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Mattarella ha inaugurato la Cittadella Regionale: "L'Italia ha bisogno dello sviluppo del Sud"

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella, giunto a Catanzaro per inaugurare la Cittadella Regionale, ha ricevuto l'accoglienza del presidente Mario Oliverio e del sindaco del capoluogo Sergio Abramo. Pochi minuti più tardi ha raggiunto la stanza che ospita l'ufficio di Oliverio, posto all'ultimo piano dell'edificio. Particolarmente atteso il suo intervento alla manifestazione ufficiale a cui hanno preso parte senatori, deputati, parecchi sindaci calabresi e diverse altre autorità. "E' la prima visita del mio mandato alla presidenza di una regione. Oggi - ha sottolineato Mattarella - per la Calabria, questa giornata, rappresenta nel contempo un traguardo, ma anche un nuovo inizio. La piena operatività della struttura agevolerà l'efficienza nella vita degli uffici e dei servizi. Dopo questi anni così duri di crisi deve avviarsi nel nostro Paese un futuro di sviluppo. La Calabria in questa giornata deve segnare la ripartenza. Le forze del mercato devono essere affiancate dall'azione pubblica. L'Italia ha bisogno dello sviluppo del Sud e l'unità del Paese è indispensabile per superare le nostre fragilità". Il Presidente della Repubblica si è poi soffermato su numerosi e delicati temi che hanno una diretta connessione con la Calabria: dalla lotta alla criminalità organizzata alla necessità di essere governati da una buona politica; dall'importanza di cultura e tradizioni alla necessità di tutelare l'ambiente. La scuola e le minacce alla stampa libera e ai rappresentanti istituzionali sono state le tappe ulteriori del discorso del Capo dello Stato prima del taglio del nastro con il quale è stata inaugurata la Cittadella Regionale.

 

Viscomi: “Visita Mattarella è segno di attenzione verso una regione marginale”

Il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi ha rilasciato una dichiarazione al Redattore sul significato dell’arrivo del Presidente Sergio Mattarella alla Cittadella. “Ogni presenza del Presidente – ha affermato – ha sempre  una valenza simbolica specifica. È un segno di attenzione della massima autorità centrale per una regione, diciamolo con franchezza, marginale come la Calabria. L’occasione della presenza del Presidente della Repubblica per l’inaugurazione della Cittadella è un monito e uno sprone per fare meglio e ancora di più”. Sulla nomina di Antonio Gentile a sottosegretario allo Sviluppo economico e di Dorina Bianchi a sottosegretario alla Cultura ed al Turismo, Viscomi ha spiegato che si tratta di “un segno importante per la Calabria che ha un maggior numero di interlocutori all’interno della compagine governativa”.

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"La visita di Mattarella può smuovere l'indifferenza del Governo verso la Calabria"

"L’arrivo a Catanzaro del presidente Mattarella è come una boccata d’ossigeno per la Calabria, che all’Autorità più rappresentativa della Repubblica può finalmente affidare il suo lungo cahiers de doléances, con la speranza - afferma il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò - che il Capo dello Stato possa smuovere l’indifferenza e la distrazione scientificamente provata di un Governo che è assente su tutte le emergenze di questa parte del Paese". Aggiunge Nicolò: "La Calabria che incontrerà il presidente Mattarella oggi come mai è una terra ai margini del Paese e dell’Europa e vive un isolamento che è geografico, ancorché economico e sociale. Una regione difficile da raggiungere, considerato che un volo andata - ritorno con Alitalia può costare anche 500 euro, mentre gli aeroporti, in particolare quello di Reggio e Crotone, senza sostegni dallo Stato sopravvivono a stento; che l’autostrada è un colabrodo e una nevicata può costringere all’addiaccio gli automobilisti per ore e ore; i treni sempre più rari (altro che Alta velocità!) e la linea ionica seguita ad essere l’emblema vergognoso per un Paese civile di un divario col Nord ormai intollerabile; che la SS 106 - su cui occorrerebbe una commissione d’inchiesta - è un tratturo che dal 1996 ad oggi ha fatto 600 vittime, 24.000 feriti ed oltre 9.000 sinistri. Si potrebbe andare avanti, ma un uomo del Sud come Mattarella sicuramente è a conoscenza della solitudine politica della Calabria e delle promesse da marinaio di un Governo che continua a concentrare risorse e impegni concreti soltanto nelle aree forti del Paese”. Riflette Nicolò: “Purtroppo, gli stessi ammonimenti del Capo dello Stato, riferiti in più circostanze pubbliche, e per i quali gli saremo sempre grati, affinché le prospettive di crescita del Paese coinvolgano il Mezzogiorno e siano evitate ‘fratture insanabili’ nella convinzione che 'il Mezzogiorno è patrimonio di tutti’, finora sono rimasti inascoltati dal Governo. La Calabria ha 3oomila disoccupati ed un precariato che è una piaga sociale, registra la presenza di una criminalità sempre più invasiva e da parte dei cittadini si avverte una pesante sfiducia nelle istituzioni pubbliche, eppure dal Governo Renzi arrivano soltanto generiche e vaporose intenzioni di intervento. Manca tuttora la volontà politica per concretizzare un progetto che sappia tirar fuori dalle secche regioni del Sud storicamente svantaggiate come la Calabria. Perciò, al presidente Mattarella, in questa importante occasione, la società civile calabrese affida le proprie speranze invocando aiuto, per avviare una feconda stagione di crescita e di affermazione della legalità con il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione. Il lavoro, infatti - conclude il capogruppo di Forza Italia alla Regione Calabria- è il principale nodo da sciogliere, anche per irrobustire le regole della convivenza civile. Paradossalmente, se in Calabria è difficile giungere, vista la condizione lacunosa delle infrastrutture, è invece facile andare via, come sanno le centinaia e centinaia di nostri giovani costretti ad emigrare". 

