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Serra, continua il processo d’invecchiamento: nel 2015 più morti che nati

Il processo d'invecchiamento della cittadina della Certosa emerge anche dalle cifre. Nell’anno appena passato, secondo i dati forniti dall’ufficio Anagrafe, si sono registrate solo 51 nascite a fronte di 60 decessi. Basso, dunque, il numero dei bambini che hanno visto la luce nel 2015: ciò è dovuto principalmente alle difficoltà incontrate nel costruire una nuova famiglia a causa della crisi occupazionale, alla forte emigrazione e al nuovo stile di vita che sposta più avanti nel tempo i matrimoni. In media, si è poi svolto un funerale ogni 6 giorni.

Serra e il crocevia elezioni comunali: ecco perché i migliori si devono fare avanti

Solo da un paio di giorni Serra San Bruno è entrata con tutti e due i piedi nell'anno delle elezioni comunali. Un appuntamento apparentemente simile ai tanti che lo hanno preceduto nel passato, ma è indubbio che, alla luce del contesto storico locale e globale in cui esso sarà celebrato, riveste un'importanza capitale, se non decisiva. Non s'intravede esagerazione nel considerarlo, a tutti gli effetti, un incontro con il destino e sarà il modo in cui l'opinione pubblica, nelle sue mille sfaccettature di consapevolezza sociale, lo approccerà, a determinarne l'esito reale: non quello meramente numerico che darà un vincitore ed uno o più sconfitti, ma quello, ben più rilevante, della rotta da seguire verso il futuro, prossimo e remoto. Serra San Bruno è alla sua ultima chiamata, c'è poco da scherzare: il mix tra un'Amministrazione Comunale troppo pigra ed assente e gli oggettivi salti mortali che, in epoca di vacche magrissime, sono costretti a fare gli enti locali, ha determinato una lenta deriva verso il baratro. Con uno sforzo, neanche troppo faticoso, si fa spazio, ogni giorno sempre di più, l'idea che l'epilogo di questo declino, tuttavia, non sia ancora scontato. E' possibile, infatti, oltre che moralmente dovuto, fare di tutto per invertire il recente trend e risalire la china con orgoglio, con decisione, con la forza della tradizione e della pragmatica intelligenza. Perché queste non restino parole buone a rimpolpare il calderone degli auspici senza possibilità di tradursi in realtà serve, prima di tutto, una presa di coscienza da parte di tutti coloro che, per i motivi più diversi, hanno, anche senza saperlo, il peso della responsabilità derivante dalle loro stesse capacità, professionali ed umane. Il riferimento, chiaro, è agli uomini e alle donne di buona volontà che, se animati da un sincero amore nei confronti della loro "Patria", non possono più nascondersi, non sono più nelle condizioni di disertare. Hanno l'obbligo, di fronte al bivio della storia, di fare non un ulteriore passo indietro, ma dieci in avanti. E' il momento delle scelte decisive ed in questi frangenti le menti più brillanti, i lavoratori più instancabili devono avvertire la necessità di abbandonare indolenze e paure e lanciarsi nel mare aperto della sfida: costi quel che costi, bisogna metterci la faccia, rifiutandosi di attribuire deleghe in bianco. Opporre, dunque, un rifiuto secco all'offerta apparentemente protettiva di trovare rifugio sotto l'ombrello che, con interesse, viene aperto, salvo essere richiuso subito dopo la pioggia di voti, da questo o quell'esponente politico "di grido", da questo o quel partito. Con espressione abusata si potrebbe dire che "le chiacchiere stanno a zero" e le tipiche promesse precedenti le elezioni sono ormai uno scrigno vuoto. La "cassa" piange e nessuno ha più l'opportunità e la forza, se non quella millantata, di lasciare intravedere all'orizzonte la luce di un lavoro, di un'agevolazione qualsiasi, di un beneficio, sia pur minimo, a vantaggio della vasta platea di potenziali illusi. Il popolo è semplice nelle sue valutazioni utilitaristiche, ma quei patti, taciti o espliciti, sui quali si fondava gran parte del consenso, non reggono più per evidente assenza di materia prima: la moneta di scambio del favore in cambio della preferenza non viene neanche più coniata. Del resto, dall'osservatorio privilegiato di un giornale è facile cogliere il "sentiment" della gente, oggi segnato come mai in passato da delusione, rabbia, disincanto. Nessuno fra i big che pensano di stringere le redini del consenso immagini di detenere, nella stessa misura del passato, quei consistenti pacchetti di voti sui quali per troppo tempo hanno dormito sonni tranquilli. La festa è finita: per tutti. Quella della prossima tornata amministrativa a Serra San Bruno sarà una gara a perdere. Troppo remissiva la Giunta comunale uscente per poter sperare, in caso di discesa in campo con la stessa compagine, di