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Esclusivo: Le parole del nuovo priore della Certosa

Padre Basilio ha gli occhi che infondono un abbraccio, esce poco dal monastero ed è consapevole che la vita contemplativa sia la palestra per fare comunione con Dio. Un cuore e un’anima soli nel deserto certosino, luogo della carità fraterna dove si manifesta la testimonianza bruniana. Il suo accento tradisce le sue origini venete, ma si sente bene che si trova già completamente a suo agio in questo lembo estremo d’Italia. Ci accoglie con grande calore e si comprende subito come alla scuola di san Bruno anche lui ha imparato ad avere “sempre il volto gioioso e la parola mite”. Padre Basilio, dal 28 novembre del 2014, su nomina del Reverendo Padre Generale dom Dysmas de Lassus, è il nuovo Priore della Certosa di Serra San Bruno, antico monastero che Bruno di Colonia, fondatore dell’Ordine dei certosini, edificò insieme ai suoi compagni intorno al 1091. Dom Basilio ci riceve alla Certosa di San Bruno in una fredda giornata di pioggia ma, nonostante l’acqua e il gelo, sul suo volto c’è tutta la gioia di essere certosino. Padre Basilio più che parlare ama pregare: «Sa – ci dice sorridendo – la nostra vita è consacrata alla preghiera, noi viviamo per il silenzio. Di noi è  stato già detto tutto. Per noi deve parlare il nostro silenzio. La nostra deve essere una continua contemplazione nella ricerca di Dio». Pur non trattandosi di una intervista si sottopone con piacere ad una breve riflessione sul monachesimo e le sue origini. «Le radici – ci spiega – le possiamo rinvenire nella vita nascosta di Gesù a Nazareth. Trenta lunghi anni in cui Gesù nel silenzio si è preparato a quella missione che in tre anni lo porterà tra la gente e fino al sacrificio della Croce». Ma Padre Basilio arriva al monastero bruniano di Serra da quello di Farneta dove, nel 1944, dodici certosini furono assassinati dai nazisti perché avevano dato rifugio a ricercati e perseguitati nella loro Certosa. «E’ una storia triste che è venuta a galla a livello nazionale dopo il libro di Luigi Accattoli. Prima – ci racconta – era conosciuta soltanto grazie ad alcuni libri di storia locale». La speranza del nuovo Priore della Certosa serrese è quella che vicenda venga ricordata nella giusta maniera, come un momento di testimonianza di un gruppo di monaci che hanno saputo seguire Gesù fino alla fine. Dom Basilio Maria Trivellato nasce il 14.9.1934 a San Pietro Viminario (PD). Terminato il ginnasio nel seminario di Feltre (BL), nel 1953 entra nel seminario maggiore interdiocesano di Belluno dove frequenta il liceo e i 5 anni teologia. Come suo insegnante d’arte, diritto e catechetica, avrà Mons. Albino Luciani, diventato Papa con il nome di Giovanni Paolo I. E’ordinato sacerdote il 29.6.1961 nel Duomo di Feltre e diventa vice rettore del seminario interdiocesano. Dal 1965 al 1979 è parroco ad Arson, Lasen, Meano e contemporaneamente segretario dell’Ufficio Catechistico diocesano. A 45 anni decide di vivere nascosto dal mondo ed entra nella Certosa dello Spirito Santo a Farneta (Lucca). Dopo la professione solenne ricopre l’incarico di Procuratore per 11 anni e di Priore per altri 13. Ritorna come Priore alla Certosa di Serra San Bruno il 28.11.2014 dove aveva trascorso due anni (1999-2000) come Vicario, con l’incarico di celebrare la messa domenicale alla cappella esterna della Certosa. Dom Basilio è un grande amante di San Bruno, dei serresi e del nostro territorio e ricorda a memoria la lettera che San Bruno scrisse Rodolfo il Verde intorno al 1087 quando parla del paesaggio di questa splendida località:  “Per la sua amenità, per il suo clima mite e sano … per la ricchezza di fiumi, ruscelli, sorgenti, di orti irrigati … di alberi da frutto svariati e fertili”. Dom Basilio, all’inizio del suo mandato ha affidato a S. Maria del Bosco e a San Bruno i serresi, specialmente gli ammalati e i poveri, implorando grande prosperità, concordia, benessere materiale e spirituale per tutti.


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