Comunali Vibo, La Gamba (Democratici con Lo Schiavo Sindaco): "Bisogna ampliare l'offerta turistica"

“Purtroppo da un po' di anni a questa parte il turismo, sia a Vibo città ma soprattutto nelle Marinate, stenta a decollare. E la responsabilità ritengo sia da attribuire alle varie amministrazioni che negli ultimi anni sono state al governo le quali, non solo hanno fatto sprofondare la nostra bellissima città nel buio più di totale sotto tutti i punti di vista ma, per giunta, non sono stati in grado neppure di investire su un settore strategico come il Turismo che può servire anche per il rilancio dell'occupazione”. È quanto afferma, in una nota, il candidato alla carica di consigliere comunale per la lista “Democratici con Lo Schiavo Sindaco” alle amministrative del 31 maggio prossimo, Francesco La Gamba: “Un paio di anni fa – prosegue La Gamba – Vibo era conosciuta in tutta Italia per gli eventi che venivano organizzati. Pensiamo, ad esempio, ad iniziative come “Canzonissima”, “Campanile Sera”, “L'Agosto vibonese” e tanti altri che hanno portato nella nostra città tantissimi personaggi del mondo dello spettacolo, della televisione e del cinema. Oggi, invece, questo non avviene, soprattutto perché in tutti questi anni si è pensato a spendere quelle poche risorse economiche che si hanno per organizzare un solo evento, piuttosto che investire lo stesso budget in tante iniziative, così da avere anche un'offerta turistico-culturale più ampia”. Queste, dunque, le ricette di La Gamba per rilanciare un settore strategico come quello del turismo: “Se si vuole davvero puntare sul turismo, innanzitutto, bisogna creare un'offerta più ampia, in modo da avere turismo sia nel periodo estivo che in quello invernale. Secondariamente, è necessario valorizzare le tante ricchezze delle quali Vibo può contare, come ad esempio Villa Gagliardi, ormai da tempo abbandonata a sé stessa, per organizzare eventi culturali all'aperto, come del resto avviene anche nelle grandi città”. Per il candidato alla carica di consigliere comunale della lista “Democratici con Lo Schiavo Sindaco”, inoltre, va tenuto in considerazione anche il fatto di “creare un ufficio turistico, che sia in grado di dare consulenza e informazioni ai turisti che visitano la nostra città, ma anche le Marinate. Ciò – conclude La Gamba – significa sia offrire un servizio migliore e più efficace, ma anche dare ai giovani la possibilità di trovare un lavoro, puntando tutto sul turismo 365 giorni all'anno”.

Vibo, Lo Schiavo: "La cultura come motore del nostro sviluppo"

“Tornare ad avere una visione strategica della cultura. Creare attorno ad essa un indotto economico importante come hanno fatto altre realtà del nostro Paese. Questo il nostro obiettivo per rilanciare la cultura a Vibo Valentia, partendo da un patrimonio che deve aprirsi a tutti i segmenti sociali, divenendo strumento d’inclusione attorno al quale costruire un’unità della città nelle sue varie stratificazioni economiche”. Lo ha detto Antonio Lo Schiavo, intervenendo, ieri presso il Sistema bibliotecario vibonese, al confronto tematico tra i candidati sindaco alle elezioni amministrative del 31 maggio, organizzato da Maria Teresa Marzano sui temi della cultura nella città di Vibo Valentia. “La nostra ambizione – ha spiegato - è di dare un’attuazione estremamente innovativa e moderna delle politiche culturali. Non più legate solo al nostro passato, che pure è importante e va valorizzato, ma connesse ad una fruizione del patrimonio culturale, dei nostri beni immobili e dei monumenti, inserita in un sistema moderno, dinamico, accessibile a tutti. Mi riferisco soprattutto all’utilizzo delle nuove tecnologie, come le cosiddette ‘SmartTag Nfc’ o i ‘QrCode’, sistemi tecnologici a basso costo, che consentono a chiunque abbia uno smartphone di conoscere in tempo reale informazioni e storia del palazzo o dell’opera d’arte che si ha di fronte. Non sono fantasie, ma possibilità concrete già presenti in molte città. E dobbiamo fare in modo che cultura e turismo siano incentivate con competenza, partendo dalla scelta delle persone giuste cui affidarne la programmazione e la gestione, per caratterizzare la nostra città nel contesto nazionale ed internazionale. Non è accettabile che Vibo rimanga fuori dai flussi che interessano le vicine località balneari, come Pizzo e Tropea, ed è un peccato che le grandi ricchezze della città rimangano sconosciute ai più. E, ancora, bisogna puntare sulla fruizione del patrimonio immobiliare, destinando i palazzi del centro storico a spazi culturali, museali e ad esposizioni permanenti di giovani artisti. Così come un segnale va dato al Conservatorio, eccellenza di questa città, individuando per esso una collocazione adeguata e un auditorium, indispensabile per la sua attività. Infine, il patrimonio archeologico, oggi abbandonato nel degrado completo, ma custode di tesori che in qualunque altra città avrebbero portato turismo ed economia. Vibo ha bisogno di una politica culturale che la faccia uscire dal provincialismo, attraverso iniziative di qualità, istituzionalizzando e promuovendo grandi eventi di respiro nazionale, come il Festival ‘Leggere e scrivere’ o il premio ‘Limen Arte’. Occorre – ha concluso l’esponente del Pd - un’azione forte che offra maggiori opportunità attraverso la cultura, perché Vibo è cultura”.

