Chiaravalle, le “Storie interdette” di Giulia Fera a Palazzo Staglianò

Un libro sul senso della vita e su quella necessaria trasmutazione (di energie, emozioni e sentimenti) che, oltre ogni  possibile crisi esistenziale, apre le porte al cambiamento, al futuro e alla speranza. Tocca le corde dell'anima il libro di Giulia Fera “Storie interdette”, presentato a Palazzo Staglianò nell'ambito delle iniziative d'agosto promosse dall'amministrazione comunale e dalla Consulta della Cultura di Chiaravalle Centrale.

Manifestazione aperta dal saluto del vicesindaco, Stefania Fera, che ha evidenziato gli sforzi per valorizzare artisti e scrittori di origini chiaravallesi nell'ambito del cartellone estivo. L'introduzione della consigliera delegata alla Cultura, Pina Rizzo, ha messo in luce alcuni tratti salienti del romanzo, come le peculiari vicende umane del protagonista, Ettore, e il suo affondare nella sofferenza. Spunti di riflessione approfonditi in un intenso dialogo tra l'autrice e il giornalista Francesco Pungitore.

Giulia Fera ha raccontato il suo retroterra di ispirazioni, colte nella vita reale, in particolare nella sua professione di psicopedagogista, portando in primo piano il sottile filo della narrazione che lega luoghi e personaggi del libro. “Storie interdette” è, parafrasando l'introduzione di Salvo Noè, esattamente come “il viaggio di un naufrago che si afferra alla carena del suo relitto e cerca di trovare la soluzione al suo enigma attraverso la ricerca della verità. E l'unico modo per scoprire la verità e viverla”. Vita ed esistenza, senso e significato battono il tempo di una prosa scorrevole e coinvolgente. Stile piacevole e, peraltro, mai banale nel quale ogni parola, ogni frase si carica di “visioni”.

Tanto da richiamare l'attenzione del regista, anch'egli chiaravallese, Gianluca Sia. Presente all'evento, il noto cineasta ha testimoniato il proprio apprezzamento per un romanzo capace di stuzzicare la fantasia di una mente avvezza a tradurre in scene da film soggetti tormentati e complessi. Gli applausi e l'abbraccio della sala hanno concluso la serata con cui si è, peraltro, chiuso anche il cerchio degli “inviti alla lettura” proposti quest'anno a Chiaravalle tra luglio e agosto.

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Chiaravalle Centrale, Giulia Fera racconta l'amore nel suo “Veleni & Verità”

L'amore declinato in tutte le sue forme. Ma anche i conflitti interiori, la ricerca di senso, l'immigrazione e il confronto tra culture diverse.

E' questa una possibile sintesi di “Veleni & Verità”, il bel romanzo di Giulia Fera e Francesco Testa presentato a Chiaravalle Centrale nella sala convegni di Palazzo Staglianò. Una iniziativa promossa dall'amministrazione comunale, dalla Consulta della Cultura e dall'associazione Agorà.

Giulia Fera, di origini chiaravallesi, vive e lavora a Cosenza dove svolge da anni l'attività di educatrice per minori a rischio. Felicissima del suo ritorno nel paese natìo, è stata accolta in un clima familiare e di festa.

Il sindaco, Mimmo Donato, il vicesindaco, Pina Rizzo, il presidente della Consulta, Francesco Pungitore, e il consigliere comunale Gianfranco Corrado hanno brevemente introdotto il libro prima della suggestiva lettura di brani recitati da parte di Caterina Menichini. Perfettamente inserite nel contesto le canzoni eseguite dal vivo da Elisa Fera e Francesco Marcella che hanno interpretato famosissimi successi di De Andrè, Battiato e Anna Tatangelo.

Emozionatissima, Giulia Fera ha raccontato la sua esperienza di scrittrice, dipingendo un quadro generale del suo “Veleni & Verità”, in un inquadramento psicologico e storico dei protagonisti.

La piacevole serata culturale si è chiusa con gli autografi della scrittrice e un “arrivederci” a futuri incontri nel segno della letteratura, dei libri e delle autrici calabresi al femminile. 

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