Percepivano indebitamente il Reddito di cittadinanza, denunciati

I carabinieri della Stazione di Roccabernarda hanno accertato, con la collaborazione e il supporto nelle attività di analisi dei colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro che 3 soggetti, 2 italiani ed 1 di nazionalità straniera, avrebbero percepito illegittimamente il Reddito di cittadinanza.

Per gli uomini dell’Arma, i denunciati avrebbero comunicato dati falsi o omesso di comunicare la loro reale posizione giuridica, con riferimento a precedenti condanne penali subite, composizione del nucleo familiare ed effettivo luogo di residenza, ottenendo complessiva oltre 31 mila euro.

I carabinieri hanno quindi denunciato i tre e chiesto la revoca del beneficio.

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Percepivano il Reddito di cittadinanza senza averne diritto, denunciati

I carabinieri della Tenenza di Isola di Capo Rizzuto (Kr) e del Nucleo ispettorato del lavoro di Crotone hanno individuato dieci persone, ritenute responsabili di false dichiarazioni e false attestazioni finalizzate alla percezione del Reddito di cittadinanza.

Gli indagati avrebbero, complessivamente, percepito indebitamente oltre 161 mila euro.

Per gli investigatori dell’Arma, gli indagati avrebbero omesso intenzionalmente di fornire indicazioni circa la variazione della loro posizione lavorativa, familiare e/o giudiziaria, continuando ad ottenere, illecitamente, il sostegno economico statale.

Per tali ragioni, i dieci beneficiari del sussidio sono stati denunciati.

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Reddito di cittadinanza ottenuto con dichiarazioni false, 10 denunce

Sta proseguendo l’attività di controllo svolta dai carabinieri ad Isola di Capo Rizzuto (Kr), con particolare attenzione, come già avvenuto nei mesi scorsi, alla percezione del Reddito di cittadinanza e all’effettiva presenza delle condizioni per l’erogazione del sussidio.

In particolare, i militari hanno accertato, con la collaborazione e il supporto nelle attività di analisi dei colleghi del Nucleo ispettorato del lavoro, che 10 cittadini italiani, tutti residenti ad Isola di Capo Rizzuto, avrebbero percepito indebitamente il Reddito di cittadinanza.

Le persone denunciate, infatti, avrebbero comunicato dati falsi o omesso di comunicare la loro reale posizione lavorativa, ottenendo di fatto guadagni illeciti per una cifra complessiva superiore a 110 mila euro.

Tra i denunciati alcuni risultano già sottoposti a misure restrittive.

I carabinieri hanno quindi denunciato quanto accertato all’autorità giudiziaria, per poi richiedere anche la revoca dei benefici economici illecitamente percepiti dagli indagati.

Reddito di cittadinanza: 111 indagati nel Vibonese, sequestrati 900 mila euro

La guardia di finanza di Vibo Valentia ha individuato e segnalando all’autorità giudiziaria 111 persone, perlopiù di nazionalità straniera, accusate di aver indebitamente percepito il Reddito di cittadinanza.

In particolare, le fiamme gialle avrebbero riscontrato una serie di false attestazioni nelle Dichiarazioni sostitutive uniche presentate dai denunciati, i quali, pur non avendo maturato il periodo di residenza richiesto dalla norma, hanno comunicato all’Inps di esserne, comunque, in possesso.

Emblematica, in tal senso, è risultata la posizione di un cittadino extracomunitario che avrebbe percepito il sussidio nonostante fosse residente in un centro di accoglienza. L’importo complessivo delle somme indebitamente conseguite e segnalate all’autorità giudiziaria per l’adozione di provvedimenti cautelari, ammonta a circa 900 mila euro.

Oltre ad essere stati denunciati, i percettori del sussidio sono stati segnalati all'Inps per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca e/o decadenza del beneficio e il recupero dell’indebito.

Su richiesta della locale Procura della Repubblica, il gip del Tribunale di Vibo Valentia ha emesso un provvedimento di sequestro delle somme indebitamente percepite.

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Armi e truffa sul Reddito di cittadinanza, denunciate 8 persone

A Palmi, i carabinieri, nel corso di servizi volti al controllo del territorio, estesi nei comuni aspromontani limitrofi, hanno denunciato 8 persone per vari reati, tra i quali porto abusivo di armi e truffa.

In particolare, i militari hanno sorpreso 3 persone in possesso ingiustificato di armi e rinvenuto, in località Castellace di Oppido Mamertina, diverse munizioni da caccia occultate in un terreno.

Denunciati, inoltre, un 23enne accusato di indebita percezione del Reddito di cittadinanza - a causa di false attestazioni emerse sullo stato di famiglia - e una donna di Delianuova per l’indebita percezione dello stesso beneficio.

L’ammontare erariale complessivo stimato ai danni dell’Inps è di circa tremila euro.

