Due fratelli minacciano e molestano una donna

Due fratelli, rispettivamente di 61 e 59 anni, sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica poiché ritenuti responsabili del reato di violenza privata e molestia o disturbo alle persone continuate in concorso. M.A. e M.V., secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Stazione di Saline Joniche, in provincia di Reggio Calabria, si sarebbero resi responsabili di minacce e condotte moleste nei confronti di una donna, a seguito di dissidi di natura privata.

 

Lasciavano pascolare il gregge in un cimitero: denunciati due fratelli

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà due fratelli, rispettivamente di 49 e 43 anni per i reati di danneggiamento, introduzione o  abbandono di animali nel fondo altrui,  deturpamento e imbrattamento di cose altrui, ricettazione, omessa custodia e malgoverno di animali. I militari dell'Arma hanno accertato che Z.D. e Z.A., di Bova Marina, in provincia di Reggio Calabria, lasciavano pascolare in località Crisafi-Arpaia, sin dentro l’area cimiteriale i propri capi di bestiame che, a seguito di un controllo eseguito presso l’azienda agricola di loro proprietà, sono risultati in maggioranza privi di marchi auricolari/boli endoruminali o censiti alla banca nazionale del Ministero della Salute quali già deceduti o abbattuti. Ad esito del controllo, è stato disposto il sequestro di 173 capi di ovini e caprini, affidati temporaneamente ad un locale mattatoio in attesa del relativo decreto di abbattimento. 

Un milione e mezzo di euro nascosto in casa: denunciati tre fratelli

I Carabinieri hanno denunciato tre fratelli, rispettivamente di 64, 59 e 57 anni per il reato di riciclaggio in concorso. Gli ultimi due erano già sottoposti alla misura degli arresti domiciliari. Perquisendo la loro abitazione a San Roberto, in provincia di Reggio Calabria, i militari hanno rinvenuto, all’interno di una cassaforte, un'ingente somma di denaro tra contanti e  polizze assicurative vita, il tutto per un valore di poco inferiore ad un milione e mezzo di euro. I tre fratelli non sono stati in grado di fornire plausibili ragioni sulla provenienza del denaro contante né sull’ingente entità delle somme relative ai titoli. Il tutto, secondo gli investigatori derivante da attività illecita, è stato sottoposto a sequestro.

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