Reggio Calabria: tre uomini arrestati con l'accusa di porto abusivo di armi

Nel corso della mattinata odierna, i Carabinieri della Stazione di Reggio Calabria (Rione Modena), con alla collaborazione dei Cacciatori Calabria, hanno condotto in stato di arresto tre uomini reggini: M.A. di 69 anni, il figlio M.B. di 44 anni ed il cognato D.C.G. di 44 anni. 

I tre uomini sono stati accusati del reato di detenzione e porto abusivo di armi: tutti e tre erano già conosciuti dalle forze dell'ordine in quanto gravano su di essi precedenti quali detenzione e spaccio di stupefacenti e porto abusivo di armi. 

Durante le ricerche e le relative perquisizioni presso abitazioni di persone sospettate di detenere armi da fuoco, i tre sono stati sorpresi a nascondere, all'interno di una botola, due pistole di calibro 7,65 (con matricola abrasa) con tanto di caricatore e munizioni, una mannaia ed un coltello di grandi dimensioni.

I tre sono stati condotti, in stato di arresto, presso la casa circondariale di Arghillà in attesa dell'udienza di convalida. 

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Estrazione abusiva di minerali e porto abusivo di armi: le operazioni dei carabinieri

Nel corso degli ultimi giorni sono state incrementate le attività di contrasto alla criminalità organizzata svolte dai carabinieri del Gruppo di Locri, attraverso le Compagnie dipendenti  di Bianco, Locri e Roccella Jonica nell’ambito del piano denominato “focus ‘ndrangheta”.

Il rinnovato dispositivo di controllo straordinario del territorio, ha visto l’impiego di numerose pattuglie dell’Arma in una mirata strategia operativa di aggressione ai sodalizi mafiosi, elaborata in sede di Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al fine di contrastare la recrudescenza della fenomenologia criminale. In tale contesto, i militari hanno eseguito controlli e perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di pregiudicati inseriti nelle locali cosche di ‘ndrangheta ed hanno identificato 249 persone a bordo di 138 veicoli.

All’esito dei mirati servizi:

 - i carabinieri della Stazione di Locri, hanno tratto in arresto un 37enne di Portigliola, già noto alle Forze dell’ordine, in quanto destinatario di un ordine di esecuzione per espiazione della pena in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica di Locri. Il medesimo, responsabile di truffa e ricettazione, è stato condotto presso la propria abitazione dove dovrà scontare la pena di 1 anno e 6 mesi di reclusione;

 - i carabinieri della Stazione di Careri hanno:

• tratto in arresto un 21enne di Bovalino, già noto alle Forze dell’ordine, in quanto destinatario di un ordine per espiazione pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dalla Procura della Repubblica di Locri. Lo stesso, riconosciuto definitivamente colpevole di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope, è stato condotto presso la propria abitazione dove dovrà scontare la pena di 1 anno e 9 mesi di reclusione;

• denunciato un 65enne del posto per violazione di norme in materia di edilizia. Lo stesso avrebbe realizzato un manufatto in cemento con pilastri e solaio calpestabile, senza alcun permesso autorizzativo, l’immobile è stato posto sotto sequestro;

- i carabinieri della Stazione di Agnana Calabra hanno denunciato due 51enni di Siderno per estrazione abusiva di minerali, danneggiamento ed inottemperanza dei provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Gli stessi, in concorso tra loro, avrebbero estratto materiale inerte da una cava sita nel territorio del comune di Canolo, in uso ad una ditta già dichiarata fallita. L’area interessata è stata sottoposta a sequestro;

-  i carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Locri hanno denunciato: 

• un 55enne di Platì per porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. Lo stesso, nel corso di una perquisizione personale, è stato trovato in possesso di  un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di oltre 19 centimetri, che è stato sottoposto a sequestro;

• 8 persone, a seguito di mirati controlli nelle aree più degradate della giurisdizione, ove notoriamente sono presenti numerosi nomadi stanziali, per furto aggravato di energia elettrica. Gli stessi avrebbero manomesso il contatore dell’Enel delle proprie unità immobiliari al fine di eludere il reale consumo di energia elettrica. Durante i controlli, i carabinieri hanno sequestrato vario materiale elettrico.

