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Sharo Gambino: “Il sesso dei gatti e altri racconti”. Rubbettino pubblica la raccolta completa di tutti i racconti

Esce per Rubbettino “Il sesso dei gatti e altri racconti”, una raccolta postuma di tutti i 54 racconti scritti da Sharo Gambino nel corso della sua vita, più un inedito “Il Crocifisso”. Una silloge in cui convivono, e si valorizzano a vicenda, le due fasi letterarie dell’autore: l’ironia alla Jerome e il neorealismo che caratterizza la seconda parte della sua produzione culminata con il romanzo Sole nero a Malifà. Lo scrittore calabrese, a quasi sette anni dalla scomparsa, rivive in questi racconti. Se ne percepisce la voce schietta, l’ironia serafica e il sarcasmo spigliato; ne riecheggia la voce, tra le casupole di mattoni rossi e pietra, tra le stradine sterrate e i paesaggi aridi e fiammeggianti della sua Calabria. E con lui rivive anche una Calabria sconosciuta ai più, nascosta tra le pagine di cronaca e opacizzata dai cliché che una regione complessa come questa si porta dietro. Gambino rifugge dagli stereotipi e contemporaneamente delinea situazioni e caratteri in cui tutti possono rispecchiarsi, per empatia o grazie alla sua straordinaria capacità di rendere i dettagli così definiti da restituire al lettore una realtà comoda in cui immergersi. Comoda per l’immaginazione, ma sottilmente e piacevolmente sbilenca per il retrogusto amaro di certe storie. È qui che si fondono le due anime di Gambino, romantico ed illuminista insieme, ricercatore attento e narratore sublime, realista e magico, raccoglitore di voci sommerse, fine conoscitore della tradizione e della storia. Lontano dalle morali, dagli insegnamenti a piè di pagina, le storie di Gambino hanno una funzione catartica: per l’autore stesso, che attraverso la narrazione raggiunge l’immortalità; per i suoi personaggi, vinti e umili, emarginati e ribelli che con un guizzo, una trovata, o anche solo un’espressione conquistano la rivalsa; per i lettori che attraverso le piccole storie sono condotti, a volte per mano, a volte trascinati con foga, nei misteri della Storia. Gambino riesce a raccontare i luoghi in una molteplicità di colori che dal “locale” passa al “globale” e che chiarisce il rapporto di ogni calabrese con la sua terra, che è poi il rapporto dell’uomo con la sua casa: “Il paese si ama e si odia, ma l'odio raramente è definitivo, aspetta l'occasione per stemperarsi, addolcirsi fino a trasformarsi del tutto e assumere la tinta e la sostanza del suo contrario, com'è di quegli innamorati che finito il bisticcio, chiarito un equivoco che aveva provocato la frattura, tornano ad amare con raddoppiata intensità”



 

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