Rifiuti, Lo Schiavo: "Impianto di recupero e selezione nel sito ex Italcementi"

“Ogni tentativo di utilizzare questo argomento in chiave di contrapposizione politica, così come ogni tentativo di appropriarsi ideologicamente di questa battaglia, è un tentativo sbagliato. Io, in qualità di candidato a sindaco, posso solo dire che la questione rifiuti ha caratterizzato in negativo l’immagine della città e che abbiamo il dovere di affrontarla con un approccio serio e responsabile nell’interesse della collettività”. Lo ha detto Antonio Lo Schiavo intervenendo ieri sera, presso il Sistema Bibliotecario Vibonese, all’incontro-dibattito “La gestione dei rifiuti: da problema a risorsa”, organizzato dal gruppo “Zero Waste Pizzo” in collaborazione con “Zero Waste Italy”. Al confronto, nel corso del quale è stata approfondita la “Strategia rifiuti zero”, hanno preso parte, tra gli altri, il presidente di “Zero Waste Europe”, Rossano Ercolini, il coordinatore del gruppo “Zero Waste Pizzo”, Filiberto Occhiato, il consigliere regionale Michele Mirabello e il deputato Bruno Censore. “Dobbiamo inevitabilmente iniziare a considerare la politica dei rifiuti non più come emergenza - ha aggiunto Lo Schiavo - ma adottando un approccio strategico e programmatico che ci consenta di raggiungere risultati sia sul piano dell’impatto ambientale che di quello economico. In questa ottica la ‘Strategia rifiuti zero’ ci fornisce una traccia che dobbiamo seriamente prendere in considerazione. Le politiche ambientali innovative e partecipate sono questioni ben presenti nel nostro programma, specie relativamente all’idea di mettere l’innovazione al servizio dei cittadini per rendere più facile e più giusta la vita delle comunità. Noi abbiamo una proposta concreta e delle idee precise a tal proposito. Penso alla grande area industriale dismessa del sito ‘ex Italcementi’, dove potrebbero trovare applicazione alcuni punti fondanti della ‘Strategia rifiuti zero’. In particolare, la realizzazione di un grande impianto di recupero e selezione dei rifiuti. Abbiamo proposto, nel dettaglio, il recupero del vetro e dei Raee, ma anche di altri materiali che abbiamo un valore economico e possano, quindi, contribuire a creare un indotto occupazionale partendo proprio dagli scarti. Il secondo grande tema sul quale ho molto insistito è quello del controllo sui contratti. L’ente comunale delega completamente a società private la gestione della raccolta rifiuti e della differenziata, servizi che noi paghiamo ma rispetto ai quali i disagi sono evidenti. Il contratto prevede, tra l’altro, un obiettivo molto ambizioso di raccolta differenziata, che dovrebbe raggiungere il 65%, mentre i dati ci dicono che siamo fermi all’8%. Ciò testimonia come il ruolo pubblico nella programmazione del settore sia stato completamente dismesso a favore di privati che non solo non hanno realizzato gli obiettivi ma hanno continuato ad incassare per servizi non erogati. Qualora diventassi sindaco, dal giorno successivo al mio insediamento si cambierà strategia sulla politica dei rifiuti e sarò felice di ragionare assieme a ‘Rifiuti zero’ sulle criticità che il settore riscontra, sull’adozione di un approccio culturale al problema e su strumenti che incentivino, anche fiscalmente, la raccolta differenziata. Sono convinto che il problema non siano i cittadini, piuttosto è quello di mettere le persone giuste al posto giusto all’interno dei processi decisionali e avere una politica coraggiosa che finalmente decida che anche in questa città bisogna cambiare pagina una volta per tutte”.