riuscire a strappare una proroga ai tanti errori (amministrativi, politici e psicologici) commessi nel corso degli anni. Bruno Rosi e compagni pagherebbero, più che le azioni compiute, il disimpegno e la mancanza di dedizione alla causa. Limiti oggettivi che nel 2010 furono colpevolmente ignorati dal leader Nazzareno Salerno al momento della composizione delle liste. Se Atene piange, però, Sparta non rida con troppo anticipo: l'imbarazzante corsa iniziata dai tanti aspiranti di centrosinistra alla poltrona di Primo Cittadino ha fatto perdere di vista, come sempre, la visione a lungo raggio. Al momento, per le strade e sui social network, è tutto un indistinguibile vociare sul "prescelto" dal "Capo", nella fattispecie il deputato PD Bruno Censore, ma, escludendo roboanti recriminazioni contro l'attuale Amministrazione, non si intravede, nemmeno in lontananza, lo straccio di un'idea. Qualcuno potrebbe obiettare che per la proposizione di un programma alla cittadinanza c'è tempo e che le belle intenzioni, messe nere su bianco in "libro dei sogni" costituiscono un abuso della credulità popolare. In fondo, manca ancora qualche mese all'apertura dei seggi elettorali: nulla di più sbagliato. Se ci fosse stata una sincera aspirazione a sovvertire il pessimo andazzo di questi cinque anni, se questo desiderio fosse stato animato da un gratuito spirito di servizio al bene della comunità, non si sarebbe assistito, come accaduto in questi mesi, al balletto di posizionamenti di singoli personaggi "in cerca d'autore". Come se per loro il tempo si fosse fermato, le ambizioni personali hanno primeggiato sui drammi patiti da singoli e famiglie costretti ad una dura battaglia per la sopravvivenza in un contesto socio-economico depresso, depredato, piegato su sé stesso, salvo alcune lodevoli eccezioni rappresentate da chi, proprio no, non accetta l'ineluttabilità del declino. Serra San Bruno è un tesoro che, gestito con illuminazione e saggezza, saprebbe come risplendere di luce propria. Un'oasi di bellezza, di storia, di cultura, di benessere spirituale: gemme preziose, a maggior ragione, in un'epoca deturpata dalla globalizzazione uniformante e volgare. E' questa la ragione di fondo che induce ad abbattere egoismi e recinti ideologici, questi ultimi già abbondantemente ridotti in macerie dalla Storia. D'altra parte, quale valore aggiunto potrebbe mai dare il pensiero di destra o di sinistra nel ricercare soluzione degna di tal nome alla tragicommedia dei rifiuti, all'inaccettabile inquinamento dell'acqua, alla sempre maggiore percezione di insicurezza vissuta sulla pelle dai cittadini? Ed ancora, è davvero così qualificante essere di destra o di sinistra se la priorità è quella di arginare la sequenza di saracinesche che si abbassano per sempre, eventi che non sono da considerare, pur nella loro tristezza, semplici chiusure di esercizi commerciali, ma simboli portatori di un messaggio devastante alle generazioni future: Serra San Bruno sta per morire, il virus della rassegnazione da cui è affetta è contagioso. Sebbene non sia una questione anagrafica, perché il vento del "nuovismo" ha già arrecato tanti danni in altre parti della Calabria e dell'Italia intera, è fin troppo evidente che la "chiamata alle armi" vale, prima  di tutto, per quella generazione a cavallo dei 40 anni che, pur avendo accumulato un sufficiente bagaglio di esperienze, ha davanti a sé un pezzo di strada ancora lungo prima di cadere sotto la grandinata dei rimpianti. E non è neppure una questione politica in senso stretto: si discute, con vigore parolaio, di fantomatiche "terze liste", ma anche in questo caso qual è il progetto? Dov'è il disinteressato desiderio di chinarsi, deferenti, ai piedi di un disegno più grande, che altro non è se non quello di riprendere in mano la vita di una cittadina da troppo tempo, per un'imperdonabile irresponsabilità da parte della sua "classe dirigente" e con la complicità dei tanti che hanno subito passivamente in inutile attesa dell'osso lanciato dal "padrone", priva di punti di riferimento in grado di indicare la via? E' ora, è adesso, che ci si deve spogliare dagli alibi di comodo. E' ora, è adesso, che devono essere spalancate le porte al coraggio dei migliori. E' l'ultimo appello per costruire, con pazienza ed entusiasmo, un muro solido, da edificare facendo un uso corretto di buona prassi amministrativa. Mettano a disposizione, in una metaforica "chiamata alle armi", le ricche capacità di cui hanno dato prova nei loro rispettivi ambiti, le confezionino servendosi del legame indissolubile alla nobile culla bruniana e le offrano in dote alla causa da cui dipende la vita o la morte di un dono divino chiamato Serra San Bruno. Nessuno si senta escluso. 