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella anticipa al 29 gennaio la visita in Calabria

L’inaugurazione della “Cittadella” regionale si terrà venerdì 29 gennaio, alle ore 15.30, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha anticipato la sua venuta in Calabria. Lo rende noto il presidente della Regione Mario Oliverio.

Il Presidente della Repubblica Mattarella il 30 gennaio sarà in Calabria

Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che nelle settimane scorse aveva invitato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla inaugurazione della Cittadella regionale, annuncia che il Capo dello Stato sarà a Catanzaro sabato 30 gennaio per presenziare alla cerimonia inaugurale.

 

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ESCLUSIVO / Stefania Craxi si apre a “Il Redattore”

ROMA – Sarà a Serra San Bruno il prossimo 15 febbraio per presentare il libro “Io parlo, e continuerò a parlare” nel quale vengono raccolti quegli scritti dall’esilio del padre Bettino che lasciano trasparire il bisogno di una svolta presidenziale che i tempi, le trasformazioni della società e la realtà politica avrebbero poi imposto all’attenzione dell’agenda politica. Intanto, Stefania Craxi si apre in esclusiva al nostro giornale facendo emergere quel carattere ereditato da chi ha fatto del decisionismo uno stile di governo, ripreso, anche se in maniera in parte diversa, da Silvio Berlusconi. Gli argomenti che affronta con naturale determinazione non possono che essere principalmente quelli della recente elezione del Capo dello Stato e delle riforme. “L’auspicio del nuovo presidente della Repubblica ad avere giocatori corretti – esordisce la Craxi - cozza paradossalmente con il metodo adottato da Renzi nella partita per il Quirinale. Benché il contrasto sia assai stridente non può però essere considerato fortuito. La speranza è che l’intendimento di Mattarella sia, di fatto, la presa d’atto da parte del nuovo arbitro costituzionale della necessità inderogabile che nella partita di governo ed in quella delle riforme, vi sia il rispetto delle norme e delle procedure parlamentari, del ruolo delle opposizioni e delle minoranze e del rispetto delle prerogative di ciascun parlamentare. L’intera vicenda del Colle dovrebbe però indurre ad una riflessione più approfondita e più organica sulla sostanza e sulla natura del processo di revisione costituzionale in atto”. Da questa premessa nasce un ragionamento profondo centrato sull’assunto per cui “lo squilibrio tra i poteri, la difficile governabilità ed un confuso e sterile assemblearismo parlamentare hanno prodotto nel corso dell’ultimo ventennio una pericolosa disaffezione dei cittadini”. Ed è per questo che “occorre intervenire presto su questi punti ed in questa direzione”. In tal senso, ad avviso della Craxi,  “il disegno di revisione costituzionale, la famigerata riforma Boschi, non dà alcuna risposta di sistema ad una crisi profonda, non solo della politica e delle Istituzioni, ma del nostro stesso tessuto democratico. Infatti – spiega con piglio critico - la democrazia si nutre e vive del consenso dei cittadini e questo non si recupererà senza un rinnovamento radicale delle istituzioni, della politica e dei partiti che ne sono i protagonisti. Per farlo, è necessario rivedere il dettato costituzionale e farvi entrare quel soffio di libertà e di modernità vitali per dare al Paese una ‘democrazia governante’, come sostenuto già sul finire degli anni settanta da Bettino Craxi. Ciò non significa recidere le radici della nostra Repubblica; è, al contrario, la necessità di rinnovare l’impegno ed i valori di fondo che sono alla