Fabrizia. “Crescere Insieme” replica a Minniti: “Palese nervosismo, efficaci denunce ad Anac e Procura”

"Dalla risposta fornita dal primo cittadino di Fabrizia ad una legittima lamentela circa i disagi che la mancanza di acqua ha provocando ai poveri cittadini fabriziesi, emerge lo stato confusionale e di forte nervosismo in cui lo stesso si trova. Lo stesso, infatti, non ha voluto fornire nessuna risposta concreta circa le criticità da anni denunciate da parte del movimento ‘Crescere Insieme’ che riguardano il servizio idrico, fornito a singhiozzo in tutto il periodo dell’anno e non solo in questo periodo a causa del ghiaccio come effettivamente è accaduto, e su tanti altri problemi quali la viabilità, la mancanza di discussione politica, di partecipazione ed il continuo emigrare di giovani". È quanto afferma in una nota il movimento civico "Crescere Insieme" che aggiunge: "il primo cittadino, con il solito linguaggio politichese che non ammalia più nessuno, non ha risposto circa l’uscita di scena del vicesindaco, il quale non solo si è dimesso dall’esecutivo comunale ma  anche da consigliere comunale. Deve avere il coraggio di dire cosa si cela dietro queste dimissioni, altrimenti taccia.

Questo - è l'ammonimento - deve dire e non limitarsi a definire ‘setta’ un libero movimento che non fa altro che esercitare il diritto costituzionale di espressione del pensiero, critica politica e partecipazione attiva alla vita della comunità.

Ma queste sono cose di cui il primo cittadino dimostra di non avere alcun rispetto abituato come è ad auto-incensarsi.

Ci rendiamo conto di essere scomodi e di avere attraverso una denuncia politica scomodato l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e la Procura della Repubblica di Vibo Valentia le quali hanno azionato una procedura d’infrazione la prima ed un procedimento penale la seconda.

Se ne faccia una ragione il primo cittadino ed i suoi ormai pochissimo accoliti, queste sono le regole di una democrazia che prevede anche un controllo sulla legalità dell’operato degli amministratori.    

Noi come movimento civico continueremo la nostra strada senza farci intimidire dagli attacchi di gente arroccata al potere.

Confidiamo - è la conclusione - in una risposta delle autorità competenti sulle inquietanti vicende che necessitano di un risposta nel più breve tempo possibile".

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Fabrizia. Movimento “Crescere Insieme”: “Mancanza di acqua è simbolo di un paese allo sbando”

“Un paese che ha fatto dell’acqua il suo punto di forza e veicolato la sua immagine, grazie all’intuito ed alla bravura di alcuni coraggiosi imprenditori, costretto a stare con i rubinetti delle case a secco. Tutto merito di un’amministrazione scaduta che, dopo cinque anni di fallimento e ad urne quasi aperte, ha il coraggio (o meglio faccia tosta) di proporre soluzioni e chiedere scusa per il disagio causato ai cittadini”. 

È quanto si legge in una nota del Movimento “Crescere Insieme” che prosegue: “è da cinque anni che chiediamo con forza il distacco dalla Sorical: questo sia per la triste vicenda dell’Alaco sia per i disservizi che, puntualmente nei giorni festivi, provoca.

E non ci dicano che è colpa del gelo perché altrimenti non sappiamo a chi dare la colpa quando i rubinetti rimangono al secco sotto il sole estivo.

Un paese – viene rilevato - allo sbando che vede ogni giorno i suoi giovani partire in cerca di lavoro.

E in tutto questo gli amministratori, o meglio quello che rimane dopo le strane dimissioni, rinunce ed assenze, navigano nel buio e tentano di apparire tranquilli ed uniti quando in realtà così non è.

Un paese isolato a causa della inefficiente ed inconcludente protesta limitata a sole comparse televisive, che hanno ulteriormente danneggiato l’immagine del paese.

Un paese fuori da tutti in circuiti turistici che ha anche perso l’opportunità di aggregarsi alla vicina Mongiana, i cui amministratori hanno saputo sfruttare al meglio le opportunità con evidenti ritorni in termini di immagine e di presenze.