Il significato del Capodanno e l'usanza serrese della "Strina"

Non c’è essere umano che non si aspetti che il nuovo anno sia migliore del vecchio. Non è un caso che la notte di San Silvestro venga generalmente accompagnata da fuochi d’artificio, botti e tappi di spumante, con i quali, icasticamente, si scaccia il vecchio anno e si saluta il nuovo.

Non è un caso, neppure, che l’ultimo giorno dell’anno sia dedicato proprio a San Silvestro, ovvero al papa sotto il quale l’Impero romano da pagano divenne cristiano.

Uno spazio temporale, quindi, in cui i diversi simboli richiamano l’idea di transizione. Del resto, anche, dal punto di vista astrologico, il passaggio da uno stato ad un altro, inizia il 21 dicembre con il solstizio d’inverno cui, segue, il 25 la nascita del nuovo sole. Un giorno speciale, dedicato alla “Festa del sole”, che, ricorda Cattabiani, “ era diventata il culto più importante di Roma verso la fine del III secolo per l’influenza delle tradizioni orientali. L’imperatore Aureliano, originario della Dacia Ripensis e figlio di una sacerdotessa del sole, istituì addirittura il culto statale del Comes Sol Invictus, la cui festa, il dies Natalis Solis Invicti, divenne il centro della liturgia imperiale”.

Nessuna sorpresa, quindi, se il nuovo anno inizia sempre con l’attesa per la fine del vecchio. Una constatazione, colta con raffinata intelligenza da Leopardi che, in una delle “Operette morali”, “Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere”, scrive: " […] il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice […]".

Il bene, però, non arriva mai da solo, bisogna propiziarlo. Così, ad esempio, fino a qualche decennio addietro, a Serra San Bruno, la mattina del primo giorno dell’anno, muniti di “gurzidhu”, un sacchetto legato al collo, i bambini, andavano a casa dei parenti per il “rito”   “ di la strina”. Giunti a destinazione, i pargoli recitavano la tradizionale formula: "Buon giornu e buon annu, facitimi di strina ch’é di capudanno e tant’ uoru mu vi trasa l’annu". L’auspicio era, immancabilmente, accompagnato da un dono in denaro infilato nel “gurzidhu”.

Un dono destinato a svanire subito. Nel corso della notte, a cavallo tra il primo ed il secondo giorno dell'anno, la “strina” veniva, generalmente, portata via dalla “juovina”, una vecchia megera che, sottraendo il contenuto del “gurzidhu”, puniva i bambini per le loro malefatte.

Il “rito” della “strina”, con tutta evidenza, aveva un forte significato morale. Come nell’opera di Leopardi, si lasciava intendere che, alla speranza che accompagna l’attesa, segue, immancabilmente, la delusione. Attesa e delusione, quindi, sono facce di una stessa medaglia. Una medaglia che sembra racchiudere in sé tutti gli elementi dell’infelicità dell’uomo che, come ricordava Machiavelli, “disprezza il presente, rimpiange il passato e spera nel futuro”.

