A Vibo la Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore

Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'autore a Vibo Valentia, dove Centro di Aggregazione Sociale “Amicizia e Solidarietà”, in collaborazione con l'associazione ViboInsieme e il Club per l'Unesco, ha allestito un’iniziativa che si svilupperà nel corso del prossimo fine settimana.

La manifestazione aprirà i battenti domani, a partire dalle 17,30, nella sala incontri del Cas in via Enrico Gagliardi, con la presentazione del libro “Ragazza del Sud, Donne e Violenza, Ndrangheta e Amore”  della scrittrice vibonese Titti Preta, cui seguirà un dibattito sulla violenza contro le donne al quale parteciperanno monsignor Giuseppe Fiorillo, presidente provinciale di Libera, Michele La Rocca, presidente del Centro e Vincenzo Neri, presidente di Officina Promozione Civica.

Alle 9,30 di domenica 23 aprile, nella sede del Centro di Aggregazione Sociale, Titti Preta illustrerà l'iniziativa per la Giornata Mondiale del Libro dell’Unesco, insieme a Maria Loscrì presidente del Club per l'Unesco di Vibo Valentia ed al presidente Cas, Michele La Rocca.

Alle 10,00 prenderà il via un tour letterario guidato per il centro storico “Sulle tracce del Segreto della ninfa Scrimbia e dell’Ombra di Diana”.

L’itinerario ripercorrerà alcuni luoghi-simbolo del centro storico di Monteleone-Vibo Valentia che fanno da sfondo a episodi dei romanzi di Preta, con particolare attenzione alla vecchia fontana di Scrimbia, le “Porte del Tempo” del duomo di San Leoluca e la composizione architettonica della Chiesa di Santa Maria Maggiore, il chiostro dei Minori Riformati (oggi convitto Nazionale “G.Filangieri”, aperto per l'occasione grazie alla disponibiltà del rettore Alberto Capria), il chiostro del Convento dei Domenicani (oggi Camera di Commercio-Valentianum e sede del Museo del Duomo), la scalinata della “Cerasarella” e l’area di San Michele, l’antico Palazzo Marzano con l’omonimo Arco già Sedile dei Nobili.  

Per gli organizzatori, il percorso letterario rappresenta “l’occasione per riscoprire i luoghi della memoria collettiva, per riappropriarsi dell’identità civico-sociale e culturale di cui essi sono i testimoni e per rilanciare l'idea di Vibo Capitale della Cultura 2020”.

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VIBO CINEFORUM. Pellicole scomode: “Era d’Estate”

E’ arrivato all’ultimo appuntamento, dell’edizione 2016/17, il cineforum “Pellicole Scomode. Storie e film contro le mafie” organizzato dai giovani di LiberaVibo, coordinati da Giuseppe Borrello, e dal Sistema Bibliotecario Vibonese, che si terrà appunto presso il palazzo Santa Chiara a Vibo Valentia sabato 18 marzo alle ore 16,00. Verrà proiettato il film “Era d’estate” regia di Fiorella Infascelli, che racconta del soggiorno forzato, per ragioni di sicurezza, all’Asinara dei giudici Falcone e Borsellino insieme alle loro famiglie. I giudici stavano lavorando al maxiprocesso penale che, come insegna la storia, portò all’arresto di molti personaggi della criminalità organizzata. Fiorella Infascelli racconta due morituri la cui consapevolezza di andare incontro ad un destino già deciso era totale, ma insufficiente a farli desistere dalla ricerca di giustizia e verità. 

Dopo la proiezione del film ci sarà ampio spazio al confronto con il luogotenente  dei Carabinieri, Cosimo Sframeli, coautore, insieme alla Marescialla Francesca Parisi, del libro “A ‘Ndrangheta. Evoluzione e forme di contrasto”. Un libro coraggioso che affronta la questione della lotta alla ’ndrangheta negli anni 1960-1990. Un periodo storico poco conosciuto, la cui importanza e la conoscenza di molte vicende misconosciute sono fondamentali per comprendere in maniera esaustiva l’evoluzione della mafia calabrese e le relative forme e strategie di contrasto. Si tratteggia un fenomeno complesso e di grande ricaduta sociale che ha assunto, con il passare degli anni, sempre maggior peso.

