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Polizia Municipale, Cisl FP mette all'angolo il Sul e bacchetta l'assessore Muraca

Giuseppe Falcone, Coordinatore provinciale Polizie Locali per la Cisl Funzione Pubblica, ha trasmesso un documento, indirizzato oltre che alla stampa, anche al sindaco, all'assessore alla Polizia Municipale, al segretario generale del Comune, al dirigente Affari Generali, al responsabile Relazioni sindacali, ai dipendenti della Polizia Municipale, con l'intento di chiarire diversi aspetti connessi al tavolo tecnico svoltosi il 10 settembre ed oggetto di reazioni polemiche da parte del SUL.  "Com’è noto alla cittadinanza e soprattutto ai dipendenti del settore della Polizia Municipale, il giorno 10 settembre 2015 alle ore 10.00, lo scrivente Coordinamento - si legge nell documento - ha avuto un incontro con l’Amministrazione del Comune di Reggio Calabria e precisamente con l’Assessore alla Polizia Municipale, l’Assessore al Bilancio e il Dirigente del settore Finanze, con l’unico fine, in quella circostanza, di risolvere il problema del mancato pagamento delle indennità varie già maturate che spettano agli operatori della Polizia Municipale. L’incontro, come ampiamente già comunicato, ha avuto l’effetto di far predisporre il pagamento di parte dell’indennità di turnazione e dell’ordine pubblico sin da settembre 2015 invece che dal prossimo mese, così come da impegno preso dall’Amministrazione e a seguire nei mesi successivi. Il tavolo tecnico, si badi bene, non incontro con delegazione trattante, è stato richiesto più volte dalla Cisl Fp a mezzo di lettere inviate via PEC, pertanto nessun obbligo rimane in capo all’Amministrazione nonché all’Organizzazione Sindacale richiedente in merito al mancato invito di altre sigle, soprattutto se le sigle sindacali sono non rappresentative in quanto non firmatarie di contrattato collettivo nazionale di lavoro non godendo, pertanto, delle agibilità sindacali, infatti esse non possono non solo non sedere ai tavoli con la delegazione trattante, ma addirittura non possono indire assemblee del personale in orario di lavoro, non possono usare bacheche sindacali, ecc., pertanto, l’idea del SUL di adire le vie legali nei confronti dell’Amministrazione per comportamento antisindacale così come previsto dall’art. 28 della L. 300/1970 (cosiddetto Statuto dei Lavoratori) è fantasiosa e priva di fondamento in quanto non si può rivendicare un diritto che non si ha. Cosa altrettanto grave e che questa Organizzazione Sindacale spera che l’Assessore Muraca voglia immediatamente smentire, sperando si tratti di un errore di stampa o di altro errore è quando dichiara di trovarsi d’accordo con un’esponente sindacale aziendale del SUL in merito al disarmo degli agenti della Polizia Municipale che lavorano dentro il Comando adducendo fantasiosi risparmi di denaro per l’Amministrazione. Questa 'orrenda' interpretazione delle normative in materia di polizia locale preoccupa, e non poco, il suddetto Coordinamento Provinciale delle Polizie Locali per il grave allarme creato ai colleghi della Polizia Locale, già soffocati dai continui ritardi nei pagamenti delle indennità, nel momento in cui è uscita fuori la balzana idea di togliere loro ciò che la legge italiana gli attribuisce, cioè l’indennità di vigilanza. Il rappresentante aziendale del SUL, nonostante sia un’appartenente al settore della Polizia Municipale, evidentemente disconosce, e conseguentemente anche il SUL, la normativa che regola l’armamento degli operatori della Polizia Municipale (L. 65/1986 e D.M. 145/87). I 95 euro circa che prendono gli agenti, nulla hanno a che vedere con l’arma che portano, ma si tratta dell’indennità