Armi e munizioni nel vibonese, arrestato un 58enne

I carabinieri della Stazione di Francavilla Angitola (VV), diretti dal comandante Davide d’Elia, coadiuvati dai colleghi del Comando di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto per i reati di detenzione illegale e ricettazione di armi clandestine e munizionamento Giovanni Conidi di 58anni.

Nel corso di una perquisizione domiciliare, l’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso di armi e munizioni.

I particolare, nel corso dell’attività di controllo, i militari hanno rinvenuto:

Ø  un fucile da caccia, calibro 12, senza marca, con matricola abrasa;

Ø  un revolver, marca Mondial modello 138, calibro 22, con matricola abrasa;

Ø  14 cartucce per pistola calibro 22; 

Ø  7 cartucce per revolver calibro 38;

Ø  1 cartuccia per pistola calibro 9x21;

Ø  2 cartucce per pistola calibro 7,65;

Ø  2 cartucce per fucile caccia calibro 20;

Ø  1 cartuccia per fucile caccia calibro 16;

Ø  5 cartucce per fucile caccia calibro 12;

Ø  1 cartuccia “a palla” per fucile caccia calibro 12.

Il materiale è stato sottoposto a sequestro, mentre Conidi è stato associato alla casa circondariale di Catanzaro a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

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Omicidio nel vibonese: ucciso a coltellate per difendere il figlio

Omicidio a Francavilla Angitola, nel vibonese, dove un 60enne, Mario Torchia è stato ucciso a coltellate.

La vittima era un ufficiale giudiziario e lavorava nel Tribunale di Vibo Valentia.

Secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri, pare che la vittima sia intervenuta a difesa del figlio, che stava litigando con un uomo.

Nel corso della colluttazione, Torchia è stato raggiunto da un fendente che ne ha provocato la morte.

Raggiunto da alcuni colpi di coltello anche il figlio di Torchia. Il giovane è ricoverato in gravi condizioni all'ospedale "Pugliese" di Catanzaro.

In serata i carabinieri hanno fermato il 29enne, Foca Carchedi. Per lui l'accusa è di omicidio e di tentato omicidio.

Dramma nel Vibonese: un uomo è morto schiacciato dal trattore

Destino atroce per un uomo di 56 anni che oggi ha perso la vita a causa di un evento drammatico. Vincenzo Bova, questo il nome della vittima, è stato ucciso da un trattore finitogli addosso e condotto da un amico. Vano l'arrivo sul luogo della tragedia, nelle campagne di Francavilla Angitola, da parte del personale sanitario del 118 e dell'elisoccorso. Il cinquantaseienne, originario Filadelfia, viveva a Curinga. Lui ed il collega erano dipendenti di un'azienda di Cortale che opera nel settore della raccolta di olive. I Carabinieri intervenuti hanno avviato indagini per ricostruire nel dettaglio la dinamica della sciagura e sequestrato il veicolo. 

Cantine "Benvenuto: Ulisse ritorna in patria!

Passando dal lago dell’Angitola, e fermandomi a fare qualche foto con il mio nuovo smartphone super teconologico, cercavo di scrutare  oltre “l’orizzonte” per capire dove si trovasse di preciso questa nuova realtà che da li a poco avrei scoperto; una nuova cantina a Francavilla Angitola: quando vennero a pranzo allo "ZenZero" e mi portarono la campionatura, invitandomi in azienda, capii subito che avrei avuto a che fare con persone umili, sapienti e professionalmente preparate. Il lago, baciato da un carico sole autunnale che si rifletteva anche nell’obbiettivo del mio telefonino, lasciava spazio soltanto all’immaginazione, e così rimettendomi in macchina con i miei compagni di viaggio riparto alla ricerca di questo luogo…

Al bivio dell’autostrada incontro Alessandro che mi indica la via. Attraversiamo una strada di quelle che portano in qualche paesino, una specie di statale con qualche buca di troppo e tanti alberi da frutto ad incorniciare il solito sole, che alle undici era oramai un sole dal profumo estivo. Una svolta secca a sinistra ed una ripida discesa ci fanno intuire che abbiamo raggiunto le cantine Benvenuto. Scendo dall’auto e abbraccio Giovanni, il titolare dell’azienda, il sole è sempre lì, come se volesse indicarmi qualcosa. A primo impatto la cantina risulta leggermente anonima, sembra di stare da un amico in campagna (più tardi ovviamente mi viene spiegato come sarà quando i lavori saranno terminati), ma a me piace pensarla così: una giornata autunnale, da un caro amico in campagna a bere del buon vino (e che vino). Inizio ad isolarmi dal mondo, e a provare le mie sensazioni, mi accorgo di come il tempo quest’anno sia stata particolarmente bizzarro osservando degli alberi da frutto ancora in fiore.Seguo la truppa composta da Giovanni e Alessandro della cantina, Vincenzo, amico di avventura e Claudio, mio fratello. Si va in vigna.Ascolto in lontananza le precise spiegazioni di Giovanni, tutti i racconti sul suo operato, la sua scelta di ritornare in Calabria per inseguire il sogno di rilanciare quella zona dove suo nonno coltivava la terra e la vigna, tutti i suoi progetti futuri… Loro vanno avanti, ormai li sento ma non li ascolto più..

Sentori sempre più freschi mi spiazzano, finalmente ci sono, raggiungo gli altri e scopro quella meraviglia che quel sole da stamattina cercava di suggerirmi. Una vallata incredibilmente ordinata, le vigne a terrazzamenti a sinistra, gli alberi che le proteggono, e questa “V” affacciata sul mare che incanala quel profumo…quel profumo che chiudendo gli occhi mi riporta sul pedalò con gli amici, sulla spiaggia all’alba dopo un falò..a quella grigliata a casa di Totò. Ogni leggero refolo è un ricordo, ogni attimo trascorso su quella collina a respirare a pieni polmoni con gli occhi chiusi quell’aria di sale …  Ah, dovreste sentirlo..

Ritorniamo in cantina, l’interno si presenta molto chic ma allo stesso tempo semplice e moderna. “La fortuna aiuta gli audaci” è il motto dell’azienda, e il mitico Giovanni di  coraggio ne ha davvero tanto… direttamente proporzionale alla sua preparazione ed alla sua umiltà! Un calice si avvicina al rubinetto dell’enorme cisterna con sù scritto zibibbo: “ragazzi questo ancora è mosto, ma potete gia sentire i profumi e farvi un idea su ciò che sarà”, eccolo che ritorna, di nuovo quell’odore, sembra di essere ritornati di nuovo li, in cima a quella vallata, con gli occhi chiusi…e a quella chiacchierata al tramonto su quella spiaggia umida. In ogni bottiglia, anche nei rossi assaggiati in seguito (accompagnati da una buona pitta serrese condita con l’olio nuovo dell’immancabile Mazzitelli), ritorna quel sentore minerale, quel respiro a pieni polmoni, quel vento che arriva dal mare e che stringe ogni singolo acino con dolcezza e protezione, quel vento che questo vignaiolo riesce a far entrare in ogni singola bottiglia. E’ come Ulisse che ritorna in patria portandosi con se i ricordi delle sue avventure e la brezza marina.

Il ritorno di Giovanni Celeste Benvenuto in Calabria, coraggioso e attento, allegro e sensibile…Cinque vini diversi tra loro ma con una caratteristica inconfondibile… sapore di sale, sapore di mare…

Buona “Fortuna” alla cantina…Benvenuto in Calabria!!!

..o meglio BENTORNATO…

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