Lsu-Lpu, "Rinnovo dei contratti a rischio"
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Riceviamo e pubblichiamo
"lavoratori Lsu ed Lpu della provincia di Vibo Valentia, da mesi rimasti senza rinnovo contrattuale, proseguono il loro percorso di lotta per rivendicare il giusto riconoscimento giuridico e lavorativo. Da lunedì mattina, è stato allestito un presidio permanente a Vibo Valentia per dire basta alle inutili attese, promesse, rinvii incerti ed ogni altra mediazione o negoziato. La loro vertenza ha bisogno di trovare una soluzione immediata, senza ulteriori indugi. Come sindacati di Cgil e Cisl, al fianco dei lavoratori, abbiamo deciso di mantenere alta l'attenzione su questa delicata vertenza, per dare la giusta visibilità e voce a questa disperata quanto vergognosa situazione. Domani, dunque, mercoledì 28 febbraio, lungo il corso principale della città capoluogo, i lavoratori sfileranno in corteo: a loro, in segno di solidarietà, si uniranno anche delegazioni di lavoratori Lsu/Lpu provenienti dalle altre province calabresi. Giovedì mattina, invece, i lavoratori sposteranno la loro protesta direttamente presso il Dipartimento Lavoro della Regione Calabria. Bisogna che ognuno, ai vari livelli si assuma le proprie responsabilità. Non ci muoveremo dal nostro presidio e non arretreremo dalla nostra protesta finché non verrà riconosciuto lo status giuridico, lavorativo ed economico che si deve a questi lavoratori".
Cgil - Cisl Vibo Valentia
Di seguito una dichiarazione del consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto).
" Dopo l’iniziativa voluta dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella, che sul rinnovo dei contratti per gli ex Lsu e Lpu ha avviato un positivo confronto con le forze sindacali e i comuni, anche la Regione si renda protagonista di una iniziativa analoga, al fine di individuare tutte le possibili soluzioni affinché nessun lavoratore venga escluso dalla possibilità di stabilizzazione. Occorre chiamare ad un senso di responsabilità l’Anci e i quegli enti locali che oggi stanno mostrando maggiori resistenze, nonostante abbiano beneficiato negli anni dell’utilizzo di questi lavoratori per l’erogazione dei servizi. Siamo favorevoli a sostenere l’ipotesi di una legge regionale che consenta di procedere ai rinnovi contrattuali, purché si faccia in fretta e non si continui in un’insopportabile perdita di tempo da parte della politica, che si sta rivelando drammatica per tantissime famiglie calabresi lasciate senza reddito e nella più cupa incertezza".
Riceviamo e pubblichiamo
"Niente risposte dalla politica nazionale per la stabilizzazione in merito ai lavoratori Lsu-Lpu, non resta che la lotta in piazza. Infatti i lavoratori LSU LPU il 30 Novembre alle ore 10 presidieranno il Consiglio Regionale per sollecitare il governo centrale al fine di evitare questa questua annuale per mantenere sia vivi i servizi di tutti i comuni calabresi e sia per discutere e superare i vincoli imposti dal decreto Madia, per chiedere alla politica regionale e nazionale un intervento da parte del Governo Nazionale per l’inserimento delle deroghe necessarie alla definitiva stabilizzazione di tutti i lavoratori ex Lsu/Lpu della Calabria così come previsto per i contratti a tempo determinato.
I lavoratori sono invitati a partecipare per chiedere definitivamente la stabilizzazione di tutti gli Lsu-Lpu, quale risorsa preziosa, che con le loro prestazioni sono il caposaldo dei servizi alla cittadinanza nei vari comuni e ed enti calabresi.
Non possiamo più attendere anno per anno la scadenza del 31 dicembre per sapere dove e quando lavorare! a macchina ammnistrativa dei comuni ormai si regge solo sugli ex lavoratori Lsu-Lpu, per questo il 30 novembre chiederemo la stabilizzazione in modo definitivo".
