Minaccia con un coltello militari e carabinieri, arrestato pregiudicato vibonese

Nella nottata i carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno tratto in arresto un pregiudicato di 57 anni residente nel capoluogo. L’uomo, alle ore 2.50 circa, era stato notato aggirarsi con fare sospetto in piazza Luigi Razza da due militari dell’esercito impegnati nel servizio “Strade sicure”. I militari appartenenti al 24° Reggimento artiglieria di Messina si sono avvicinati all’uomo e gli hanno intimato l’Alt al fine di identificarlo. Incurante dell’ordine ricevuto il soggetto, in evidente stato d’ebbrezza alcolica, dopo aver tentato più volte di allontanarsi ha estratto dalla tasca dei jeans un coltello di grosse dimensioni con lama acuminata  e impugnandolo ha minacciato di morte i militari. Questi ultimi, vista la situazione, hanno chiesto ausilio alla centrale operativa del Comando provinciale che ha inviato sul posto una pattuglia del Nucleo Radiomobile. I carabinieri giunti nell’immediatezza sul posto dapprima hanno tentato di riportare alla ragione l’individuo, il quale per tutta risposta, brandendo il coltello, ha continuato, secondo la versione dei carabinieri, a ripetere:  “Lasciatemi andare se no vi ammazzo tutti! Faccio una strage”. Considerato lo stato d’alterazione psicofisica i carabinieri, dopo aver compiuto una manovra di accerchiamento, sono riusciti ad avvicinarsi al soggetto e con una mossa repentina lo hanno disarmato. L’uomo, allo scopo di divincolarsi e darsi alla fuga, ha spintonato e strattonato ripetutamente i carabinieri i quali si sono visti costretti ad immobilizzarlo e ad ammanettarlo. Condotto presso gli uffici del comando compagnia l’uomo è stato dichiarato in arresto per i reati di minaccia e resistenza a pubblico ufficiale nonché porto abusivo di coltello.

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Roma, urlano "Allah è grande" e si scagliano contro i militari

Si sono scagliati, al grido "Allah è grande", contro due militari in servizio di vigilanza alla basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. Protagonisti dell'episodio, un tunisino ed un palestinese, rispettivamente di 30 e 40 anni. Dopo aver cercato di disarmare gli uomini in divisa, i due hanno rivolto pesanti insulti agli stati europei ed agli agenti di polizia intervenuti per arrestarli. L'atteggiamento aggressivo si è protratto anche nei locali del commissariato Viminale dove sono stati portati. In seguito al fermo, con l'accusa di resistenza e minacce a pubblico ufficiale, istigazione a delinquere con finalità di terrorismo, è scattato il provvedimento d'espulsione. Dai controlli è emerso che i due stranieri, già in passato, erano stati raggiunti da alcuni provvedimenti d'esplulsione che non sono mai stati eseguiti. Allo stato si trovano in un centro di accoglienza di Bari in attesa di essere rimpatriati.

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