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Simbario, ordinanza del sindaco: parte la raccolta differenziata “Porta a porta Spinta”

In considerazione della “necessità di ridurre all'origine la produzione di rifiuti e di riciclare le materie utili al fine di minimizzare la quantità degli stessi da destinare allo smaltimento finale” e visto che “per il raggiungimento di tale obiettivo sono in fase di elaborazione idonee modalità di gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani”, il sindaco di Simbario Ovidio Romano ha emesso un’ordinanza prevedendo “l’avvio del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti ‘Porta a Porta Spinta’ su tutto il territorio comunale per le utenze domestiche, le attività commerciali, artigianali, produttive in genere, i pubblici esercizi e le attività turistico‐ricettive”. Tale rimodulazione del servizio comporta “la definizione di un nuovo calendario dei giorni di ritiro delle diverse tipologie di rifiuto nelle utenze domestiche e nelle singole attività”. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati  sarà attivata inoltre “un’idonea sensibilizzazione della cittadinanza, da effettuarsi mediante adeguate ed efficaci campagne pubblicitarie”. Il nuovo sistema partirà da giorno 11 aprile. Eventuali violazioni delle disposizioni saranno punite con sanzioni amministrative da 25 a 500 euro.

Viabilità e rifiuti al centro dell'ultimo Consiglio comunale di Fabrizia

Durante il Consiglio Comunale di Fabrizia, svoltosi il 15 marzo, sono stati approvati all’unanimità i punti posti all’ordine del giorno. Contestualmente all’elezione del presidente del Consiglio Comunale, Pietro Mamone, sono stati comunicati al Consiglio i nuovi assessori: Domenico Suppa e Antonio Carè con delega di vice sindaco. Approvata la convenzione che istituisce l’Ambito Territoriale Ottimale dei rifiuti, che avrà il compito di gestire su base territoriale provinciale l’intero ciclo integrato dello spazzamento, raccolta e smaltimento. Approvato, inoltre, il progetto di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della viabilità provinciale nel tratto urbano di Fabrizia, compreso tra il bivio del Cimitero e quello di Caglioti nei pressi del quale sarà realizzata una rotonda in sostituzione dell’attuale incrocio. Via libera anche alla delibera di accensione mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, assistito da contributo regionale con la legge n. 24. L’opera prevede un investimento di 100.000 euro, ad integrazione della programmazione avviata dalla Provincia di Vibo Valentia, che ha già appaltato i lavori di manutenzione sull’ex S.S. 501, Bivio Ninfo–Mongiana – Fabrizia Laureana di Borrello, in aggiunta al contributo straordinario di 150.000 euro concesso dalla Regione Calabria al Comune di Fabrizia. Ciò consentirà di estendere la manutenzione straordinaria sul tratto stradale dal bivio Caglioti di Fabrizia al bivio Cassari di Nardodipace – imbocco strada che porta allo svincolo “Limina” della super strada "Ionio Tirreno".

Ambiente, Oliverio fissa la linea: “Basta discariche, puntiamo sulla differenziata”