Antonio Jiritano - Confederazione Regionale USB
"I 38 milioni di euro annui destinati dalla Regione Calabria alla contrattualizzazione di ex Lsu-Lpu per il triennio 2016/18, da soli non garantiscono la copertura finanziaria per i circa 5.000 lavoratori interessati.Occorre che il Governo confermi il finanziamento ministeriale di 50 milioni di euro, solo così potrà continuare il percorso di stabilizzazione avviato". È quanto sostengono, in una nota, i segretari generali di Cgil, Antonio Cimino, Felsa Cisl, Antonio Barletta e Uiltemp Gianvinncenzo Benito Petrassi. Secondo i sindacalisti: " Su questa delicatissima vertenza occorre che la Regione, i Comuni e 'tutta' la deputazione parlamentare calabrese si attivino, ognuno per la propria parte, per sensibilizzare il Governo sulla necessità di garantire il rifinanziamento nei tempi utili a consentire tutti gli adempimenti burocratici e legislativi e non a ridosso del 31 dicembre data di scadenza dei contratti. Oltre alle rassicurazioni verbali che più parti giungono in merito occorrono, e ci aspettiamo, fatti ed atti concreti e puntuali. Non si aspetti l'ultimo momento e l'ultimo decreto utile. La regione ci convochi e ci renda partecipi dei risultati sul monitoraggio dei posti disponibili nelle dotazioni organiche dei comuni, e sugli esiti delle interlocuzioni tecniche avviate con il Ministero del Lavoro. Ed in merito, il ritardo sulla firma della Convenzione necessaria per il pagamento dei sussidi di quei lavoratori Lsu per i quali non è stato possibile la contrattualizzazione e che sono in attesa da gennaio, ci impone di diffidare delle rassicurazioni e di attivarci, insieme ai lavoratori, per spingere le Istituzioni a premere sull'acceleratore e portare a definizione un percorso di stabilizzazione che sembrava una chimera irraggiungibile e che grazie all'azione ed alle lotte sindacali di massa di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp ha ridato speranza e dignità contrattuale a 5.000 lavoratori precari calabresi".
"Le notizie che giungono da Roma sulla vertenza degli LSU/LPU, non sono per niente confortanti, anzi". Ad esprimere un giudizio negativo sull'andamento dei lavori parlamentari è la Federazione regionale USB Calabria che spiega: "Nella più totale indifferenza e senza uno straccio di dibattito, la maggioranza di governo, composta da Pd, Ncd e forze limitrofe, sta bocciando, uno per uno, tutti gli emendamenti, compresi quelli che avrebbero dovuto garantire la continuità contrattuale ai 5.000 lavoratori calabresi, condannati, invece, ad rimanere precari a vita. Ci aspettiamo una presa di posizione dura da parte di quei parlamentari calabresi che avevano assunto precisi impegni dopo gli incontri con la USB Calabria, impegni tutti disattesi per decisione del governo". Alla luce di questo, la USB - è la sollecitazione dell'organizzazione sindacale - invita tutti i lavoratori alla mobilitazione generale, non limitandoci, stavolta, a scioperi e manifestazioni, che non sembrano riuscire a svegliare le coscienze di questa politica, ma attuando forme di protesta anche eclatanti. Non permetteremo a nessuno, dopo 20 anni di lavoro nero, di ributtare i lavoratori nel limbo della precarietà. Non permetteremo che i Comuni calabresi continuino a funzionare solo utilizzando i lavoratori in nero. Non permetteremo che quanto abbiamo conquistato con anni di lotte, venga azzerato per una decisione di un governo incapace di garantire i più elementari diritti ai cittadini ed ai lavoratori. USB invita, dunque, tutti i Sindaci, colpiti anch’essi da questa decisione iniqua, a stare al fianco dei propri lavoratori per non rendersi complici di questo governo". Ai lavoratori, infine, USB chiede di riappropriarsi della propria dignità, unendosi alle iniziative che il nostro sindacato - annuncia USB Calabria - metterà in campo assieme agli Lsu-Lpu, già nei prossimi giorni, in concomitanza dei nuovi lavori parlamentari, in cui si ridiscuterà l’emendamento. Riprendiamoci la lotta".
