“Cambiamo” – “Coraggio”, Bevilacqua: “Il meglio deve ancora venire”

«Siamo molto motivati e soddisfatti da questi primi mesi di attività sul territorio e fiduciosi per le prospettive future: nonostante siamo una forza poco più che neonata, il lavoro di radicamento e di elaborazione di contenuti sta già dando i suoi risultati tangibili a dimostrazione che l’iniziativa politica portata avanti con serietà e concretezza premia sempre. E il meglio deve ancora venire».

Così Francesco Bevilacqua, coordinatore regionale di “Cambiamo”, traccia un primo bilancio dell’attività del partito sul territorio e spiega le prospettive future alla luce delle evoluzioni nazionali: «‘Cambiamo’ - dichiara Bevilacqua - va avanti con il grande lavoro intrapreso in Calabria con i propri organi statutari.

Si attende che l’orizzonte possa ulteriormente ampliarsi non appena sarà conclusa la fase costituente di ‘Coraggio Italia’, il cui statuto è in corso di definizione e in base al quale, successivamente alla sua approvazione, verranno conferiti gli incarichi di rappresentanza territoriale del nuovo soggetto politico che ovviamente ancora non esistono.

Il percorso sta raccogliendo grande entusiasmo, e ogni adesione al nuovo progetto è intanto apprezzata dal Comitato promotore nazionale.

 Con la strutturazione della nuova aggregazione si potrà affrontare ancora meglio e insieme la campagna elettorale per le elezioni regionali.

Abbiamo aderito a ‘Cambiamo’ nella prospettiva della rivitalizzazione di un’area politica potenzialmente maggioritaria e oggi sotto-rappresentata.

Ogni ulteriore aggregazione che vada nella stessa direzione - conclude Bevilacqua - è da salutare con favore e  seguirà le regole che tutti insieme ci daremo».

Futuro dei giovani in Calabria, “Cambiamo con Toti” incontra gli elettori a Soverato

Futuro dei giovani in Calabria; elezioni regionali  e radicamento del partito sul territorio.

Viaggerà su questi argomenti l’iniziativa di “Cambiamo con Toti” in programma domani a Soverato.

L’incontro vedrà la partecipazione, tra gli altri, del coordinatore regionale del partito, il senatore Francesco Bevilacqua, del senatore Gaetano Quagliariello (in Calabria fino ai primi giorni della prossima settimana), responsabile Enti locali della creatura fondata dal presidente della Liguria Giovanni Toti,  e del coordinatore provinciale di Catanzaro, l’ex sindaco di Soverato Raffaele Mancini, fresco di ingresso nella direzione nazionale.

Presenti anche esponenti del coordinamento regionale e dei coordinamenti provinciali, iscritti e simpatizzanti.

L’iniziativa  è attesa per le ore 17 in un noto locale sul lungomare della città ionica.

“Cambiamo con Toti!” correrà con proprie liste, nell’ambito dello schieramento di centrodestra, alle prossima tornata elettorale per il rinnovo degli organi di governo della Regione Calabria.

“L’iniziativa – fanno sapere gli organizzatori - avverrà nel rispetto delle regole imposte dall’emergenza sanitaria”.

“Cambiamo” mette radici in Calabria, nominati i vice coordinatori regionali

 Semplificazione, modello Genova, obiettivo infrastrutture, governo del territorio, rilancio socio - economico.

Sono alcuni dei punti cardine attorno ai quali ruota il programma con il quale "Cambiamo con Toti!" lancia la sua sfida anche in Calabria.

Le elezioni regionali chiamano.

Il partito scalda i motori e si prepara all’appuntamento elettorale con proprie liste nell’ambito dello schieramento di centrodestra.

Lo fa attraverso un continuo radicamento sul territorio nell’ambito di una capillare organizzazione dei vertici calabresi e nazionali.

Arriva in queste ore, per volontà del senatore Gaetano Quagliariello, responsabile Enti Locali della creatura politica di Giovanni Toti, l’ingresso in direzione nazionale di Raffaele Mancini, coordinatore provinciale di Catanzaro.

Ma c’è di più: il coordinatore regionale, il senatore Francesco Bevilacqua, ha nominato i tre vice coordinatori regionali.

