Voragine a Vibo, lettera aperta dei residenti: “Gravi rischi per sicurezza e salute”

In riferimento alla voragine creatasi in Via Milite Ignoto e Via Carlo Parisi a Vibo Valentia, i residenti hanno prodotto una lettera aperta che pubblichiamo integralmente:

In seguito alle recenti notizie apparse sulla stampa locale circa possibili criticità riguardo l’iter politico-amministrativo riguardante i lavori di urgenza in corso di esecuzione in Via Milite Ignoto e Via Carlo Parisi, sentiamo il dovere e l’obbligo di comunicare quanto segue. Ci ritroviamo amaramente a prendere atto che, probabilmente, il Consiglio comunale non ha ben compreso la gravità della situazione, definita autorevolmente una “bomba ad orologeria” sotto diversi aspetti (e, per chi si sente un San Tommaso, certificata da atti amministrativi, dal Comune di Vibo Valentia, dai VV.FF. e, non ultima, dalla Protezione Civile della Regione Calabria, anche con i diversi sopralluoghi della stessa per evidenziare la gravità degli eventi occorsi) e si sta utilizzando tale situazione come pretesto per perpetuare quella avvilente politica che, ahinoi, continua ad imperversare sui nostri territori. Non bisogna essere tecnici per capire che:  

- c’è una situazione di evoluzione continua e veloce del cedimento del terreno, oramai talmente imbibito di acqua piovana e fognaria, da non potersi né prevedere, né controllare lo smottamento in atto; 

- i danni alla stabilità del palazzo oggetto di sgombero, alle abitazioni circostanti il cedimento e a quelle ancora più a valle, sotto cui scorre il canale ormai irrimediabilmente compromesso, fortunatamente scongiurati in fase di creazione della voragine, saranno procurati dal persistente scorrimento a cielo aperto della portata fognaria, ora senza controllo, che oscilla paurosamente in portata e andamento ad ogni evento meteorico, pur breve ma intenso, come quelli che stanno caratterizzando la stagione in corso;  

- tuttora, sull’ampissima voragine, sono sospesi in assai precario equilibrio e senza possibilità di controllo o messa in sicurezza (se non con la chiusura immediata della voragine), diverse tubazioni, tra cui quelle del gas metano e dell’acqua potabile che servono l’intera area, di assai rilevante diametro e pressione di esercizio (quella elettrica dell’alta tensione, è stata già spostata grazie al tempestivo intervento del Comune); 

- proprio in questo periodo dell’anno, lo scorrere a cielo aperto dell’ameno ruscello fognario (con le annesse riunioni di topi a corredo) potrebbe essere considerato un mero sgradevole inconveniente, ma dal punto di vista igienico-sanitario non sarà possibile tollerare detta situazione in mesi primaverili o estivi, costringendo gli Organi preposti alla vigilanza sulla salute pubblica ad intervenire con immediati ed opportuni provvedimenti; 

- il tratto di fognatura pubblica in questione, non è un semplice condotto a servizio di qualche abitazione, ma un collettore terminale di una vasta area della città, che serve ad allontanare la portata reflua dal centro abitato, di primaria importanza nella rete cittadina e dunque tale da non poter essere mantenuto nel percorso fino ad oggi esistente, e non solo per una questione di sicurezza delle abitazioni, ma soprattutto per un problema di gestione e controllo, per garantirne l’ispezionabilità e la manutenzione;  

- il Consiglio comunale debba altrimenti preoccuparsi della reale possibilità che il perdurare di tale situazione o l’eventuale (grave) interruzione dei lavori già in corso di esecuzione, possano procurare alle già non floride (…) casse comunali, gravi incombenze di natura economica, risultanti dalle richieste di risarcimento danni da parte dei cittadini dell’area interessata, senza escludere le eventuali ricadute di carattere penale.

Rimane inoltre l’amarezza nel constatare che, a fronte del notevole impegno assunto dal Primo cittadino dottor Elio Costa e dalla sua Giunta, sin dal primo momento (con quotidiana presenza sul luogo dell’evento…), per fronteggiare l’emergenza e attuare quanto necessario per la risoluzione definitiva del problema, emergano adesso situazioni incomprensibili dalla cittadinanza che si aspetta, proprio in questi momenti, il massimo impegno e la collaborazione di TUTTI, onde evitare ulteriori catastrofi.

