Moria di pesci nel lago Angitola, le analisi Arpacal rilevano la presenza di Dde e Ddt

Con una nota inviata ieri mattina al commissario straordinario del Parco regionale delle Serre, nonché ad una serie di autorità competenti sul territorio tra cui la Prefettura di Vibo Valentia, come anticipato nei giorni scorsi il direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, Dr. Clemente Migliorino, ha trasmesso gli esiti analitici del prelievo delle acque superficiali nel lago Angitola, nella zona antistante il rifugio “Pasquale Cricenti”, nel comune di Maierato.

La documentazione, che consiste in 18 rapporti di prova, descrive i risultati di tutte le attività svolte dall’Arpacal a seguito della chiamata in causa da parte del Commissario del Parco delle Serre, dopo il ritrovamento di pesci morti sulle rive dell’invaso. 

“Le analisi chimico-fisiche, batteriologiche ed eco-tossicologiche, effettuata su un campione di acqua superficiale - spiega Migliorino nella lettera alle istituzioni - sono da riferire al campione istantaneo prelevato in superficie dalla sponda sinistra del lago, nel punto da voi indicato per una significativa moria di pesci. Il test di eco-tossicità, i valori chimico-fisici, microbiologici e ossigeno disciolto, così come i metalli rientrano nei valori di norma. I policlorobifenili (PCB) sono inferiori al limite di rilevabilità del metodo. Le analisi dei fitofarmaci rilevano la presenza di DDE e DDT; inoltre viene rilevata la presenza di para para DDT e DDT totale, entrambi in concentrazioni superiori se confrontato i rispettivi standard di qualità ambientali, espressi come valori medi annui, riportati nella tabella 1A del decreto legislativo 172 del 2015 (Il DDE è un composto chimico derivante dalla perdita di acido cloridrico del DDT, ndr). La ricerca degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) - conclude Migliorino - ha rilevato la presenza di Fenantrene mentre gli altri IPA sono tutti al di sotto dei limiti di rilevabilità del metodo”.

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Trovato nei pressi del lago Angitola il cadavere del pensionato scomparso a Pizzo

I Vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno rinvenuto il cadavere di M.C.V.E., il sessantasettenne di Pizzo Calabro di cui si erano perse le tracce questa mattina.

Il corpo del pensionato è stato trovato durante una perlustrazione effettuata nell’area del lago Angitola, nel territorio comunale di Maierato.

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Albero cade sull'ex SS110 (bivio Angitola) interrompendo la circolazione per ore

Un pino di grosse dimensioni si è sdradicato a causa del maltempo andando a finire sulla ex SS110, all'altezza del lago Angitola, proprio dove pochi giorni fa era stata ritrovata la statua in bronzo che tanto ha fatto discutere.

Il fatto è avvenuto verso le 16.30; fortunatamente non transitavano auto al momento dell'impatto al suolo del grosso albero, altrimenti si sarebbe potuta consumare una tragedia. Durante la caduta il pino si è però portato dietro anche i cavi telefonici che corrono lungo la recinzione dell'oasi naturale dov'è ubicato il lago. Al momento non si hanno notizie in merito al funzionamento delle linee telefoniche divelte.

Nonostante le ripetute segnalazioni degli automobilisti, giunti successivamente sul posto, la circolazione, almeno fino alle 18.30, è rimasta interrotta e nessuno delle autorità competenti era intervenuta a rimuovere il grosso albero.

Statua bronzea rinvenuta nel lago Angitola

Una statua bronzea risalente, molto probabilmente, ai primi anni del secolo scorso, è stata recuperata nel lago Angitola, dagli uomini del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Vibo Valentia.

La presenza della scultura nel letto secco del bacino idrico è stata segnalata da un passante, nel tardo pomeriggio di oggi.

Raccolta la chiamata, i vigili del fuoco sono intervenuti con i nucleo Saf (Speleo alpino fluviale) che, con l'ausilio di un'autoscala ed il ricorso a particolari tecniche hanno imbracato e recuperato la statua.

