Venduta all'asta la Fiat 500 usata dal Papa

E' stata venduta per 82mila dollari, poco piu` di 75mila euro, una delle due Fiat 500 usate, a settembre scorso, da Papa Francesco durante la visita a Filadelfia, negli Stati Uniti. L'automobile, ribattezza "Pope Francis' Philly Fiat", e` stata venduta ad un'asta di beneficenza svoltasi nel salone dell'auto di Filadelfia. A spuntarla sui 19 aspiranti acquirenti, sono stati i titolari di una concessionaria automobilistica, nella cui sede sara` esposta la Fiat 500 utilizzata dal papa. Gli introiti derivanti dalla vendita  saranno usati a sostegno delle attività dell'arcidiocesi della Pennsylvania.

 

Francesco, il papa che non è arcobaleno

Ammettiamolo pure che finora qualche parola di papa Francesco aveva incoraggiato tutti i progressisti di ogni risma: i fanatici del Concilio, i convinti che il cristianesimo sia nato due anni fa, i radical chic, i buonisti eccetera. E ammettiamo pure che anche l’altra parte, i tradizionalisti, stava sulle spine… Comunque, la cultura liberale e di sinistra aveva arruolato Bergoglio in prima linea di quello che una volta si chiamava cattocomunismo; e aveva inteso come eversione della tradizione e delle regole ogni accenno a sentimenti come la misericordia.  E ora? E ora il papa ha dichiarato essere una sola la famiglia, quella “voluta da Dio”, cioè quella naturale, formata da un uomo e da una donna e sposata, quindi niente convivenze e tanto meno coppie omosessuali. Non è famiglia qualsiasi incontro tra qualsiasi persona, ma solo quella della Dottrina. Come la mettiamo? Ora i progressisti sono liberissimi di pensarla come vogliono, ma non di far credere che come loro la pensi anche il papa. Viva la chiarezza, che sarebbe come dire che A = A e solo A; perciò A è diverso da B, da C e da qualsiasi cosa che somigli ad A ma non lo sia.  Ebbene, cos’è il matrimonio? Così lo definisce san Tommaso d’Aquino: Procreatio prolis, mutuum auxilium, remedium concupiscientiae; ovvero: figli, sostegno reciproco, regolamentazione della sessualità. Non parrà una definizione romantica, a molti, ma l’Aquinate visse nel XIII e non nel XIX secolo; e poi, con il romanticismo, succede che due si amino, poi non si amino, poi si tornino ad amare… Mica si può combinare così un matrimonio o una qualsiasi umana attività, fidandosi dei sentimenti. Sarebbe come dire che un pilota d’aereo deluso in amore si suicida con tutto l’areomobile: non è fantasia, è successo davvero. Ergo, se uno è psichicamente fragile, scriva poesie ma non piloti aerei. Con tutto questo e quant’altro, secondo me occorre una legge che regolamenti le convivenze. Come? Ma come si è sempre fatto. Cos’è una caserma dell’esercito se non una convivenza? E la bolletta della luce non arriva a ogni singolo guerriero, ma una sola per tutti, e la deve pagare il colonnello. Lo stesso per un convento. E se un soldato o un frate si ammalano in ospedale, il colonnello o il priore devono chiedere notizie ai medici, e i medici sono obbligati a rispondere. Ma se il priore o il colonnello vanno a chiedere notizie di X che non sia né frate né soldato, i medici sono obbligati a non rispondere. Perciò ci dev’essere un elenco ufficiale dei soldati, sottufficiali e ufficiali della caserma e dei frati del convento, depositato in un archivio ufficiale e da esibire in sede legale. In questa definizione non è compreso se i militari siano o no tutti eroici e disciplinati, o se i frati la sera preghino o non piuttosto pecchino: sono categorie non regolabili per legge. Non so se sono stato chiaro. Se io ho esigenza di trascorrere dei mesi fuori dal mio domicilio familiare e paese, e perciò affitto un appartamento assieme a un amico parimenti necessitato, bisogna chiarire per iscritto come pagheremo gas e luce e pigione, eccetera; e questo per prevenire fastidi e liti. In ciò non è compreso se resteremo solo amici, oppure… Ma vi assicuro che non ho questa intenzione.

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Papa Francesco autorizza la beatificazione di un sacerdote calabrese

C’è l’assenso di Papa Francesco alla beatificazione del venerabile Francesco Maria Greco, sacerdote di Acri. Il Santo Padre ha infatti apposto la firma sul decreto: la celebrazione avrà luogo il 21 maggio presso lo stadio “San Vito” di Cosenza. Ad officiare la cerimonia sarà il cardinale prefetto della Congregazione delle cause dei Santi Angelo Amato. Il giorno seguente sarà poi celebrata la messa di ringraziamento, da parte dell'Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano monsignor Francesco Nolè, nella Basilica di Acri.