base della nostra Costituzione: partecipazione, libertà, diritti”. Riassumendo: “Tutta l’esperienza viva, la storia stessa dell’ultimo ventennio, dimostra l’esigenza di un sistema presidenziale”. Nessun intervento di pura parvenza fa al caso dell’Italia poiché “le riformicchie che non hanno un largo respiro, non solo non rispondono alle esigenze della nostra democrazia e del Paese, ma rischiano di essere dannose, creare ulteriori vulnus democratici, nuove crisi e crescenti tensioni. Non servono e non possono bastare meri maquillages, serve una ‘grande riforma’ che per i veri riformisti ha sempre significato innanzitutto semi-presidenzialismo”. Per quest’ultimo non s’intende “solo un valido ed efficiente sistema di governo”, ma soprattutto “una terapia d’urto utile ad affrontare e risolvere i nostri antichi mali ed i nuovi vizi, in grado di rigenerare un tessuto democratico profondamente minato, rivitalizzando e restituendo ruolo e funzione ai partiti”. D’altra parte, “non è un caso che la forma di governo presidenziale stia ormai sostituendo quella parlamentare ed è oggi di gran lunga maggioritaria nel globo”. L’analisi è fredda e riconosce le circostanze per cui “in Italia,  attardandoci nella difesa di un parlamentarismo senza partiti, svilito da meccanismi elettorali capestro, da prassi e consuetudini materiali che hanno indebolito e reso subalterno il ruolo dell’assemblea legislativa, abbiamo avuto nel corso di questi anni un presidenzialismo di risulta a costituzione invariata, senza una distinzione di ruoli e funzioni ed i necessari e dovuti contrappesi”. Il suggerimento, invece, è passionale e consiste nell’adattare “la costituzione formale a quella materiale, costituzionalizzando e bilanciando ciò che nella realtà già esiste”. Rilevato che si tratta di “una contraddizione che una personalità dalla forte tensione democratica come Mattarella non può non porsi e non porre all’attenzione del Paese”, la Craxi sostiene che sia proprio questa “la questione tra le questioni con la quale Forza Italia dovrebbe incalzare, in un duello tutto in positivo, la maggioranza di governo ed il suo presidente, i cui atteggiamenti gattopardeschi sono fin troppo evidenti. Bettino Craxi – aggiunge con orgoglio - pose la questione presidenziale con forza e convinzione”.

Il volume, che sarà illustrato a palazzo Chimirri fra meno di 10 giorni, certifica pertanto “la lungimiranza, la capacità di analisi e di visione” di Bettino Craxi che è “rimasta intatta fino alla fine”, ma anche “i ritardi del nostro Paese”. “Rinnovarsi o perire” era il motto socialista che più di ogni altro egli amava. “Fu per lui – come testimonia la figlia - una missione, una condizione d’inquietudine cui dedicò, con impegno e sacrificio, la sua vita” per “il bene ed il progresso dell’amata Italia”.

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Sergio Mattarella e la sua elezione a “On the news” su Rs98

SERRA SAN BRUNO – Si parlerà dell’elezione di Sergio Mattarella al Quirinale, nel corso della puntata odierna di “On the news”, che, come di consueto, andrà in onda, sulle frequenze di Radio Serra 98, a partire dalle ore 10.00. Nel corso della puntata, i conduttori, Antonio Zaffino e Francesca Onda, ospiteranno il direttore del “Redattore”, Bruno Vellone, con il quale ripercorreranno la carriera del neo capo dello Stato, dagli esordi nella Gioventù studentesca dell’Azione cattolica, alla partecipazione, in qualità di ministro, a tre diversi Governi.  La puntata sarà trasmessa, anche, in streaming all’indirizzo: http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/

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