che portano con sé anche timori, paure, chiusure.

Il rispetto tra istituzioni e sindacati è anche  garanzia per tutti, cittadini, forze sociali, imprese. Un territorio di questo tipo chiede una grande collaborazione e rispetto che intende, con forza e determinazione, continuare a portare avanti nei prossimi anni. L'alto profilo della esperienza acquisita dal dott. Guido Longo  è un segnale importante per Vibo Valentia che va colto considerata l'alta complessità del  territorio. Resta centrale l’obiettivo del nuovo Prefetto secondo cui la  mafia si combatte con le confische e i sequestri di patrimonio, ma soprattutto con la lotta alla corruzione, che è l’alimento numero uno.

Va, altresì, condivisa l’idea secondo cui i fenomeni corruttivi vanno gestiti a livello nazionale con un’autorità anti corruzione. Dietro i grandi fatti criminali c’è la corruzione, che va assolutamente emarginata. Non lo si dimentichi: questa città ha dovuto fare i conti con problemi consueti ma anche con  alcune situazioni particolarmente delicate. Una per tutte l’emergenza migranti.

Il porto di Vibo Valentia  in questi anni è diventato uno dei luoghi in cui dalle navi sono sbarcate decine di migliaia di persone: minori non accompagnati, donne e uomini, affrontando  anche altre delicate questioni, a partire dalla presenza di inquinamenti anche di tipo mafioso nell’economia del territorio.

 

La Prefettura di Vibo Valentia  è stata in prima linea, naturalmente con la piena collaborazione della Magistratura e delle Forze di Polizia, nel fare rispettare i principi di legalità senza i quali la comunità non può affrontare un normale sviluppo. 

C’è anche un made Vibo Valentia che cerca spazi nel By Cinema

La Cisal Consulenze e Servizi è nel marchio più promettente e autorevole che concorre all’eccellenza mondiale per il biologico del made in Calabria. 

Nella Calabria che lancia la sua scommessa puntando alla lavorazione e valorizzazione dei suoi prodotti attraverso il By Cinema la provincia di Vibo Valentia si ritaglia una spazio che già la critica del settore definisce “interessante ma anche prepotente”. 

Cofirmataria col Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria del progetto europeo sullo sviluppo del made in Calabria del food, la Cisal Servizi e Consulenze ha presentato una sua prima idea sul progetto a sostegno che il binomio Università- Sindacato, tra l’altro, è diventato un percorso che può essere attraversato anche ad alta velocità.

Franco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal e Franco Greco, Amministratore Unico di Cisal Consulenze e Servizi, da tempo sono alle prese con i contagiosi effetti provocati dal By Cinema come eccellenza mondiale del biologico.

Il successo dell’evento registrato all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dietro l’abile regia di Michela Mantovani, coordinatrice del meeting e protagonista di una relazione che ha fatto salire anche i brividi alla schiena a chi ha assistito alla presentazione del progetto  realizzato dal CAt-Lab, il  laboratorio di economica e management delle risorse culturali, ambientali e turistiche calabresi.

“Ci abbiamo messo tutto l’animo e siamo soltanto all’inizio. Oggi ci crediamo ancora di più vista la convinzione che il percorso avviato con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria ha confermato che la sintonia tra il mondo  accademico e quello dei servizi che abbiamo sposato in tempi non sospetti – spiegano, tra l’altro,  Francesco Cavallaro e Francesco Greco, oggi pionieri della cultura del servizio e della comunicazione – accresce il nostro modo di pensare e meglio interpretare le attese della Calabria che cambia. Guardiamo all’Europa dei popoli ma sopratutto all’Europa dei Giovani e del Lavoro”.    

Sempre più interessanti e promettenti le critiche sugli effetti che ha provocato il regista Federico Moccia che ha dimostrato, in alcuni dei  suoi film più recenti,  di avere l’abilità, guardando al By Cinema biologico,  di trasformare in oro tutto ciò che tocca.

Interessante l’idea di Marco Conti che ha diretto “La cena di Natale”, un film  che andrà a consumarsi proprio bene per il made in Calabria visto che porta sul set l’Amaro del Capo e il San Marzano Borsci. 

