Quando la regina del Belgio Paola Ruffo visitò la Certosa e le Ferriere

Scorrendo l' aggiornata classifica dei " Luoghi del cuore " stilata del F.A.I., occorre scendere al 4725 posto per trovare le Reali Ferriere di Mongiana, molto più giù, ovviamente, della Certosa di Serra San Bruno indicata al n. 3590, un pò meglio del Castello Ruffo di Nicotera che è al n. 5137. 

Una classifica che parla da sè, notando l' Area archeologica di Isola Capo Rizzuto ( n.4) , il Santuario di S. Maria delle armi in Cerchiara di Calabria ( n. 115), o la Rupe di Tropea ( n. 137) e i Bronzi di Riace (n. 846 !).

Il suddetto elenco mi ha fatto tornare in mente quell'indimenticabile 30 giugno 2001, quando Paola Ruffo di Calabria, regina del Belgio, fu accolta col suo seguito nella Certosa di Serra San Bruno per il vespro pomeridiano.

Avevo avuto il piacere di conoscere Sua Maestà diversi anni prima a Roma, invitato dall'ambasciatore Paolo Francesco Fulci, il quale mi aveva proposto di redigere una monografia sulla famiglia Ruffo. 

Nell'aprile 2001 la Regina mi raggiunse per telefono nello studio al Dipartimento di Storia dell'Università della Calabria, informandomi che alla fine di giugno sarebbe venuta in Calabria e chiedendomi se poteva essere ammessa all'interno della Certosa, non accessibile alle donne. 

Le risposi subito che il Diritto Canonico prevede che le regine cattoliche regnanti godono del privilegio di ingresso, previa domanda alla Santa Sede e al Priore della Certosa.

La richiesta partì in Vaticano e venne subito accolta, ma con le particolari rituali discrezioni previste all'occorrenza.

Un seguito limitato a nove persone, vestite sobriamente, una vettura normale e non elegante, che potesse entrare dal portone principale.

Del seguito feci parte anch'io e mia moglie con l'incarico di incontrare fuori di Serra San Bruno la Regina,  e accompagnarla a Serra, precedendo la sua auto.

Mi sembrò opportuno proporre come punto d'incontro, proprio le Reali Ferriere di Mongiana.

Fu proprio così. Lì però Paola Ruffo giunse in pullman con tanti suoi amici e conoscenti, che non potendo visitare la Certosa, gradirono moltissimo entrare nel Real Museo, mentre Lei a bordo della mia Lancia, poté varcare le "segrete" mura certosine, accolta con giubilo e "dolcetti " dalla comunità monastica.

Le Ferriere furono visitate al ritorno dalla Regina, e vennero da Lei inserite nei luoghi da rivisitare.

Un tassello di storia  - se non erro - che vale la pena ricordare.

  • Published in Cultura

Le meraviglie della Calabria, dallo Jonio al Tirreno, passando per le Serre

Tra i meravigliosi sentieri della Terra "di paradiso", salendo da Soverato sita nello stupendo Golfo di Squillace, dove il grande Cassiodoro Senatore eresse nel sec.VI presso il "Vivarium ", lo scrittorio più raffinato d' Europa, dopo aver superato Gagliato ed Argusto, approdiamo a Torre di Ruggiero, borgo titolato al Granconte normanno che passando da queste contrade alla fine del sec. XII confermò la sua protezione ai monaci calabro- greci come san Basilio Scamardi e donò vaste contrade tra Stilo e Arena a Bruno di Colonia, fondatore dei Certosini, che pose la propria dimora in S. Maria della Torre, che raggiungiamo passando da Simbario, adiacente al fiume Ancinale e da Spadola, dove sorgono le belle chiese di S. Maria sopra Minerva e dell' Addolorataa, la prima Certosa d'Italia, rinnovata nel corso dei secoli e tuttora in funzione e intitolata ai santi Stefano e Bruno a Serra S. Bruno, dove si trovano bellissime chiese, ripristinate dopo il terremoto del 1783 che rase al suolo tutti gli edifici di quel territorio insieme con quelli siti in particolare della Calabria meridionale.

Aggregato alla Certosa il Museo che conserva importanti manufatti e opere d'arte in un contesto che riproduce in scala i locali dell'eremo.

