Lsu-lpu calabresi, i sindacati si schierano a difesa dei diritti dei lavoratori

Riceviamo e pubblichiamo

"Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Nidil Cgil, Cisl FP, Felsa Cisl e Uiltemp hanno indetto per la giornata di lunedì mattina due presidi, uno a Cosenza e uno a Villa San Giovanni, a sostegno della definitiva risoluzione della vertenza Lsu e Lpu con la stabilizzazione dei dipendenti. Ogni fine anno questi lavoratori, ben 4.500 in tutta la Calabria, lottano per la sopravvivenza, per vedere riconosciuto il loro diritto ad un lavoro dignitoso e stabile, per il quale si spendono con professionalità e impegno da più d venti anni. Il governo e il Parlamento hanno il dovere di apportare le modifiche normative necessarie alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro storicizzando le somme necessarie. In caso contrario ci spieghino chi e come garantirà i servizi resi da questi dipendenti ai cittadini e ci dicano anche quali prospettive di seria ricollocazione hanno in mente per lavoratori anagraficamente non più giovanissimi, che hanno creduto e investito in questo percorso professionale rinunciando a differenti chance lavorative.
Al momento la vertenza, che come sindacati seguiamo congiuntamente da anni, pare bloccata dai contrasti e dalle contraddizioni della compagine di governo, che si esplicitano nella formulazione di un emendamento assolutamente non risolutivo: infatti le deroghe normative (incomplete) non sono accompagnate dalle indispensabili coperture economiche per procedere alle stabilizzazioni.
Le organizzazioni sindacali vista la delicata questione chiamano alla mobilitazione tutti i lavoratori interessati, i parlamentari reggini, i consiglieri regionali, i sindaci e tutta la cittadinanza per supportare l’iniziativa tesa ad evitare l’ennesima mortificazione perpetrata ai danni della Calabria".

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Nidil Cgil, Cisl FP, Felsa Cisl e Uiltemp

 

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Lsu-Lpu calabresi, Wanda Ferro ed Isabella Rauti presentato un emendamento

“Nonostante gli impegni assunti dal ministro Lezzi e da vari parlamentari della maggioranza, i messaggi sui social e le rassicurazioni in chat, ad oggi nessun provvedimento concreto è stato assunto dal governo a favore dei 4.500 lavoratori Lsu e Lpu calabresi. Per questo noi di Fratelli d’Italia abbiamo presentato in Senato un emendamento alla legge di bilancio finalizzato ad inserire nella manovra i 50 milioni di euro destinati al proseguimento dei contratti”.

È quanto afferma il vice capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, promotrice, insieme alla firmataria, dell’emendamento presentato a Palazzo Madama dal vice capogruppo Isabella Rauti.

“Siamo accanto ai lavoratori e alle forze sindacali della Calabria - commenta la senatrice Rauti - che di fronte agli atteggiamenti incoerenti e dilatori del governo hanno deciso di proseguire la propria mobilitazione a favore della dignità del lavoro”.  

“Non c’è alcun rinnovamento - conclude Wanda Ferro - nel tenere migliaia di famiglie nella precarietà, legate al cappio del bisogno in attesa di interventi salvifici: la maggioranza inserisca in manovra i 50 milioni destinati a questi lavoratori che non chiedono assistenzialismo, ma la possibilità di mettere a frutto i percorsi formativi e gli anni di lavoro spesi all’interno degli enti pubblici calabresi”.

L’emendamento prevede anche l’introduzione di deroghe normative che possano consentire la proroga dei contratti di lavoro e quindi la prosecuzione dell’iter di stabilizzazione. 

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Lpu-lsu, Bossio (Pd): "Governa discrimina lavoratori calabresi"

"Il Governo compia tutti gli atti necessari a portare a compimento il processo di stabilizzazione dei 4.500 Lpu e Lsu calabresi impiegati in oltre 300 amministrazioni comunali".

Ad affermarlo è la parlamentare del Pd, Enza Bruno Bossio, al termine della riunione svoltasi oggi nella prefettura di Catanzaro in occasione della manifestazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil.

“Mi auguro che dopo l’incontro di oggi, grazie anche alla disponibilità del prefetto, si possa rapidamente giungere alla convocazione di un tavolo tecnico a Palazzo Chigi, per come richiesto dai sindacati . Dal 1 gennaio 2015 si è avviato un percorso che richiede ora necessariamente un definitivo compimento attraverso la stabilizzazione  di questi lavoratori che da oltre vent'anni prestano la loro opera nella pubblica amministrazione. È lo Stato che in tutti questi anni ha investito ingenti risorse finanziarie e formato competenze in questa direzione. Se il Governo dovesse tagliare i finanziamenti, siamo di fronte a una potenziale bomba sociale che potrebbe esplodere in tutta la sua gravità e con dimensioni non meno significative della crisi dell'Ilva o di una grande fabbrica del Nord. Il Governo  deve riconoscere uguali diritti e dignità a questi lavoratori che si battono per la difesa del posto di lavoro e non per chiedere misure assistenziali. È auspicabile che , così come è avvenuto negli anni passati, insieme ad un tavolo permanente a palazzo Chigi, contestualmente, si approvino gli emendamenti nella commissione Bilancio per le necessarie modifiche al testo della legge di Stabilità. È in gioco il destino di migliaia di famiglie ma anche la tenuta e la salvaguardia di indispensabili servizi ed attività amministrative di cui i Comuni non possono essere privati".