Allo stato non si conosce l'autore, tantomeno come l'opera possa essere finita nelle acque del lago.

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Pascolo abusivo ed allevamenti non a norma, denunciate 7 persone

Continuano i controlli dei CC per contrastare il fenomeno del pascolo abusivo. Dopo i primi servizi effettuati, tra Maierato e l’Oasi protetta del Lago Angitola, già a gennaio, febbraio e ai primi di marzo sono stati denunciati per pascolo abusivo 5 persone, tutti di Maierato, e sequestrati 41 bovini e 180 ovini.

Nella giornata di ieri i Carabinieri dalla Stazione di Maierato con il NAS di Catanzaro e i Carabinieri Forestali di Vallellonga e Polia hanno proceduto al controllo di due allevamenti ed in particolare di un’azienda agricola di allevamento di ovini e caprini.

Il proprietario un 40enne del posto, pregiudicato, è stato denunciato poiché all’interno della propria azienda vi era un sito di raccolta incontrollata e non autorizzata di rifiuti speciali (letame e fluidi percolati derivanti dallo stesso) e gli è stata elevata una sanzione amministrativa di 3.000,00 euro per mancata identificazione di alcuni capi di ovini.

I controlli sono poi proseguiti in un’altra azienda agricola sempre di allevamento di ovini e caprini di proprietà di un 30enne, sempre di Maierato, denunciato anch’egli poiché all’interno della propria azienda vi era un sito di raccolta incontrollata e non autorizzata di rifiuti speciali (letame, materiale plastico e 2 carcasse di ovini in decomposizione).

I servizi che rientrano in mirati controlli del territorio condotti dall’Arma di Vibo e dai CC Forestali di Vallelonga e Polia proseguiranno nelle prossime settimane.

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Pesca abusiva nel lago Angitola, segnalati 6 stranieri

I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Vallelonga (VV) hanno colto sul fatto 6 persone di nazionalità straniera mentre esercitavano la pesca abusiva all’interno del Lago Angitola. Una settima persona invece è stata denunciata per violazione alla normativa paesaggistica ambientale ed urbanistica nel Comune di Vallelonga.

La prima operazione ha consentito di accertare l’esercizio abusivo della pesca in zona protetta. I sei soggetti di origine ucraina, moldava, russa e rumena segnalati presso la competente Autorità Giudiziaria per violazione alla normativa in materia di aree protette, stavano praticando l’attività di pesca, con l’ausilio di canne telescopiche dotate di mulinello, all’interno del Lago Angitola, dichiarato Oasi di protezione della fauna (Zona di Protezione Speciale), inserito nell’elenco delle zone umide riconosciute dalla Convenzione di Ramsar, ascritto nell’elenco dei Siti d’Importanza Comunitaria (SIC), nonché rientrante all’interno della perimetrazione del Parco Naturale Regionale delle Serre.

Agli stessi, tra l’altro senza neanche il possesso della licenza di pesca, i militari operanti ponevano sotto sequestro le canne da pesca.

Detta operazione si va ad annoverare ai medesimi interventi effettuati in passato grazie alla costante opera di vigilanza e monitoraggio dell’Oasi dell’Angitola da parte del personale dei Carabinieri Forestali.

La seconda operazione, in località Perricaso di Vallelonga,  ha permesso di risalire all’autore della realizzazione di un tratto di pista avente una lunghezza di circa 800 metri all’interno di un’area boscata, con il conseguente abbattimento e sradicamento di circa 30 piante di alto fusto della specie di faggio, roverella e castagno.

 

Considerato che il tutto era avvenuto in totale assenza di titoli autorizzativi,  il responsabile è stato deferito a piede libero presso la competente Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere delle violazioni al vincolo paesaggistico-ambientale ed alla normativa urbanistico-edilizia.