Ed il By Cinema per il biologico guarda da vicino, tra l’altro, alcuni fiori all’occhiello della produzione vibonese: la ‘nduja di Spilinga, il pecorino del Poro, la cipolla di Tropea. 

Una sinergia complessiva che ha trovato rispondenza nel made in Calabria che  da qualche tempo pensa al mondo della celluloide, promuovendo l’accoglienza e  l’offerta di servizi  in una terra così delicata e di grande effetto e respiro turistico come Tropea e dintorni.            

E pensiamo non sia davvero poco che le firme di Federico Moccia e  Marco Ponti, per adesso, lascino intravedere che la regione ha tutte le carte in regola per aspirare ad una pole position per il made in Calabria del food.   

 

 

Università “Mediterranea” e Cisal insieme nell’Alta Formazione per l’Europrogettazione

Cisal (Confederazione italiana sindacati autonomi e lavoratori) Servizi e Consulenze, l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, rappresentata dal CAT-LAB (Laboratorio di Economia e Management delle Risorse culturali, ambientale e turistiche) e l’Associazione culturale Qualitylife management (QLM), hanno sottoscritto, a Reggio Calabria, un protocollo d’intesa, per la durata di 3 anni, di un corso di Alta Formazione in Europrogettazione. All’evento, presieduto dal segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, sono intervenuti  Francesco Greco, amministratore unico della Cisal Servizi e Consulenze, Michela Mantovani direttore scientifico del CAT-LAB, (Laboratorio di Economia e Management delle Risorse culturali, ambientale e turistiche) dell’Università “Mediterranea” e Antonio Roberto Valdini, del consiglio direttivo dell’Associazione  culturale QLM  che hanno siglato ufficialmente lo stesso protocollo d’intesa. Il corso di Alta Formazione, coordinato da Michela Mantovani, che partirà il 21 ottobre, si svolgerà presso la sede dell’ateneo reggino, si articolerà in 32 ore, nei giorni di venerdì pomeriggio (dalle 15,30 alle 19,30), e sabato mattina (dalle 9,30 alle 13,30). L’obiettivo è di realizzare un percorso formativo finalizzato a rispondere alle insoddisfatte richieste territoriali in termini di insegnamento, approfondimento e aggiornamento sulle tematiche di euro progettazioni. L’iniziativa offre l’opportunità di far conoscere l’introduzione della strategia europea, l’illustrazione del nuovo quadro di programmazione finanziaria europea e la guida alla presentazione della domanda di finanziamento. È strutturato in una relazione informativa che introduce in modo sistematico ed esaustivo la strategia europea per la programmazione finanziaria 2014/2020, illustrando gli strumenti a disposizione. Sono destinatari i possessori di titolo di laurea triennale, specialistica, magistrale e di vecchio ordinamento. Il corso è stato sposato dall’Ordine degli avvocati, dall’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Reggio Calabria, tanto da aver ottenuto il riconoscimento dei Crediti Formativi validi per la formazione continua: 12 Crediti  per degli avvocati e 24per i commercialisti ed esperti contabili. La chiusura del bando sarà il 19 ottobre. Il corso è stato istituito in partnership dal Dipartimento di Giurisprudenza ed Economia dal CAT-LAB della stessa Università “Mediterranea”, dall’Associazione culturale QLM con i patrocini del Consiglio regionale della Calabria, dalla Camera di Commercio,  della Fenalc ( Federazione nazionale liberi circoli). “La Cisal Servizi e Consulenze – ha dichiarato, tra l’altro, il segretario generale Francesco Cavallaro – mette a disposizione dei suoi associati e simpatizzanti una nuova opportunità di crescita culturale, imprenditoriale e tecnologica, cogliendo gli aspetti più stimolanti del processo di avanzamento socio economico, culturale e tecnologico intervenuti di recente  nell’area dell’Europrogettazione. Una sorta di novità, questa, che non può non interessare chi guarda ed attende con forte interesse agli effetti più stimolanti  che entrano in sintonia con i continui sviluppi dell’azione europea. In questa direzione – ha aggiunto il leader nazionale della Cisal – la Cisal Servizi e Consulenze continua a fare rete con il mondo dell’Università certa di interpretare le attese di giovani e meno giovani che orientano i propri obiettivi all’indirizzo di una ricercata crescita professionale, sia singola quanto di team, nella consapevolezza che soltanto nella dicotomia ambizione - università diventa possibile centrare obiettivi di forte respiro europeo”. Michela Mantovani, che guida una delle costole formative più eccellenti dello scenariouniversitario reggino, ha confermato che “la ricerca in ambito internazionale nei campi della valorizzazione del made in Italy resta l’obiettivo da intensificare e sempre meglio qualificare, soprattutto nei settori dei beni culturali, turismo, enogastronomia, moda e cinema anche attraverso la produzione di benieservizi per processi di internazionalizzazione delle imprese italiane. Abbiamo trovato nella Cisal – ha, poi, sottolineato -  un ottimo interlocutore perché gli obiettivi sono di forte interesse reciproco: è stato attivato un importante rapporto di collaborazione che prevede ben individuate condivisioni”. “Questo vuol dire – ha evidenziato Francesco Greco - che la Calabria crede nel suo futuro e continua a promuovere la sua iniziativa per tentare di inserirsi in un percorso competitivo dell’Alta Formazione. La nostra attività di servizio per raggiungere ancor meglio il suo obiettivo di interpretare alla meglio le istanze di chi propone la sua disponibilità a concorrere per una regione più attenta e dalle risposte più certecontinua a lanciare le sue sfide mettendo i giovani al centro della corsa europea.  L’idea di mettere in piedi un obiettivo di sempre più eccellente dimensione culturale e imprenditoriale capace di guardare con legittima aspettativa all’Europa che trasforma le attese dei giovani galvanizza ogni giorno di più la Cisal Servizi e Consulenze”. 