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Lsu e Lpu, una delegazione di Anci Calabria parteciperà alla manifestazione a Catanzaro

«Anci Calabria parteciperà con una propria delegazione alla manifestazione promossa dalle organizzazioni sindacali in favore del rinnovo dei contratti di Lsu e Lpu, condividendo in pieno motivazioni e obiettivi della mobilitazione».
 
Così il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, ha annunciato la partecipazione di una rappresentanza dei sindaci calabresi all’appuntamento in programma venerdì 16 novembre a Catanzaro, per sollecitare risposte urgenti ed esaustive alle istanze che riguardano il rinnovo dei contratti ai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. L’iniziativa, che prevede la consegna in Prefettura di un documento che sintetizza i motivi della protesta e le richieste avanzate dai sindacati, trova dunque il pieno appoggio dell’Associazione dei sindaci calabresi.
 
«In questa vicenda c’è una completa coincidenza di intenti con le organizzazioni sindacali – spiega Callipo -, perché condividiamo le stesse preoccupazioni non solo con riguardo al futuro di circa 4.500 famiglie, tante quanti sono gli Lsu e Lpu che lavorano nella Pa calabrese, ma anche con riferimento all’attività amministrativa degli enti che rappresentiamo, che in molti casi subirebbero una vera e propria paralisi qualora i contratti non potessero essere rinnovati».
 
Com’è noto, i nodi della questione sono sia economici che normativi. Per ora, non c’è traccia delle nuove risorse finanziarie (50 milioni di euro l’anno) che dovrebbero andare a integrare quelle regionali (circa 38 milioni di euro) per consentire il rinnovo dei contratti in scadenza il 31 dicembre 2018. Ma ciò che più preoccupa è la mancata previsione di deroghe normative alle leggi nazionali che possano consentire sia il rinnovo dei contratti che le stabilizzazioni, laddove già programmate.
 
«L’Anci è impegnata da molti mesi su questo fronte - continua Callipo -. Già nel gennaio scorso fu affrontata la questione con il prefetto di Catanzaro, in rappresentanza di tutte le Prefetture calabresi. Da subito abbiamo individuato nell’impossibilità di eludere i paletti normativi in materia di assunzione negli enti pubblici, il principale ostacolo alla stabilizzazione dei precari. In particolare, l’obbligo di rispettare il turnover con i dipendenti che vanno in pensione e la programmazione triennale del fabbisogno di personale, impediscono nei fatti il rinnovo dei rapporti di lavoro. Senza le deroghe a queste norme e senza ulteriori contributi legislativi regionali che possano incentivare i pensionamenti e favorire la mobilità tra enti, gli Lsu e Lpu resteranno senza contratto e i Comuni si troveranno in grandi difficoltà a causa dell’improvvisa mancanza di personale».
 
Problematiche sollevate con forza dall’Anci anche nell’assemblea organizzata sul tema a Lamezia, il 5 novembre scorso. In quell’occasione, all’incontro parteciparono anche il presidente della Regione e alcuni parlamentari, che accolsero l’appello dei sindaci a fare la propria parte, sollecitando ognuno per le proprie competenze l’accoglimento delle istanze di lavoratori, enti e sindacati.
«Ad oggi, però - conclude Callipo – non abbiamo ancora risposte concrete alle problematiche sollevate, e ormai manca solo un mese e mezzo alla scadenza dei contratti. Ecco perché anche Anci Calabria sarà alla manifestazione dei sindacati di venerdì, sostenendo con convinzione le motivazioni della protesta».
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LSU-LPU Calabria, Bruno Bossio: per raggiungere la stabilizzazione c'è bisogno dell'impegno di tutti.

"Lungo il percorso che porterà alla stabilizzazione degli LSU-LPU calabresi dobbiamo essere tutti dalla stessa parte". E' quanto afferma Enza Bruno Bossio, parlamentare tra le fila del PD.

"Questo è il messaggio che ho voluto portare oggi all’Assemblea ANCI di Lamezia -continua la parlamentare-. Quella per i diritti degli LSU/LPU è sempre stata ed è ancora una battaglia parlamentare prima che politica, di giustizia sociale e mai elettorale".

"Per questo è molto incoraggiante la disponibilità dei colleghi Tucci e Cannizzaro a portare avanti una iniziativa comune per raggiungere il risultato finale della stabilizzazione per tutti i 4500 lavoratori. E se questo risultato dovesse passare attraverso un emendamento della maggioranza di governo sarò ben felice di votarlo. Il percorso iniziato dal Presidente Oliverio appena eletto e portato avanti da noi parlamentari PD tra mille difficoltà insieme ai precedenti governi e grazie alla disponibilità dei sindaci calabresi, non può interrompersi perché la tutela dei diritti dei lavoratori calabresi vengono sempre prima (ora come allora) degli schieramenti politici".

