Anastasi (IriC): "La zona rossa non risolve l’emergenza, alla tendopoli situazione intollerabile"

“Lo Stato deve far sentire davvero la sua presenza a San Ferdinando e a Rosarno. Non è possibile limitarsi a istituire la zona rossa e poi lasciare che sia le persone che sopravvivono nelle tendopoli sia gli appartenenti alle forze dell’ordine rimangano in balia di un’emergenza che ha raggiunto livelli intollerabili per tutti”.

È quanto dichiara il capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale Marcello Anastasi, che aggiunge: “Non sono accettabili le condizioni che si stanno verificando in quei luoghi: da una parte, servitori dello Stato che devono fronteggiare episodi di violenza come quello verificatosi con la sassaiola delle scorse ore, dall’altra, braccianti sfruttati da caporali e ‘prenditori’ senza scrupoli che, ora, con il Covid-19 vivono un’ulteriore situazione di ghettizzazione. La Regione Calabria e la Prefettura di Reggio devono intervenire in maniera risolutiva per garantire da un lato, il rispetto dei diritti umani degli ospiti della tendopoli e, dall’altro, la sicurezza del personale delle forze dell’ordine. Nella Piana di Gioia Tauro - aggiunge il capogruppo di IRIC - ci sono tanti beni confiscati alle famiglie mafiose della zona che sono inutilizzati da anni e dove si potrebbe far fare la quarantena ai migranti della tendopoli, tra i quali, come ho avuto modo di constatare personalmente in queste ore, ci sono anche persone con problemi di salute che non possono certo stare in isolamento in una tenda. È bene ricordare che le leggi vanno osservate da tutti, italiani e africani, ma è altrettanto necessario che in un Paese civile l’osservanza delle regole sia affiancata dalla garanzia dei diritti. Diritti che oggi in questo territorio - conclude Anastasi - sono negati sia ai padri di famiglia che portano la divisa sia ai braccianti i quali sopravvivono nel ghetto in condizioni rese ancor più drammatiche dalla presenza del Coronavirus. La bomba sociale e sanitaria della Piana va disinnescata al più presto”.

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Trovato in possesso di alcune dosi di marijuana, giovane gambiano finisce nei guai

Un 23enne di nazionalità gambiana, Sedia Cessay è stato arrestato dagli agenti del commissariato di Gioia Tauro, con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente e resistenza a pubblico ufficiale.

L’arresto è scaturito in seguito ad un controllo effettuato presso  la tendopoli di San Ferdinando, dove il cittadino extracomunitario è stato trovato in possesso di 11 involucri di cellophane, contenenti oltre 6 grammi di marijuana.

Una volta scoperto, il giovane ha cercato di sottrarsi all’arresto opponendo resistenza e tentando la fuga.

Al termine delle formalità di rito, l’Autorità giudiziaria ha disposto il trattenimento dell’arrestato presso le camere di sicurezza del Commissariato, in attesa del processo per direttissima.

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Incendio nella tendopoli di San Ferdinando, un morto e due feriti

Un morto e due feriti. Questo il bilancio dell'incendio che la notte scorsa ha colpito la tendopoli di San Ferdinano, nel reggino.

La vittima è stata trovata carbonizzata ed al momento non è stato possibile identificarla. I feriti, invece, sono stati trasportati all’ospedale di Polistena e non verserebbero in gravi condizioni.

Il campo, composto da tende e baracche in legno, ospitava diverse centinaia di migranti. Allo stato non si conoscono le cause che hanno innescato le fiamme, ma non si esclude che possano essere state originate da un fuoco acceso dagli stessi migranti per riscaldarsi.

Sul posto sono intervenuti: i carabinieri, la polizia di Stato ed i vigili del fuoco che stanno effettuando i rilievi tecnici.

E’ stata annunciata in mattinata una conferenza stampa presso la prefettura di Reggio Calabria.

Controlli nella tendopoli di San Fedriando, arresti e sanzioni

Servizi di controllo interforze nella tendopoli di San Ferdinando, dove personale della polizia di Stato in servizio presso il Commissariato  di Gioia Tauro, dell’Arma dei carabinieri, della guardia di finanza e della polizia provinciale, ha tratto in arresto un cittadino del Mali di 27 anni ed un cittadino nigeriano di 31 anni, ritenuti responsabili di detenzione di sostanza stupefacente.

Un mauritano è, invece, finito in manette per evasione dagli arresti domiciliari cui era sottoposto.

Nel corso del servizio, sono state controllate 169 strutture abitative e 684 persone, effettuate 586 perquisizioni e sequestrati 120 grammi di cannabis indica e 1.200 euro quale probabile provento dell’attività di spaccio di stupefacenti.

Inoltre, sono statie controllati 12 esercizi commerciali, 6 dei quali sono stati sanzionati amministrativamente per un ammontare di 93 mila euro.

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Bastonate agli ospiti della tendopoli di San Ferdinando, arrestato 25enne

Un 25enne, Roman Nasso, è stato arrestato dai carabinieri e posto ai domiciliari, in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

Il giovane, in concorso con 3 minori, la cui posizione è al vaglio della competente Autorità giudiziaria, è ritenuto responsabile del reato di percosse, lesioni personali e porto ingiustificato di armi, con l'aggravante di aver commesso il fatto per finalità di discriminazione ed odio razziale. Vittime dei reati, compiuti tra il 2015 ed il 2016, sarebbero cittadini extracomunitari, gran parte dei quali di origine africana, domiciliati presso la tendopoli di San Ferdinando.

Il provvedimento cautelare rappresenta l'epilogo di un'attività investigativa, svolta dai Carabinieri sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, nel corso della quale è stato possibile far luce su decine di episodi di violenza, perpetrata mediante reiterate percosse e lesioni personali, anche gravi, nei confronti di cittadini extracomunitari, ad opera di un gruppo di giovani di Rosarno.

Le indagini avrebbero consentito di riscontrare diversi episodi in cui gli indagati, dopo aver avvicinato gli extracomunitari, senza alcun motivo specifico, li avrebbero ripetutamente colpiti con bastoni, catene e coltelli.

In diverse circostanze, i malcapitati sono stati costretti a rivolgersi ai locali presidi sanitari, ricevendo prognosi anche superiori ai 20 giorni. 

 

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Minaccia dipendenti comunali e distrugge uno sportello: i Carabinieri lo denunciano

I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà un uomo di 35 anni per i reati di danneggiamento aggravato, minaccia e violenza a pubblico ufficiale. G.A., malese, domiciliato presso la tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, recatosi presso l’ufficio anagrafe per richiedere la carta d’identità, è andato in escandescenza ed ha minacciato alcuni dipendenti comunali sferrando, contemporaneamente, un pugno alla vetrata dello sportello dell'ufficio, mandandolo in frantumi. 

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