Minacciava e derubava le prostitute, arrestato

I carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, in collaborazione con quelli di Lamezia Terme, hanno rintracciato e tratto in arresto un cittadino gambiano, Jaiteh Dembo di anni 23.

Il giovane, rintracciato nella città lametina, è stato arrestato in ottemperanza ad un ordine d'esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Palmi, perché riconosciuto colpevole del reato di rapina aggravata in concorso, commesso a San Ferdinando nel 2015.

Il ventitreenne, che dovrà scontare tre anni e mezzo di carcere, insieme a due connazionali tuttora irreperibili, è stato condannato per aver compiuto alcune rapine ai danni di tre giovani prostitute romene che esercitavano la loro attività nell’area adiacente all'ex baraccopoli di San Ferdinando.

Le indagini, avviate in seguito alla segnalazione al 112 effettuata da una delle vittime, hanno permesso di far luce su diversi episodi nel corso dei quali i tre extracomunitari hanno minacciato le donne facendosi consegnare denaro e telefoni cellulari.

L’arrestato, al termine delle operazioni di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro.

 

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Maltrattamenti in famiglia e prostituzione, in manette 51enne

I carabinieri della Stazione di Cirò Marina hanno eseguito un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara, a carico di un 51enne del luogo.

Il destinatario del provvedimento dovrà scontare un residuo di pena, poiché condannato per maltrattamenti in famiglia e violazioni della legge in materia di prostituzione; reati commessi in diversi comuni piemontesi e lombardi nel periodo compreso tra il 2004 ed il 2017.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Crotone.

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Sfruttamento della prostituzione, arrestato un pensionato

I carabinieri della Stazione di Siderno, al termine di un’articolata attività d’indagine, hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Locri, su richiesta della locale Procura, nei confronti di un pensionato 60enne del posto, indagato per sfruttamento della prostituzione.

L’ indagine rappresenta la prosecuzione dell’operazione denominata “Stazione a Luci Rosse” che, all’alba del 14 dicembre 2016, tra i comuni di Siderno, Locri e Bovalino portò i Carabinieri a notificare analogo provvedimento nei confronti di altre 4 persone – condannate nel 2018 - ritenute responsabili, a vario titolo, di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

In quell’occasione, i militari dell’Arma, hanno scoperto contatti telefonici “sospetti” tra gli arrestati e l’odierno indagato, che, da dicembre 2016, veniva sottoposto a costante vigilanza e osservazione allo scopo di acclararne le frequentazioni, contatti e altro genere di relazione che potessero disvelare un suo eventuale ruolo nel giro della prostituzione.

Le ulteriori indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Locri, hanno consentito, pertanto, di accertare che l’arrestato era solito orbitare nei pressi della stazione ferroviaria di Siderno e nelle vicinanze dove venivano consumati rapporti sessuali con prostitute.

Nel corso delle investigazioni sono emersi degli elementi probatori a suo carico che hanno cristallizzato, mediante foto, pedinamenti e appostamenti, il suo coinvolgimento nell’attività di favoreggiamento della prostituzione.

In particolare è stato documentato come le donne, quasi tutte dell’Est Europa, giunte allo scalo ferroviario sidernese, venissero successivamente favorite nell’attività di meretricio da M.D. il quale si adoperava, fattivamente, a mettere in contatto le stesse con i loro potenziali clienti.

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Accompagnava ragazze a prostituirsi, arrestato

Stava accompagnando con la sua auto delle donne di nazionalità bulgara, nei luoghi dove abitualmente si prostituivano.

Per  questo motivo un sessantenne, S. T., è stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti della polizia locale di Lamezia Terme, con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. 

L'uomo, dopo avere caricato in auto le ragazze alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme, le ha accompagnate nei diversi luoghi scelti per esercitare la prostituzione.

S.T. è stato bloccato dopo aver fatto scendere in strada l'ultima donna, nei pressi di un albergo.

L'auto utilizzata dall'uomo per accompagnare le ragazze è stata posta sotto sequestro.

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Accompagnava ragazze a prostituirsi, arrestato

Stava accompagnando con la sua auto delle donne di nazionalità bulgara, nei luoghi dove abitualmente si prostituivano.