di vigilanza che viene attribuita per effetto della legge agli operatori della Polizia Municipale per le funzioni che essi ricoprono (di polizia giudiziaria, di pubblica sicurezza e di polizia stradale, così come previsto dall’art. 5 della L. 65/1986), pertanto non può essere tolta dall’Amministrazione e tantomeno essere oggetto di contrattazione decentrata. Per quanto riguarda l’arma data in dotazione ad ogni agente, ciò viene fatto in quanto, con decreto del Prefetto, esso diviene agente di pubblica sicurezza, salvo accertamento dei requisiti previsti sempre dalla L. 65/1986. L’Amministrazione può decidere di togliere l’arma anche a tutti gli agenti o solo a parte di essi, ma non può, in alcun modo, non pagare l’indennità di vigilanza (i 95 euro) in quanto trattasi di somma legata alle funzioni che vengono svolte e non al possesso dell’arma. L’armamento viene normato con apposito regolamento sulla polizia municipale adottato dall’Amministrazione, prevedendo solo il porto dell’arma se in via continuativa o meno, come viene svolto il servizio armato, le esercitazioni di tiro, ecc., ma sicuramente non può decidere sull’indennità di vigilanza, non essendo neanche oggetto di contrattazione decentrata ma, si ripete, un istituto previsto dalla legge italiana.  Per quanto concerne l’idea di sopprimere l’ufficio del personale, premessa la totale competenza in materia di organizzazione degli uffici e dei servizi da parte del dirigente del settore, non si può minimamente condividere la proposta. Esso ha funzioni importanti e delicate dal momento che il Corpo della Polizia Municipale è un settore che, come ampiamente condiviso dalla dottrina e dalla giurisprudenza, non può intendersi come una semplice ramificazione della struttura organizzativa dell’Ente ma, date le sue peculiarità, deve avere una gestione indipendente e capace di autogestirsi. Basti pensare alla diversa articolazione oraria rispetto agli altri dipendenti del Comune, alle ferie scaglionate, alla necessità di dovere rapportarsi, l’ufficio del personale, quotidianamente, con la segreteria del comandante per la predisposizione dei servizi, dovendo sapere la disponibilità degli agenti nell’immediatezza anche in caso di eventi urgenti. Per non parlare poi della necessità degli operatori di dover verificare e magari giustificare mancate timbrature per dimenticanza del badge dovendo andare presso il Ce.Dir., in caso di soppressione di tale ufficio". Si spera - è l'auspicio di Falcone - che questa idea non venga presa minimamente sul serio perché improduttiva e foriera di disagi per tutti. Altrettanto grave e assurdo è il fatto che un sindacato, invece di lottare per trovare le migliori condizioni economiche e lavorative per gli agenti della polizia municipale, proponga, in modo peraltro illegittimo, di togliere soldi ai lavoratori per far risparmiare l’Amministrazione, magari facendo pagare, con questi “pseudo – risparmi”, i debiti contratti dall’Ente. In ogni caso, la Cisl Fp, prima organizzazione sindacale non solo presso il Comune di Reggio Calabria, dove ha raggiunto risultati eccellenti, ma in tutta la provincia reggina e anche a livello nazionale, vigilerà per difendere i lavoratori della polizia municipale affinché eventuali atti illegittimi non li veda depauperati di somme loro spettanti per legge, attendendo, inoltre, il pagamento delle indennità varie entro il 30 settembre 2015 così come da impegno preso il 10 settembre 2015 dall’Amministrazione". "Confidando - termina il Coordinatore provinciale Polizie Locali della Cisl Funzione Pubblica - sempre nella disponibilità al dialogo di codesta Amministrazione e nel buonsenso di ogni sua componente, porge cordiali saluti.