Da qui si scende a Soriano Calabro, strettamente legato alla costruzione del convento e della chiesa di S. Domenico dei Predicatori nel 1510. Distrutto nel 1659 dal terremoto e presto ricostruito sul modello dell'Escorial di Madrid dal domenicano bolognese Bonaventura Presti, fu raso al suolo dal sisma del 1783. La miracolosa statua di S. Domenico e' custodita nella nuova chiesa adiacente ai resti dell'antico convento.

Attraversato Sorianello  dove sorge la Chiesa di S. Maria del Soccorso, che conserva interessanti opere d'arte provenienti da S. Domenico di Soriano,  si scende a S. Gregorio d' Ippona sito sulle colline occidentali del Mesima e quindi a Mesiano, frazione di Filadari per giungere a Tropea meravigliosa città sul Tirreno a Capo Vaticano, custode di splendidi tesori d'arte, tra i quali la cattedrale edificata dai Normanni nel sec. XII e S. Maria dell'Isola, che Sikelgaita, vedova di Roberto il Guiscardo donò al Monastero di Montecassino. 

 

  • Published in Cultura

Le Serre patrimonio dell'umanità

È certamente una lodevole iniziativa,  il neonato progetto della Fondazione culturale per lo sviluppo delle aree interne dello Jonio, da Soverato alle Preserre e Serre Calabre.

Il boom delle adesioni testimonia la grande attenzione e l'amore che gli abitanti di quelle zone - e non solo - hanno per la loro terra di paradiso, spesso trascurata da istituzioni locali e nazionali.

Occorre, però, - mio avviso - stabilire tappe e mete ben precise sulla base di adeguate risorse per evitare rimpianti e delusioni, consapevoli del solito dissennato ritornello della classe politica, che al cambio di gestione, canta sempre : "ecce nova facio omnia" ( rinnoverò tutto, iniziando daccapo), concludendo ben poco.

Nella fattispecie, per esempio, quattro anni or sono si pensò ad un consorzio di comuni, capofila la cittadina "normanna " Torre di Ruggiero, dopo un convegno svolto nell'affascinante Agriturismo " Torello" . 

Proprio a Chiaravalle Centrale nell' ottobre 2013 fu allestita nella Biblioteca del Convento dei Frati francescani la Mostra " Ex reconditis relucet Claravallis " curata dal sottoscritto e da Ulderico Nistico, da sempre tenace e saggio sostenitore della cultura.

In essa risplendevano copie di documenti prestigiosi, come la bolla di Lucio III del 1184 con la quale si concedeva all' archidiocesi di Santa Severina la possibilità di recitare il Credo, senza l' utroque, cioè nella versione bizantina, la Carta geografica del Mezzogiorno redatta da Idrisi nel Libro del re Ruggero del 1154, e una lettera autografa di S. Francesco di Paola. 

L'iniziativa era stata concepita dall'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che l'aveva correlata alla Mostra " Lux in arcana" allestita a Roma nel 2012 nei Musei Capitolini a cura dell'Archivio Segreto Vaticano.

È pleonastico dirlo: a Chiaravalle non solo non si andò avanti, ma alcune ricompense dovute finirono - con buona pace ! - nel....limbo dei "carmina non dant panem".

C' è da augurarsi davvero che il neo nato progetto possa adoperarsi per ottenere fondi europei, facendo magari stipulare gemellaggi con città europee legate, come quelle delle Serre ai Normanni o a sedi di Certose.

E che Dio ci aiuti, per dirla con "suor Angela" Elena Sofia Ricci.

  • Published in Cultura

Il Professor Pietro De Leo sulla strada delle Serre, "l'eterna incompiuta"

La strada delle Serre" l'eterna" incompiuta.

Sono tanti i motivi di questo annoso ritardo, non certo unico nella nostra Calabria: basti ricordare la Salerno-Reggio Calabria (che ora ha cambiato si direbbe quasi solo il nome) per non dire dalla micidiale Statale 106.

Ma pensando alla trasversale delle Serre, mi piace ricordare un evento eccezionale.

