"Rinascita Scott", la Cgil propone di celebrare il processo nell'ex area Sir di Lamezia Terme

Riceviamo e pubblichiamo

"Con l’avviso ai N.479 indagati della conclusione delle indagini preliminari relative all’inchiesta 'Rinascita Scott' della D.D.A. di Catanzaro, si avvicina la fase dello svolgimento del relativo processo. Per la celebrazione dello stesso risulta quanto mai necessario individuare il luogo adeguato per lo svolgimento delle relative attività processuali, in sicurezza, nel rispetto delle misure anti-virus, evitando difficoltà di allestimento e quindi con soluzioni agevoli, economiche e di rapida soluzione. In questo senso rispetto alle proposte avanzate nei giorni scorsi ci sembra di facile percorribilità l’ipotesi che individua come sede, per la eventuale soluzione, l’ ex area SIR di Lamezia Terme e precisamente gli immobili di proprietà della Regione Calabria, gestiti dalla Fondazione Mediterranea Terina Onlus che risponderebbero ai requisiti di sicurezza, logistica, anche in merito a parcheggi e vigilanza. Si tratta di strutture già dotate di servizi che con un investimento contenuto potrebbero garantire la trasformazione e la adattabilità alle necessità di una aula bunker e di prossimità rispetto al Tribunale di Vibo Valentia. Riteniamo tale proposta utile a rispondere in maniera tempestiva e con vantaggio economico alla esigenza processuale e ci consentiamo di sottoporla al vaglio delle autorità competenti anche al fine di assicurare che l’importanza della celebrazione del detto processo, non sia sottratta al contesto sociale della nostra Regione e del territorio, come momento di riscatto e per l’affermazione della giustizia contro il malaffare e l’illegalità prodotte dalla ndrangheta in Calabria".

Cgil Area Vasta (CZ-KR-VV) Cgil Calabria Comunità Progetto Sud Libera- Calabria

Disarticolato cartello della droga legato ai clan vibonesi. Chiusa l'indagine "Rinascita Scott"

All'alba di oggi, i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e Firenze, coadiuvati dai militari dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria e dai reparti competenti per territorio, hanno eseguito a Vibo, in provincia di Firenze e in altre città italiane, 18 misure cautelari (11 in carcere e 7 divieti di dimora) emesse dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo di regione, a carico di altrettante persone ritenute responsabili di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, le cui attività delittuose hanno coinvolto oltre 60 persone, tutte indagate nello stesso procedimento.
 
L'attività nasce dalle indagini sviluppate in seguito alla maxi-inchiesta “Rinascita Scott” che ha portato all'arresto di soggetti ritenuti appartenenti alle varie articolazioni di matrice 'ndranghetista operanti in provincia di Vibo Valentia. 
 
Grazie al coordinamento con la Direzione distrettuale antimafia e con il Nucleo investigativo di Firenze, nel corso delle indagini è stato ricostruito il quadro d'insieme dei traffici internazionali di droga (cocaina, marijuana e hashish) che lega trasversalmente tutte le "locali" di 'ndrangheta della provincia vibonese e che vede particolarmente attivi i soggetti legati alla "locale" di Zungri in grado di giungere fino ad alcune importanti piazze di spaccio sia in Toscana che in Sicilia, Piemonte ed altre province calabresi come Cosenza.
 
Un vero e proprio cartello dedito al traffico di droga che si approvvigionava attraverso canali riconducibili al Brasile e all'Albania.
 
Nel canale brasiliano, ditte di import-export hanno consentito di occultare il traffico di cocaina, mentre per il canale albanese i carichi di marijuana e hashish venivano fatti giungere mediante il porto di Bari, tramite una rete relazionale costruita dai vibonesi con un gruppo di albanesi ormai stanziatisi in Toscana.
 
Il “cartello” della droga, operando per conto delle "locali" di ‘ndrangheta vibonesi, si avvaleva di soggetti specializzati con funzioni di broker e personali “garanti” in termini di “affidabilità” criminale nei confronti dei produttori che, andando nei paesi esteri, contrattavano i prezzi dei carichi per poi occuparsi direttamente anche dell’attività di approvvigionamento.
 
Una volta arrivato sul territorio nazionale, il carico veniva gestito e smistato dal cartello, che utilizzava la sua fitta rete nazionale per il celere rifornimento delle piazze di spaccio e la vendita al dettaglio.
 
Complessivamente, nel corso dell’attività investigativa, poi culminata nell’operazione “Rinascita Scott”, sono stati sequestrati in tutta la provincia di Vibo Valentia un chilo di cocaina, 81 chili di marijuana e 3952 piante di canapa indiana, 25 chili di hashish, 89 grammi di eroina, 11 grammi di funghi allucinogeni e 27 pasticche di ecstasy.
 
Con quest’ultime misure cautelari si conclude l’indagine “Rinascita-Scott” difatti in concomitanza dell’esecuzione dei provvedimenti i carabinieri del II Reparto investigativo del Ros, del Reparto anticrimine di Catanzaro e del Nucleo investigativo di Vibo Valentia stanno notificando l’avviso di conclusione indagini nei confronti di  479 persone indagate ritenute appartenente o contigue alle locali di ‘ndrangheta della provincia di Vibo Valentia.
 
Si conclude quindi la fase delle indagini preliminari dell’inchiesta "Rinascita-Scott", una delle operazioni più vaste di contrasto alla ‘ndrangheta eseguite sul territorio italiano e che vede ulteriori capi d’imputazione ed ulteriori indagati rispetto ai 336 già tratti in arresto lo scorso 19 dicembre.
La disarticolazione delle strutture criminali operanti nella Provincia di Vibo Valentia ha consentito di trarre in arresto oltre che persone appartenenti alla ‘ndrangheta anche politici, avvocati e figure professionali di spicco ritenute collegate alla criminalità organizzata.

Operazone “Rinascita-Scott”, catturato il latitante Gregorio Giofré

La notte scorsa, i carabinieri del Ros, del Comando provinciale di Vibo Valentia e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, coordinati dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, in seguito ad un intervento eseguito in un’abitazione rurale nelle campagne di contrada Batia, di San Gregorio d’Ippona (Vv), hanno arrestato il latitante Gregorio Giofré, di 57 anni.  

L’uomo era ricercato dal 19 dicembre 2019, in seguito all’ordinanza cautelare emessa dal gip di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione “Rinascita – Scott”, condotta dal Ros e dal Comando provinciale carabinieri di Vibo Valentia, con il coordinamento dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha coinvolto le maggiori cosche di ‘ndrangheta del Vibonese.

Secondo le indagini che hanno portato al provvedimento di custodia cautelare nei confronti di 334 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, riciclaggio ed altri gravi reati, Gregorio Giofré sarebbe un esponente apicale della locale di San Gregorio d’Ippona (VV).

Secondo l’ipotesi accusatoria, avvalorata anche dalle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia, Gregorio Giofré, sarebbe responsabile del reato di associazione mafiosa e di una serie di condotte estorsive, aggravate dal metodo mafioso.

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