Giubileo della Misericordia, aperte le undici Porte Sante della Calabria

Il processo di apertura delle Porte Sante nelle diocesi della Calabria, partito ieri con le celebrazioni di Reggio Calabria, Rossano e Locri, è stato completato oggi, mentre i riti nelle parrocchie saranno avviati da domani. In questi luoghi, sarà possibile ottenere l’indulgenza. Gli inviti alla conversione sono stati parte integrante dei discorsi dei vescovi della nostra regione. Martedì scorso, fra la commozione del mondo cattolico, Papà Francesco aveva aperto la Porta Santa alla basilica di San Pietro a Roma; domenica prossima, IV di Avvento, si vivrà poi nel Santuario regionale di Santa Maria del Bosco, a Serra San Bruno, l’inizio del Giubileo con l’apertura della Porta della Misericordia. Per i fedeli, è un periodo di preghiere intense che prepara i cuori a vivere il Natale.

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La lunga storia del Giubileo, da Mosé a papa Francesco

Per la Chiesa cattolica il Giubileo rappresenta l’anno della remissione dei peccati, della riconciliazione, della conversione e della penitenza sacramentale. Le sue origini rimandano all’Antico Testamento ed al rito del yōbēl da cui deriva il nome. Il yōbēl era l’ariete, il cui corno veniva suonato per annunciare la festività e richiamare (Jobil) i fedeli per la remissioni (Jobal) delle colpe.  La celebrazione, che si svolgeva ogni cinquant’anni, veniva accompagnata dalla restituzione delle terre agli antichi proprietari, dalla liberazione degli schiavi e dalla remissione dei debiti. L’origine cristiana del Giubileo risale, invece, al febbraio del 1300, quando papa Bonifacio VIII bandì il primo Anno Santo della storia della Chiesa. Con la Bolla "Antiquorum Habet Fida Relatio" il Pontefice annunciò di concedere l’indulgenza plenaria a chi avesse visitato, entro l’anno, le basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura. La città Eterna divenne metà di migliaia di fedeli provenienti da ogni parte del mondo. Tra i pellegrini illustri che presero parte al primo Giubileo pare ci sia stato anche Dante Alighieri. A fornire un indizio della presenza a Roma del Sommo Poeta, durante l’Anno Santo del 1300, un passo contenuto nel XVIII canto dell’Inferno nel quale il procedere in senso opposto dei peccatori della prima bolgia viene paragonato a quello dei pellegrini che durante il Giubileo s’incrociavano sul ponte Sant’Angelo. ( “Come i Roman per l’essercito molto,/ l’anno del giubileo, su per lo ponte/ hanno a passar la gente modo colto,/ che da l’un lato tutti hanno la fronte/ verso’l castello e vanno a San Pietro;/ da l’altra vanno verso il monte). Nelle intenzioni di Bonifacio VIII, l’anno giubilare avrebbe dovuto svolgersi ogni secolo. A mutarne l’impostazione originaria fu, nel 1342, Clemente VI che, da Avignone dove, nel 1309, Clemente V aveva trasferito la sede papale, accolse la petizione con la quale i romani si proponevano di far dimezzare il tempo d’attesa. Fu così che il secondo Anno Santo fu celebrato nel 1350. L’intervallo compreso tra un Giubileo e l’altro, venne ulteriormente abbreviato da Urbano VI che, nel 1389, stabilì di farlo coincidere con gli anni dell’esistenza terrena di Cristo. Nel 1390 venne, quindi, celebrato il terzo anno giubilare. L'approssimarsi della fine del secolo ed il copioso afflusso di pellegrini, indussero il nuovo papa, Bonifacio IX, ad indire un nuovo Giubileo nel 1400. La scadenza fu portata ad un quarto di secolo a partire dal 1425, quando papa Martino V indisse un nuovo Anno Santo, facendo aprire per la prima volta anche la porta di San Giovanni in Laterano. Da allora, i giubilei ordinari si svolsero con periodicità costante, anche perché, nel 1470, Paolo II, promulgò una Bolla con la quale stabilì ufficialmente che fossero celebrati ogni 25 anni. In occasione del Giubileo del 1500, Alessandro VI volle che le porte Sante delle quattro basiliche venissero aperte contemporaneamente, riservando a sé l'apertura della Porta  di San Pietro. Ad interrompere la regolarità nello svolgimento del Giubileo, furono le guerre napoleoniche e le vicende legate alla Repubblica Romana che ne impedirono le celebrazioni nel 1800 e nel 1850. Meno solenne di quelli celebrati in precedenza fu, invece, l’Anno Santo del 1875 condizionato dalla vicende legate all’unità d’Italia ed alla presa di Roma. Il primo Giubileo del Novecento venne indetto da Leone XIII, mentre l’ultimo, fu quello straordinario del 1983 voluto da Giovanni Paolo II, lo stesso Pontefice che aprirà quello del 2000. Il Giubileo della Misericordia, inaugurato oggi da Papa Francesco, s’inserisce nel novero dei giubilei straordinari, ovvero quelli indetti in situazioni particolari, in occasione dell’inizio di un nuovo pontificato o per intensificare la pietà dei fedeli. Tra i 65 giubilei straordinari, il primo dei quali fu concesso da papa Sisto V il 25 maggio 1585 per inaugurare il suo pontificato, particolarmente significativi quelli celebrati nel 1966, a conclusione del concilio Vaticano II, nel 1933 e nel 1983 in occasione, rispettivamente, del 1900° e del 1950° anniversario della redenzione operata da Gesù Cristo sulla Croce. In ogni caso, il Giubileo inizia sempre con l’apertura della Porta Santa, una porta destinata a rimanere murata negli anni ordinari. Il rito dell’apertura della Porta rappresenta il simbolo del percorso straordinario che la Chiesa offre ai fedeli per la loro salvezza.