 

Castorina annuncia l'inizio dei lavori al Carducci: "Modello d'istruzione per Reggio"

"L’attenzione per il quartiere di Tre Mulini da parte dell’Amministrazione Falcomatà - afferma in una nota Antonino Castorina, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria - procede con importanti risultati che hanno ricadute positive sulla cittadinanza. Dopo i vari interventi di pulizia delle zone a rischio, a partire dalla piazzetta Unicef,  che ovviamente vanno completati ed integrati, oggi con orgoglio possiamo annunciare l’inizio dei lavori per la messa in sicurezza dell’istituto comprensivo Giosuè Carducci.  Appena insediati, insieme ai colleghi consiglieri comunali del Partito Democratico ci siamo recati a visitare il plesso scolastico riconoscendogli una centralità ed un importanza che deve necessariamente portare ad azione concrete nella II Circoscrizione per supportare il territorio nella migliore fruibilità per l’utenza che accoglie. "Insieme all’assessore Angela Marcianò - annuncia l'esponente democrat -  dopo un monitoraggio constante della situazione si procederà agli interventi necessari per ridare dignità ad un istituto che è nei fatti un buon modello di alto livello di istruzione e formazione per la nostra città". 

Decreto Polizia Municipale, sollevazione Cisl FP: "Falcomatà lo revochi immediatamente"

Le recenti decisioni assunte dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, a proposito della gestione del Corpo della Polizia Municipale non vanno giù alla Cisl Funzione Pubblica che ha prontamente deciso di passare all'azione. I rappresentanti dell'organizzazione sindacale, infatti, con una missiva inoltrata al Primo Cittadino, al Segretario Generale Giovanna Acquaviva, alla dirigente del Settore Affari Generali, Loredana Pace, al dirigente del Settore Avvocatura Civica, Fedora Squillaci ed al Prefetto Claudio Sammartino, chiedono l'immediata revoca del decreto con cui il sindaco ha "attribuito le funzioni di dirigente del settore di Polizia Municipale al Segretario Generale Dr.ssa Giovanna Antonia Acquaviva per lo svolgimento dei compiti di cui all'art.107 del D.lgs 267/2000 (T.U.E.L. e quelle di coordinamento del Corpo, della vigilanza sullo svolgimento dei servizi e sull'adempimento delle direttive sindacali al Vice Comandante, Dr. Luigi Nigero ". E' ciò che si legge nel documento, a firma del Segretario Generale Cisl Funzione Pubblica, Luciana Giordano, affisso sulla bacheca della sede del Corpo. Le ragioni dell'opposizione manifestata dal sindacato al provvedimento adottato da Falcomatà risiede nella circostanza che esso: "si pone, per molti aspetti, in aperto contrasto, con la vigente normativa in materia di pubblico impiego e con la giurisprudenza consolidatasi presso le più alte giurisdizioni amministrative". La Cisl FP, per meglio spiegare la propria ferma posizione, scende nel dettaglio e precisa: "In particolare, l'attribuzione dei compiti tipici di Comandante al Vice Comandante viola le prerogative degli altri responsabili di Servizio e sono in contrasto con le norme di legge che non prevedono la figura della Vice Dirigenza, così come peraltro espresso molto bene nel decreto a firma dello stesso Sindaco con il quale sono state attribuite temporaneamente le funzioni di Dirigente ad interim alla Dott.ssa Maria Luisa Spanò". Le motivazioni, alla base della contestazione avanzata dal sindacato, tuttavia, non si arrestano con quanto sopra citato. Infatti, come specificato, "il Sindaco, con il decreto in argomento, nella parte in cui ha effettuato la scissione tra compiti dirigenziali (nel Comune di Reggio Calabria di competenza della figura di Comandante/Dirigente) e responsabilità delle funzioni di polizia ha effettuato una riorganizzazione del Corpo, modificandone l'assetto macro strutturale in modo non conforme alle previsioni dell'attuale Regolamento di Organizzazione degli Uffici e dei Servizi e del vigente Regolamento del Corpo, con ciò compiendo atti che per legge sono di spettanza di altro organo dell'Ente (rectius: Giunta Comunale)". La Cisl FP, per avvalorare la tesi dell'illegittimità del decreto, aggiunge che: "Senza entrare nel merito di altri, pur evidenti, profili di illogicità che sostengono l'impianto motivazionale dell'atto, segnala che il decreto adottato si pone in evidente contrasto con la recente normativa di cui al decreto legge 19 giugno 2015, n.78, coordinato con la legge di conversione 6 agosto 2015, n.125 'Disposizioni urgenti in materia di enti territoriali' e, segnatamente, con l'articolo 5 comma 6, che ha introdotto il divieto di reclutare personale addetto al servizio di polizia municipale con qualsivoglia tipologia contrattuale, prevedendo la sanzione di nullità per gli atti adottati in elusione della norma stessa". "Pertanto - puntualizza l'organizzazione sindacale - anche il paventato ricorso alla procedura di cui all'art.145 del T.U.E.L., alla luce della sopravvenuta normativa di riordino, appare non attuabile". La conclusione dell'istanza presentata dalla CISL FP non lascia margini di trattativa. Sollecitando "al Sig. Sindaco l'immediata revoca del decreto", si evidenzia "la nullità assoluta" dell'atto e la contestuale necessità di adottare gli "atti obbligatori previsti per legge a tutela dei diritti dei lavoratori appartenenti alla Polizia Municipale ed al fine di evitare inutili quanto dispendiosi contenziosi a causa degli atti eventualmente adottati".