Reddito di cittadinanza, denunciati 4 'furbetti'

A Rizziconi, i carabinieri hanno denunciato 4 presunti “furbetti” del Reddito di cittadinanza.

L’attività d'accertamento, che ha interessato 234 domande presentate da altrettanti percettori del beneficio, ha permesso di far emergere alcune irregolarità nelle procedure di attestazione e nel possesso dei requisiti necessari ad accedere alla provvidenza.

Nello specifico, le anomalie riscontrate a carico di 4 cittadini di nazionalità straniera, hanno consentito di stimare un danno erariale per oltre 18 mila euro.

Gli esiti derivati dall’attività di accertamento sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Palmi, e all’ Inps al fine di chiedere la sospensione dei sussidi.

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Vivono in Argentina, ma incassano l'assegno sociale in Italia: denunciati

I finanzieri della Tenenza di Tropea (Vv) hanno effettuato una serie di controlli finalizzati ad accertare la regolarità delle richieste di assegno sociale.

La misura assistenziale, che rappresenta uno dei principali strumenti di protezione sociale, viene corrisposta, in presenza di determinate condizioni reddituali, personali e patrimoniali, ai cittadini ultra 65enni, residenti e dimoranti abitualmente in Italia.

Le investigazioni svolte dalle fiamme gialle di Tropea hanno permesso di accertare come due persone - marito e moglie - stabilmente residenti in Argentina, avrebbero richiesto all’Inps l’erogazione dell’ assegno sociale, attestando falsamente di essere residenti nella provincia di Vibo Valentia.

In seguito agli accertamenti, è emerso che i due, lungi dall’essere effettivamente residenti in Italia, vi avrebbero fatto ritorno solo sporadicamente, permanendo sul territorio nazionale per brevi periodi e, quindi, non sarebbero stati in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’erogazione del beneficio.

I coniugi, pertanto, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, che ha richiesto ed ottenuto dal gip un decreto di sequestro di 120 mila euro, pari alle somme erogate da Inps a favore degli indagati.

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False dichiarazioni per il reddito di cittadinanza, diverse segnalazioni nel Vibonese

Sempre alta l’attenzione dei carabinieri e della Procura di Vibo Valentia nel contrastare le truffe ai danni dello Stato e tutte le condotte che a qualsiasi titolo finiscono col causare danni all’erario.
È passato quasi un anno da quando i militari hanno iniziato una campagna di controlli sulle modalità di percezione di contributi per il contrasto alla povertà e sostegno alle fasce sociali economicamente più deboli, implementati in periodo di pandemia.

Punto di partenza sono stati i così detti “buoni spesa covid” erogati dai Comuni. Le verifiche, condotte su tutto il territorio provinciale, hanno fatto emergere irregolarità su 854 posizioni che hanno portato ad una segnalazione alla Procura della Repubblica dei percettori del beneficio per falsa attestazione a pubblico ufficiale della propria identità o delle proprie caratteristiche personali e per indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, poiché gli stessi avrebbero prodotto dichiarazioni mendaci sullo stato di disagio economico e sulle qualità del loro nucleo familiare al fine di ottenere il contributo o per riceverlo indebitamente da più Comuni.

Nello stesso arco temporale, i controlli condotti sui percettori del reddito di cittadinanza, di concerto con i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Vibo Valentia, hanno consentito di interrompere, con comunicazione all’ Inps, in qualità di ente erogatore, e deferimento alla Procura di Vibo Valentia per i profili di responsabilità penale, l’elargizione del contributo economico a 87 beneficiari in quanto risultati essere colpiti da condanna o sottoposti a misura cautelare.

Solo nell’ultimo mese, i militari della Stazione di Sant’Onofrio hanno provveduto alla segnalazione all’autorità giudiziaria di tre persone, tutte con precedenti di polizia, risultate, dai primi accertamenti, percepire indebitamente il reddito di cittadinanza.

In un caso è stato appurato che un artigiano, nonostante l’attività svolta, avrebbe richiesto ed ottenuto il sussidio per circa dodici mensilità. In un’altra circostanza sarebbe invece stata accertata una falsa dichiarazione di residenza al fine di attestare fittiziamente l’esistenza di un nucleo familiare unipersonale creando, in modo fraudolento, i presupposti per accedere al beneficio. Il caso più eclatante ha riguardato però un soggetto arrestato nell’operazione Rinascita-Scott e tuttora detenuto che, sulla scorta degli accertamenti sin qui compiuti, risulterebbe avere acquisito il diritto al contributo, quando ancora era libero, omettendo di dichiarare la convivenza con un fratello e successivamente lo ha mantenuto nonostante la perdita della libertà personale. Complessivamente è stato stimato un danno per le casse dello Stato di circa 20 mila euro

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