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Botti di Capodanno: 5 feriti lievi, uno anche a Serra

Sono cinque le persone rimaste ferite a causa dello scoppio di materiale pirotecnico in Calabria nelle ore che hanno segnato il passaggio dal vecchio al nuovo anno. In provincia di Reggio Calabria, i medici hanno diagnosticato una prognosi di dieci giorni per due individui. Lievi conseguenze, a Serra San Bruno, per un terzo soggetto. A Crotone un uomo ha riportato una leggera lesione all'arcata sopraccigliare. A Rende, infine, un cinquantenne è rimasto lievemente ferito al viso.

Serra, cani avvelenati: indagano i carabinieri

Sembra impossibile che tra le verdi colline della civile "Firenze del Sud" - così a volte viene denominata Serra San Bruno - ci possano essere ancora persone incivili che odiano gli animali, principalmente i cani. E li odiano così tanto che li avvelenano presumibilmente con polpette riempite  di veleno topicida che causano nei poveri ed inconsapevoli amici a quattro zampe improvvisi spasmi e tanto dolore, che si unisce a quello di chi ha la sfortuna di vederli agonizzare ai margini delle strade. In particolare, due cani randagi sono stati trovati morti nei giorni scorsi ai margini di un viale, presumibilmente avvelenati nella maniera che abbiamo descritto. Ma stavolta le autorità vogliono vederci chiaro. I Carabinieri della Compagnia di Serra, guidati dal tenente Mattia Ivano Losciale, hanno infatti denunciato il fatto alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia che avrebbe aperto un procedimento contro ignoti. Non solo. Una dei corpicini del migliore amico dell’uomo è stato inviato per opportuni accertamenti al laboratorio di competenza zoo-profilattica dell’Asp di Vibo Valentia il cui compito è quello di chiarire le cause del decesso. Ma le cause sono certe e non lasciano margini di dubbio, per questo per i Carabinieri non si tratterebbe altro che di una conferma, un atto dovuto e previsto dalla legge. Intanto le indagini sono scattate e nei prossimi giorni ci potrebbero essere della ulteriori novità. In attesa degli sviluppi sarebbe bene che le polpette se le mangiasse chi le fa.

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Fratelli d'Italia: Salvatore Zaffino nuovo portavoce cittadino a Serra

FdI-An continua il suo percorso di crescita. Serra San Bruno avrà un nuovo portavoce cittadino. Si chiama Salvatore Zaffino e, secondo i dirigenti del partito guidato da Giorgia Meloni, ha "grinta e determinazione". Dopo la nomina del portavoce cittadino di Vibo, Anthony Lo Bianco, un'altra giovane leva si aggiunge, dunque, all'area provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, guidata da Fausto De Angelis. "Esprimo grande soddisfazione - afferma Zaffino - per la carica che mi è stata conferita all’interno del partito. Essere coordinatore cittadino di un partito così importante su scala nazionale mi inorgoglisce e mi stimola ad intraprendere questa avventura con forte impegno. Questa carica, in un momento così importante per la nostra cittadina mi mette nelle condizioni di lavorare concretamente al fine di riuscire a dare un forte contributo per l’avvio di una nuova stagione per Serra San Bruno". "Una cittadina - aggiunge - così importante, ma che negli ultimi anni non ha avuto la guida giusta che la rappresentasse al meglio". "I miei colleghi di partito hanno riposto in me estrema fiducia e io non voglio disattenderla e mi impegnerò affinché - chiosa - un progetto nuovo sia possibile, ad iniziare dal prossimo appuntamento elettorale che ci tocca da vicino: le elezioni amministrative di primavera. Entusiasta per la nuova nomina è il componente del coordinamento regionale FdI-An, Michele Grenci, il quale si dichiara: "Soddisfatto del lavoro fatto finora all’interno del partito. Siamo presenti nel coordinamento regionale e a breve avremo anche un componente nel coordinamento provinciale guidato egregiamente da Fausto De Angelis. Con la nomina di Salvatore Zaffino si apre una stagione nuova per Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale a Serra San Bruno. "Miriamo a ricostituire - spiega - quel gruppo che tanto ha fatto per Serra e per i serresi. Ci rivolgiamo, quindi, a tutte quelle persone che hanno sempre creduto e continuano a credere negli ideali della Destra Italiana, con la speranza di aggregare tutte le forze positive del territorio che, citando la nostra presidentessa Giorgia Meloni - conclude - non vogliono morire renziani". Non nasconde la sua soddisfazione il coordinatore provinciale FdI-An, Fausto De Angelis che, dopo l'incontro con i rappresentanti di partito ha affidato l'incarico al nuovo eletto della comunità montana e preannuncia nuove nomine nei prossimi mesi. "Si delinea così - dichiara De Angelis - il quadro provinciale grazie ad una classe dirigente giovane". E lascia trasparire possibili scenari in vista delle prossime amministrative previste nel mese di aprile: "Con la nomina di Zaffino, infatti, a Serra San Bruno aleggia già il nome del possibile candidato a sindaco".