Inizio anno scolastico a Reggio: le considerazioni dell'assessore Nardi

Di seguito il testo integrale del messaggio scritto dall'assessore comunale di Reggio Calabria, Patrizia Nardi, titolare delle deleghe alla Cultura, alla Pubblica Istruzione ed ai Rapporti con l'Università, in occasione dell'avvio dell'anno scolastico.

Cari Signori dirigenti, insegnanti, personale tecnico-ammninistrativo. Cari bambini e ragazzi, care famiglie. Ogni anno, l'8 settembre, si celebra nel mondo la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione come diritto umano, come elemento essenziale per la dignità dell’uomo e come fondamento di coesione per le comunità e le istituzioni che le governano, alla base dei processi di crescita e di sviluppo sostenibile. Questo ci fa riflettere sull’esigenza di ricordare che nel mondo, ancora nel terzo millennio, centinaia di milioni sono le donne e gli uomini non alfabetizzati e moltissimi i bambini fuori dalla scuola e tra questi, molti bambini del nostro territorio. E ci dice pure quanto centrali siano le conoscenze e i saperi, quanto l’istruzione possa creare e plasmare l’individuo educandolo alla relazione e al rispetto, preparandolo a dare il suo apporto allo sviluppo della società. E ci dice ancora quanto centrale sia la scuola in quanto istituzione, ma soprattutto luogo di confronto e di crescita, palestra per i nostri ragazzi che imparano ad essere cittadini italiani ed europei grazie al diritto allo studio che la nostra Costituzione garantisce e che la Dichiarazione dei diritti umani dell’ONU sancisce. Quale sia la grande responsabilità dei dirigenti e degli insegnanti nel garantire le buone pratiche educative e formative, quella delle famiglie che accompagnano il difficile percorso di crescita dei nostri ragazzi spesso in contesti ai limiti della legalità è cosa nota e chiara. Ma questa responsabilità deve essere congiunta al dovere istituzionale del sostegno, della credibilità e dell’affidabilità. Questo è il motivo per cui il mio personale auspicio, in un anno molto importante giacché gli Stati adotteranno un nuovo programma per l'istruzione e lo sviluppo in grado di fornire le linee guida per i prossimi 15 anni, è che tutti i portatori d’interesse - le famiglie, la scuola, l’amministrazione comunale- possano trovare una concreta sinergia che potenzi gli strumenti necessari a realizzare anche a Reggio Calabria una buona Scuola, che sia tale per tutti e in ogni quartiere. Una Scuola “bella”, sia come luogo fisico che come luogo della mente, che possa corrispondere compiutamente agli interessi dei nostri bambini e dei nostri ragazzi che sono e devono restare sempre al centro del sistema. Ai Dirigenti e agli Insegnanti il mio augurio di buon lavoro e agli studenti, dai più piccoli ai più grandi, tutta la mia vicinanza ed il mio affetto: non mollate mai, studiate con passione ed amore e conservate la semplicità ed il privilegio della curiosità, che è ciò che vi porterà lontano. Buon anno scolastico!

