Continua a minacciare e perseguitare l'ex fidanzata: 18enne arrestato per la seconda volta

Agenti di Polizia hanno arrestato un ragazzo di 18 anni secondo quanto disposto da un'ordinanza emessa dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro. Si tratta del secondo provvedimento restrittivo a suo carico nell'arco di un paio di mesi. Identica la motivazione: avrebbe molestato e perseguitato l'ex fidanzata. Interrotto il rapporto sentimentale, G.L. è arrivato anche a dar fuoco alla sua automobile. Un gesto che ha rivendicato preannunciando, peraltro, che avrebbe proseguito nell'escalation criminale ai danni della ragazza. Tratto in arresto una prima volta da personale della Squadra Mobile del capoluogo, è rimasto dietro le sbarre per più di un mese fino al trasferimento al regime dei domiciliari. Uno status che non gli ha impedito di minacciare telefonicamente la ragazza che, a quel punto, lo ha denunciato nuovamente. 

 

 

Per mesi perseguita l'ex fidanzata su Facebook: arrestato un 25enne

La Polizia ha arrestato e posto ai domiciliari un giovane di 25 anni sospettato di essere autore del reato di atti persecutori ai danni di una ragazza che in passato era stata sua fidanzata. Le indagini, sfociate nell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, hanno avuto origine su preciso input dei docenti della scuola superiore frequentata dalla giovane. Gli insegnanti si sono rivolti al "Centro per l'ascolto e lo smistamento in rete di chi subisce abuso e violenza sessuale" della città dello Stretto. Gli addetti della struttura, appurati gli evidenti che stavano condizionando la vita della donna, hanno allertato i poliziotti della Sezione della Squadra Mobile che si occupa di contrastare i reati contro la persona, sessuali ed in pregiudizio di minori. L'attività degli investigatori ha così permesso di accertare, secondo la loro ricostruzione, che l'indagato da sei mesi molestava ed intimidiva pesantemente l'ex compagna. Azioni che compiva sfruttando Facebook. La vittima, impaurita per sé e la sua famiglia, era stata soggiogata dall'uomo al punto da ritenere, riferiscono gli inquirenti, che fossero da giustificare le condotte violente subite. 

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