 

L’incontro di sabato sarà uno dei 100 passi verso il 21 marzo, giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che quest’anno si svolgerà a Locri. Tratteremo tanti argomenti, legati da un unico grande filo conduttore quello della conoscenza e della memoria come strumenti di critica e di libertà.

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Vibo: prosegue la rassegna di Libera "Film contro le mafie"

Domani sabato 19 novembre alle ore 16,00 presso il Polo Culturale S. Chiara, riparte il Cineforum “Pellicole scomode. Storie e film contro le mafie”, l'iniziativa promossa dal coordinamento provinciale di Libera Vibo Valentia, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario Vibonese.

Dopo il successo della prima edizione, parte una nuova stagione che prevede la proiezione di cinque film, scelti con lo scopo di stimolare la riflessione e il dibattito sulle varie tematiche della cittadinanza attiva e responsabile. Saranno ancora una volta i giovani, coordinati da Giuseppe Borrello, protagonisti del confronto con i vari ospiti che avverrà alla fine di ogni proiezione.

L'obiettivo di LiberaVibo è anche quello di portare cultura e conoscenza, diffondendo le storie di chi è diventato punto di riferimento per molti giovani, in un momento in cui questa terra  ne ha fortemente bisogno.

Il primo incontro avrà come tema “Giornalisti in terra di mafia”, focalizzando l'attenzione su chi quotidianamente tenta, attraverso la libera informazione, di far conoscere la difficile situazione della nostra regione. L'appuntamento prevede la proiezione del film “Fortapàsc”, film diretto da Marco Risi e vincitore del Globo d'oro nella categoria “Miglior regista”.

Ispirato alla storia vera di Giancarlo Siani, narra gli ultimi 4 mesi del giornalista napoletano, ucciso dalla camorra nel 1985 a soli 26 anni, per aver svolto inchieste sulle alleanze tra la politica locale e la famiglia dei Nuvoletta. In seguito Paolo Siani lo descriverà come il film più “realistico e vicino” alla storia del fratello Giancarlo.

Al termine della proiezione si terrà un confronto con il giornalista calabrese Michele Albanese, insignito pochi giorni fa dell'Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana da parte del Presidente Mattarella per “aver affermato il valore della legalità e della libera informazione in un contesto con forte presenza criminale”.

Il giornalista de “Il Quotidiano del Sud” vive dal 2014 sotto scorta, in seguito a varie inchieste riguardanti il potere delle cosche nella Piana di Gioia Tauro e la loro attività nel porto. E' stato lui, inoltre, ad aver scritto per primo dell'inchino sotto casa del boss della statua della Madonna a Oppido Mamertina.

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Cineforum di “Libera”, pellicole scomode #ontheroad: “La nostra terra” proiettata domenica a Nicotera

Prosegue il viaggio “on the road” della rassegna “Pellicole scomode” promossa dal Coordinamento di Libera Vibo e finalizzata a creare, nell’intero territorio provinciale, dei momenti di riflessione e dibattito sulla cultura della cittadinanza attiva e responsabile.

La prossima tappa si terrà a Nicotera domenica 6 novembre alle ore 16,30, presso l’oratorio “Don Staropili”, in via Luigi Razza. Nel corso dell’appuntamento verrà proiettata la pellicola “La nostra terra”. Il film pone l’attenzione sul tema dei beni confiscati mostrando come sia possibile trasformare un luogo simbolo del potere criminale sul territorio, e dunque intoccabile, a “bene comune” destinato all’utilità collettiva.

È un film di cooperative sociali che lavorano i terreni confiscati alle mafie, di giovani che si mettono in gioco, di speranza e di voglia di cambiamento ma soprattutto è un film che mostra come le ricchezze delle mafie, che danno loro anche un grande riconoscimento sociale, possano diventare opportunità di lavoro e stimoli per la crescita e la divulgazione di un sentimento di appartenenza, partecipazione ma soprattutto legalità. 