Alleanza Calabrese denuncia: "A Calamizzi discarica con le basole del Corso Garibaldi"

"Una storia strana e sporca, iniziata nel luglio dello scorso e che continua ad essere avvolta in un alone di mistero che nessuno riesce ad squarciare". A mantenere viva l'attenzione su una vicenda segnata da diversi elementi che difettano di chiarezza è Alleanza Calabrese che, tramite una nota diffusa dal suo presidente, Enzo Vacalebre, scende nel dettaglio. "Parliamo - spiega il leader del Movimento politico autonomista -  del Corso Garibaldi e delle ormai famosissime 'basole'. Si parte dalla progettazione, poco chiara, variata più volte in corso d’opera. Si continua con l’esecuzione dei lavori, iniziati, bloccati, cantieri sequestrati, liberati, fermi, riaperti. I cittadini alla fine non hanno ancora recepito con quale materiale sarà terminata la strada più importante della città. L’unica consapevolezza che oggi abbiamo è la creazione di una enorme discarica che insiste a Gebbione.  A pochissimi metri da decine e decine di palazzi, in un sito originariamente in uso dalle Ferrovie dello Stato e oggi di proprietà comunale, destinato per ospitare il mercatino di Viale Calabria ed usato per lo stoccaggio delle basole e come discarica di materiale di risulta di qualsiasi genere.  "Tralasciamo - concede Vacalebre - una sequela interminabile di inosservanze da parte di tutti gli attori interessati all’esecuzione della pavimentazione, il non rispetto  delle prescrizioni imposte dalla soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le Province di Reggio Calabria e Vibo Valentia,  che obbligavano il recupero della pietra lavica, la cura nella rimozione attraverso strumenti idonei per evitare il loro danneggiamento  e immagazzinamento del basolato in buone condizioni separatamente da quello non riusabile, nonché la loro catalogazione e numerazione. Ci ritroviamo di fronte a centinaia di cittadini, che da mesi  vivono una situazione di elevatissimo degrado, che in effetti si ritrovano a stretto contatto con una discarica di rifiuti speciali, in spregio al D.L. 22/97, al D.L.157/2006, che parla degli inerti stradali e di come va gestita la loro conservazione. Cittadini che lo scorso anno si erano mossi inoltrando alla Procura di Reggio Calabria un esposto e che ancora rimangono in attesa del ripristino dei luoghi, affinché sia tutelata la salvaguardia della salute e dell’ambiente. Nel frattempo gli stessi continuano a convivere con polveri altamente inquinanti, rumori assordanti dovuti allo scarico dei cassoni ribaltabili dei camion. Metodologia da cui sicuramente anche l’integrità delle lastre non troverà sicuramente giovamento". "Per chiudere - termina il rappresentante di Alleanza Calabrese - mi allaccio ad una dichiarazione del consigliere Sera, presidente della Commissione Ambiente e territorio. Ebbe a dire giorni fa che l’Amministrazione inizierà a vigilare sulle opere in esecuzione o da eseguire in città. Ma la domanda sorge spontanea…  Fino ad oggi che avete fatto?

 

Riflessioni di un giovane reggino sul messaggio di Monsignor Morosini: "Coraggioso e sconvolgente"

Ospitiamo in questo spazio le riflessioni, che riportiamo integralmente, di un giovane cittadino di Reggio Calabria, Giorgio Arconte, in merito al contenuto del messaggio rivolto venerdì dall'Arcivescovo dell'Arcidiocesi Reggio-Bova, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, alla vigilia delle celebrazioni Mariane.