Nuovo ospedale di Vibo, tutte le perplessità della Cisal

In riferimento alle vicende concernenti la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo, il segretario generale della Cisal Franco Cavallaro dichiara quanto segue:

Sembra prendere il largo la convinzione secondo cui sarebbero sempre di meno i cittadini interessati alla realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia? Il preoccupante interrogativo resta  sempre più che attuale visti la delusione e lo sconforto che continua a serpeggiare con insistenza nell’animo di ognuno. A chi credere? All’Asp? Alla Regione Calabria? Intanto sono in tanti a prendere atto che pare sia intervenuta una sorta di stanchezza psicologica e che la stessa abbia preso il sopravvento sulla cultura della speranza che aveva tenuto in piedi per molti anni i cittadini vibonesi che da tempo sognano un nuovo e più adeguato ospedale. Stando a quel che appare la cultura dei rinvii e delle novità esercitate, con fin troppo evidente “ successo”, dai management che si sono susseguiti negli ultimi vent’anni alla guida dell’Azienda sanitaria provinciale, sembra continui a rendere sempre più lontana anche la pur minima curiosità da parte di quei cittadini che sperano nella nuova struttura. Costituiscono un fondato motivo di credibilità le recenti dichiarazioni del Dg Angela Caligiuri? Le sue convinte precisazioni sugli effetti dell’arresto del presidente della Società di Rovigo che si è assicurata l’appalto dei lavori, sono a dir poco avvilenti. L’allarme rosso scattato negli ultimi giorni legato alla notizia rimbalzata da una  inchiesta giudiziaria di Padova che ha portato all’arresto di cinque persone e tra questi anche l’imprenditore di Rovigo, Saverio Guerrato, presidente e legale rappresentante dell’omonima società per azioni che nel 2014 si aggiudicò i lavori di appalto  per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Vibo Valentia, aggiunge ulteriori dubbi sul rispetto della data, giugno 2017,  indicata per la consegna chiavi in mano all’Asp di Vibo Valentia della nuova struttura. Anche questa vicenda incomincia ad assumere i contorni di una telenovela. Prima che il management dell’Asp faccia conoscere le sue decisioni in ordine alla verifica dei cosiddetti requisiti di moralità utili per confermare l’impegno sulla concretezza del contratto d’appalto sottoscritto, in illo tempore, con la Regione Calabria, i cittadini vibonesi si chiedono che ne sarà ora del progetto esecutivo affidato alla “Vibo Hospital Service spa” che consorzia “Guerrato spa”, “Costruzioni Propcopio srl”, e l’impresa “Carchella spa”. L’Asp, secondo l’attuale manager, ritiene ininfluente quanto accaduto nei giorni scorsi a Rovigo. Ne importa più di tanto il fatto che Saverio Guerrato possa essere ritenuto, per la magistratura,  un mafioso o un delinquente. Per Angela Caligiuri l’iter per assecondare la procedura legata all’iniziativa può andare avanti. “L’arresto di Saverio Guerrato ed i motivi per cui è stata determinata la sua detenzione non implicano alcun effetto – precisa la Dg dell’Asp di Vibo Valentia – si sta ottemperando a tutti i passaggi burocratici che una realizzazione del genere richiede”. A confortare l’opinione del Dg la notizia che Guerrato, che secondo le accuse rivolte dalla magistratura di Rovigo sarebbe stato coinvolto in un giro di mazzette, si sia dimesso da ogni incarico e questo vorrebbe dire che con un solo colpo di spugna la Società capofila per il nuovo ospedale all’improvviso si sia alleggerita di tutte le ombre e dei dubbi che hanno costretto la magistratura del posto a metterla sotto inchiesta, favorendo il ripristino della “purezza societaria” e rendendo nuovamente inossidabile il requisito di affidabilità previsto nel contratto.Ma uno dei motivi per cui i cittadini vibonesi tendono a perdere ogni speranza sul progetto è determinato dal fatto che l’Azienda, grazie al groviglio burocratico in cui l’ha cacciato la Regione Calabria, non riesce ad essere chiara fino in fondo con chi ha il diritto di sapere i dati ufficiali e non quelli “pendolari” sulla data legata alla fatidica consegna chiavi in mano della struttura. La Dg dell’Asp, se in reale possesso dei dati definitivi sul percorso dell’iniziativa, farebbe bene a convocare una conferenza stampa per sgombrare il campo da ogni incertezza. Che il faldone sul nuovo ospedale di Vibo Valentia sia sempre più cospicuo di novità non v’è dubbio. La telenovela per certi aspetti, da quelli politici a quelli amministrativi e strutturali, contiene elementi sempre più interessanti. Fino ad oggi l’intento di non far capire niente ai cittadini, alimentando una continua confusione di notizie, è perfettamente riuscito.