I prodotti ottenuti dalla lavorazione di questi terreni, utilizzando tecniche di agricoltura biologica, vengono poi etichettati con il marchio di “Libera Terra” ed arrivando nelle case di molti italiani ne stuzzicano non solo il palato ma anche e soprattutto le coscienze.

Al termine della proiezione vi sarà ampio spazio al confronto con Umberto Ferrari, coordinatore della segreteria regionale di Libera Calabria.

A Melito Porto Salvo tutto finì in pesce!

Per un paio d’anni nessuno, in quel di Melito P orto Salvo, si accorse di un bel nulla. E quando dico nessuno, intendo dire nessuno, né in casa né in chiesa né a scuola né a passeggio. Davvero bravi a nascondersi, violentatori e violentata? O tutti ciechi, in paese?  All’improvviso, Melito diventa un caso mondiale; e contro la violenza di Melito si manifesta a Reggio. Boh! Arrivano tutti, Boldrini in testa…  Spero che la cosa sia gratis, ma ne dubito.  Tutti, tutti no: Libera si dissocia; e lo spiega un suo portavoce, ma con una palese arrampicata sugli specchi, e volo di concetti astratti. Libera ha manifestato già, però c’erano nr. 04 (quattro) gatti. Oggi invece mobilitano le scuole. Eh, verso mezzogiorno, se i giardinetti di Reggio potessero parlare…  Che dice Lucrezio? Che i primitivi si amavano per tre ragioni: a) reciproco desiderio; b) violenza; c) prezzo. Negli ultimi dieci o ventimila anni, non è cambiato niente; e a mezzogiorno, dopo aver protestato contro b), sarà la volta di a). Quanto a c), può darsi.  Con la mobilitazione “spontanea” delle scuole, la manifestazione sarà imponente, s’intende a favore di telecamere; poi, vedi sopra. Intanto la Calabria riesce a litigare anche sulla violenza. Ragazzi, chi volete che ci pigli sul serio? Ah, sì, i giornalisti… no, gli scritti e gli orali dei giornalisti; in privato, staranno ridendo anche loro.

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Vittime innocenti delle mafie, sabato a Pizzo “Il coraggio di dire NO alla ‘ndrangheta”

Il coordinamento provinciale Libera Vibo Valentia, in collaborazione con il Circolo del Cinema Lanterna Magica e la Cooperativa Kairos, presentano l’iniziativa “Il coraggio di dire NO alla ‘ndrangheta”. La manifestazione, che si terrà a Pizzo Marina sabato alle ore 17:30 negli spazi dell’ex Museo della Tonnara (Lungomare Cristoforo Colombo), è organizzata in occasione della XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa proprio dalla rete di Libera che, come ogni anno, nel primo giorno di primavera, promuove manifestazioni ed iniziative su tutto il territorio nazionale nel ricordo delle vittime innocenti cadute per mano delle mafie. Durante l’iniziativa pizzitana verrà proiettato il film “Lea” del regista Marco Tullio Giordana, che racconta la tragica vicenda di Lea Garofalo, donna calabrese che ha pagato con la vita il tentativo di riscatto da un sistema familiare mafioso e violento. Al termine della proiezione sarà dedicato ampio spazio al confronto con Rocco Mangiardi, lametino testimone di giustizia che vive sotto scorta per aver detto no al racket, denunciando le minacce e i numerosi tentativi di estorsione. “L’ obiettivo di questa iniziativa - sostengono gli organizzatori – è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica cittadina, e non solo, rispetto alla pericolosità del mostro delle mafie, mostro che si muove nel nostro quotidiano e che è molto più vicino a noi di quanto spesso siamo portati, ingenuamente, a credere. Il caso di Lea Garofalo e di Rocco Mangiardi – continuano Antonietta Villella (Lanterna Magica) Giuseppe Borrello (Libera Vibo Valentia) e Francesco Pascale (Cooperativa Kairos) - ci fanno capire che il sistema mafioso è come una ragnatela: tanto sottile da risultare trasparente, ma resistente e forte da trasformarsi in una trappola dalla quale può sembrare impossibile liberarsi. Soltanto sinergie sane tra parti sane della società possono creare circoli virtuosi di buona cittadinanza, presidi di legalità e giustizia, uniche vie per liberarsi dal giogo mafioso e per sensibilizzare tutti, soprattutto i più giovani, rispetto a questo tema”.