Si è svolto, a palazzo Chigi, un incontro, presieduto dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti, con la partecipazione del presidente della Regione Mario Oliverio, e alla presenza del sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Teresa Bellanova, del sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa e dei dirigenti dei ministeri della Funzione pubblica, dell'Economia e finanze, del Lavoro e delle Politiche sociali, e dei dirigenti regionali dei diversi settori. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i problemi relativi alle prospettive occupazionali del bacino dei lavoratori Lsu/Lpu e dei lavoratori del comparto della forestazione in relazione alla Legge di stabilità 2016 in corso di esame alla Camera dei deputati. Il governo ha mostrato sensibilità rispetto alle proposte avanzate dalla Regione e si è impegnato a trovare anche per il 2016 una soluzione di transizione con un percorso di superamento del precariato. Per quanto riguarda il comparto della forestazione e della difesa del suolo, il governo si è impegnato a valutare le richieste della Regione, al fine di garantire le risorse necessarie alla realizzazione del programma di interventi 2016 necessario alla sistemazione idrogeologica del territorio. “Ritengo positivo - ha commentato Oliverio – l’incontro di questa mattina a palazzo Chigi. Il governo ha mostrato apertura alle nostre proposte e si è impegnato a trovare le soluzioni necessarie nella Legge di stabilità. Continueremo a seguire il percorso nell’iter parlamentare già avviato nella Commissione Bilancio della Camera dei deputati dove i parlamentari calabresi si sono impegnati a presentare proposte emendative alla Legge di stabilità”.
Tornano in piazza i lavoratori precari Lsu/Lpu. Infatti, dopo il sit-in sotto la sede della Regione Calabria dello scorso ottobre, una delegazione della Usb ha manifestato questa mattina davanti all’hotel di Falerna, dove erano riuniti gli stati maggiori del Partito Democratico per l’assemblea regionale. “La motivazione – precisa il sindacato autorganizzato - sta nel fatto che nella Legge di Stabilità, denominazione ‘rinnovata’ della tradizionale Manovra Finanziaria (quella 2016 è l'ultima, poiché dal 2017 diventa parte della Legge di Bilancio, non sappiamo con quali altre tragiche conseguenze per i lavoratori!!!), ancora oggi non sono previste le risorse necessarie per contrattualizzare i lavoratori Lau/Lpu della Calabria. L'iter della discussione della legge ha avuto inizio lunedì scorso con la richiesta al Governo, da parte della Regione Calabria, delle risorse necessarie per i contratti di questi lavoratori, che svolgono tutte le mansioni all’interno dei 409 comuni calabresi. La Usb, prima dell’inizio dei lavori, ha incontrato i parlamentari calabresi, gli on. Minniti, Bruno Bossi ed il presidente Oliverio, ai quali è stato preliminarmente chiesto di instaurare corrette relazioni sindacali con la Usb, al fine di dare le dovute informazioni ai lavoratori e, soprattutto, di porre in essere un maggiore impegno nei confronti del governo per la continuità dei fondi necessari per il 2016. Inoltre la Usb ha fatto presente al presidente Oliverio che non basta reperire i fondi per il 2016, ma che, a conclusione dei tre anni di contrattualizzazione dei lavoratori LsuLpu, bisognerà chiudere definitivamente la partita ‘precarietà’, iniziando le stabilizzazioni definitive. Il presidente Oliverio – spiega l’Usb - ha tenuto a precisare che lunedì prossimo, si terrà il secondo incontro con il governo per reperire le risorse e che, fino alla conclusione dell’iter della legge finanziaria, seguirà la problematica Lsu/Lpu, facendo le dovute pressioni per lo stanziamento dei fondi. La Usb ha tenuto a precisare che, fino all’approvazione della legge di stabilità, che concluderà il suo iter probabilmente entro il 20 di dicembre, non abbasserà la guardia in nessun modo, e che è pronta a nuovi blocchi e paralizzazione della Calabria, nel caso le notizie da Roma non dovessero andare nel senso chiesto dai lavoratori o semmai ci fossero diminuzione di fondi o ritocchi al ribasso sulla stabilizzazione degli Lsu/Lpu”.