Quando il 5 ottobre 1984 Giovanni Paolo II anticipò la Visita Pastorale in Calabria, per raggiungere Serra San Bruno, accogliendo benevolmente un appello nel quale si ricordava che proprio quell'anno si celebrava il IX Centenario dell'istituzione dell'Ordine da Bruno di Colonia nelle Alpi francesi a 1190m nella Grande Chartreuse, e poi sceso in Calabria nel 1091 al seguito di Urbano scelse di fondare nelle Serre l'Eremo di Santa Maria della Torre, luogo, da lui ritenuto  "Terra di Paradiso", lo staff dell'apparato addetto al seguito del papa, ispezionando prima il percorso, si rese subito conto delle difficoltà insite sopratutto nel tragitto che dallo svicolo di Pizzo sale a Serra San Bruno. 

Si decise perciò di adoperare un elicottero da far atterrare nello stadio comunale di Serra prontamente adeguato a tale scopo. 

Dall'aeroporto di Lamezia Giovanni Paolo II volò insieme con mons. Antonio Cantisani, arcivescovo di Catanzaro e con il famoso chirurgo calabrese prof. Francesco Crucitti dell'Università Cattolica, il quale gli aveva salvato la vita, quando 3 anni prima, il 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro era stato colpito da una fucilata da Ali Agca.

Ricordo quel bellissimo evento che ebbi modo di vivere direttamente, grazie ai Padri Certosini. 

Quando  dopo pranzo si parlò tra l'altro anche delle difficoltà di circolazione dei mezzi di trasporto per le strade dissestate, i monaci ricordavano piacevolmente al Papa, che per loro non c'era nessun disagio, in quanto sin dalle origini loro erano abituati a "spaziare" a piedi ogni lunedì ( salvo neve o pioggia) nei sentieri  boschivi e si auguravano in cuor loro che quella quiete non fosse mai turbata, come avviene a Grenoble nell'oasi celeste della prima Certosa, alla quale ancora oggi è vietato ogni accesso con mezzi di trasporto.

Dopo la visita del Papa, invece, si delineò subito un progetto per la trasversale delle Serre, ritenuto urgente e indispensabile. Son trascorsi più di 30 anni.

Non so se sia bizzarro pensare che l'auspicio degli Eremiti abbia ottenuto la benedizione del Cielo!

Certamente, ritengo, che la riceverà l'iniziativa del Comune (eretto due secoli or sono il 1 maggio 1816 ) che ha giustamente richiesto di potersi fregiare del titolo di città. 

Pietro De Leo

 

  • Published in Cultura

Il comune di Serra San Bruno chiede il titolo di "Città"

Il Comune di Serra San Bruno, con una riunione di giunta tenutasi il 20 febbraio u. s. alla presenza del sindaco Luigi Tassone, del vice sindaco Walter Lagrotteria, e degli assessori Gina Immacolata Figluzzi, Valeria Giancotti e Francesco Zaffino, ha proposto al Ministero dell'Interno di riconoscere il titolo di "città" al comune di Serra San Bruno ai sensi dell'art. 18 del T.U.EE.LL. approvato con D. lgs 267/2000.

L'articolo sopra indicato dispone testualmente: "il titolo di città può essere concesso con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell'Interno ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l'attuale importanza".

In considerazione di ciò appare innegabile che il paese della Certosa abbia tradizioni storiche, culturali e religiose di pregevole importanza che non è difficile riscontrare nei monumenti, nelle chiese e non da ultimo nella prestigiosa Certosa voluta da San Bruno, fondatore dell'ordine stesso dei certosini.

All'interno dell'archivio storico, gelosamente conservato nella biblioteca certosina, sono custoditi svariati manoscritti che raccontano la millenaria storia di Serra San Bruno dimostrandone la dignità culturale ed artistica. 

Inoppugnabile è anche il ruolo di centralità che il Comune di Serra assume per il territorio delle Serre Calabre con la presenza sul proprio suolo del presidio ospedaliero "San Bruno", della presenza dei Carabinieri, del Commissariato, della Caserma dei Vigili del Fuoco, degli istituti superiori quali il Liceo Scientifico, l'istituto Tecnico Commerciale e dell'Istituto Alberghiero che, annualmente, rappresentano un punto di riferimento per tutto il territorio.

E' stata ovviamente unanime la votazione, da parte della giunta guidata dal sindaco Tassone, per l'approvazione della delibera che troverete in calce a questo articolo.

La Certosa di Serra San Bruno "sbarca" a Salisburgo

La Certosa di Serra San Bruno è stata oggetto di uno studio pubblicato in Austria.