 

Minaccia l'ex compagna con una pistola: in carcere un 75enne

Gli agenti del Nucleo Volanti, in forza presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, hanno tratto in arresto in flagranza di reato A.G., pensionato 75enne, ritenuto responsabile dei reati di atti persecutori nei confronti dell’ex-compagna, nonché di porto abusivo di armi e detenzione abusiva di munizioni. Secondo la ricostruzione dei fatti, accaduti a Reggio Calabria, l’uomo, già nella serata di ieri, avrebbe atteso la donna sotto casa, minacciandola con una pistola. Fortunatamente, la donna è riuscita  a scappare rifugiandosi, terrorizzata, in casa di un’amica. Nella giornata odierna poi, nel fare rientro presso la sua abitazione, la vittima ha nuovamente incontrato l’uomo e contattato il numero di emergenza "113", in quanto seriamente preoccupata per la propria incolumità. Intervenuti tempestivamente, gli agenti delle Volanti hanno bloccato l’uomo, trovato in possesso di un revolver, con relativo munizionamento. Dalla successiva attività di indagine, gli agenti della Polizia di Stato hanno ricostruito un quadro di persecuzione ai danni della malcapitata, ormai perdurante da tempo. Inoltre, la successiva perquisizione presso l’abitazione dell’uomo, ha permesso di rinvenire alcune munizioni illegalmente detenute.  Per questi motivi, gli uomini del Nucleo Volanti hanno tratto in arresto in arresto A.G. per i reati di atti persecutori, porto abusivo di armi e detenzione abusiva di munizioni, traducendolo, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, presso la locale Casa Circondariale.

 

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Minaccia con un fucile il vicino per questioni di confini: denunciato

Nella serata di ieri i militari della Compagnia di Vibo Valentia hanno denunciato alla Procura della Repubblica N.N., quarantanovenne di Rombiolo responsabile dei reati di porto abusivo di armi e minaccia aggravata. Questi i fatti, per come sono stati ricostruiti dai Carabinieri: nel primo pomeriggio di ieri N.N., partito dalla propria abitazione nel Comune di Rombiolo, si è recato presso un distributore di carburanti nella frazione Mesiano di Filandari. Giunto sul posto, l’uomo ha incontrato il titolare del distributore, un quarantacinquenne residente a Limbadi con il quale, nel tempo, c’erano state molte discussioni per questioni di mancato rispetto di limiti delle proprietà confinanti. N.N. infatti, proprio nei pressi del distributore, possedeva alcuni terreni ed ha accusato il titolare dell’attività commerciale di non rispettare i limiti territoriali contestandogli, altresì, di aver asportato della legna di sua proprietà. Al culmine dell’ennesima lite, il quarantanovenne di Rombiolo ha estratto dall’abitacolo della propria autovettura un fucile calibro 12 di caccia e,  puntandolo verso il titolare del distributore, lo avrebbe minacciato di morte. Resosi conto forse del grave gesto, l’uomo è risalito a bordo della propria autovettura dandosi ad una precipitosa fuga in direzione di Rombiolo. Una pattuglia della Stazione Carabinieri di Filandari, ricevuta la nota di ricerca dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale, si è messa alla ricerca dell’uomo rintracciandolo, poco dopo, proprio nel Comune di Rombiolo a bordo dell’autovettura di sua proprietà. Dopo averlo bloccato i militari dell’Arma hanno perquisito l’autoveicolo rinvenendo, adagiata sul sedile lato passeggero, una pistola calibro 7.65 con caricatore inserito e colpo in canna. Recatisi presso l’abitazione dell’uomo, i Carabinieri hanno rinvenuto anche il fucile utilizzato da N.N. per compiere la presunta azione delittuosa presso il distributore. Entrambe le armi, di cui N.N. era legittimo detentore, sono state poste sotto sequestro. L’uomo ora dovrà rispondere di porto abusivo di armi e minaccia aggravata. A suo carico sarà avanzata proposta di revoca del titolo di porto d’armi.

 

Armi e droga: in carcere giovane di 25 anni

Giudicato responsabile, con sentenza passata in giudicato, di porto abusivo di armi da sparo, reati connessi alle sostanze stupefacenti, e ricettazione, un giovane di 25 anni è stato arrestato dai Carabinieri a Reggio Calabria. Non è la prima volta che il 25enne finisce nei guai. I militari dell'Arma hanno dato seguito ad un provvedimento disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Deve scontare una pena residua, inflittagli con sentenza passata in giudicato, di 3 anni e 8 mesi di reclusione. Gli episodi per i quali è stato condannato sono stati compiuti a Melito Porto Salvo a maggio dello scorso anno. 

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