“Libera Vibo” richiama il governo: “L’impoverimento istituzionale favorisce la mafia”

Il Coordinamento di “Libera Vibo”, costituito da dodici Associazioni impegnate sul territorio a livello socio-culturale, “dopo aver analizzato i fattori che, in questi ultimi tempi, hanno sempre più impoverito il territorio vibonese, determinando una situazione di grande disagio per l’intera collettività e specialmente per la sensazione di sfiducia che si va a creare nei giovani, richiama fortemente il Governo centrale a voler ripensare quanto sta decidendo sul comprensorio vibonese”. “Libera Vibo” ricorda, inoltre, alle Istituzioni preposte, alla classe politica e alla società civile, che l’assenza dei Presidi di legalità potrebbe acuire la già grave situazione di criminalità che impera a più livelli sul territorio. “Il suddetto impoverimento istituzionale – è la considerazione di ‘Libera Vibo’ - verrebbe bene accolto dalle consorterie mafiose e dalla criminalità organizzata”. Interpretando i sentimenti comuni dell’intera collettività, Libera si appella al buon senso che la politica in questo momento sia strumento a servizio della gente. “Queste soppressioni di Presidi, di cui si parla in questi giorni in modo ventilato – è la conclusione - sarebbero, per lo Stato, soltanto un beneficio di un ritorno economico ma, per Libera e le Associazioni che vi aderiscono, l’uomo e la sua qualità di vita hanno priorità, devono venire prima di ogni altro interesse”.

 

L’Amministrazione Provinciale di Catanzaro aderisce alla manifestazione di“Libera” del 24 aprile

“Per sconfiggere la mafia serve una mobilitazione delle coscienze e della società civile.  Un concetto importante, che ritorna nei discorsi istituzionali e nel susseguirsi delle occasioni, e questa volta ci permette di esternare la nostra condivisione della meritoria azione di “Libera”, indiscusso punto di riferimento per quanti vivono situazioni di disagio legate all’azione di gruppi criminali e mafiosi”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, nel comunicare l’adesione dell’amministrazione provinciale alla manifestazione organizzata dall’associazione “Libera”.

“Riteniamo che con la manifestazione di venerdì 24 aprile – che si accompagna alla sottoscrizione dell’appello che abbiamo voluto condividere assieme allo spirito unitario dell’iniziativa – “Libera” non abbia semplicemente voluto sollecitare il sussulto d’orgoglio di un’intera comunità, dopo i fatti di cronaca che si sono susseguiti suscitando una forte preoccupazione nelle forze sociali ed economiche sane della città di Catanzaro – afferma il presidente Bruno -. Scegliere di ritrovarsi in piazza tutti assieme deve essere una imperdibile occasione per  sottoscrivere idealmente un ‘patto civico’ per il bene di Catanzaro, che deve far sentire naturalmente impegnati quanti amano questa città e vogliono vederla ‘liberata’ dalla prepotenza della criminalità, dall’arroganza della corruzione, dalla volgarità dell’illegalità. L’amministrazione provinciale di Catanzaro sceglie ogni giorno di riempire di contenuti e rafforzare il rispetto legalità che – come afferma un documento della CEI del 1991 - è ‘insieme rispetto e pratica delle leggi’. Quando parliamo di legalità – dice ancora Bruno - , come ha avuto modo di ribadire in più occasioni don Ciotti, non ci riferiamo solo al rispetto di norme imposte dall’alto, ma alla pratica quotidiana di regole condivise. La legalità è un’esigenza fondamentale della vita sociale per promuovere il pieno sviluppo della persona umana e la costruzione del bene comune, l’antitesi al degrado morale, sociale e istituzionale che mina le fondamenta del vivere civile. Con questo spirito solidale e propositivo aderiamo alla manifestazione di Libera, sicuri che sarà il punto di partenza di un percorso condiviso che ha come obiettivo nobile non solo legalità e sicurezza ma anche il rilancio culturale di una città che merita di tornare a sorridere”.

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