Nei giorni scorsi, infatti, sulla prestigiosa collana "Analecta Cartusiana", pubblicata a Salisburgo a cura di James Hogg,  è apparso un interessante volume di 186 pagine che interessa le Serre di Calabria. 

Si tratta della "Visita Apostolica alla Certosa di Serra San Bruno di mons. Andrea Perbenedetti nel 1629" trascritta e annotata da Pietro De Leo, che consente di conoscere anche preziosi particolari di edifici sacri, poi rovinosamente crollati a causa del terremoto del 1783.

L'inviato era vescovo di Venosa e godeva di grande fiducia presso papa Urbano VIII, che gli aveva affidato la visita di diverse diocesi del Mezzogiorno con il proposito di verificare l'attuazione delle disposizioni impartite dal Concilio di Trento.

La visita registra la Certosa dei SS. Stefano e Brunone, i suoi monaci e le chiese di Serra , le sue dipendenze, il clero e edifici sacri dei casali di Spadola, Bivongi, Montauro e Gasperina nonchè tutte le frazioni contigue. 

La minuziosa descrizione fatta dal presule permette di conoscere anche il patrimonio artistico, gli arredi, le tantissime reliquie ed i testi sacri. Il patrimonio librario - compresi i manoscritti - era stato già censito alla fine del secolo XVI, come risulta dal cod.Vat. lat. 11276, pubblicato dallo stesso De Leo nel 2010.

L' edizione della Visita Apostolica del 1629 si basa su una copia  fotostatica conservata nella biblioteca della Certosa di Serra San bruno, non essendo reperibile l' originale, già presente nell' archivio Vaticano : un ulteriore tassello dello straordinario mosaico del patrimonio culturale della Calabria.

  • Published in Cultura

Serra nel novero degli itinerari del portale Autostradadelmediterraneo, la soddisfazione del sindaco Luigi Tassone

“Come amministrazione comunale, apprendiamo con grande soddisfazione la notizia dell'inserimento della nostra bellissima cittadina nel novero degli itinerari proposti da Anas sul portale www.autostradadelmediterraneo.it”.

È quanto afferma in una nota il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone. 

Si tratta, nello specifico, di un sito web composto al suo interno da schede, immagini, video e informazioni che aiutano a scoprire le bellezze naturali, artistiche, culturali, architettoniche e turistiche delle tre regioni attraversate dalla Salerno-Reggio Calabria, oggi A2, vale a dire Campania, Basilicata e Calabria. 

“Anche l'Anas – prosegue Tassone – riconosce Serra come cittadina da visitare, grazie anche alla sua Certosa. E questo pensiamo sia davvero un fatto positivo per l'intera comunità. Da parte nostra, come amministrazione comunale, lavoreremo ancora di più su questo fronte e metteremo in campo tutte le forze possibili, affinchè Serra possa diventare una meta sempre più attrattiva per i turisti che decidono di trascorrere qualche giorno in una cittadina ricca di storia, arte e cultura. Un luogo suggestivo, a stretto contatto con la natura, che merita di essere visitato per la sua straordinarietà ed il suo fascino, in grado di lasciare senza fiato i tanti visitatori che giungono in uno dei paesi più belli d'Italia”.

La Certosa di Serra inserita nel portale autostradadelmediterraneo

C’é anche Serra San Bruno e non poteva essere altrimenti, nel novero degli itinerari proposti da Anas sul portale www.autostradadelmediterraneo.it.

Presentato lo scorso 22 dicembre, in occasione della conferenza con sui è stata annunciata la conclusione dei lavori sulla Salerno – Reggio Calabria, oggi A2, il sito web è composto da “schede, immagini, video e informazioni” che aiutano a scoprire “le bellezze naturali, artistiche, culturali, architettoniche e turistiche delle tre regioni attraversate dalla nuova autostrada (Campania, Basilicata e Calabria)”.

Scopo dell’iniziativa è, infatti, far: “conoscere le enormi potenzialità che la nuova A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’ può esprimere, valorizzando gli itinerari religiosi, culturali naturalistici, enogastronomici dei luoghi che percorre”.

Per aiutare e stimolare gli automobilisti ad apprezzare al meglio i territori attraversati dall’autostrada, Anas ha tracciato sette percorsi (La via dei castelli, dell’archeologia, del mito, della fede, del caffè, di Bacco e Cerere e dello sport) articolati in altrettante tappe.

