Redazione

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Permessi per assistere parenti disabili usati per fini personali, denunciati due impiegati

I finanzieri della Compagnia di Sibari hanno accertato come due dipendenti di un ente pubblico, attraverso sistematici raggiri, abbiano fruito di permessi e congedi retribuiti per assistenza a persone disabili, utilizzandoli, in realtà, per adempiere a delle incombenze private e familiari.

Le indagini sono state dirette a verificare il reale utilizzo dei giorni di assenza dal lavoro retribuiti di due dipendenti pubblici che, per fruire dei benefici di legge, avevano appositamente e fittiziamente variato il proprio indirizzo di residenza presso le abitazioni dei congiunti disabili bisognosi di assistenza.

In particolare, le fiamme gialle attraverso servizi di appostamento e pedinamento arricchiti da riprese video-fotografiche e dal riscontro del traffico telefonico, hanno accertato un utilizzo illegale di congedi e permessi retribuiti, non utilizzati per prestare assistenza ai parenti disabili, ma per incombenze private, anche fuori Regione, nonché per partecipare a spettacoli ed eventi televisivi.

I militari hanno, infatti, constatato come gli indagati abbiano truffato l’ente per il quale prestano servizio, grazie a un cambio di residenza ad hoc e alle false dichiarazioni nelle quali hanno fittiziamente attestato di convivere e prestare assistenza in via continuativa ed esclusiva ai rispettivi parenti disabili. Con tali comportamenti, i dipendenti hanno leso sia l’ente pubblico di appartenenza, che ha dovuto fronteggiare l’assenza dei propri lavoratori, che l’Inps, chiamata a rimborsare la quota di retribuzione anticipata dal datore di lavoro. Grazie ai successivi approfondimenti documentali sono stati calcolati i giorni di effettiva assenza ingiustificata (tra permessi e congedi retribuiti) e l’ammontare della retribuzione percepita indebitamente.


In particolare, gli indagati si sono assentati per 117 giorni di permessi retribuiti e 169 giorni di congedi retribuiti, per un complessivo importo indebitamente percepito di circa 23 mila euro a titolo di retribuzione.

Al termine delle indagini i finanzieri hanno segnalato alla procura della Repubblica, per i reati di falsità materiale e truffa ai danni dello Stato, i due dipendenti pubblici che ora rischiano, oltre alla restituzione dell’indebito percepito e il procedimento disciplinare da parte dell’ente di appartenenza, la pena della reclusione da 1 a 6 anni e della multa sino a 1549 euro.

 

Sorprese a rubare vestiti in un centro commerciale, arrestate

Gli agenti della polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Villa San Giovanni hanno arrestato in flagranza del reato di furto aggravato, S.D. e Q.N., rispettivamente di 49 e 38 anni.

Le due donne, residenti a Reggio Calabria, sono state fermate dai dipendenti di un negozio di abbigliamento ubicato in un centro commerciale, mentre cercavano di portar via abiti nascosti nelle rispettive borse.

Giunti sul posto in seguito ad una segnalazione, i poliziotti hanno proceduto all’arresto in flagranza, dopo aver constatando che le due donne avevano tentato di rubare 26 capi d’abbigliamento.

Durante il rito direttissimo, l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto, mentre il personale della Divisione anticrimine della questura di Reggio Calabria ha notificato alle arrestate il foglio di via obbligatorio emesso dal questore, con divieto di far ritorno nel Comune di Villa San Giovanni per 3 anni.

Calabria, mari e spiagge invase dalla plastica

L’invasione della plastica nei mari e sulle spiagge non è un problema lontano dalle nostre routine locali quotidiane.

Anche in Calabria, lo Jonio ed il Tirreno sono stati negli ultimi anni oggetto di una progressiva invasione di spazzatura che, oltre a deturpare le bellezze marine e delle spiagge, mette in pericolo la loro biodiversità.

E’ il grido d’allarme lanciato nel corso del workshop #IoSonoMare che si è tenuto ieri a Catanzaro e organizzato dal Ministero dell’Ambiente con Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) e Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nell’ambito dell’omonima campagna nazionale di divulgazione dei risultati dell’attività in Italia della Direttiva UE “Marine Strategy”.

Uno dei descrittori qualitativi previsti dal programma della Direttiva Marine Strategy - che si pone l’obiettivo di conseguire o mantenere un buono stato ecologico dell’ambiente marino di tutti gli Stati membri dell’Ue entro il 2020 – è infatti quello dei rifiuti marini, in cui vengono monitorati i rifiuti spiaggiati, flottanti, sul fondo, i microrifiuti  ed, infine, i rifiuti ingeriti dalle tartarughe Caretta caretta.

In Calabria, il Centro regionale strategia marina dell’Arpacal ha effettuato, nel periodo 2015-2018, il monitoraggio dei rifiuti spiaggiati, seguendo le metodiche imposte dal Ministero.

I punti di monitoraggio sono stati individuati nella Foce del fiume Crati (Cassano Ionio (CS)), a Crotone, Catanzaro-Borgia, Gioia Tauro (RC), Vibo Marina e Cetraro (CS).

I dati raccolti durante il triennio, presentati nel workshop da Laura Pirrera  hanno edivenziato che il numero di rifiuti spiaggiati maggiore è stato riscontrato nei litorali del versante tirrenico (16.986 rifiuti - 2015-2018), rispetto a quello ionico (6297 rifiuti – 2015-2018).

La macrocategoria di rifiuto più abbondante in tutti gli anni analizzati (dal 2015 al 2018) e per i litorali di entrambe i versanti, è stata la plastica, come d’altronde riportato per numerose altre regioni d’Italia.

Relativamente alla macrocategoria “plastica e polistirene”, il trend dal 2015 al 2018 sembra essere in aumento (ad esempio il versante tirrenico sale da 81% a 93%).

Quello che i tecnici del Centro strategia marina dell’Arpacal hanno constatato è che i rifiuti raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d’acqua e si distribuiscono non necessariamente in prossimità dei luoghi di produzione.

In auto con eroina e marijuana, arrestato

I militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Crotone e del Gruppo carabinieri forestale, hanno tratto in arresto un 54enne del luogo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare, durante una perquisizione personale e veicolare, gli uomini dell’Arma hanno rinvenuto 10 dosi d’eroina e 47 dosi di marijuana.

 Terminate le formalità di rito, su disposizione del pubblico inistero di turno della procura di Crotone, l’arrestato è stato sottoposto ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

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