Un inedito di Andrea Cefaly in mostra al complesso San Giovanni di Catanzaro

Un inedito Andrea Cefaly e le opere del suo apprendistato ancora poco note al grande pubblico sono al centro della mostra inaugurata al Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro dedicata alla scuola di Felice Casorati.

Si tratta del primo grande tributo, organizzato dagli anni ’30 ad oggi, alla “Scuola libera di pittura” di Torino, una delle esperienze artistico-culturali più interessanti del primo Novecento all’interno della quale il maestro di Cortale, da giovane allievo, contribuì ad avvicinare Catanzaro e la Calabria a realtà artistiche ed intellettuali nazionali di primo ordine.

A promuovere l’evento sono la Fondazione Andrea Cefaly, 4Culture e E-bag per la cultura, con il patrocinio del Comune di Catanzaro, che hanno voluto rendere omaggio alla celebre scuola attraverso un’accurata selezione di quaranta opere rappresentative della ricca attività didattica ed espositiva di una stagione esemplare dell’arte italiana.

Ad illustrarne i dettagli, in occasione della conferenza stampa che ha preceduto l’inaugurazione, sono stati Concetta Cefaly, Simona Cristofaro e Andrea Perrotta in rappresentanza dei tre partner organizzatori i quali - ringraziando i curatori e tutti i collezionisti privati per la loro collaborazione - hanno sottolineato l’impegno mirato a promuovere la conoscenza, specialmente tra i più giovani, del patrimonio culturale e artistico calabrese di cui Cefaly Jr è eccellente testimone.

Presente anche il vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro, Ivan Cardamone, il quale ha evidenziato l’importanza della collaborazione sinergica con le istituzioni mirata a proiettare il nome e l’immagine positiva del Capoluogo a livello nazionale. 

L’evento di assoluto rilievo nazionale, curato da Francesco Poli, massimo conoscitore dell’opera di Casorati, è stato anche inserito tra gli appuntamenti sui portali del MiBACT e delle più importanti riviste di settore.

A Catanzaro sono proposti, per l’occasione, i lavori e i disegni, di cui alcuni mai mostrati al pubblico, del gruppo di allievi che, più o meno a lungo, hanno frequentato la scuola: Nella Marchesini, Silvio Avondo,  Daphne Maugham, Marisa Mori, Ida Donati, Paola Levi Montalcini, Giorgina Lattes, Albino Galvano, Lalla Romano, Riccardo Chicco, Sergio Bonfantini e Tina Mennyey. 

Uno spazio di rilievo è dedicato alla produzione di Andrea Cefaly negli anni compresi tra il 1927 e il 1947.  La sua avventura torinese durò pochi anni, perché a causa della morte del padre fece ritorno in Calabria, ma questa esperienza ha segnato una svolta fondamentale nella sua concezione artistica, nello stile così come nella disciplina.

Poli – curatore del catalogo della mostra insieme a Veronica Cavallaro – ha sottolineato il valore aggiunto di un evento che “crea un ponte ideale tra Torino e Catanzaro confrontando e facendo dialogare i quadri di quegli anni con l’obiettivo di riprodurre l’atmosfera stimolante di dell’epoca”.

Gianni Schiavon, che nel 2004 curò la prima grande antologica dedicata a Cefaly sempre al San Giovanni, ha aggiunto che “le 15 tele del maestro oggi mostrate per la prima volta consentono di aggiungere un tassello importante al percorso della Fondazione Cefaly e di rilanciare la figura del maestro di Cortale nei grandi palcoscenici nazionali”.

L’esposizione resterà aperta fino al 27 novembre ogni giorno, escluso il lunedì, dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.

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Al Complesso S. Giovanni di Catanzaro la prima grande mostra sulla scuola di Felice Casorati e Andrea Cefaly

Il Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro ospiterà, dal 28 ottobre al 26 novembre prossimi la prima grande mostra, dagli anni ’30 ad oggi, dedicata alla scuola di Felice Casorati e Andrea Cefaly. Uno straordinario evento espositivo che racconta una delle esperienze artistico-culturali più interessanti del primo Novecento italiano, riportando alla luce una fase della produzione artistica del maestro Andrea Cefaly, ancora poco nota al grande pubblico, che ha contribuito ad avvicinare Catanzaro e la Calabria a realtà artistiche ed intellettuali nazionali di primo ordine.

 A promuovere l’evento: la Fondazione Andrea Cefaly, 4Culture e E-bag per la cultura, con il patrocinio del Comune di Catanzaro. Al centro dell’attenzione è il metodo formativo di un grande maestro dell’arte italiana come Felice Casorati affiancato, per l’occasione, dai lavori, di cui alcuni mai mostrati al pubblico, di un gruppo di allievi che compongono il nucleo principale delle opere esposte.

 All’interno del percorso si distingue una selezione della migliore produzione di Andrea Cefaly negli anni compresi tra il 1927 e il 1947.  La sua avventura torinese durò pochi anni, perché a causa della morte del padre fece ritorno in Calabria, ma questa esperienza ha segnato una svolta fondamentale nella sua concezione artistica.

Il curatore Francesco Poli ha evidenziato il “non facile impegno, da parte della Fondazione Cefaly, di organizzare a Catanzaro un’esposizione che cerca di mettere a fuoco con precisa attenzione il “casoratismo” del pittore di Cortale, confrontando e facendo dialogare i suoi quadri di quegli anni con una abbastanza ampia selezione di quadri e disegni degli altri allievi, e anche con un’esemplare serie di magnifici disegni del maestro del periodo”. In mostra sono esposte, oltre a quelle di Cefaly, anche le opere di tutti i principali personaggi che, più o meno a lungo, hanno frequentato la scuola: Nella Marchesini, Silvio Avondo,  Daphne Maugham, Marisa Mori, Ida Donati, Paola Levi Montalcini, Giorgina Lattes, Albino Galvano, Lalla Romano, Riccardo Chicco, Sergio Bonfantini e Tina Mennyey. 

 L’evento, frutto di uno studio inedito di assoluta eccellenza e rigore scientifico, è il risultato di una feconda partnership instaurata tra la 4Culture, già impegnata nella gestione e valorizzazione di importanti beni culturali del capoluogo calabrese, la Fondazione Andrea Cefaly, promotrice dell’opera di quest’ultimo con mostre ed eventi organizzati in tutta Italia, ed E-bag per la cultura, specializzata nell’applicazione di tecnologie d’avanguardia nel settore culturale.

 “L’intento generale del progetto – hanno evidenziato gli organizzatori - è quello di promuovere la produzione artistica calabrese del Novecento attraverso le testimonianze di personalità di elevato spessore intellettuale, oltre che artistico, che sono state in grado di superare i limiti geografici e culturali ponendosi in dialogo con i maggiori centri propulsori e di rinnovamento artistico a livello nazionale. Ringraziamo, dunque, tutti i collezionisti che hanno reso possibile l’esposizione di opere per la prima volta mostrate al pubblico e alle istituzioni che condividono con noi l’obiettivo di tenere vivo il ricordo di artisti importanti e ancora poco conosciuti e valorizzati”.

 Il catalogo della mostra, edito da Rubettino, è a cura di Francesco Poli e Veronica Cavallaro, con i contributi critici di Gianni Schiavon e Maria Saveria Ruga.

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