Si tratta di Sandra Ida Petrassi (per la provincia di Cosenza), Francesco De Nisi (Catanzaro, Vibo, Crotone) e Francesco Sarica  (Reggio Calabria).

«Siamo certi  - commenta Bevilacqua – che la loro passione e il loro essere vicini ai territori di riferimento contribuiranno a rafforzare la presenza di “Cambiamo” in Calabria.

Grazie alla forza delle nostre idee, tra le altre cose esaustivamente rappresentate dal documento contenente una serie di proposte sull’asse strategico ‘’Inclusione sociale-transizione ecologica-digitale”, avente come obiettivo il rilancio dello sviluppo nel Sud, che sarà sottoposto alla condivisione delle assemblee territoriali del Movimento per ulteriori osservazioni ed integrazioni e successivamente inviato ai capigruppo di maggioranza e di opposizione dell’Assemblea regionale, vogliamo porci come forza propulsiva in grado di cambiare il destino di questa terra».

Intanto oggi e domani avvio del tesseramento 2021 e dell’iniziativa “Sostieni Cambiamo” donando il 2xmille della dichiarazione dei redditi.

Anche in Calabria ci saranno gazebo e punti per incontri con la  cittadinanza.

«Del resto sono esclusivamente i cittadini – conclude Bevilacqua -  i destinatari finali del nostro progetto».  

Cardinale, entusiasmante incontro con lo scrittore Francesco Bevilacqua

Ci sono tanti modi di viaggiare. Lo scrittore e giornalista Francesco Bevilacqua, protagonista di un interessante  incontro  promosso dal Gruppo sportivo Mtb Cardinale, ha spiegato come si possa “viaggiare restando”, mediante una sorta di travaso fra l’anima dell’uomo e l’anima dei luoghi.

L’occasione è stata la presentazione dei libri “Lettere meridiane. Cento libri per conoscere la Calabria” e “Il Parco delle Serre. Guida naturalistica ed escursionistica”, editi da Rubbettino.  Ha ospitato l’evento la sala consiliare del Comune di Cardinale.

L’esperienza trentacinquennale  di esplorazione di monti e valli e lo studio altrettanto lungo di carte topografiche, scritti sul paesaggio, narrativa legata ai luoghi e  diari di viaggio, hanno reso Bevilacqua  un autorevole conoscitore della Calabria. Nel suo tour letterario, attraverso le opere di grandi autori e studiosi,  si è soffermato: sugli stereotipi e i pregiudizi  che gravano da secoli su questa regione, sulle sue molteplici sfaccettature sotto il profilo storico, sociologico, antropologico e  sulle bellezze naturalistiche.

Francesco Bevilacqua, ama definirsi “cercatore di luoghi perduti”. In questa sua insolita missione, camminando riscopre la dimensione della lentezza, nella quale trova spazio il pensiero, il tempo per osservare, ascoltare, in un dialogo incessante tra uomo e natura, tra uomo e genius loci, lo spirito profondo che pervade ambiente e paesaggio, concorrendo a creare l’identità culturale di un popolo.

Una ricerca, animata dall’«amore per la propria casa, la terra, il paese» che desta dal torpore dall’“amnesia dei luoghi”, «una malattia endemica ed epidemica che ha colpito la Calabria, e il Sud in genere, negli ultimi cento anni. Venuta meno la civiltà contadina, i centri abitati si sono trasformati in aggregazioni umane, avulse dal territorio circostante, dimentiche dei luoghi e delle loro antiche funzioni» ha illustrato l’autore.

Sul cambiamento non bisogna piangere, ha osservato Bevilacqua, ma bisogna trarne, il maggior numero di memorie, con un richiamo a Corrado Alvaro  in “Gente in Aspromonte”. Memorie che servono a  scoprire che  «il futuro ha un cuore antico», per citare Carlo Levi.

In quest’impresa un ruolo rilevante assumono quelle istituzioni, associazioni, scuole e attività di animazione culturale che «si prefiggono di riconnettere gli uomini ai luoghi, di riannodare il filo reciso tra le comunità e i loro contesti ambientali e paesaggistici», come esposto da Bevilacqua.