Un paese che perde continuamente possibilità di finanziamenti a causa dell’isolamento politico dei suoi amministratori.

Un paese, infine, che ha perso anche la voglia di protestare e di ribellarsi a questo stato di cose.

Noi come Movimento non ci stiamo!

Ci siamo e ci saremo anche a vigilare sulla legalità fortemente compromessa.

Daremo la possibilità a tutti – è la conclusione - di aderire al progetto di ‘rinascita’, che deve vedere tutti i cittadini onesti e di buona volontà partecipi”.

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Caso Gal, Movimento Crescere Insieme: “Minniti sta portando il Comune di Fabrizia al baratro”

Riceviamo e pubblichiamo:

Sicuramente il tono con cui il primo cittadino si rivolge all’unica voce coraggiosa di dissenso presente attualmente a Fabrizia, la dice lunga sul suo stato d’animo e sulla difficoltà in cui si sta trovando ad amministrare.

Affermazioni offensive e diffamatorie quelle rivolte dal sindaco Minniti al Movimento Crescere Insieme, in risposta ad una legittima osservazione fatta dal movimento circa la perdita di finanziamenti europei dovuti alla scelta “solitaria” degli attuali amministratori di aderire al Gal Monte Poro, esclusa com’è noto dai finanziamenti europei.

Se il primo cittadino, il cui atteggiamento non è certamente tra quelli che saranno ricordati per eleganza, democrazia e dialettica civile, pensa di intimorire un Movimento che ha tra i suoi scopi quello di vigilare e denunciare illegalità nella gestione della cosa pubblica, si è fatto mali i conti.

Invece di prendere coscienza del suo fallimento e del tentativo ormai palese di gestire nel suo interesse e senza confronti costruttivi la cosa pubblica, si rivolge a noi additandoci come setta.

Noi conosciamo il senso del termine “setta” che il sindaco usa in tono dispregiativo e senza conoscerne il significato.

Voglia allora comprendere che il Movimento Crescere Insieme è un’espressione alta e nobile del “diritto di associazione costituzionalmente garantito”, che, usando il senso etimologico del termine setta che deriva dal latino sequi ossia seguire, segue  un obiettivo che è quello di smascherare le malefatte di un sindaco ormai allo sbando, privo di legittimazione popolare che non ha saputo amministrare nell’interesse della collettività  ma il cui  unico impegno è stato in questi ultimi mesi quello di sostituire consiglieri, condizionarli a dimettersi forse perché scomodi o perché con un pensiero divergente dal suo.

Se seguire la verità, l’interesse dei cittadini, l’operato dell’amministrazione per coglierne la pochezza e la mediocrità, i fallimenti di questa gestione che sta portando il Comune di Fabrizia al baratro e fuori dal contesto territoriale e dallo sviluppo, allora per noi è meglio essere “setta” che gestire la cosa pubblica come fosse propria e non essere aperti al confronto.

Continueremo sulla strada della legalità e del controllo giornaliero sull’attività amministrativa di questo sindaco che non ha più un Consiglio comunale legittimo (per i motivi che sono stati ampiamente e diffusamente denunciati), e che a mandato elettorale ormai scaduto (i cinque anni di mandato scadono proprio in questo mese), vede concretizzarsi il suo fallimento.

Nel merito della vicenda è proprio il sindaco Minniti a non aver capito il meccanismo dei finanziamenti dei Gruppi di Azione Locale (GAL) e a non aver capito che il fatto che il territorio comunale di Fabrizia sia ricompreso, così come tutti gli altri comuni, tra i territori beneficiari delle azioni del GAL, non significa che il Comune di Fabrizia avrà finanziamenti dal GAL di cui è rimasto escluso.

Seguendo quello che è uno degli obiettivi del Movimento Crescere Insieme, infine, ci dichiariamo disponibili a spiegare al primo cittadino le dinamiche che evidentemente non conosce e che potrebbe capire meglio leggendo i diversi comunicati e le polemiche che il mancato finanziamento del Gal Monte Poro ha comportato.