Il presidente della Regione Mario Oliverio e l’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo hanno presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa, il Piano di Gestione dei rifiuti. “La Calabria - ha affermato il governatore - deve rispettare il proprio ambiente e questo parte dalle discariche. Fino ad oggi il sistema dei rifiuti è stato al collasso e sono state utilizzate le emergenze per prendere decisioni di comodo. Questo non accadrà mai più. Nell’ultimo anno abbiamo gestito l’urgenza, ma dopo aver approvato le linee programmatiche sul trattamento dei rifiuti il futuro è molto chiaro. Sì a nuovi impianti realizzati sulle strutture già esistenti come quelle di Reggio, Catanzaro e Rossano e no a nuove discariche”. In sostanza, l’obiettivo della Giunta guidata da Oliverio è "discariche zero" con la realizzazione di più "ecodistretti". Con riferimento ad alcune particolari situazioni, Oliverio ha ribadito che la discarica di Crotone non si farà e che il “capitolo Battaglina è definitivamente chiuso e Casignana non riaprirà”. Su queste basi, il presidente ha sottolineato che “la Calabria si avvia verso una nuova era nel trattamento dei rifiuti”. In effetti si vuole ottenere “un’autentica filiera dedicata ai rifiuti che ruoti attorno ad un sistema virtuoso della raccolta differenziata”. “Ci sono esempi di comuni - ha spiegato Oliverio - che della raccolta differenziata hanno fatto una missione riuscendo ad ottenere anche il 75%. Noi miriamo a raggiungere il 65% nel 2020. Per mettere in atto questo piano saranno utilizzate le risorse allocate nella programmazione europea 2014/2020. Si tratta di impianti che lavoreranno l’organico. Per realizzarli i vecchi siti saranno temporaneamente per questo motivo chiusi, forse e sottolineo forse, si utilizzerà la risorsa del transfrontaliero ma non solo attraverso il porto di Corigliano, dove, lo sottolineo, nell’eventualità remota del trasferimento fuori Italia dei nostri rifiuti, questi arriveranno sulle navi già imballati. Dopo la realizzazione dei nuovi impianti a Catanzaro, Reggio Calabria e Rossano, che dovrebbero essere pronti in due anni, si partirà con la realizzazione del secondo impianto nella provincia di Cosenza che non sarà a Bisignano; un altro sorgerà a Crotone ed un secondo a Reggio”. Parlando in particolare della discarica di Crotone, Oliverio ha chiarito che “il progetto è sospeso e nessuno andrà contro quelle che sono le linee guida del mio governo. Ho fissato una bussola e quella va seguita da tutti, dal primo dirigente all’usciere. Chi non seguirà la mia politica, fintanto che ci sono io, andrà incontro a dure conseguenze anche legali, perché se la politica è ‘discariche zero’ vale per tutti. È assurdo che qualcuno, invece, si muova all’interno della stessa Regione diversamente dal mio indirizzo”. L’assessore all’Ambiente Antonella Rizzo ha precisato che “sin da oggi inizieremo gli incontri di confronto con il territorio. Sarà data la possibilità a tutti i comuni di trattare in autonomia l’organico che è quello che deperisce più facilmente. Siamo, inoltre, già in contato con alcune aziende per avviare la possibilità di utilizzare la materia prima per la produzione di altro materiale e farne, dunque, una risorsa. Serve, quindi, un cambio di cultura sulla differenziata. Per questo avvieremo anche degli incontri nelle scuole primarie perché i nostri figli possano insegnarci come si fa. Un cambio di rotta – ha concluso - che porterà in futuro anche un incremento del turismo, che in Calabria non torna proprio perché non esiste il rispetto per l'ambiente”.

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Serra, Mirko Tassone: “Inutili quei politici che si candidano senza spiegare cosa vorrebbero fare”

