Sorpreso con un capriolo morto nell’auto, denunciato

I Carabinieri della Stazione Parco di Oppido Mamertina (Rc) hanno denunciato, G.D., 35 anni, di Palmi, per violazioni della legge quadro sulle aree protette.

La  denuncia è scattata  in seguito a  un controllo stradale  in località “Acqua del Faggio”, nel comune di Santa Cristina d’Aspromonte, durante il quale nell’auto dell’uomo sono stati rinvenuti: un capriolo ucciso con arma da fuoco e un fucile calibro 12. Inoltre, nelle tasche del giubbotto dell’uomo sono state trovate alcune cartucce calibro  12.

Dopo aver sequestrato quanto rinvenuto, i militari hanno denunciato il 35enne per violazioni della legge quadro sulle aree protette.

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Sorpresi a cacciare in area protetta con armi clandestine, arrestati

Possesso di armi clandestine e munizioni, ricettazione, violazioni inerenti la legge quadro sulle aree protette e trasgressione delle norme per la protezione della fauna e il prelievo venatorio.

Queste le accuse con le quali, P.F., 49 anni e A.A. (23), rispettivamente di Ciminà (Rc) e Platì, sono stati arrestati dai Carabinieri in un’area del Parco nazionale d’Aspromonte.  

Gli arresti sono scattati nel corso di un servizio di controllo notturno, durante il quale i militari della Stazione di Sant'Ilario dello Ionio e dello Squadrone eliportato “Cacciatori” hanno sorpreso i due uomini in località “Antoninello”, nel comune di Ciminà, mentre erano intenti a praticare caccia di frodo.

Gli arrestati sono stati trovati in possesso di due fucili, uno dei quali risultato assemblato artigianalmente, diverse munizioni e alcuni esemplari di fauna protetta già abbattuta.

Pertanto, una volta espletate le formalità di rito, P.F. e A.A., sono stati posti ai domiciliari.

Le armi sequestrate saranno, invece, sottoposte a esame balistico per verificare se siano state usate per compiere reati.         

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La faggeta calabrese di “Valle Infernale” diventa patrimonio mondiale dell'Umanità

Le faggete vetuste demaniali di “Valle Infernale” nel Parco nazionale d'Aspromonte e di “Sfilzi” nel Parco nazionale del Gargano, gestite dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, sono state iscritte nella lista dei patrimoni mondiali dell'Umanità nell'ambito del sito seriale "Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe".

Dopo il parere positivo espresso dall'Iucn (International Union for Conservation of Nature), nel corso della 44a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco del 28 luglio 2021, sono stati riconosciuti i caratteri ecologici peculiari delle due faggete, dove la foresta temperato-decidua incontra quella sempreverde mediterranea in condizioni ambientali molto differenti.

Tale espansione ha permesso l'inclusione nel sito seriale Unesco costituito dalla rete delle "faggete vetuste d'Europa" di due aree di rifugio glaciale caratterizzate una per la collocazione più meridionale (Aspromonte) e l’altra a più bassa quota altimetrica (Sfilzi).

Grazie all'azione di tutela integrale svolta per decenni prima dal Corpo forestale dello Stato e ora dai Carabinieri forestali, in queste faggete l’equilibrio è assicurato dai cicli naturali con alberi annosi che muoiono per eventi naturali, lasciando spazio e luce per nuove generazioni di piante, in una alternanza che rende la foresta più resistente alle perturbazioni esterne e ai cambiamenti globali.

Queste faggete vetuste rappresentano, infatti, dei veri e propri laboratori naturali dove vivono alberi adattati a superare estati calde siccitose. In queste foreste, sotto il coordinamento scientifico dell'Università della Tuscia, si sta studiando la capacità dell'ecosistema vetusto di rispondere al cambiamento climatico e di conservare la biodiversità.

Il riconoscimento certifica un modello di gestione delle aree protette di eccellenza reso possibile da una stretta sinergia e collaborazione tra Parchi nazionali, Carabinieri forestali e Università, modello che distingue l'Italia nello scenario europeo. 

Sequestrata casa abusiva, due denunce

I carabinieri della Stazione Parco di Bagaladi, congiuntamente ai colleghi forestali della Stazione di Melito Porto Salvo, hanno denunciato in stato di libertà un 59enne e un 56enne ritenuti responsabili, in concorso, della realizzazione di un fabbricato a tre piani da destinare a civile abitazione nel comune di Bagaladi (Rc).

In particolare, durante gli accertamenti effettuati, i militari hanno riscontrato l’illegittimità del permesso di costruire, rilasciato nel 2010 in assenza della prescritta autorizzazione paesaggistica e del nulla osta del Parco nazionale d’Aspromonte.

L’area in cui è stato edificato il fabbricato è infatti sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, in quanto ricade nel perimetro del Parco.

Inevitabile quindi il sequestro del manufatto abusivo.

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Manufatto abusivo in area sottoposta a vincolo, denunciato un 57enne

I carabinieri forestali della Stazione di Mammola (RC) hanno scoperto un manufatto realizzato abusivamente nel Parco nazionale dell’Aspromonte.

La costruzione, adibita a stalla - deposito e legnaia è stata individuata in località “ Russo” , nel comune di Mammola. L’area in cui sorge la struttura ricade in zona “Unica” dei terreni vincolati per scopi idrogeologici ed è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale.

Il proprietario, un 57enne residente a Mammola è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri.

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