Dissequestrato dalla Corte d'Appello tutto il patrimonio di Carmelo Manti

Disponendo la immediata restituzione di tutti i beni confiscati agli interessati, la Sezione Misure di prevenzione della Corte di appello di Reggio Calabria ha annullato il sequestro che era stato disposto nei confronti di Carmelo Manti  (difeso dagli avvocati Marco Tullio Martino e Antonino Mandalari) e dei terzi interessati Leonardo Manti e Antonietta Manti (difesi dall'avvocato Vincenzo Farina e dall'avvocato Marco Tullio Martino). Sono state dissequestrate società, appartamenti, terreni ed autovetture il cui valore era stato stimato all'epoca in circa 1 milione di euro. La Corte ha ribaltato il giudizio di primo grado in accoglimento delle argomentazioni dei legali di difesa che si erano battuti in sede di istruttoria - anche con l'ausilio di consulenze tecniche - per dimostrare come tutto il patrimonio costruito dal proposto fosse di provenienza lecita. In particolare il tribunale di primo grado riteneva sospetto ed improvviso l'aumento di appalti e di fatturato registrati proprio in corrispondenza degli anni contestati per il delitto associativo al proposto. Carmelo Manti era stato condannato per il reato di cui all'articolo 416 bis e tutto il suo patrimonio comprese alcune società intestate ai figli erano state confiscate dal tribunale di primo grado perché ritenute comunque nella sua diretta disponibilità e di provenienza illecita stante il giudizio di sproporzione tra patrimonio accumulato e redditi dichiarati. La Corte in accoglimento delle argomentazioni dei legali ha ribaltato il giudizio di primo grado e, tuttavia confermando la applicazione della sorveglianza speciale, ha annullato invece il sequestro e la confisca disponendo la restituzione di tutti i beni agli aventi diritto.

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Operazione "Tax escape 2": annullato il sequestro per equivalente a carico di Domenico Ficara

Il Tribunale della Libertà ha annullato il sequestro di 12 milioni di euro che era stato disposto dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria a carico di Domenico Ficara (difeso dagli avvocati Marco Tullio Martino e Francesco Calabrese) per il reato di bancarotta. Sono stati disposti così dissequestro di conti correnti, liquidità, nonché di alcune abitazioni il cui valore, tuttavia, con perizia era stato dimostrato essere inferiore comunque agli importi indicati nelle informative. È stata così accolta una eccezione tecnica sollevata dai difensori Calabrese e Martino che avevano rilevato come, nel caso di specie, potesse sequestrarsi solo ciò che costituisce eventualmente il "prezzo del reato" e non potesse applicarsi retroattivamente il nuovo disposto normativo che aveva introdotto il sequestro per equivalente di ciò che costituisse "il profitto" del delitto. Queste due parole infatti (il profitto) sono state aggiunte in una nuova disposizione normativa entrata in vigore nel 2011, ossia dopo la presunta commissione dei fatti (avvenuti negli anni 2006/2010), che, così come statuito di recente sul punto dalle Sezioni Unite - non poteva trovare alcuna applicazione retroattiva per asserite condotte commesse antecedentemente l'entrata in vigore della norma.

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