Sanità nel Vibonese. Dura replica della Cisal: "Oliverio sostituisca Mirabello"

"La  sterile replica del consigliere regionale del PD Michele Mirabello all’iniziativa della Cisal di denunciare pubblicamente i guasti e gli atteggiamenti della politica sulla sanità vibonese che sta morendo conferma nella sua sostanza la gravità di una situazione - afferma in una  nota Franco Cavallaro, Segretario Generale della Cisal - di cui è fortemente responsabile la politica, soprattutto di quella che conta e sceglie. Dalla sua posizione di presidente della Commissione sanità della Regione Calabria ci aspettavamo che intervenisse più incisivamente a sostegno della iniziativa assunta dai Primari dell’Asp di Vibo Valentia che per domani, lunedì, hanno indetto ed organizzato con il più convinto coinvolgimento di tutte le articolazioni del territorio, e tra esse anche la Cisal, quella che da più parti è stata meglio definita la 'marcia dei diritti negati'. Un’idea di grande intuito organizzativo che tutta la popolazione sembra aver sposato con straordinaria dignità e condivisione avendo capito l’importanza del suo significato che va oltre la necessità di guardare insieme e con più impegno al futuro della comunità. Un evento che la dice lunga sulla rabbia e la insoddisfazione che gli operatori sanitari e non solo hanno voglia di esprimere, molto eloquentemente e in silenzio, contro la politica che non ha mai saputo interpretare e far propria la disperata condizione in cui versa da almeno un ventennio la sanità pubblica vibonese. Dove non sono mai stati tenuti in debita considerazione i sacrifici e le difficoltà quotidiane dovute, in via prioritaria ai balletti che si sono susseguiti con l’assurdo andirivieni di commissari alla guida di Palazzo ex Inam, alla carenza organica del personale, alle lacune strutturali che hanno propiziato, alla fine, una serie di criticità che per andare avanti richiedono adeguato spirito di impegno e sempre più responsabile e aggiornata competenza proprio in assenza di un circuito politico che prendesse seriamente a cuore i drammi vissuti dall’intera classe del personale che opera e della popolazione servita. La 'marcia dei diritti negati' dovrà sortire gli effetti che ogni vibonese ritiene più che legittimi". "Ovvero - rimarca il rappresentante sindacale -  l’immediata convocazione, da parte del Commissario straordinario Massimo Scura, di una autorevole e competente delegazione che consigli il responsabile dell’emergenza sanitaria in Calabria di rivisitare il decreto n.30 assegnando, immediatamente, all’Asp di Vibo Valentia, attraverso una particolare e privilegiata attenzione, gli interventi più adeguati per rendere possibile la ripresa della più adeguata efficienza dei servizi, iniziando a renderla protagonista di un riscatto che gli è dovuto. I ritoccucci, purtroppo, sono sempre serviti a mettere pezze ma non a risolvere il più complessivo problema che è stato sempre demandato all’incessante abnegazione, soprattutto dei medici, momento guida di tutte le prestazioni sanitarie. Chi, mesi addietro, ha appreso con evidente attenzione la nomina