 

Comunali Vibo, la proposta di Lo Schiavo per il centro storico

"Per lungo tempo si è discusso molto dell’aspetto estetico del centro storico della città e molto meno di come la politica può renderlo più vivo; di come possa e debba riportare le persone in carne ed ossa ad abitarlo. È questa la vera sfida da vincere: non recuperare un’immagine nostalgica da cartolina ma costruire una prospettiva legata ad una nuova visione complessiva di città". E' quanto ha affermato Antonio Lo Schiavo intervenendo, ieri, nel corso del confronto con gli altri candidati alle elezioni comunali del 31 maggio che si è tenuto presso la chiesa di San Michele, su iniziativa del parroco, don Bruno Cannatelli, allo scopo di raccogliere proposte di rilancio della parte antica della città. L’incontro ha registrato inoltre la partecipazione, in qualità di moderatore, del giornalista Peppe Sarlo, e di numerosi cittadini. "Per rendere vivo e vitale il centro storico - ha proseguito Lo Schiavo - bisogna riportarci dentro le persone, ricorrendo ad azioni concrete come, ad esempio, la leva fiscale. Il Comune può intervenire sui tributi locali per incentivare la nascita di nuove attività commerciali e artigianali, ma anche di locali e strutture che attraggano le nuove generazioni. Quello tra giovani e centro storico può essere un connubio vincente anche per Vibo, così come lo è stato per altre realtà nel contesto meridionale che, puntando su bellezza e innovazione, hanno costruito importanti dinamiche di sviluppo. E, ancora, la nostra proposta è quella d’introdurre un sistema di incentivi al recupero funzionale degli immobili, sostenendo con uno sgravio sui tributi locali chi decide di acquistare e/o di ristrutturare un immobile e tornare ad abitare il centro storico. Poi, non è secondario il ruolo culturale che la parte “nobile” deve avere nel quadro di una rinnovata strategia di valorizzazione della città. Qui c’è un patrimonio storico e architettonico inestimabile, dal quale dobbiamo ripartire disegnando itinerari turistici e culturali di qualità. Ricorrendo ad innovazioni tecnologiche, quali “app” e “QrCode”, e accompagnandole da una seria ed adeguata programmazione, possiamo proiettare Vibo nei circuiti turistici che contano. Infine vi è la questione, sempre attuale, della fruizione del patrimonio immobiliare che insiste nel centro storico. A tal proposito, immaginiamo la creazione di un’esposizione permanente di artisti emergenti negli spazi di Palazzo Gagliardi e anche l’istituzione di un’Accademia del gusto, che possa valorizzare la grande ricchezza enogastronomica del nostro territorio creando inoltre un’importante attrattiva turistica. Sono molte le idee che trovano posto nel nostro programma, tutte improntate ad una visione strategica, nuova e moderna, di un centro storico e di una città più vivi e dinamici".