"Dovrebbe essere in piena attività, ma invece quella serrese è la solita giostra elettorale a mezzo servizio. Anzi, più che una giostra sembra una girandola, spinta dai venti del momento. Basta leggere le dichiarazioni rilasciate quotidianamente dai protagonisti, veri o presunti, od osservare l’ansia affannosa di qualcuno gettatosi con largo anticipo nell’arena alla ricerca di preferenze per capire che la vera assente della campagna elettorale rischia di essere Serra”. L’analisi critica di Mirko Tassone pone l’accento sulla fase confusionaria che sta vivendo la vita politica della cittadina della Certosa con i fari che sembrano puntati più sugli aspiranti protagonisti che sugli ormai pressanti problemi. “Al paese – sottolinea il consigliere di minoranza - ai suoi cittadini, non sembra pensare nessuno. Diversamente, i discorsi pubblici e privati avrebbero ben altro tenore. Allo stato, le uniche opinioni espresse riguardano il giudizio sull’amministrazione in carica. Un giudizio, a destra quanto a sinistra, duro ed inappellabile. Certo, l’operato del sindaco Rosi e della sua squinternata compagine è quello che è, ma – è il rilievo - chi si propone di guidare la nostra cittadina non si può limitare a descrivere il presente”. Oltre che sugli aspetti localistici, Tassone si concentra sui complessi processi che riguardano il concetto stesso di sviluppo e fa emergere le contraddizioni dell’apparato centrale e regionale. “L’acqua ed i rifiuti – sostiene - non sono gli unici problemi che affliggono Serra. C’è il nodo irrisolto dell’ospedale fantasma e quello degli uffici pubblici che, dal Giudice di pace, all’Inps, all’Agenzia delle entrate, alle Poste, hanno chiuso o stanno per farlo. Con i presidi dello Stato che, uno dopo l’altro, abbandonano Serra e con essa un intero comprensorio, il futuro sarà, ovviamente, tutt’altro che roseo. Un futuro i cui prodromi si vedono già nel presente, con le partenze che, giorno dopo giorno, concretizzano lo spettro dello spopolamento”. “Del resto – è la pessimistica riflessione - chi può voler desiderare di vivere in un luogo nel quale le tasse pagate assomigliano ad una tangente, dal momento che lo Stato che te le chiede non ti restituisce più niente in termini di servizi. Chi potrebbe voler vivere in un luogo in cui per accedere ad una prestazione sanitaria bisogna percorrere, nella migliore delle ipotesi, 50 Km? Chi può voler vivere dove i servizi sono stati smantellati? In un contesto del genere – attacca Tassone - la pochezza della classe dirigente la si misura con la banalità delle osservazioni pronunciate sull’operato dell’amministrazione in carica. Certo, è giusto sollevare le mancanze, evidenziare gli errori marchiani di chi ha amministrato, ma chi si propone come classe dirigente ha il dovere di spiegare ai cittadini i suoi progetti per ridare una speranza a Serra. Ed, invece, politici vecchi e nuovi, assomigliano al famoso ‘Profeta muto’ di Roth. Così come il ‘Profeta muto’ è inutile, perché il suo compito è fare le profezie e comunicarle, altrettanto inutile è il politico o sedicente tale che si candida ad un ruolo senza spiegare cosa vorrebbe fare”. L’assunto dell’esponente dell’opposizione è che “nella situazione in cui versa Serra, non servono ricette vaghe o generiche, occorre piuttosto un’accurata pianificazione anche perché, delle poche risorse disponibili non può essere sprecato neppure un centesimo. Chi si candida a guidare Serra, se ne è capace, deve stilare una lista di priorità che vada al di là del contingente e dell’ordinario. Ripulire il paese è importante, ma non è la soluzione di tutti i problemi. Se non s’interviene immediatamente, infatti, il problema dei rifiuti si risolverà da solo, perché non ci saranno più gli abitanti che li producono. Pertanto, è necessario intervenire tempestivamente per mantenere tutti i presidi che stanno lasciando Serra”. Operazione difficile, ma Tassone indica almeno l’inizio della via chiamando alle proprie responsabilità chi ha incarichi tali da poter incidere sulle scelte romane. “Trattandosi per la gran parte di uffici pubblici statali, quindi sottoposti ai ministeri ed al Governo – specifica il fautore della lista ‘Al lavoro per il cambiamento’ - sarebbe opportuno, ad esempio, convocare un consiglio comunale aperto invitando la deputazione del Pd che in quella sede potrebbe comunicare ai cittadini come sta operando per difendere un territorio sempre più marginale. Non si può pensare di far ripartire Serra, senza mettere mano alla riorganizzazione della macchina amministrativa, rendendola più snella, moderna ed efficiente. Compiuta una ricognizione sulla situazione debitoria è necessario, poi, lanciare il cuore oltre l’ostacolo ed elaborare un progetto di recupero del centro storico, trasformando le tante case cadenti in un volano di sviluppo. Per arginare lo spopolamento e creare lavoro – è la ricetta di Tassone - è fondamentale pensare ad un grande progetto che faccia di Serra un modello per tutto il Sud. Un progetto da realizzare attraverso idee innovative, competenze, professionalità e tanta passione; utilizzando le risorse disponibili con trasparenza e mirando al raggiungimento di obiettivi misurabili e di risultati concreti in termini di miglioramento della qualità della vita, incremento dei livelli occupazionali, attrattività del territorio. Un progetto che potrebbe invertire definitivamente la ruota della storia – conclude Tassone non rinunciando alla speranza - perché il destino di Serra non sia, necessariamente, il declino”.

Chiaravalle, ecco i dati relativi alla raccolta differenziata nel 2015

È cominciata da meno di un anno, ma presenta valori significativi la raccolta differenziata a Chiaravalle Centrale. Secondo i dati pubblicati dal Comune, si ha una media annua, in riferimento al 2015, del 42,09% e se non vengono conteggiati i mesi di gennaio e febbraio (quando l’attuale sistema non era ancora stato avviato) la percentuale cresce ancora attestandosi su circa il 50%. Un buon inizio, dunque - anche se l’andamento non è stato costante - che lascia prefigurare un ulteriore miglioramento.