"In occasione delle festività mariane reggine, il nostro Arcivescovo, monsignor Morosini, in un video ha lanciato un messaggio forte, sconvolgente, provocatorio e che ci invita a riflettere. Da buon pastore si rivolge al suo gregge, ma il messaggio è così forte che è impossibile restare indifferenti, anche se non si è appartenenti alla sua comunità cristiana. Personalmente io mi sono sentito molto scosso dalle sue parole, sia da cattolico sia da persona che vive l’attuale società. Una società non semplicemente ascrivibile a quella reggina, ma che bisogna estendere a tutta la società europea che sta vivendo uno dei suoi tramonti. Proverò, quindi, con molta umiltà, e ringraziando chi mi ospita, a cercare di rispondere allo stimolo lanciato da Morosini nella speranza che si animi un dibattito molto più profondo di queste mie semplici riflessioni, ma anche superiore alla banale risposta di un sindaco che non riesce ad andare oltre ad uno slogan monotono e senza contenuti. "Ma in tempi in cui assistiamo ad una secolarizzazione e scristianizzazione galoppante, ha senso festeggiare un patronato religioso?” Una domanda che può essere riscritta anche così: che tipo di società stiamo costruendo? La mia risposta è: sì, ha un senso continuare a festeggiare un patronato religioso! Sia chiaro, il mio si non è semplicemente frutto del legame con una tradizione, non sarebbe un sì. Il mio sì è dettato da un altro motivo che è quello di "tenersi in piedi in un mondo di rovine", per dirla alla Julius Evola. Non si può cedere alle tendenze che stanno attraversando questo mondo in quest’epoca e rintanarsi nelle proprie sacrestie. Questo atteggiamento significherebbe celebrare un requiem aeternam Deo e trasformare le chiese in "sepolcri di Dio" come Nietzsche aveva immaginato/profetizzato nel suo "La Gaia Scienza". Piuttosto, come spesso lo stesso Morosini ricorda nelle sue omelie, bisogna opporre quella pacifica resistenza della testimonianza sull’esempio ed il coraggio delle prime comunità cristiane. Queste, infatti, vivevano in una società non solo non cristiana, ma addirittura ostile tanto da richiedere il sacrificio della vita. Eppure, con la forza della loro fede, i primi cristiani non si sono mai piegati al mondo. Anzi, è il mondo ad essersi piegato, tanto che l’Europa per secoli si è lasciata "cristianizzare" rivoluzionando così il pensiero dell’Uomo e l’ordine delle società. Una storia già scritta e che oggi, come un ricorso, va riscritta. A differenza di duemila anni fa, però, oggi bisogna confrontarsi con una società che ha abbandonato Dio. Provo a spiegarmi utilizzando le parole del cardinale Robert Sarah nel suo ultimo libro "Dio o niente" in cui ci dice che "L’allontanamento da Dio non è il frutto di un ragionamento, ma di una volontà di staccarsi da Lui. […] L’uomo non vuole più riflettere sul suo rapporto con Dio, perché vuole diventare Dio lui stesso. Il suo modello è Prometeo".  Questa volontà, ci spiega sempre il cardinale Sarah, "trova la sua principale origine nell’individualismo esacerbato dell’uomo europeo. L’individuo-re, che aspira sempre di più a una forma di autonomia o d’indipendenza assoluta, tende alla dimenticanza di Dio. Sul piano morale, questa ricerca di libertà assoluta implica un progressivo e indistinto rifiuto delle regole e dei principi etici. L’universo individualista diventa così centrato unicamente sulla persona che non accetta più alcun (limite, nda)". Non c’è dubbio che oggi l’Europa e tutto il cosiddetto Occidente stiano abbandonando la loro dimensione sociale in favore di un nuovo volto fortemente individualista, dove il soggetto-Uomo perde il suo carattere di persona-sociale per trasformarsi in un atomo-individuo. Ecco perché la famiglia oggi sta subendo un violento attacco. Usando un’espressione di Diego Fusaro, filosofo contemporaneo marxista, "famiglia vuol dire comunità: vuol dire relazione non permeabile dal nesso mercantile, vuol dire solidarietà e gratuità, donatività e altruismo, negazione dell'individualismo oggi imperante. Per questo il capitale mira a distruggere la famiglia: esso non tollera comunità e vuole vedere ovunque sempre e solo atomi consumistici. Nell’odierna "notte del mondo" (Heidegger) del monoteismo del mercato e del fanatismo dell’economia, la famiglia, ove ancora esista, costituisce un’eroica forma di resistenza all’esiziale dialettica di sviluppo del capitalismo. Finché vi è famiglia, vi è comunità: e finché vi è comunità, vi è speranza". E io aggiungo che finché c’è comunità vi è anche un’identità. La famiglia è la cellula fondamentale di ogni tipo di comunità: "Tu nasci ed hai un padre ed una madre” (Dolce e Gabbana). Ma oggi la famiglia è il nemico numero uno del mercato proprio per il suo carattere essenzialmente sociale, identitario ed anti-individualista, quindi anti-mercantilista, e la cultura gender è attualmente lo sforzo ideologico più grosso che si sta compiendo per distruggere le basi antropologiche della nostra civiltà. Sempre Fusaro ci spiega come "l’ideologia mondialista gender mira alla creazione e all’esportazione di un nuovo modello antropologico, pienamente funzionale al capitalismo dilagante: l’individuo senza identità, isolato, infinitamente manipolabile, senza spessore culturale, puro prodotto delle strategie della manipolazione". Una grande sfida. E rispetto a questa sfida la Chiesa moderna ha una grossa responsabilità alla quale non può sfuggire. In un momento in cui tutte le istituzioni civili sono fragili solo l’autorità morale della Chiesa può essere luce per l’Uomo. Lo fu alla caduta dell’impero romano, deve tornare ad esserlo ancora oggi. Ricorsi storici, come si diceva all’inizio. E allora questo è il senso delle celebrazioni mariane in una società scristianizzata: una coraggiosa testimonianza, una fiaccola che arde fra la gente e scalda i cuori nel freddo dell’odierna "notte del mondo". Intorno al quadro della Madonna della Consolazione, come fosse una mamma, da secoli si riunisce la città di Reggio. Ed in una città completamente allo sbando come quella di Reggio questa mamma è un punto di riferimento sociale ed identitario irrinunciabile. Vorrei continuare perché monsignor Morosini con coraggio ha aperto un dibattito davvero ampio e che meriterebbe libri di approfondimento. Ma non è possibile. Rinnovo allora il mio ringraziamento a chi ha voluto ospitare questo mio pensiero e chiedo scusa per essermi dilungato troppo. Chiudo con l’auspicio che tutte le forze culturali della città di Reggio, tutti i carismi della chiesa cattolica reggina e tutte le confessioni presenti in città, in particolar modo le tradizioni cristiane non cattoliche, si lascino spontaneamente coinvolgere in questo dibattito e possano dare un contributo positivo e propositivo per rispondere alla domanda "che tipo di società stiamo costruendo?". 

