La Ecotec di San Pietro Lametino non è coinvolta nell'operazione "Black out"

In riferimento all’articolo pubblicato sui quotidiani di informazione il 29 marzo, relativo all'operazione "Black out" condotta dalla Procura di Cosenza, che ha sgominato una banda del rame tra Cosenza e Catanzaro, l’Amministratore Unico di ECOTEC S.R.L., fa presente quanto segue: La ditta ECOTEC srl, con sede in Lamezia Terme, frazione San Pietro Lametino, non è assolutamente coinvolta nella suddetta inchiesta. L'azienda coinvolta è invece la ECOTEK srl, che però non ha la propria sede nella frazione di San Pietro Lametino, come invece riportato dall'articolo. Una lieve, e comunque poco percepibile, differenza tra la denominazione della nostra società (ECOTEC srl) e quella dell’azienda indagata (ECOTEK srl), che  tuttavia, avendo scritto che la ditta incriminata si trova nella frazione di San Pietro Lametino, ha provocato una falsa informazione, vale a dire che la ditta sottoposta ad indagine fosse la nostra, circostanza a noi resa evidente dalle innumerevoli segnalazioni e richieste di informazioni ricevute tra la giornata di ieri e quella odierna. Pertanto, ribadiamo che la ditta ECOTEC srl, con sede in San Pietro Lametino, non ha nulla a che vedere con l’indagine in argomento e che la stessa opera in tutt’altro settore (costruzione e gestione di impianti di depurazione) rispetto a quelli accostati al filone di indagine cui il menzionato articolo fa riferimento". 

 

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Operazione "Black out": tutti i dettagli dell'inchiesta di Polizia e Corpo Forestale dello Stato

A conclusione di un’indagine congiunta tra Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato è stata scoperta e smantellata una fitta rete composta da conferitori di rame e imprenditori del settore che mettevano a disposizione le loro aziende per la ricettazione e il riciclaggio di rame di chiara provenienza furtiva. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cosenza ed effettuate dalla Squadra Mobile della Questura e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale, hanno portato questa mattina all'esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari per 4 persone, e all’esecuzione di ulteriori 9 misure cautelari per altrettante persone. Sono stati contestati i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, ricettazione aggravata e associazione per delinquere. L’articolata attività d’indagine coordinata dal procuratore della Repubblica Dario Granieri, dal procuratore aggiunto Marisa Manzini e dai sostituti procuratori Salvatore Di Maio, Domenico Assumma e Domenico Frascino,  è durata diversi mesi ed ha permesso di interrompere, secondo gli inquirenti, una attività illecita di ricettazione di cavi in rame di provenienza furtiva. All’interno delle aziende "Autodemolizioni Franco Carriere srl" e "F.lli Bartucci Snc" di San Pietro in Guarano, in provincia di Cosenza, confluivano, sulla base di quanto emerso nel corso dell'attività investigativa, ingenti quantitativi di cavi in rame prelevato furtivamente a società operanti nel settore energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni, materiale che veniva poi destinato, affermano i titolari dell'inchiesta, alla ditta Ecotek srl di San Pietro Lametino, nel Catanzarese. La refurtiva veniva conferita, sostengono coloro i quali hanno condotto le indagini, alle aziende da numerosi soggetti alcuni dei quali destinatari delle misure cautelari, organici all’organizzazione. Il rame (sia pulito che bruciato) introdotto al suo interno, quantificato dagli investigatori tramite attività di videosorveglianza e intercettazioni in decine di tonnellate, veniva sigillato all’interno di alcuni container, al di sotto di uno strato di pneumatici fuori uso o nascosto all’interno dei veicoli da demolire accatastati all’interno dei piazzali delle aziende per poi essere caricato a bordo di mezzi, occultato sotto altri tipi di rifiuti e inviato presso la Ecotek di Lamezia Terme che provvedeva a inserire il materiale nel mercato legale.  Gli spostamenti, che avvenivano con frequenza, sono stati costantemente monitorati nel tempo dagli investigatori della Polizia di Stato e del Corpo Forestale. Con questa operazione è stata smantellata una vera e propria centrale di ricettazione e riciclaggio di cavi in rame di provenienza furtiva il cui giro d’affari è stato stimato dagli investigatori in oltre 1.500.000 euro. Dopo la lunga e accurata attività questa mattina è scattato il sequestro di numerosi beni aziendali, dei mezzi utilizzati per il trasporto e sono state eseguite tredici misure cautelari personali a carico di Franco Carriere, 43enne di Cosenza, Francesco Bartucci, 44enne di Cosenza, Fabio Angelo Perri, 44enne di Lamezia Terme, Giuseppe Lucchino, 34enne di Lamezia Terme, Silvio Ciardullo, 33enne di Cosenza, Daniel Adam, 34enne di nazionalità rumena, Andrei Cotet, 35enne di nazionalità rumena, Marcello Munegato, 42enne di Castiglione Cosentino, Raffaele Carlini, 56enne di Cosenza, Marco Maur, 32enne di Cosenza, Francesco Bevilacqua, 23enne di Cosenza,Rosario Bandiera, 34enne di Lamezia, Giovannino Gallo, 32enne di Lamezia.  Nel corso delle operazioni sono state eseguite minuziose perquisizioni all’interno delle aziende coinvolte. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi presso la Questura di Cosenza. 

 

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