di Michele Mirabello alla guida della Commissione forse più delicata della struttura regionale ha dovuto, però, fare presto i conti con la ineffabile realtà. Perché egli ha subito dimostrato la sua grande ed inevitabile difficoltà nel calarsi in una realtà così ardua e preoccupante al punto che chi si attendeva che promuovesse una adeguata assemblea di esperti della sanità locale, istituzioni e forze rappresentative di ogni settore per compiere una giusta analisi della situazione per poi  presentare un conseguente progetto di proposta per il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria regionale Massimo Scura è stato inevitabilmente  superato dagli effetti devastanti della obbligatorietà, per il consigliere del PD,  di rispondere, così come si usa fare,  alla politica che lo ha 'nominato'. Così, mentre Roma conferma nella sua scelta e quindi nella sua competenza specifica  Massimo Scura, lui deve assecondare il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio che si è guardato bene, tranne che in campagna elettorale, di incontrare la gente su un problema di così vitale e scottante importanza". Oggi - continua Cavallaro - a Michele Mirabello gli è toccata la difesa d’ufficio, prendendosi in carico, per dovere, Mario Oliverio e Angela Caligiuri. E’ stato delegato a rispondere polemicamente alla Cisal e non a proporre, a dire, nei contenuti, come diventa possibile superare il dramma sanità a Vibo Valentia. Ovvero quello che da mesi si attende la popolazione. Forse avrebbe fatto bene a spiegare a tutti, perché nessuno lo ha dimenticato a Vibo Valentia e dintorni,  perché a Reggio, a Catanzaro, a Cosenza e Crotone sono stati nominati Direttori Generali del luogo e a Vibo Valentia, assurdamente, Angela Caligiuri, scarsa di attinenti esperienze manageriali, proveniente da Savelli, penalizzando un ricco albo di legittimi aspiranti, ma soprattutto creando le condizioni per far sì che prima di capire dove sta seduta ci impiegasse un po' di tempo e non soltanto per guardarsi attorno. Le storiche e antiche criticità dell’Asp di Vibo Valentia avrebbero dovuto consigliare a Mario Oliverio di fare molta attenzione sul nome e la competenza da spendere per questo territorio". "Chi doveva avvertirlo? Mario Oliverio, forse, potrebbe iniziare a correre ai ripari sostituendo Michele Mirabello con un consigliere regionale dotato di un minimo di cognizione sanitaria e che, nella priorità delle sue scelte, possa pensare di tuffarsi a capofitto nei meandri della sanità pubblica vibonese alla ricerca delle vere cause dell’attuale disastro sanitario e del sistema più ideale per promuovere un progetto che consenta alla Regione Calabria di non continuare a pensare a soddisfare le sole indicazioni provenienti dai papaveri di Reggio, Catanzaro e Cosenza, ricordandosi - termina la dichiarazione del Segretario Generale della Cisal - che a Vibo Valentia non può campeggiare l’eterna convinzione che l’indifferenza e l’apatia della Regione Calabria continui a mietere  disperazione e sconforto".                  

 

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