Lo Schiavo visita Triparni: "Il Comune affronterà le emergenze"

“Realtà come quella di Triparni e, in generale, le aree periferiche della città, sono state troppo a lungo trascurate dalla politica, con il risultato che qui i problemi si sono andati sempre più aggravando, aumentando l’isolamento e la distanza, sia ideale che materiale, dal capoluogo. Un progetto di rilancio dell’intero territorio comunale deve, necessariamente, coinvolgere a pieno titolo frazioni e periferie, rendendole parte attiva di uno sviluppo organico del territorio”. Lo ha detto Antonio Lo Schiavo partecipando, ieri a Triparni, dov’è stato ospite del movimento “Insieme per Triparni”, ad una passeggiata per le vie della frazione che ha fatto tappa nei luoghi maggiormente esposti al degrado e all’incuria. “Se vogliamo risollevarci - ha aggiunto Lo Schiavo - dobbiamo farlo tutti assieme e la nostra città deve guardare alle sue frazioni come un valore aggiunto ricco di peculiarità, risorse ed energie. Qui a Triparni, ad esempio, in un territorio che fa da cerniera tra la città e l’area industriale costiera, esiste un potenziale agricolo non indifferente che, se adeguatamente stimolato, può rappresentare un importante strumento di crescita. Ma esistono, inutile negarlo, problemi antichi, mai affrontati con la giusta determinazione. Qui il Comune dovrà dare risposte a partire dalle tante emergenze rappresentate dal rischio idrogeologico, dalla qualità dell’acqua, dai rifiuti, dalla viabilità e dai collegamenti con la città e, ancora, dalle strutture sportive e scolastiche abbandonate. Vi è poi un aspetto molto preoccupante rappresentato dall’elevata incidenza di patologie tumorali nella popolazione residente e, anche qui, per quanto di sua competenza, il Comune dovrà assumersi le proprie responsabilità. Serve, in una parola, maggior attenzione e disponibilità all’ascolto, unite alla capacità di provare, insieme ai cittadini, a risolvere le questioni più urgenti. Servono, ancora, volontà politica, coraggio, competenze e la convinzione che questa rappresenta una sfida, da vincere, alla quale non possiamo più sottrarci”. Dai rappresentanti di “Insieme per Triparni” piena condivisione delle parole di Lo Schiavo: “Il nostro movimento - hanno spiegato - trae forza da un gruppo di persone libere e professionalmente affermate che ama il proprio paese e sente la necessità di essere partecipe agli interessi della cosa pubblica. Abbiamo scelto di offrire un sostegno fattivo alla figura del giovane notaio Antonio Lo Schiavo, riconoscendo in lui la capacità di recepire le nostre istanze e rivolgere particolare attenzione alla realtà di Triparni. Lo Schiavo è l’unico interlocutore in grado di ascoltarci e mettere a nostra disposizione la possibilità di dare un contributo alla ripresa di una comunità che, forse, oggi non può nemmeno definirsi tale. A lui abbiamo spiegato che il nostro movimento non nasce da interessi di partito o personali, ma è esclusivamente animato dalle condizioni inaccettabili in cui versa ormai da tempo la nostra comunità. Speriamo e crediamo di riuscire a scuotere le coscienze di tutti e di far capire che in queste condizioni non è più possibile andare avanti”.

Lo Schiavo e Lo Moro: "Donne e giovani al centro del progetto di cambiamento di Vibo"