 

 

 

 

 

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Fabrizia. Mensa scolastica, “Crescere Insieme”: “Tempi lunghi e procedure sospette”

“Potrebbe sembrare di trovarsi semplicemente di fronte a ingenue inefficienze, quasi perdonabili, del Comune di Fabrizia che dimostra di non essere in grado di gestire l’ordinaria amministrazione. Ma, visti i precedenti, che il Movimento Civico Crescere Insieme ha pubblicamente denunciato, è d’obbligo sospettare che il tutto sia artatamente progettato per presentarsi all’ultimo momento con le soluzioni tampone, ordite per conseguire lo scopo di affidare la mensa in modo poco trasparente”. Sono ipotesi espresse dal soldalizio fabriziese che entra nel merito della questione e spiega: “con la delibera del 25 marzo 2016, n. 19, la Giunta approva il capitolato speciale e il DUVRI finalizzati alla gara d’appalto per due anni scolastici, 2016/17 e 2017/18, tramite  SUA di Vibo Valentia. Stranamente invece, qualche giorno fa, viene alla luce un documento della segreteria col quale si chiede la manifestazione d’interesse, da inviare al Comune per essere invitati alla gara, non pubblica, ma fatta in casa con un gruppetto limitato, per l’anno scolastico già iniziato. I danni per gli utenti sono ben visibili. Questo servizio essenziale, che avrebbe già dovuto essere in funzione – rileva Crescere Insieme - rischia di andare alle calende greche. Il sospetto, inoltre, è che si operi in modo da non dare la possibilità di partecipare a chiunque abbia i requisiti previsti dalla legge e dal capitolato, servendosi a scoppio ritardato (e in contrasto con la delibera di Giunta) di una procedura in due fasi. Prima le poche ditte che vedono l’avviso all’albo del Comune devono chiedere di essere invitate. Poi si viene invitati a fare la propria offerta. Non solo si ritarda di quasi sei mesi per iniziare il procedimento di gara, ma si dilatano i tempi introducendo un procedimento più lungo della normale gara pubblica, in cui possono partecipare tutti quelli che hanno i requisiti. Le ignare famiglie aspettano e sperano. A questo camaleontico procedimento, ingiustificato e inidoneo, si aggiunga il tempo necessario per documentazione e accertamenti obbligatori nei confronti dell’impresa aggiudicatrice. Tra l’altro, il fatto di non servirsi dell’asta pubblica, considerato l’importo di spesa che si aggira intorno ai centomila euro. Come Movimento civico protestiamo e stigmatizziamo questo irresponsabile comportamento che penalizza i cittadini, ma stiamo anche a vigilare sul risultato di queste operazioni. I cittadini – è l’attacco finale - stanno cominciando a rendersi conto delle assurdità di questa amministrazione, menzognera e prepotente, che non ha limiti e che pensa di poter sottomettere tutti, vicini e lontani, alla volontà manovratrice dell’Uno”.

Fabrizia, ‘Crescere Insieme’: “Anomalo che il sindaco possa fare a meno del Consiglio comunale”

“È un gioco al ribasso e allo strapotere. Il Comune di Fabrizia, numeri alla mano, può fare a meno del Consiglio comunale. Potrebbe riunirsi la Giunta e sarebbe più o meno la stessa cosa. Unica piccola differenza è data dal fastidio di dover formalizzare in sala aperta al pubblico le decisioni già prese”. È ciò che pensa il Movimento Crescere Insieme Fabrizia, che prosegue “nella missione che si è civicamente preso in carico surrogando la monca e carente democrazia del più importante consesso civico cittadino”. “La settembrina seduta consiliare – precisa il Movimento in una nota - ha completato l’opera di blindamento del potere. A parte la seconda surroga, quella del consigliere Luca Rullo, dimessosi subito dopo l’insediamento, con l’ultimo nominativo dei non eletti della lista di maggioranza, ha fatto il pieno sfruttando fino in fondo le possibilità che la legge offre, prevedendo il numero minimo per il funzionamento dei Consigli comunali.  Ciò che non quadra è l’anomalia del contesto riguardante il Comune di Fabrizia. Tale ente è l’ultimo e forse unico residuato d’Italia, a struttura fortemente anacronistica, prodotta da una temporanea legislazione, che nel suo plenum lo vede formato da soli 6 consiglieri: 4 di maggioranza e 2 di minoranza. Avvalersi della norma del ‘numero minimo’ per il funzionamento del Consiglio – viene contestato - è un fatto politico di forte criticabilità, specie se si pensa alla generale situazione di scarsa trasparenza e legalità. Il criticato avvalimento, data la particolare scheletricità degli organi preposti all’Ente, è idoneo a infondere l’idea collettiva che il Consiglio comunale sia ‘superfluo’. Con soli 2 consiglieri, più il sindaco, si può validamente tenere una seduta anche importante. Uguale numero, e probabilmente persone,  della Giunta comunale: sindaco, vicesindaco ed assessore. In questa situazione sono superflui anche i commenti o, per meglio dire, sono ‘inutili’, giacché neppure l’arbitrarietà più insostenibile potrebbe essere combattuta. Sarebbe interessante meditare sul ‘caso anomalo di Fabrizia’ – è la conclusione - e fare luce sulle numerose ‘illegalità’ che l’associazione ha pubblicamente segnalato”.