Per  questo motivo un sessantenne, S. T., è stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti della polizia locale di Lamezia Terme, con l'accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. 

L'uomo, dopo avere caricato in auto le ragazze alla stazione ferroviaria di Lamezia Terme, le ha accompagnate nei diversi luoghi scelti per esercitare la prostituzione.

S.T. è stato bloccato dopo aver fatto scendere in strada l'ultima donna, nei pressi di un albergo.

L'auto utilizzata dall'uomo per accompagnare le ragazze è stata posta sotto sequestro.

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Prostituzione, sequestrati tre appartamenti in Calabria

Tre appartamenti, di proprietà di altrettante persone denunciate per favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione, sono stati sequestrati, a Rende, da personale della Squadra mobile di Cosenza in esecuzione di due distinte ordinanze emesse dal gip su richiesta della Procura bruzia.

I proprietari degli immobili sono stati coinvolti nell'operazione, condotta il 4 gennaio scorso, con la quale la polizia ha sgominato un giro di escort straniere provenienti da tutta Italia e pubblicizzate con annunci su siti web.

Il gip ha motivato i provvedimenti sul presupposto che lo sviluppo degli accertamenti condotti dagli investigatori della Squadra mobile "ha dimostrato come l'applicazione delle misure cautelari nei confronti degli indagati non abbia fatto cessare la condotta illecita posta in essere e che sussiste invece il concreto pericolo che la disponibilità degli appartamenti possa aggravare o protrarre le conseguenze del reato".

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Sgominato vasto giro di prostituzione, eseguite 7 misure cautelari

All’alba di oggi, al culmine di articolate indagini, la squadra mobile della questura di Cosenza, con il supporto del Reparto prevenzione crimine “Calabria Settentrionale”, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal gip presso il locale tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, a carico di 7 persone ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione.

Destinatari del provvedimento sono: A.L., di 52 anni, di Zumpano (CS); A.A.S.P. (43), cittadina brasiliana, residente a Montalto Uffugo (CS); D.B. (42), di Rende (CS); F.C., (45), di Montalto Uffugo;  J.E.H.H. (42), cittadina ecuadoregna, domiciliata a Rende (CS); I.G. (25), cittadino romeno; D.N.T. (26) cittadino romeno.

Per i primi quattro, il gip ha disposto l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per i restanti la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g..

In particolare, le investigazioni, avviate nel maggio 2017, hanno consentito di delineare quella che ormai è la modalità di offerta del meretricio, ovvero la prestazione sessuale a pagamento offerta tramite siti web, mediante annunci di carattere erotico o pornografico, che i provider (prevalentemente “bakekaincontri” e escortitalia”) suddividono per provincia d'inserzione.

Le indagini avrebbero dimostrato che gli indagati avrebbero favorito e sfruttato numerose persone dedite alla prostituzione, prevalentemente di origine straniera (perlopiù sudamericana o romena), attraverso la sistematica collocazione delle meretrici in appartamenti ubicati nel comune di Rende (CS) e nella disponibilità degli indagati.

Per gli investigatori, uno dei destinatari della misura cautelare avrebbe fatto, dietro compenso, da “tassista tuttofare”.

Una donna, invece, oltre ad esercitare la prostituzione, si sarebbe adoperata attivamente per reclutare ragazze da avviare al meretricio.

Infine, altri indagati avrebbero favorito la prostituzione di donne di nazionalità romena.

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Operazione “Stazioni a luci rosse", fermata in Danimarca la latitante Angela Farcas

È stata rintracciata e fermata in Danimarca Angela Farcas, la donna accusata di rivestire uno dei ruoli principali all’interno dell’organizzazione dedita allo sfruttamento ed al favoreggiamento della prostituzione emersa nell’ambito delle indagini che hanno portato all’operazione denominata “Stazioni a luci rosse”, condotta, nel 2016, dai carabinieri di Siderno.

Al tempo, le indagini portarono alla luce un giro di prostituzione ad opera di varie donne straniere, che esercitavano principalmente presso gli scali ferroviari del circondario sidernese e che sarebbero state sfruttate da Angela Farcas e da altre persone già raggiunte da ordinanza di custodia cautelare.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo, la donna era l'unica a trovarsi, ancora, a piede libero. 

 

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