Lanciano fumogeni e petardi sul campo del Crotone, Daspo per due tifosi del Benevento

Il questore di Crotone ha emesso due Daspo a carico di altrettanti tifosi del Benevento che, in occasione della partita di Serie B disputata il 28 ottobre scorso tra la formazione campana e il Crotone, avrebbero acceso e lanciato un petardo e un fumogeno sul terreno di gioco dello stadio “Scida”.

I due, per lo stesso motivo, erano già stati denunciati dalla locale Digos che, grazie alla analisi delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza istallato presso lo stadio pitagorico, aveva ricostruito i fatti contestati ed individuato i presunti  responsabili, identificati con la collaborazione dell’omologo ufficio della  questura di Benevento.

Ai due destinatari dei Daspo il questore, oltre ad imporre il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, ha prescritto l’obbligo di presentazione all’utorità di ps durante lo svolgimento delle manifestazioni vietate.

In particolare, per uno dei destinatari, già colpito da un analogo provvedimento, il Daspo prevede un divieto di accesso e l’obbligo di presentazione per 5 anni.

Le misure sono state convalidate, per la parte relativa agli obblighi di presentazione, dal gip del Tribunale di Crotone.

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Vibo, i cento anni di Anna Cotugno la nonnina vibonese nata a Benevento

Lucida, tranquilla, sorridente, attorniata dall’affetto di tutti i suoi cari, Anna Cotugno, nata a Benevento ha spento, al Refresh di Pizzo, la sua candelina n. 100  tra la gioia dei figli Peppino, Massimo ed Emma e di  congiunti, amici e conoscenti.

“Sto bene. La mia forza è la mia famiglia. Se stanno bene loro, sto bene anch’io”.

La centenaria di via Veipuna, a Vibo Valentia, non manca di suggerire, a chi tenta di scoprirne il segreto della longevità, che ad aiutarla a vivere tanto è stata anche la forzata rinuncia a qualche piatto goloso che un tempo la rendeva tanto felice.

Chi sperava che con il soffio della super candela finisse la festa di Nonna Anna si è anche sbagliato. Prima di concludere ha voluto che tutti andassero via dalla festa  prima di lei. “….desidero avervi tutti con me anche il prossimo anno. Grazie a tutti per l’affetto che stasera avete voluto darmi”.

Auguri Nonna Anna   

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San Nicola, la Calabria e il ratto delle reliquie

Auguri a tutti i tantissimi Nicola. Il santo è detto di Bari per la venerazione e la trasudazione miracolosa, ma veneratissimo dovunque, come Nicola o Nicolò; e, per lunghe vie, la nordica Santa Klaus. Infatti, Nicola, quando era vescovo, compì uno strano atto di beneficenza, penetrando di notte in casa di un padre snaturato che voleva prostituire le figlie, e portando loro la dote “per condurre ad onor lor giovinezza”, canta Dante. Dalle pulzelle, la leggenda passò ai bambini per altro miracolo, aver resuscitato tre infanti uccisi da un cannibale e già prossimi a essere mangiati. Gli scettici ed evemeristi ricorderanno il mito di Tantalo e Pelope.

 Ma le Reliquie di Nicola vengono da Mira in Anatolia, oggi Turchia. Partì da Bari una spedizione armata, e condusse le Spoglie a Bari. Partecipava anche un nobile Asciutti da Castelvetere, oggi Caulonia.

I Longobardi del duca, poi principe di Benevento inviarono da Salerno delle navi da guerra a Lipari per togliere agli Arabi le Reliquie di san Bartolomeo Apostolo. Lì erano giunte miracolosamente dal Mar Nero assieme ai santi Luciano e Pupieno, poi andati in Sicilia; e a noi san Gregorio Taumaturgo e sant’Agazio. Per varie vicende, le Reliquie dell’Apostolo finirono a Roma, dove si visita una chiesa di San Bartolomeo dell’Isola. I due “calabresi” sono a Stalettì e Squillace.

La spedizione più celebre è quella dei Veneziani per le Reliquie di san Marco. La cantò il d’Annunzio nella “Nave”. Riguarda anche questa la Calabria: quando tornavano costeggiando, i Veneziani incapparono in una tempesta, e vennero salvati da gente di Cropani. Per sdebitarsi lasciarono loro una rotula del santo, che sarebbe conservata nella Collegiata dell’Assunta; e Venezia concesse a Cropani la cittadinanza.

Possedere sacri resti è un fatto importante in sé, sia sotto l’aspetto religioso sia sotto quello di una sorta di protezione magica: merita perciò un’impresa di uomini coraggiosi e pii; e una vera operazione di guerra navale. I santuari e le città ne traggono vantaggi per l’accorrere di pellegrini e devoti: quello che oggi, più banalmente, chiamiamo turismo religioso.

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