Brognaturo, sequestrata dal Corpo forestale una discarica abusiva: denunciata una persona

Gli Agenti del Comando Stazione Forestale di Serra San Bruno hanno denunciato una persona per aver contribuito in maniera fattiva alla realizzazione di una discarica abusiva in località La valle del Comune di Brognaturo. Il sequestro dell’area si è reso possibile grazie ad un’attività d’indagine effettuata con l’ausilio di apposito sistema di videosorveglianza accuratamente collocato dagli uomini della Forestale. La zona in questione, difatti, era oramai attenzionata da alcuni mesi proprio per il continuo abbandono di rifiuti e per il verificarsi di incendi dolosi. L’attività posta in essere ha così permesso di accertare che il segnalato aveva, con la sua condotta di continuo abbandono di rifiuti, concorso in maniera attiva alla realizzazione della discarica in questione, avente un’estensione di circa 150 metri quadri e costituita da rifiuti di vario genere quali ingombranti, apparecchiature elettriche ed elettroniche, pneumatici, rifiuti solidi urbani, rifiuti di origine vegetale, plastica, vetro, ecc.. Inoltre, grazie alla stessa attività è stato possibile contestare ad altre sette persone sanzioni amministrative per un importo pari a 7.500 euro poiché responsabili, anch’esse nella stessa area, per l’abbandono occasionale di rifiuti.

 

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Fervono i preparativi per il presepe vivente organizzato dalla Pro Loco di Serra

Grande attesa per l'evento organizzato dalla Pro loco di Serra San Bruno. Proprio in questi ultimi giorni stanno volgendo al termine i preparativi per quella che sarà la II edizione del Presepe vivente. "La manifestazione prevista per i giorni 19 e 20  non vuole essere una semplice ricorrenza, ma anche e soprattutto  una occasione per riscoprire i migliori valori uman, come l'aiutare il prossimo. E'  questo aspetto relativo alla  aggregazione sociale, alla unione e alla collaborazione che abbiamo con grande stupore riscontrato durante lo svolgimento della I edizione del presepe vivente". Anche quest'anno la rappresentazione della Natività si svolgerà lungo le vie più antiche del centro storico, dalla bellissima via Sette Dolori, fino alla via che ospita la chiesetta di San Girolamo "luogo della Natività". Lungo tale  percorso  verranno inoltre disposti tutti gli artigiani presenti sul territorio, inseriti direttamente all'interno di quel contesto storico appositamente ricreato che andrà a rievocare una delle nostre più antiche tradizioni cristiane. L'itinerario anche grazie alla preziosa collaborazione da parte di cittadini privati ed associazioni,  verrà arricchito da varie postazioni in cui i visitatori potranno deliziare una serie di creazioni culinarie tipiche del periodo natalizio.  Oltre agli artigiani, lungo il percorso sono previsti un certo numero di figuranti tutti pronti  a rappresentare i classici personaggi del presepe come fabbri, massaie, pastori, tutti vestiti con costumi d’epoca che con passione, offriranno un realistico spaccato della vita popolare di 2000 anni fa, attraverso i mestieri, gli odori ed i sapori di un tempo, muovendosi all’interno del ricreato".

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