Serra. Esternalizzazione raccolta rifiuti, Tassone: “Certificazione del fallimento di una maggioranza incoerente”

“Non ha voluto smentire se stessa ed ha deciso di chiudere in bruttezza la sua disastrosa avventura. Per essere sicura di raggiungere l’intento, la Giunta Rosi ha pensato di esternalizzare il servizio di raccolta dei rifiuti. Un provvedimento dannoso e senza senso, contro il quale il centrodestra aveva espresso, sempre, parole dure ogniqualvolta era stato ventilato nel corso della passata gestione amministrativa”. Critiche senza mezzi termini piovono sugli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci da parte del consigliere di minoranza Mirko Tassone che boccia non solo l’ultima scelta ma l’operato quinquennale della controparte. “La coerenza – afferma il rappresentante di ‘Al lavoro per il cambiamento’ - non è il piatto forte di una maggioranza che, con la deliberazione 140/2015 ha certificato, qualora ce ne fosse stato bisogno, il proprio fallimento. Con ogni evidenza, infatti, il ricorso all’affidamento del servizio ad una ditta privata rappresenta la diretta conseguenza del naufragio dei vari progetti di raccolta differenziata proposti e per i quali sono stati spesi infruttuosamente decine di migliaia di euro”. Secondo Tassone, “a dare la dimensione dell’inadeguatezza degli amministratori nostrani, la necessità di affidare all’esterno la gestione di un settore per il quale il Comune dispone di ingenti risorse umane e materiali. Con la deliberazione e la successiva manifestazione d’interesse, la maggioranza – spiega - ha, infatti, palesato la propria incapacità a gestire un settore essenziale”. Il vero problema sta, a suo avviso, nel fatto che “l’inidoneità dimostrata a pianificare il servizio e coordinare le risorse, ovviamente sarà pagata, ancora una volta, dai cittadini cui è demandata la copertura integrale dei costi relativi agli RSU. Non si comprende – aggiunge l’esponente dell’opposizione - la scelta di circoscrivere alle sole cooperative di tipo B la possibilità di partecipare alla manifestazione d’interesse. Sarebbe stato logico, infatti, allargare il più possibile la platea dei concorrenti al fine di riuscire a spuntare il prezzo più basso”. A questo punto entrano in gioco i sospetti e Tassone specifica che “evidentemente, l’interesse prioritario di chi ha partorito il provvedimento non è restituire decoro a Serra. L’obiettivo – è l’ipotesi - è, forse, quello di far reclutare alla cooperativa individuata qualche decina di operatori, nella vana speranza di recuperare qualche preferenza. Se così fosse, sorgerebbe un ulteriore dubbio, ovvero che l’emergenza rifiuti possa essere stata coccolata al fine di raggiungere l’obiettivo finale: l’affidamento del servizio ad una cooperativa. Quanto l’emergenza sia un semplice pretesto – sostiene Tassone - lo testimonia implicitamente la premessa alla deliberazione con la quale è stata conferita la direttiva finalizzata all’individuazione di ‘operatori economici’ cui ‘affidare la gestione del servizio R.S.U.’. Nella motivazione con la quale si ‘giustifica’ l’atto, la Giunta, tra l’altro, scrive: 

• ‘A causa di problematiche di varia natura, si sono verificati disagi dovuti al mancato conferimento dei rifiuti differenziati in piattaforma;

• A causa di problematiche legate ai conferimenti presso l’impianto di Lamezia Terme nel periodo estivo si sono verificati disagi dovuti al forte rallentamento dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati e che per la normalizzazione delle attività è stato necessario affidare all’esterno il trasporto;

• Nel mese di ottobre 2015 il C.C.R. comunale  (Centro Comunale di Raccolta) è stato sottoposto a sequestro dalle autorità competenti’.

Con tutta evidenza – rileva Tassone - le varie ‘problematiche’ non fanno alcun riferimento al servizio di raccolta dei rifiuti, quanto alla fase successiva. Il buon senso, quindi, vorrebbe che i 200 mila euro previsti, per soli sei mesi, venissero spesi, ad esempio, per il trasferimento e la realizzazione di un idoneo centro di raccolta con il quale fronteggiare l’emergenze presenti e future. La decisione del sindaco e della sua maggioranza è, dunque, del tutto incomprensibile anche perché somiglia – è la stilettata finale - alla scelta fatta da quel matto che pensò di risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua dal tetto, sostituendo la mattonelle del pavimento sottostante”.