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Anci Calabria chiama a raccolta i sindaci per parlare del futuro dei lavoratori Lsu-lpu

Domani, lunedì 5 novembre, all’Hotel Lamezia (ore 15.30), si terrà l’assemblea dei sindaci convocata da Anci Calabria per fare il punto della situazione sul rinnovo dei contratti agli ex Lsu e Lpu e sollecitare risposte urgenti da parte degli interlocutori istituzionali in merito alle istanze già avanzate nelle scorse settimane.
 
In particolare, come già più volte sottolineato dal presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, occorre prevedere precise deroghe normative che consentano ai Comuni di procedere ai rinnovi contrattuali e di continuare, laddove siano stati avviati, nei percorsi di stabilizzazione.
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Lsu-lpu, l'Anci Calabria mobilità i sindaci e chiede "risposte urgenti"

«Non c’è più tempo. L’imminente scadenza dei contratti degli ex Lsu e Lpu rischia di mettere in gravissima difficoltà Comuni e lavoratori, se non interverranno le deroghe normative che abbiamo già chiesto con forza».
 
Con queste parole il presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo, mobilita i sindaci calabresi e convoca per lunedì 5 novembre (ore 15.30, Hotel Lamezia) un’assemblea per fare il punto della situazione e lanciare agli interlocutori istituzionali un appello non più eludibile.
 
Nella lettera inviata ai primi cittadini per invitarli all’incontro della prossima settimana, Callipo ricorda che «i Comuni calabresi, che impiegano complessivamente circa 4.500 ex Lsu e Lpu, sono in grande difficoltà perché, al momento, non c’è nessuna concreta risposta alle pressanti richieste di interventi normativi che possano consentire il rinnovo dei contratti a tempo determinato, in scadenza il 31 dicembre». «Situazione - continua la missiva - che non soltanto pregiudica i percorsi di stabilizzazione avviati, ma compromette anche la capacità amministrativa degli Enti locali che si ritroverebbero con enormi deficit di organico».
 
Callipo sottolinea che l’Anci, così come fatto anche dai sindacati, ha già lanciato l’allarme nelle scorse settimane «affinché, a tutti i livelli, si prenda piena coscienza della situazione».
«Senza la previsione legislativa di precise deroghe alle normative in vigore, come il limite del turnover - sottolinea -, i Comuni non hanno la possibilità di procedere al rinnovo dei contratti senza violare la legge. Problematica di pari peso è rappresentata dall’insufficienza delle risorse a disposizione, nonché dal fatto che le stesse sono state garantite solo per 4 anni».
 
Da qui la necessità di convocare l’assemblea, alla quale saranno invitati anche il presidente della Regione e i parlamentari calabresi, «con l’auspicio che questa possa rappresentare l’occasione per l’assunzione di impegni precisi con tempistiche certe».
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Lsu/lpu, Tassone: “Il Governo rimuova i limiti e trovi le risorse per rendere possibile la stabilizzazione”

“La situazione degli lsu/lpu va affrontata con urgenza e senza tentennamenti: bene ha fatto il presidente di Anci Calabria, Gianluca Callipo, ad accendere i fari su una questione che rischia di trasformarsi in una bomba sociale”.

E' quanto scrive in una nota, il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, in riferimento alle sorti dei lavoratori precari impiegati dai comuni calabresi.

“I sindaci – sostiene Tassone – non possono essere lasciati soli. L’anno scorso abbiamo compiuto un’azione coraggiosa al fine di dare dignità a lavoratori che per troppo tempo sono stati lasciati in una condizione disagiata. Ora però occorre dare seguito a quell’azione ponendo in essere dei provvedimenti risolutivi per rendere possibile la stabilizzazione. È necessario superare i limiti derivanti dal turnover e dalla dotazione organica: in questo senso è fondamentale l’impegno dei parlamentari calabresi affinché, in aggiunta alle risorse regionali, il Governo apporti le opportune modifiche alla Legge Finanziaria fissando in 50 milioni di euro l’importo da mettere a disposizione. In secondo luogo, questo contributo va reso strutturale per consentire la stabile prosecuzione delle attività”.

Il primo cittadino serrese si aspetta “fatti concreti” e “senso di responsabilità”, anche per “mantenere quanto ci era stato promesso”.

L’appello è dunque rivolto alla Regione e, soprattutto, ai parlamentari calabresi che “devono condurre con convinzione questa difficile battaglia finalizzata al raggiungimento di un importantissimo obiettivo”. Bisogna però essere vigili e pronti ad attivarsi immediatamente: “nel caso in cui non dovessimo avere riscontri nel giro di pochi giorni, per noi sindaci sarebbe doveroso scendere in piazza al fianco dei lavoratori, per dare loro un sostegno tangibile e per far sentire forte la voce di chi svolge un compito essenziale per gli Enti”.

“Questi lavoratori – conclude Tassone – hanno delle famiglie da mantenere e voltargli le spalle significherebbe negare ogni forma di giustizia sociale”.
 

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