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Fabrizia, ‘Crescere Insieme’: “Giallo su dimissioni vicesindaco, si chiuda questa esperienza amministrativa”

“Corre voce che un altro componente della risicata maggioranza, abbia abbandonato, questa volta con formali dimissioni, il consesso civico consiliare di Fabrizia”. È quanto si legge in una nota del movimento “Crescere Insieme” che spiega: “vi è preliminarmente da rimarcare che non si tratta di un consigliere qualunque ma dell’assessore fiduciario, titolare della delega a vicesindaco. Certamente rincresce principalmente come cittadini che al Comune di Fabrizia non si pratichi affatto l’indispensabile trasparenza nella comunicazione istituzionale, perpetrando invece nell’occultamento e nella mistificazione della realtà. Quasi certamente – viene rilevato - i motivi delle dimissioni saranno legittimi e meditati, ma la storia infinita dell’incredibile Consiglio comunale, rimasto all’osso già dopo pochissime sedute dal suo insediamento, rimane come sfondo grigio in un paese che non ha avuto la fortuna di poter contare sul controllo del gruppo preposto, per volere esplicito del legislatore, al controllo democratico. Siamo probabilmente a livello di record, con una minoranza desaparecida, tenuta in piedi dall’Amministrazione per un tornaconto politico, ma gravemente illegittimo, combinata con le strane defaillance dei consiglieri di maggioranza. Al danno si aggiunge la beffa. Come movimento ‘Crescere Insieme Fabrizia’, anche di recente, ci si è attivati a denunciare pubblicamente questa anomalia. Tuttavia – viene puntualizzato - ora si è giunti a un livello ancor più grave. È palese che ci si trova di fronte ad una situazione di tipo oligarchico, pregna di illegalità fino al collo, che va corretta. Non si può amministrare un Comune con sole due persone, con l’idea di poter agire per sempre indisturbati e inosservati. La convinzione che esprimiamo pubblicamente, è che il Consiglio comunale di Fabrizia abbia esaurito la sua legittimazione democratica, in quanto ormai fortemente mutilato sia nella forma che nella sostanza. Si auspica fortemente una presa di coscienza circa la sostanziale mancanza di rappresentatività dell’organo consiliare, e si rassegnino dimissioni in toto. Naturalmente a cominciare dal sindaco, qualora abbia a cuore le sorti di questo paese. Alle Autorità preposte – è la conclusione - si chiede di vigilare e riportare alla legalità un’intollerabile situazione, idonea a danneggiare l’immagine democratica dell’Istituzione locale”.