Raccolta rifiuti a Serra, gli ex lsu/lpu lamentano “l’assenza di mezzi ed equipaggiamenti”

Per essere efficienti nella raccolta dei rifiuti è necessario essere dotati degli idonei strumenti. È questo, in sintesi, il significato della presa di posizione degli ex lsu/lpu addetti al servizio che declinano ogni responsabilità circa le criticità registratesi in un settore sempre molto discusso. “Non siamo dotati dei giusti mezzi per effettuare la raccolta – sostengono – e ci mancano, a dispetto delle richieste ribadite a questa come alla precedente amministrazione, gli opportuni equipaggiamenti. Non abbiamo il vestiario adeguato e non disponiamo di ciò che garantirebbe la nostra sicurezza. Ci servirebbero dei veicoli porter per operare con efficacia nelle vie più strette, ma non ne disponiamo. Questo i dirigenti e gli amministratori lo sanno”. Questi lavoratori sono comunque coscienti che non tutti fra loro sono dotati della stessa dedizione e di un approccio collaborativo alla risoluzione della problematica. Va poi tenuto in debita considerazione lo scarso senso civico di alcuni cittadini che hanno approfittato dell’emergenza per disfarsi senza criterio di ingombranti, vecchi pneumatici e rifiuti di ogni tipo. Si preferisce ammassare nottetempo spazzatura e apparecchi domestici desueti nei vicoli e in punti meno visibili che così si trasformano in improvvisate discariche. Oltre che sull’aspetto economico, gli amministratori devono dunque soffermarsi su quello mentale: forse è questa la parte più difficile.

Rifiuti, Serra si affida ad una cooperativa sociale: gli interrogativi sul fallimento del sistema

Con la pubblicazione dell’ “Avviso di manifestazione di interesse rivolta alle cooperative sociali di tipo B o dei loro consorzi per l’affidamento della gestione e del servizio rsu” sull’albo pretorio del Comune di Serra San Bruno viene sostanzialmente certificato il mancato funzionamento dell’organizzazione della raccolta dei rifiuti porta a porta servendosi di personale proprio. L’importo complessivo totale stimato del servizio (per 6 mesi) è di 195.000 euro oltre 5.000 euro per oneri di sicurezza ed oltre Iva. Le caratteristiche minime del servizio da espletarsi su tutto il territorio comunale sono le seguenti: “informazione e sensibilizzazione dell’utenza sulle modalità di raccolta dei rifiuti in forma differenziata; raccolta, trasporto e conferimento dei rifiuti solidi urbani (frazione secca residua; organica; carta e cartone compresi gli imballaggi; vetro compresi gli imballaggi; plastica, alluminio, acciaio compresi gli imballaggi; ingombranti e Raee, rifiuti provenienti da mercati, sagre, fiere e da qualsiasi altra manifestazione); svuotamento giornaliero dei cestini portarifiuti presenti lungo le strade del centro abitato e nelle piazze e trasporto/conferimento degli stessi e delle eventuali buste, che devono comunque essere raccolte, depositate all’esterno dei cestini; raccolta delle carogne di animali ritrovate sul suolo pubblico e relativo trasporto a destinazione autorizzata per il loro incenerimento; raccolta e trasporto in modo differenziato di rifiuti pericolosi quali pile esauste e medicinali scaduti; consegna all’utenza del materiale occorrente allo svolgimento della raccolta differenziata porta a porta”. Questa decisione corrisponde ad una bocciatura del precedente sistema che evidentemente presentava un rapporto costi/benefici non accettabile agli occhi degli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci. Soprattutto dopo il sequestro dell’isola ecologica, la cittadina della Certosa ha dato un’immagine poco edificante di sè con cumuli di rifiuti in ogni vicolo e precarie condizioni igienico-sanitarie. Ancora una volta si cambia sistema: nè l’amministrazione attualmente in carica nè quella precedente sono riuscite a sbrogliare la matassa e ora si rischia di compromettere lo sviluppo turistico di Serra. Il loro impegno non si è dimostrato sufficiente, ma se finora le amministrazioni (al di là del colore politico) non ce l’hanno fatta a rendere efficiente il sistema qualche domanda deve essere posta anche sulla produttività  del lavoro degli operatori. L’ennesimo tentativo di riorganizzazione servirà almeno a capire se il problema era all’interno delle mura municipali o fuori.

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