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Giubileo della Misericordia, ecco le Porte Sante che saranno aperte in Calabria

L’attenzione della comunità religiosa è oggi focalizzata sull’apertura della Porta Santa alla basilica di San Pietro a Roma da parte di Papa Francesco per la celebrazione del Giubileo della Misericordia. Ma analoghi riti saranno ripetuti a breve in Calabria: sono diverse le Porte Sante che saranno aperte fra il Pollino e lo Stretto. Il primo evento vedrà protagonista proprio Reggio Calabria, dove il rito sarà celebrato sabato: fino ad allora il Quadro della Madonna della Consolazione rimarrà in Cattedrale, mentre il giorno seguente ci sarà il primo Pellegrinaggio Giubilare Diocesano. Sabato è anche la volta della Porta Santa della Cattedrale di Rossano e di quella di Gerace. Domenica 13 dicembre è invece la data fissata per l’apertura della Porta Santa della Cattedrale di Lamezia e di quella di Cosenza. La provincia bruzia sarà in festa anche per la Basilica di Paola ed il Santuario di Paterno Calabro. Rilevante è il fatto che la Casa Natale di San Francesco  è  stata indicata come chiesa giubilare per le feste dedicate al Santo di Paola e nei 13 venerdì. Medesima investitura riguarderà, relativamente alla quaresima, le Chiese di San Francesco di Paola a Cosenza e a Spezzano Sila. L’attenzione del Santo Padre culminerà il prossimo anno con la visita in terra calabra: in tal modo il VI centenario della nascita di San Francesco assumerà un significato ancor più particolare per i fedeli.

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Il prossimo anno Papa Francesco tornerà in Calabria

Era atteso ancora, dopo la prima visita, ed il prossimo anno Papa Francesco tornerà in Calabria. E' stato lo stesso Santo Padre ad annunciarlo con una missiva inviata a Padre Giovanbattista Urso, Ministro Provinciale dei Cappuccini di Calabria. La notizia, relativa al suo viaggio che avrà come tappa Paola, è stata anticipata da Antonello Coclite, direttore della casa di riposo Tamburelli, a Lamezia Terme, agli anziani presenti durante la cerimonia inaugurale del presepe. L'anticipazione ha trovato conferma grazia ad una conversazione telefonica intercorsa tra lo stesso responsabile della struttura e la Santa Sede. Il Pontefice era stato in Calabria il 21 giugno dello scorso anno: in quella circostanza aveva incontrato il popolo di fedeli a Cassano allo Ionio. 

Terrorismo, a Roma due giorni di allerta al massimo livello

Quella dell' 8 dicembre prossimo, giorno in cui papa Francesco con la cerimonia di apertura della Porta Santa di San Pietro darà inizio al Giubileo della Misericordia, è ritenuta una data ad alto rischio. Il timore di un attacco terroristico è così elevato, che l'allerta sarà portata al massimo, ovvero al livello 4, lo stesso di Parigi nei giorni immeditamente successivi alle stragi. A dare l'annuncio, nel corso della cerimonia inaugurale della Sala Gestione Giubileo, il prefetto di Roma, Franco Gabrielli che ha precisato: "La criticità dell'8 dicembre sarà l'afflusso alla piazza ,che dovrà avvenire con una tempistica molto ristretta, dalle 7,30 alle 9,30 quando inizierà la cerimonia e noi dovremo consentire l'afflusso a un numero di persone tra le 40 e le 50 mila. Con gli apparati di sicurezza abbiamo approntato un'ulteriore implementazione dei sistemi di verifica alle persone che accederanno". Giornata a "rischio" anche quella di domenica 13 dicembre quando, verranno aperte le Porte Sante nelle basiliche di San Giovanni in Laterano e di San Paolo fuori le Mura.

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