Una mission portata avanti anche da Mtb Cardinale, nei suoi tre anni di attività. «Tra le finalità non rientra  solo lo sport, con i lusinghieri risultati delle tappe 2015 e 2016 della manifestazione itinerante in mountain bike “Onda d’Urto” e i diversi appuntamenti di trekking che hanno richiamato nel borgo di Cardinale centinaia di partecipanti, ma anche la promozione e valorizzazione della conoscenza della montagna e del territorio»,  come espresso da Giosuè Costa, già responsabile del settore Trekking di Mtb Cardinale e attuale presidente del Gruppo sportivo. In quest’ottica oggetto dell’incontro è stata anche la guida naturalistica ed escursionistica dedicata al  Parco regionale delle Serre, realtà della quale il comune di Cardinale fa parte.  Ha  conversato con l’autore la giornalista Maria Patrizia Sanzo.

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Cardinale, mercoledi 27 dicembre appuntamento con lo scrittore Francesco Bevilacqua

Un appuntamento alla riscoperta della Calabria, della sua storia, delle sue montagne e dell’anima dei luoghi.

Questo il proposito del Gruppo Mtb Cardinale, che per mercoledì 27 dicembre, ha organizzato l’incontro con lo scrittore e giornalista Francesco Bevilacqua.

Nell’occasione saranno presentati i libri “Lettere meridiane. Cento libri per conoscere la Calabria”e“Il Parco delle Serre. Guida naturalistica ed escursionistica”, editi da Rubbettino.

L’appuntamento avrà luogo alle 17.30, nella sala consiliare di Palazzo Romiti, a Cardinale.

Francesco Bevilacqua, ama definirsi “cercatore di luoghi perduti”, “avvocato per professione, camminatore, scrittore, giornalista e fotografo naturalista per passione”.

Una passione, grazie alla quale, solcando il lungo e in largo la regione, ne è divenuto profondo conoscitore.

Con “Lettere meridiane” l’autore si sofferma sui pregiudizi secolari che gravano sulla Calabria.

«Il libro offre un’originale ipotesi interpretativa sulla Calabria e sui Calabresi e, nello stesso tempo, un catalogo ragionato di cento libri, tra narrativa, storia, geografia, scienze sociali, da leggere o consultare, per cercare di capire davvero perché Calabria e calabresi sono come sono, al di là di ogni stereotipo, di ogni luogo comune, di ogni (auto)rappresentazione mediatica».

Si parlerà, inoltre, del Parco delle Serre, nel territorio del quale il Comune di Cardinale s’inserisce.

L’opportunità la offre la guida naturalistica ed escursionistica dedicata da Bevilacqua al parco regionale incastonato tra Sila e Aspromonte. Luoghi di straordinaria rilevanza e bellezza paesaggista, sui quali aleggia un’atmosfera di grande misticismo con la presenza della Certosa di Serra San Bruno.

Con l’autore dialogherà la giornalista Maria Patrizia Sanzo.

Attivo da tre anni il Gruppo sportivo Mtb Cardinale, si prefigge di promuovere, attraverso lo sport, la conoscenza del territorio, inteso come bene paesaggistico e ambientale. Ha curato due tappe della manifestazione itinerante, ciclistica in mountain bike, Onda d’Urto, registrando: 190 partecipanti e risultando la seconda migliore tappa, per percorso e qualità dell’organizzazione, nell’edizione 2015 e 230 partecipanti nell’edizione 2016, risultando la prima migliore tappa. Con la volontà di far vivere la montagna e apprezzare le sue risorse, per estendere il numero dei destinatari, coinvolgendo anche chi non si muove in bici, sono stati organizzati: la prima edizione del Trekking day ad agosto 2016 con 70 partecipanti, la seconda edizione del Trekking day ad agosto 2017 con150 partecipanti e un appuntamento autunnale di trekking appena un mese fa, per fruire della bellezza dei luoghi e dei paesaggi nelle varie stagioni. Iniziative che hanno determinato notevole indotto di presenze nell’antico borgo di Cardinale e che hanno valorizzato un’ampia area ricadente nel Parco regionale delle Serre.