“La qualità di un’amministrazione comunale si misura anche e soprattutto dalla qualità dei servizi che riesce ad erogare e, tra questi, anche da quelli indirizzati alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle donne. Si pensi al sistema degli asili nido, delle scuole dell’infanzia, del tempo pieno e a quanto la carenza di questi servizi sul piano pubblico incida in negativo nella partecipazione attiva delle donne alla vita della città”. È quanto ha affermato Antonio Lo Schiavo, intervenendo ieri nel corso dell’iniziativa promossa, presso la sua segreteria politica, dalle candidate della coalizione di centrosinistra alle elezioni comunali del 31 maggio. L’incontro ha registrato, oltre agli interventi di diverse candidate nelle liste di Pd, Sel e civiche, la partecipazione di Teresa Esposito, vice segretario provinciale del Pd, della senatrice Doris Lo Moro, e del consigliere regionale Michele Mirabello.  “Ho preso impegni ben precisi nella composizione delle liste - ha aggiunto Lo Schiavo - considerando la partecipazione femminile non un semplice vincolo normativo, bensì uno sforzo verso una presenza, fattiva e concreta, di donne che realmente concorrono per essere presenti in consiglio comunale. E voglio, inoltre, prendere un impegno diretto anche nella formazione della prossima giunta: dobbiamo far sì che il futuro esecutivo comunale sia composto da molte donne. Dobbiamo sforzarci a far passare, anche nella società civile, il concetto che le donne devono stare dentro i processi decisionali, dando loro opportunità concrete e consentendo a noi stessi di qualificare ancor di più la nostra sfida per una città moderna. Una città che crede nel fondamentale contributo delle donne all’amministrazione della cosa pubblica”. “Questa città ha bisogno di più donne - ha affermato Teresa Esposito - di una loro presenza responsabile e attiva, senza la quale nessuna rivoluzione potrà essere avviata per Vibo. Una città che non è più vivibile, ma che ha la necessità di risalire la china partendo soprattutto dalle donne che, più degli uomini, vivono il disagio della carenza di servizi e di welfare. Vogliamo una città normale, non una città dei sogni di altri tempi, ma dove si possa vivere dignitosamente, che abbia parchi curati, strade idonee, acqua e aria pulite, servizi efficienti e tributi equi. Per questo crediamo che Antonio Lo Schiavo sia la persona giusta che possa intercettare il bisogno di innovazione della città”. Dalla senatrice Doris Lo Moro la considerazione che: “Per fare il sindaco di una città complessa come Vibo, servono energie enormi, una forza fisica, morale e mentale non indifferente. Per questo penso che Antonio Lo Schiavo sia il candidato giusto anche perché, oltre a queste caratteristiche, ha, a differenza di altri, la capacità di essere culturalmente attrezzato per il cambiamento. Non è solo un fatto anagrafico, ma le nostre città hanno bisogno di professionisti  preparati e uomini di cultura, hanno bisogno di innovazione, di rapporti e scambi con altre città europee. Tutti fattori che, certamente, un giovane può rappresentare meglio di altri. C’è estremo bisogno – ha concluso - di tutta la capacità innovativa dei giovani e delle donne e che questa abbia alla base una visione aperta, che parta dal basso e sia capace di mettere la città al centro dell’attenzione per le innovazioni amministrative che è in grado di introdurre. E di formare una nuova classe di amministratori, che sia sì esigente e intransigente, ma che non si limiti a chiedere e sappia anche proporre e programmare qualcosa di valido per essere meglio ascoltata”.

Vibo, Lo Schiavo: "Puntiamo sulla meritocrazia"

“Sono fermamente convinto che non serva avere un approccio autoritario nella gestione della macchina burocratica comunale, ma che sia più utile, al contrario, puntare sull’ascolto, sulla motivazione e sulla selezione delle migliori risorse, in un rapporto dialettico con il personale dipendente del Comune. E, nel fare questo, un amministratore non può non chiedere anche l’aiuto del sindacato, affrontando con presupposti basati sul rispetto delle regole e sul merito la grande sfida della riorganizzazione della burocrazia dell’ente”. Lo ha detto Antonio Lo Schiavo nel corso dell’incontro con le rappresentanze provinciali dei sindacati confederali che si è tenuto ieri presso la segreteria politica di corso Vittorio Emanuele III a Vibo Valentia. Incontro al quale hanno preso parte, oltre al candidato sindaco del centrosinistra alle amministrative del 31 maggio, anche i segretari cittadini di Pd e Sel, Stefano Soriano e Francesco Pacilè, il segretario provinciale della Cgil, Luigi Denardo, e il segretario provinciale della Cisl, Sergio Pititto. “Il rispetto delle regole - ha proseguito Lo Schiavo - deve essere il principio alla base di un’azione mirata ad una migliore organizzazione del lavoro, dove non devono esistere tessere di partito, feudi o clientele, ma non ci devono essere neppure ostruzionismo e freni, introducendo il criterio della produttività come unico metro di valutazione dell’intera struttura comunale.  A questo principio andranno affiancati significati sforzi in direzione dello snellimento, dell'informatizzazione e della digitalizzazione dei passaggi burocratici. Ancora, dovremo puntare molto su meritocrazia e competenze, studiando come dare nuove opportunità alle migliori energie della città che possono avere un ruolo attivo nella riorganizzazione della macchina amministrativa. Anche perché, dal prossimo anno, si avvierà un importante turn-over e una serie di distacchi e mobilità che andranno gestiti assieme alle rappresentanze sindacali. Per questo chiedo la vostra collaborazione nel realizzare un’idea moderna e dinamica di città che, già a partire dalla gestione dell’ente comunale, sappia dare risposte concrete ai cittadini e alle larghe fasce di popolazione che oggi vivono situazioni di profonda difficoltà. Su quest’ultimo aspetto, e sulle azioni da mettere in campo nel contrasto alla povertà e alla disoccupazione, resto convinto che non possa esistere alcuna efficace politica di sviluppo se questa non coinvolge adeguatamente le fasce deboli e le politiche sociali. Per questo – ha concluso l’esponente del Pd - offro la mia disponibilità a costituire un tavolo unitario, un’unica cabina di regia permanente, per avviare un progetto di sviluppo inclusivo della città”.