Fabrizia, il cavaliere Suppa al contrattacco: “Da ‘Crescere insieme’ solo illazioni e fandonie”

In riferimento alla situazione delle viabilità nelle Serre, si registra l’intervento del già vicepresidente del Consiglio provinciale di Vibo Valentia, cavalier Domenico Suppa, il quale “onorandosi di aver rappresentato per tre consiliature sia l’Istituzione Provincia, sia il PD”, chiarisce una volta per tutte, che “non è una novità quanto affermato dal coordinamento civico e politico per la mobilità stradale di cui fanno parte il movimento ‘Crescere insieme’ e il Partito Democratico di Fabrizia/Mongiana/Nardodipace – Cassari. I lavori – sottolinea Suppa - erano già stati appaltati alla ditta ‘Moter di Simeri Crichi’ dalla Giunta del presidente De Nisi, di cui l’onorevole Mirabello era assessore dimissionario, per un importo di finanziamento di 710.000 euro, come da delibera n. 420 del 29/11/2011, di Giunta provinciale di devoluzione del mutuo ed approvazione del progetto definitivo. Tutto ciò che pretende di legittimarsi il fantomatico movimento ‘Crescere insieme’ – sentenzia Suppa - sono illazioni e fandonie destituite di ogni fondamento, che strumentalmente si vuole utilizzare a fini elettorali e pubblicitari, dimenticando che manca ancora oltre un anno alle prossime elezioni amministrative. L’Amministrazione comunale – conclude - onorerà il programma amministrativo di mandato così come è stato presentato agli elettori all’atto suo insediamento, consapevole che in questo scorcio di consiliatura saranno realizzate ancora diverse opere pubbliche utili alla collettività di Fabrizia”.

Fabrizia: il duro attacco di "Crescere Insieme" al sindaco Minniti

“Come al solito, il primo cittadino, questo presunto democratico, di fronte a legittime considerazione del movimento, reagisce cercando di banalizzare e trattando dei cittadini liberamente associati alla stregua di uno ‘sparuto gruppetto privo di legittimità elettorale e istituzionale’”. Inizia con queste parole una polemica nota stampa con la quale, il movimento civico “Crescere Insieme”, ancora una volta, stigmatizza l’operato ed il modo di fare del sindaco Antonio Minniti. “Forse il Sindaco – prosegue la nota - per grazia ricevuta, non sa, o fa finta di non sapere, che il diritto alla libera espressione è sancito dalla Carta Costituzionale”. Piuttosto che ricorre al “solito frasario standardizzato e ripetitivo cui i cittadini sono ormai abituati”, per gli animatori del Movimento, il primo cittadino, qualora ritenesse di “poterlo fare” dovrebbe “rispondere nel merito”, dicendo, ad esempio, “a quanti ed a quali consigli comunali hanno partecipato i consiglieri di opposizione”. I componenti di “Crescere insieme” nel sottolineare il loro disinteresse ad “incensare” il sindaco, evidenziano come i loro interlocutori siano “i cittadini”. Il tratto polemico del comunicato aumenta d’intensità con una serie d’interrogativi rivolti all’indirizzo del primo cittadino. “Per parlare con i cittadini dovremmo forse chiedere il suo permesso? Ma in che mondo vive? Nel mondo dorato della sua presunzione? Solo lei ritiene di avere legittimità democratica?”. Piuttosto, prosegue la nota “dimentica che la sua legittimità elettorale (ma non democratica) nasce da una ingiustizia perpetrata ai danni dei suoi avversari che lo avevano già sconfitto e che avrebbero continuato a farlo in maniera democratica? Questa presunta legittimità la autorizza a sbarazzarsi di chi, come l’ex assessore Fazio, con molti consensi l’ ha catapultata sulla poltrona, di cui non saprebbe fare a meno? E come risponde alle considerazioni del Fazio sulla viabilità che mettono in chiaro la sua inerzia e quella del suo Vice, salvo poi voler rivendicare meriti che non ha? O ritiene che la gente di Fabrizia sia così sprovveduta da non capire che Fazio è stato defenestrato perché ha osato sfidarla e, per giunta, ridicolizzarla dimostrando così che lei ha sempre vissuto di luce riflessa? Può il suo linguaggio arzigogolato e stantio negare che a Fabrizia non esiste controllo democratico, per assenza di opposizione? Ma certo, per lei e non solo, è meglio amministrare senza ostacoli ed in palese conflitto di interessi. Nessuna sua invettiva potrà nascondere questa verità. Ma forse – conclude la nota - lei ritiene di amministrare il comune come ha sempre fatto con il partito, cioè a conduzione familiare”.

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