L’incontro con Francesco Bevilacqua per Mtb Cardinale rappresenta il primo appuntamento a carattere letterario. Ma non è un’iniziativa decontestualizzata dall’attività sin qui portata avanti dal gruppo sportivo, anzi vi converge puntando ad ampliare lo sguardo sulla Calabria, soffermandosi attraverso l’opera dell’autore sulle varie sfaccettature di questa regione, sotto il profilo storico, sociologico, antropologico, oltre che naturalistico, ambientale e paesaggistico.

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Lamezia come Las Vegas?

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Salvatore De Biase, Capo Gruppo Alleanza Civica con Mascaro

Inaugurare nuovi casinò in Italia? E’ questa la domanda di questi giorni, il tormentone. Insomma, i Comuni, che si possa prospettare la possibilità di incamerare risorse fresche, a fronte dell’esiguità di quanto oramai gestiscono, auspicano di fare cassa con flussi turistici e nuovi sbocchi occupazionali. In sostanza ci sono 14 richieste per apertura di Casinò, a cui si oppone però la Federgioco. Ma l'occasione di far cassa potrebbe spingere il Governo a studiare una norma ad hoc.

Allora la domanda è: perché non approfittarne? Sommando le interrogazioni parlamentari e gli emendamenti di diverso orientamento politico a legge di stabilità e decreto Sblocca Italia si contano 14 richieste, caldeggiate dai comuni, quasi sempre tramite parlamentari dello stesso territorio: tre in Toscana (Bagni di Lucca, Porto Azzurro, Montecatini Terme), Campania (Sorrento, Ischia e Capri) e Piemonte (Stresa, Acqui Terme e Salice), due in Friuli (Lignano Sabbiadoro e Grado), e ancora Anzio, Fasano, San Pellegrino, Merano, Chianciano (si tentò di inserirla già nel 2009 nel decreto salva-L’Aquila), Tropea.

Lamezia avrebbe titolo a candidarsi per ospitare un Casinò per l’intero Sud. Dal 2004 a oggi i casinò nazionali in possesso di autorizzazione sono (Saint-Vincent, Campione d'Italia, Venezia e Sanremo).  A questo punto, tutto si gioca in Parlamento. Nonostante l'accelerazione promessa dal governo, tutte le eventuali nuove proposte di legge dovranno iniziare l'iter nelle commissioni Attività produttive di Camera e Senato, per poi passare al vaglio di Bilancio e Interni. Strada lunga ma non impossibile,

Già il 20 Gennaio 2011, senza nessuna polemica col senatore Francesco Bevilacqua che voleva un casinò a Tropea, il sottoscritto coglieva la palla in  balzo e proponeva Lamezia come sede centrale della Calabria, territorio preposto per quello che rappresenta e per quello che può offrire, una casa da gioco di grande attrazione.

Nel contesto, non da meno fu la proposta per un autodromo, ma nulla si fece. Eppure la vicinanza dell'aeroporto, la ferrovia, l'autostrada, un vasto territorio vocato anche verso il florovivaismo come Sanremo, un clima mite, il mare a due passi, la collina e la montagna, una pianura che potrebbe ancora ospitare un campo da golf, dovrebbe far si che alcuni grandi progetti possano trovare ospitalità proprio in questo territorio, baciato dalla fortuna, ma poco rispettato dagli uomini».

Da qui l'appello, per trasformare Lamezia in una piccola Las Vegas, per questo mi rivolgo a tutte le forze politiche «bandendo ogni tipo di gelosia e campanilismo: aiutate la Calabria sostenendo Lamezia». «Non voglio che tale sollecitazione risulti egoistica e di parte, ma la verità alcune volte va detta, anche a denti stretti: un progetto di grandi vedute, con il sostegno dell'intera Deputazione calabrese, darebbe forza e visibilità ad un Calabria sempre ultima. Lamezia, attraverso queste scelte, verrebbe ripagata per quanto dà ed ha dato. Sicuramente converrebbe investire in questa città che si offre volentieri ad essere una Lamezia Europea ed ospitale.