Vibo, Lo Schiavo a Sel: "Da noi una vera proposta di discontinuità rispetto al passato"

“Di fronte allo sfaldamento delle categorie politiche tradizionali, il Pd e Sel a Vibo Valentia hanno fatto una scelta precisa, optando per un percorso di massima trasparenza e partecipazione culminato con le primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra. Lo hanno fatto nonostante altri accordi avessero definito un percorso diverso, con la consapevolezza e la tenacia di una nuova generazione politica che ha fatto capire che quella strada, e un candidato calato dall’alto, non erano più ipotesi percorribili”. Lo ha detto Antonio Lo Schiavo, intervenendo ieri presso la sede cittadina di Sinistra ecologia e libertà, nel corso di un incontro con iscritti, simpatizzanti e candidati del partito alle prossime elezioni comunali di Vibo Valentia. Durante il dibattito, che ha registrato diversi interventi incentrati sugli aspetti politici e programmatici della campagna elettorale, sono intervenuti, tra gli altri, il segretario cittadino di Sel, Francesco Pacilè, il segretario provinciale dello stesso partito, Alfonso Galati, e il già candidato alle primarie del 22 febbraio, Francesco Colelli. “Quei piani precostituiti - ha proseguito Lo Schiavo - sono stati di fatto smantellati dalla scelta forte di fare le primarie, che si sono svolte a Vibo soprattutto per merito di Sel e del fatto che ci siamo ostinati conseguendo poi un risultato straordinario. Premiando le nostre scelte e portando circa 5300 cittadini al voto, le primarie hanno testimoniano, più di ogni altra cosa, il fermo desiderio di cambiamento della nostra città. Un dato, quello delle primarie, che però a mio avviso non è stato adeguatamente compreso e valorizzato e che qualcuno ha provato ad offuscare adombrando dubbi sul loro svolgimento e provando a rovesciare il tavolo con accuse infamanti che si sono rivelate un bluff. Ma il risultato rimane ed è politicamente rilevante, perché ci consente di continuare a ragionare in termini di coalizione, tra Pd, Sel e liste civiche, delineando sempre più la coalizione stessa per ciò che effettivamente è: uno schieramento composto da chi ha sempre realmente creduto nelle primarie fin dall’inizio, mentre altri soggetti politici, che nelle primarie non hanno mai creduto, hanno fatto scelte diverse. Non ho pregiudizialmente chiuso la porta a nessuno, ma è chiaro che determinati passaggi, dopo le prese di posizione forti che ci sono state, non potevano risolversi come se niente fosse. Sicché non vedo alternative: chi ha dimostrato di non credere allo strumento delle primarie, e alle regole che ci eravamo dati, di fatto si è messo alla porta da solo. Noi continuiamo a farci promotori di una proposta di discontinuità rispetto ai metodi e alle logiche del passato, che ha come obiettivi la normalità, la dignità e la speranza per la nostra città. Lo facciamo – ha concluso l’esponente del Pd - con un programma condiviso, pragmatico e concreto, che mette bene in evidenza le priorità della nostra azione amministrativa, rivolte alle politiche sociali, al decoro urbano, alla risoluzione delle emergenze legate ai servizi e all’ambiente, dall’acqua ai rifiuti e alla valorizzazione dei beni culturali della città”.

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