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Lago Angitola, rinvenuta bomba inesplosa risalente alla seconda guerra mondiale

Si è tenuto ieri, 14 febbraio, un urgente vertice sulla pubblica sicurezza in Prefettura a Vibo Valentia. Il motivo di tale urgenza è da ricondursi al ritrovamento di un devastante ordigno bellico, risalente al secondo conflitto mondiale.

La bomba, della lunghezza di circa un metro e del peso approssimativo di 120 kg, è stata rinvenuta in un fondo agricolo nei pressi del lago Angitola, nel vibonese. E’ stato il proprietario del fondo ad accorgersi dell’ordigno mentre lavorava il proprio appezzamento di terra.

Allarmato, ha immediatamente allertate le forze dell’ordine che hanno provveduto ad interdire l’intera area, attualmente piantonata da militari.

Durante il vertice di ieri è stata decisa la momentanea sospensione del traffico nella strada provinciale ex SS 110 dal Bivio Angitola e fino all’incrocio Maierato-Monterosso. Il blocco del traffico potrebbe protrarsi fino a domenica 19 febbraio giorno in cui gli artificieri del Genio Guastatori di Castrovillari potrebbero farla brillare.

L’ordigno, di fabbricazione inglese, conserverebbe al suo interno 66 kg di un composto a base di nitroglicerina, altamente instabile e distruttivo.

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Sversavano liquami nel lago Angitola: denunciati amministratore e due dipendenti di un frantoio

Tre sono le persone che gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Polia, collaborati dal personale del Comando Stazione Forestale di Vallelonga, hanno denunciato presso la competente Procura della Repubblica. Si tratta dell’amministratore unico e di due dipendenti di un impianto di molitura delle olive situato il località Postoliti di Monterosso Calabro, in provincia di Vibo Valentia, ritenuti responsabili dello sversamento abusivo delle acque reflue e dei liquami provenienti dallo stesso frantoio. L’attività è scaturita grazie alla segnalazione effettuata dall’equipaggio di un velivolo del Centro Operativo Aeromobili del Corpo Forestale dello Stato di stanza a Lamezia Terme che, sorvolando la zona interessata durante un normale servizio finalizzato alla prevenzione e repressione di illeciti in danno all’ambiente, ha scorto un deflusso di liquido dal colore scuro proveniente dall’alto di un costone prospiciente l’Oasi Protetta del Lago Angitola, proprio dalla zona in cui era ubicato il frantoio. Lo sversamento in questione confluiva, mediante dei corsi d’acqua, all’interno del Lago Angitola, generando un’ampia macchia scura e per un tratto molto esteso. Intervenuto sul posto, il personale operante aveva modo di constatare che l’impianto era in piena attività. Al momento si stava procedendo al lavaggio ed alla molitura delle olive. E' stato possibile accertare che la macchina lavatrice delle olive spargeva i liquami direttamente sul terreno che, attraversando un uliveto, scivolavano a valle ed effettivamente confluivano, mediante i corsi d’acqua Malopera e Reschia, all’interno del Lago Angitola. Analoga situazione si riscontrava dove era situata una vasca con all’interno della sansa. Alla richiesta specifica i dipendenti dell’impianto presenti all’atto della verifica non sono stati in grado di fornire le necessarie autorizzazioni necessarie per il regolare smaltimento delle acque e lo spandimento della sansa. E' stata esibita soltanto una comunicazione per l’utilizzazione agronomica dei reflui oleari inoltrata al Comune di Monterosso Calabro priva, comunque, di relazioni tecniche redatte da un agronomo e da un geologo. Ciò riscontrato, sono stati posti i sigilli all’impianto ed ai macchinari al proprio interno. I tre responsabili, denunciati presso la competente autorità Autorità Giudiziaria, dovranno pertanto rispondere per violazione alla normativa sui rifiuti ed al vincolo paesaggistico-ambientale, per deturpamento di bellezze naturali nonché per violazione alla normativa sulle aree protette

 

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