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Cavallaro (Cisal): “Vibo sprofonda, Oliverio convochi una Giunta su un territorio al collasso”

"La condizione in cui versa, sul piano più complessivo, lo stato di salute del territorio di Vibo Valentia e dintorni continua ad essere in un certo senso sottovalutato da autorità politiche e  istituzionali o per meglio dire l’impegno che viene prestato  non è all’altezza dei seri rischi che corre”. È quanto afferma il segretario generale della Cisal Franco Cavallaro per il quale “disoccupazione, dissesto idrogeologico, raccolta rifiuti, sanità, sicurezza, legalità, porto, turismo  sono alcune tra le problematiche che stanno mettendo a dura prova la reazione di addetti ai lavori e soprattutto cittadini. Ormai la cronaca di tutti i giorni mette in primo piano le difficoltà di chi è chiamato a fronteggiare, spesso improvvisamente, stati di calamità e avversità, disagi e disperazione  che costituiscono una seria preoccupazione per la vita di tutti i giorni per cui accade che le iniziative, spesso assunte con grande volontà operativa, capacità e competenza, non riescono ad ottenere risposte adeguate. La città, in queste ultime ore, sprofonda. In più punti si aprono falle. Chiesto lo stato di emergenza. Le iniziative – sostiene il sindacalista - non bastano e non basta neanche prendere atto che l’intervento economico resta limitato alla disponibilità. Urge compiere notevoli sforzi e pensare ad un piano di interventi che prioritariamente e gradatamente prenda in esame la situazione e spinga in direzione di una iniziativa energica e rispondente alle attese del territorio. Questa vuole essere anche una risposta al fatto che l’esame delle più svariate situazioni, anche attraverso convegni, incontri e pressioni di ogni genere, non rappresenta la giusta chiave di volta per superare ogni tipo di difficoltà. Per questo motivo – spiega Cavallaro - va lanciato un appello pensando, ad esempio, ad una idea che può diventare momento di seria riflessione e quindi momento di rilancio dell’iniziativa, soprattutto politica e governativa. Se è vero che fino ad oggi la classe politica e dirigente che conta nella Regione Calabria non ha prestato la dovuta attenzione ai guai che assillano questo territorio, è altrettanto vero che la Regione Calabria  deve, obbligatoriamente, rivedere il suo atteggiamento su Vibo Valentia e dintorni, soprattutto oggi a causa del registrarsi di sempre nuovi fenomeni di dissesto idrologico.  L’idea è una immediata visita del presidente Mario Oliverio con i componenti della Giunta a Vibo Valentia per concorrere a rimuovere l’accusa di isolamento  e di indifferenza verso questa realtà,  spesso lanciata, a pieno titolo, dai cittadini nei confronti del potere regionale e che potrebbe trovare un tentativo di adeguata risposta. Insomma i signori della politica prendano atto che Vibo Valentia ha bisogno di qualcuno che accorra, senza indugio,  al capezzale di questa grande ammalata. Una ‘riunione di ascolto’, presieduta dal prefetto Carmelo Casabona, presenti sindaci, autorità politiche e istituzionali del Vibonese tutto, supportata dallo studio e presentazione di schede tecniche intese a tratteggiare le criticità ed i rischi del momento e che presidente e giunta potrebbero far loro con più convinzione e condivisione proprio perché uniti nell’ascolto. Un modo come un altro per dimostrare, da parte della politica regionale, che in questa provincia non si viene a chiedere soltanto voti alla vigilia della campagna elettorale ma anche per conoscere, de visu, e più concretamente, la triste realtà di situazioni assurde e avvilenti. Vibo Valentia – conclude Cavallaro - ha bisogno di contare su un vero progetto di condivisione e chiede che a firmarlo sul posto sia, congiuntamente, il potere esecutivo della Regione Calabria per un serio impegno davanti a quella  popolazione spesso tradita nei suoi più legittimi interessi”.

Voragine improvvisa minaccia palazzo di 5 piani a Vibo: in corso l’evacuazione

Un palazzo di 5 piani posto nel centro di Vibo Valentia, precisamente in via Carlo Parisi, è stato evacuato in considerazione del rischio derivante dalla creazione di una voragine nel terreno. A determinare la stessa potrebbero essere state delle infiltrazioni d’acqua. I vigili del fuoco, che sono intervenuti unitamente alla polizia municipale, sono stati avvertiti dai residenti. L’area è ora del tutto inaccessibile.

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Si apre voragine in una strada: niente vittime per miracolo

Vigili del Fuoco e personale tecnico in servizio presso il Comune hanno dovuto effettuare un intervento immediato nel luogo in cui, a Petilia Policstro, si è creata una spaccatura della profondità superiore ai dieci metri nella sede stradale lungo una via nel cuore della città. Amedeo Nicolazzi, sindaco della località in provincia di Crotone, ha disposto l'evacuazione di trenta abitanti a ridosso della voragine.  "La situazione è molto pericolosa - ha spiegato il Primo Cittadino - e nessuno ci aiuta. Solo per un miracolo non ci sono state vittime a causa di questa voragine".

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