La Guardia di Finanza ha scoperto in Calabria numerose truffe al Servizio Sanitario Nazionale

Nel quadro dei servizi di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica svolta a tutela del Bilancio dello Stato e degli altri enti pubblici territoriali, la Guardia di Finanza ha eseguito numerosi interventi che hanno riguardato una vasta platea di soggetti beneficiari di esenzione dal ticket sanitario. Alcune fasce di soggetti più deboli, per motivi reddituali o per altre ragioni previste dalla normativa regionale, godono di esenzione dal pagamento del ticket. La sussistenza delle condizioni previste per l’esonero viene attestata mediante la presentazione di una autocertificazione presso le Aziende Sanitarie Provinciali di competenza. Proprio su questo aspetto è stata incentrata una massiccia attività di controllo, condotta su una vasta platea di soggetti da parte dei Finanzieri di Gioia Tauro, previa azione mirata, guidata preliminarmente da un’azione di incrocio banche dati in possesso e a disposizione della Guardia di Finanza, per "scremare" soggetti su cui accentrare l ‘attenzione e gli approfondimenti , in base alle incongruenze emergenti. Sono stati così scoperti e accertati numerosi casi in cui è stata prodotta un’autocertificazione non veritiera, al fine di beneficiare indebitamente di esenzione sanitaria. Complessivamente, tra il 2015 e il 2016, sono state accertate oltre 1.600 tra prestazioni sanitarie e cessioni di prodotti medicinali per i quali non sono stati pagati i ticket. Una trentina le persone che dovranno rispondere all’Autorità Giudiziaria per il reato di truffa in danno della Regione Calabria. Tra queste anche soggetti con redditi particolarmente elevati proprietari di immobili di pregio ed autovetture di lusso. 

Truffa al Servizio Sanitario Nazionale: 4 indagati nel Vibonese

Quattro persone si sono viste notificare un avviso di conclusione indagini da parte della Procura della Repubblica di Vibo Valentia che indaga su una presunta truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale.  Il reato ipotizzato a carico dei soggetti finiti nelle maglie dell'inchiesta denominata "Pharma Bluff" è associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata. Coinvolto, tra gli altri, Giuseppe Dato, sindaco di Joppolo che tre anni fa era stato arrestato e ristretto ai domiciliari. Successivamente fu emesso nei suoi confronti il provvedimento dell'obbligo di dimora nel territorio provinciale di Napoli. La decisione assunta dal TAR di annullare lo scioglimento del del Consiglio Comunale ha determinato il suo ritorno in sella alla guida della cittadina del Vibonese. Gli inquirenti ritengono che Dato abbia utilizzato la farmacia di cui è proprietario  per richiedere all'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia compensi maggiorati. Un sistema che, secondo gli investigatori, gli avrebbe permesso di  ricevere fondi che non gli spettavano, a titolo di rimborso. Gli altri indagati sono il medico di base Francesco D'Agostino, la farmacista Carmen Ferraro, la segretaria Giuseppa Scinica. 

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