 

Finiscono con l'auto in un dirupo, gravi due anziani coniugi

Sono ricoverati in prognosi riservata agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria, gli anziani coniugi finiti, con la loro automobile, in un burrone. La coppia stava percorrendo la strada che da contrada Dora porta al centro abitato di Montebello Jonico, nel reggino, quando l'auto e' finita in un dirupo profondo una ventina di metri. A prestare i primi soccorsi i sanitari del 118 che hanno trasferito in ospedale uno dei due feriti, l'altro, invece, e' stato trasportato a bordo di un fuoristrada di proprieta' di uno dei figli della coppia. Sul posto sono intervenuti i sia i carabinieri che i vigili urbani.

 

 

Reggio, Comune non consegna arredi scolastici: lezioni posticipate per quinte De Amicis e Frangipane

Appuntamento rinviato di qualche giorno con la prima campanella per gli alunni delle quinte classi della scuola primaria Frangipane e De Amicis e per gli studenti di scuola media che saranno ospitati presso gli stessi edifici. La responsabilità dell'inizio ritardato delle lezioni è addebitabile a quello che in un comunicato dell'Amministrazione Comunale, viene definito "disguido tecnico" a causa del quale non è stato possibile consegnare gli "arredi scolastici necessari ed indispensabili al corretto avvio dell'anno scolastico". In virtù di questa situazione anomala emersa a ridosso del primo giorno di scuola, è richiesto lo slittamento "dell’inizio delle attività didattiche. "Giusto quanto premesso - è scritto in un avviso urgente diramato dal Dirigente scolastico Giuseppe Romeo - si informa che le classi quinte della scuola primaria Frangipane e De Amicis e le classi di scuola media ospitate al De Amicis e Frangipane inizierammo le lezioni sabato 19 settembre dalle ore 8 alle ore 12. Calendario invariato per tutti gli altri". 

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