La cittadina bruniana è stata, ovviamente, inserita nell’ambito degli itinerari religiosi. Fin dalla homepage, i luoghi che compongono la “Via della fede”, sono introdotti con un’immagine fotografica che ritrae la Certosa serrese. Entrando nella sezione dedicata, è possibile consultare le varie tappe che scandiscono il percorso. Aprendo la pagina dedicata a Serra, si legge:

Un ulteriore luogo di fede, a stretto raccordo con l’Autostrada del Mediterraneo è la Certosa di Serra San Bruno. Ubicata in Calabria, nei Piani Delle Serre, dal lontano 1090, primo convento dei certosini fondato in Italia, è caratterizzata da un’atmosfera di pace e misticismo. I certosini sono soggetti, come secoli fa, alla rigida regola monastica della clausura. L’unico ponte con il “mondo reale” è il museo realizzato nel 1994. All’interno è presente una biblioteca che accoglie oltre 25.000 volumi. La quiete ed il silenzio, il canto melodioso dei frati certosini, i profumi della terra, introducono ad una singolare esperienza di fede ed amore. Suggestivo è il Laghetto dei Miracoli dove è immersa la statua di San Bruno, a ricordo delle penitenze che il santo offriva a Dio. [...]”.

Tra i percorsi che compongono la “Via della fede” (la Certosa di Padula, la statua del Cristo Redentore di Maratea, il Santuario di San Francesco di Paola, il Santuario della Madonna a Paravati, la Basilica della Consolazione Eremo e il Santuario di san Gaetano Catanoso, entrambi a Reggio Calabria), quello serrese è, fuor di dubbio, il più suggestivo. Oltre a sorgere in uno straordinario contesto naturalistico, il monastero ha fatto da cornice ad una lunga serie di misteri e leggende. Inoltre, come ebbe a definirla nel corso della sua visita papa Benedetto XVI, la Certosa di Serra rappresenta una vera e propria “cittadella dello Spirito”.

In ogni caso, al di là delle singole tappe inserite al suo interno, il portale www.autostradadelmediterraneo.it. si propone di valorizzare al meglio i luoghi più interessanti che si trovano in prossimità del tracciato autostradale. Al fine di ampliare gli itinerari ed arricchire le località segnalate, Anas ha lanciato una campagna social.

 Fino alla fine di marzo, infatti, attraverso i canali Facebook, Twitter e Instagram di Anas, sarà possibile partecipare proporre “un’idea di itinerario, indicando percorsi naturalistici, luoghi culturali e religiosi da visitare e tanto altro ancora da scoprire e da valorizzare”.

 “Come già indicato nel post della pagina Facebook: partecipare è semplice: posta il tuo suggerimento e, se vuoi, una foto su Facebook, Twitter e Instagram indicando sempre l'hashtag #ilmioitinerarioA2 e ricordandoti di menzionare sempre @StradeAnas! Fino a fine marzo raccoglieremo le vostre idee e le migliori saranno inserite sul portale! 
#Italiasifastrada #lenostrestrade #ascoltiamoilterritorio #A2perilturismo

Si tratta di un progetto il cui obiettivo è la valorizzazione delle bellezze del Mezzogiorno che, nelle intenzioni di Anas, servità a guidare l’automobilista verso una riscoperta consapevole dello straordinario patrimonio turistico e culturale del Sud d’Italia.

 “Anas - si legge in un anota - vuole farsi promotrice di un nuovo, dinamico e moderno modello di sviluppo, trainato   dalla sinergia tra tutte le realtà locali interessate, per mettere in campo iniziative concrete di sviluppo, di conoscenza e di fruizione del territorio in grado di definire, nel loro insieme, la forza e il valore del Meridione. La moderna infrastruttura autostradale, restituita pienamente alla fruizione, non sarà soltanto un segmento di collegamento tra Campania, Basilicata e Calabria, ma una retta policentrica orientata ad un’idea di sosta e non solo di attraversamento. Uno stimolo alla scoperta dei luoghi lambiti dalle acque del Mediterraneo, una chiave d’accesso ai sacri templi della storia, ai luoghi arcani del mito. Un’autostrada-itinerario che, attraversando il cuore meridionale del Bel Paese, diventi un generatore di opportunità e di sviluppo per il territorio”.

.

  • Published in Cultura
Subscribe to this RSS feed