Corpo forestale dello Stato scopre piantagione di canapa indiana

Agenti del Corpo forestale dello Stato, grazie all'ausilio fornito da un elicottero, hanno scoperto una piantagione di canapa indiana formata da 105 arbusti. La coltivazione, ubicata nel territorio comunale di Oppido Mamertina, nel Reggino, si trova nell'area del Parco Nazionale dell'Aspromonte. Per qualche giorno gli investigatori si sono appostati nel tentativo di individuare i soggetti che la gestivano. Successivamente ne è stata disposta la distruzione. 

Individuate dai Carabinieri 93 piante di canapa indiana

Sono 93 le piante di canapa indiana, di altezza compresa fra 80 cm e 1,20 m, individuate stamattina dai Carabinieri in servizio presso la Stazione di Platì, supportati dai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria. La piantagione era stata allestita su un'area del Demanio in contrada Lacchi, a Platì, nel Reggino. I responsabili, al momento ignoti, per irrigare gli arbusti avevano interrato tubi di gomma che trasportavano l'acqua necessaria. I militari dell'Arma, dopo aver prelevato alcuni campioni per gli accertamenti previsti, hanno distrutto la piantagione.  

 

Trovate 136 piante di canapa indiana

Sono 136 le piante di canapa indiana che sono state scoperte dai Carabinieri, insieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori della Calabria ed agli agenti del Corpo forestale dello Stato a Mammola, in provincia di Reggio Calabria.  La piantagione era formata da arbusti alti tra 1,50 e 3 metri, era innaffiata tramite un impianto composto anche un tubo di gomma della lunghezza di un paio di centinaia di metri. Il sostituto procuratore della Repubblica di Locri ha ordinato la distruzione delle piante.

Scoperta piantagione di canapa indiana: avrebbe fruttato 100 mila euro

Sono quasi cento le piante di cannabis indica, altre tra uno e tre metri, scovate dai Carabinieri della Stazione di Mammola, in provincia di Reggio Calabria. La piantagione di vaste dimensioni celata agli occhi dei curiosi, era stata attrezzata con un impianto d'irrigazione formato da un tubo di gomma della lunghezza di 300 metri che trasportava l'acqua proveniente da un ruscello. Terminata la procedura di essiccazione, la canapa indiana immessa sul mercato avrebbe garantito un guadagno vicino ai 100 mila euro. L'attività investigativa degli inquirenti è concentrata adesso nella ricerca dei soggetti che gestivano la coltivazione illecita. Gli arbusti sono stati distrutti. 

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