 

Con l’impegno di fare la mia parte nel consiglio comunale, ritengo che sul filone, un progetto per un ippodromo, autodromo e casinò per una città ambiziosa, europea, moderna, fatta anche da grandi progetti, avrebbe come prospettiva sviluppo e migliori fortune occupazionali. Da qui si lega un progetto per l'apertura di una sorta di istituto tecnico aeronautico, in collegamento con un aeroporto che ormai si apre a frontiere internazionali di grande interesse, una crescita graduale ormai consolidata, che potrebbe significare l'avvio di una porta per il Mediterraneo, per un progetto di meccanica aeroportuale". 

Cartelli contro la 'ndrangheta, c’è chi dice “no”: l’opinione del senatore Bevilacqua

“Ho apprezzato la lettera inviata alla presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, dal sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, il quale ha esposto con fermezza le sue ragioni dopo essere stato oggetto di gravi e non tanto velate insinuazioni nel corso di una intervista radiofonica di tale Klaus Davi, ‘opinionista’ e ‘massmediologo’ all'onorevole Claudio Fava, vicepresidente della Commissione Antimafia. Il sindaco Calabrese, che conosco personalmente, uomo corretto e, mi risulta, amministratore impegnato, si sarebbe reso colpevole di non aver accolto la richiesta dell'Anci di far esporre a Locri il cartello stradale con la scritta ‘Comune antindrangheta’, ritenendo che la lotta alla mafia si pratica con i fatti e sostenendo di aver comunque già aderito ad una precedente iniziativa dell'Anci ‘Cento comuni contro la mafia’”. Lo afferma il già senatore Francesco Bevilacqua che spiega la sua posizione in una nota in cima alla quale pone la scritta, dal doppio significato, “Io sono Calabrese”. “Penso anch'io – puntualizza l’esponente di Fratelli d’Italia - che per combattere le organizzazioni criminali occorrano azioni concrete e l'impegno di tutte le istituzioni, piuttosto che dare importanza all'antimafia da passerella con iniziative simboliche, quali fiaccolate e convegni da risultati non sempre apprezzabili. Nel programma, che forse Davi voleva rendere più interessante in un'afosa giornata di agosto, si è sottolineato che Giovanni Calabrese era stato eletto sindaco con il 70% dei voti e questo avrebbe fatto sorgere nei due interlocutori il dubbio che egli non avesse preso le dovute distanze dagli ambienti mafiosi. Il 70% dei voti sul 68% dei votanti dimostra invece, a mio parere, fiducia dei cittadini di Locri nei confronti di un uomo coerente, di grande dirittura morale, sempre schierato dalla stessa parte, quella della legalità. I locresi, i più – aggiunge Bevilacqua - sono persone per bene e ritengo siano stati anch'essi offesi insieme al loro sindaco. Mi meraviglia che non siano stati piuttosto evidenziati altri dati elettorali in Calabria, dove, alle ultime elezioni regionali, candidati, peraltro nuovi alla politica, hanno ottenuto tante migliaia di voti con il solo 44% dei votanti. Credo e spero che questi dati non siano sfuggiti alla presidente Bindi, peraltro eletta in Calabria, e a tutta la commissione antimafia. Mi domando perchè il mondo politico calabrese finora non sia intervenuto sulla vicenda Calabrese. Forse – si chiede infine Bevilacqua - non ha voluto interrompere la vacanza estiva? O per quale altro recondito motivo?”.

 

CASO LUPI : Gli esperti ne confermano la presenza nel territorio delle Serre

Trova un importante riscontro scientifico la notizia della presenza del lupo nel territorio delle Serre. A confermarlo, già nel settembre scorso, era stato, nel corso di una conferenza stampa,  Luigi Esposito, docente presso il Dipartimento di medicina veterinaria e produzioni animali dell’Università Federico II di Napoli, a conclusione del progetto “Angitola Fish H2O”, finalizzato a tutelare gli habitat naturali, la flora e la fauna del lago Angitola situato nel Parco naturale regionale delle Serre. Nel corso dell’incontro con la stampa, Esposito ha sottolineato come: “lungo la porzione di territorio del lago Angitola sono stati rinvenuti escrementi di lupo che confermano l’esistenza di questa specie nell’area protetta del Parco delle Serre». L’affermazione, oltre che nei riscontri scientifici, trova ulteriore conferma nella parole del naturalista Francesco Bevilacqua, autore di numerosi volumi sulle montagne calabresi. In una nota, invita, al “Redattore” Bevilacqua nell’avvalorare la presenza del lupo sul territorio calabrese, dichiara:

La presenza del Lupo sulle montagne della Calabria meridionale (Serre ed Aspromonte, ossia al di sotto dell'Istmo di Marcellinara) non è affatto eccezionale. Così come non lo è per tutto l'Appennino centro-meridionale, dove, negli anni "bui" per la specie (metà Novecento), aveva l'ultimo suo rifugio. Dopo le ricerche etologiche avviate dal Parco Nazionale d'Abruzzo e le norme di protezione della specie (divenuta non cacciabile), il Lupo ha riconquistato gradualmente tutti i territori ove era presente nei secoli passati, irradiandosi soprattutto verso le Alpi e raggiungendo la Francia. Le stime sulla consistenza numerica del lupo non sono precise. Tuttavia possiamo dire, con qualche approssimazione, che in Italia vi siano ormai un migliaio di esemplari. In Calabria, dal Pollino all'Aspromonte, vi sono non meno di un centinaio di lupi. Detto questo, occorre innanzitutto dire che la foto usata nell'articolo, in mancanza di maggiori informazioni, non può essere commentata. Trattandosi di foto non nitida e ravvicinata, si potrebbe trattare di lupi ma anche di cani rinselvatichiti. Si tenga conto che in Italia si stima che vi siano intorno ad un milione di cani rinselvatichiti, ossia tornati a vivere allo stato selvatico, esattamente come il lupo. Va poi, per l'ennesima volta sfatato un luogo comune molto diffuso: in Europa non è mai stato tentata alcuna reintroduzione del Lupo o ripopolamento. Cosa, per altro, estremamente complicata sul piano scientifico. Tutte le dicerie su reintroduzione di lupi da parte della Forestale circolate in questi anni sono false. Quanto alle prede dei lupi: gli studi ci dicono che finché vi erano le discariche abusive dei paesi, essi si nutrivano in massima parte con gli avanzi di cibo lì facilmente reperibili. La chiusura delle discariche è fortunatamente coincisa con un forte aumento dei cinghiali. Oggi le prede principali dei lupi sono i cinghiali, appunto, ed i cani rinselvatichiti. E' possibile che i lupi predino anche animali domestici. Ma se questi sono ben custoditi, specie se con grossi cani maremmani, per i lupi non si tratta di prede preferite: i rischi sono superiori ai vantaggi. Mentre va considerato che, in proporzione, i danni al bestiame domestico da parte dei cani rinselvatichiti sono molto più frequenti. Oltretutto i cani rinselvatichiti, provenendo dalle cucciolate degli uomini, non hanno la paura atavica dell'uomo che è tipica di tutti gli animali selvatici e quindi anche dei lupi. La legge, infine, prevede l'indennizzo dei danni prodotti al bestiame domestico dai grandi predatori come il lupo. Sarebbe auspicabile che anche i danni fatti dai cani rinselvatichiti vengano indennizzati, anche se occorrerebbe un maggior controllo sui cani randagi e vaganti e su quelli di proprietà degli uomini, per evitare che si rinselvatichiscano. Ciò non di meno, l'uomo (i calabresi in particolare) continuano a guardare al Lupo come ad una specie nociva e pericolosa. Perché? E' semplice: il Lupo è sempre stato un "competitore" alimentare dell'uomo, nemico di pastori e contadini. Nell'immaginario cristiano, inoltre, il lupo, come molti altri predatori selvatici, ha incarnato il diavolo o comunque gli spiriti del male. Anche la storia dell'ammansimento del Lupo da parte di San Francesco è simbolica e rappresenta la vittoria del bene sul male. Una corretta informazione sul Lupo deve ricercarsi sui libri scientifici e divulgativi (segnalo, tra gli altri, quelli di Luigi Boitani, Giorgio Boscagli e Franco Tassi) e su romanzi molto belli come "Il branco della rosa canina" di Gianni Padoan e "Storia del lupo Kola" del calabrese Francesco Perri.

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