Arrestato il presunto responsabile dell’omicidio avvenuto ieri nel piazzale di un distributore di carburanti

E’ stato arrestato ieri sera il presunto autore dell’omicidio, avvenuto nella giornata di ieri nel piazzale del distributore di carburanti Q8, in località Pellaro di Reggio Calabria.

La polizia, infatti, ha identificato e sottoposto a fermo d'indiziato di delitto, per il reato di omicidio, un uomo di 42 anni.

L’indagato è stato rintracciato dagli agenti delle volanti a Motta San Giovanni (Rc). L’intensificazione delle ricerche nella zona sono state predisposte a seguito del ritrovamento, nella mattinata di ieri, dell’autovettura utilizzata per investire la vittima e un altro cittadino italiano che ha riportato solo ferite.

L’arrestato, al termine delle attività di rito, è stato ristretto nella casa circondariale di Arghillà di Reggio Calabria.

Omicidio in Calabria, donna uccisa a casa

Una donna di 49 anni è stata uccisa ieri sera nella sua casa di contrada Ciccotonno, a Cassano allo Ionio, nell'alto Cosentino. 

Secondo una prima ricostruzione, la vittima si trovava in casa insieme al marito, quando qualcuno ha suonato il campanello. Appena aperta la porta, la donna è stata raggiunta da alcuni colpi d'arma da fuoco. 

Sull'accaduto indagano i carabinieri che, al momento, non escludono alcuna ipotesi. 

 

Uomo ucciso in casa in Calabria, due arresti

La polizia di Stato di Reggio Calabria ha tratto in arresto, in esecuzione di due provvedimenti di fermo d'indiziato di delitto, disposti, rispettivamente, dalla Procura della Repubblica e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, due pachistani, uno dei quali minorenne, gravemente indiziati dei reati di omicidio aggravato e rapina aggravata in concorso, ai danni di un cittadino polacco, Przemyslaw Krzysztof Grudniewski, rinvenuto cadavere la mattina del 7 marzo scorso nella sua abitazione di Reggio Calabria. La vittima è stata trovata con le mani legati con fascette da elettricista ed un indumento intimo conficcato con violenza nella trachea, che ne ha determinato la morte per asfissia.

I provvedimenti restrittivi, emessi in via d’urgenza, per l’evidente pericolo di fuga degli indagati, sono stati convalidati dai rispetti giudici per le indagini preliminari, che hanno contestualmente applicato per entrambi la misura cautelare della custodia in carcere. 

All’identificazione degli arrestati, gli investigatori della sezione Omicidi della Squadra mobile sono giunti attraverso un’attività investigativa, svolta principalmente attraverso l’acquisizione e l’analisi di numerosissime telecamere sia pubbliche che private, che hanno permesso di accertare che il delitto sarebbe stato portato a termine dagli indagati, i quali si sarebbero introdotti a casa della vittima attraverso la porta finestra del balcone, raggiunta con una scala poi abbandonata sul posto. 

Un importante contributo alle indagini è giunto dagli accertamenti svolti dalla polizia scientifica, che ha isolato alcune impronte poi attribuite agli indagati. In particolare un’impronta è stata rilevata su un oggetto che gli indagati avrebbero abbandonato a distanza di oltre un chilometro dal luogo del delitto.

Gli investigatori stanno ancora indagando, alla ricerca di ulteriori responsabilità e per ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto.

 

Agguato nel Vibonese, 30enne ucciso a colpi di fucile

Agguato nel Vibonese ieri sera, dove un trentenne, A.M., è stato raggiunto da alcuni colpi di fucile mentre si trovava alla guida di un trattore nelle campagne di Dinami. 

La vittima è deceduta all’ospedale di Vibo Valentia, dove era arrivata in condizioni disperate.

Sul fatto di sangue indagano i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno. Riguardo il movente, al momento, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi.

Ricercato per omicidio, arrestato a Reggio Calabria

Mercoledì scorso, la Squadra Mobile reggina ha rintracciato e tratto in arresto - dopo 2 mesi di latitanza - Antonino Perla, di 32 anni, condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio, avvenuto a Reggio Calabria il 3 agosto 2010, di Eduardo Bruciafreddo.

Le indagini condotte dalla polizia hanno acclararono che Perla si recò a casa della vittima, suonò al campanello e, dopo aver atteso che Briciafreddo scendesse, esplose nei suoi confronti 3 colpi di pistola calibro 7,65, colpendolo mortalmente al torace ed alla gola, per poi fuggire a bordo di un ciclomotore.

Il movente del delitto fu individuato in una lite, avvenuta giorni prima, all’interno di un locale tra la stesa vittima ed il suo omicida.

Perla, dopo la sentenza definitiva di condanna della Suprema Corte di Cassazione del 30 giugno scorso, si era sottratto all’esecuzione dell’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale di Reggio Calabria, ragion per cui gli investigatori della Squadra Mobile hanno intrapreso, un’intensa e particolareggiata attività investigativa che ha consentito di individuare, nella zona sud di Reggio Calabria, l’appartamento in cui aveva trovato rifugio il ricercato.

A quel punto, gli operatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria hanno provveduto a circondare l’edificio ed una volta entrati al suo interno hanno immediatamente bloccato ed arrestato Perla.

Denunciata anche, in stato di libertà, per procurata inosservanza di pena la donna trovata nello stesso appartamento in cui è stato arrestato il latitante.

Omicidio Cuzzocrea, arrestato il cugino

I  carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di un 53enne del posto.

L’uomo è ritenuto responsabile dell’omicidio di Francesco Cuzzocrea, detto Nicola, ucciso a colpi d’arma da fuoco la sera del 20 ottobre 2019, mentre irrigava un terreno nei pressi della sua abitazione, nella frazione Rosario Valanidi di Reggio Calabria.

Avviate le indagini, i militari del Nucleo investigativo reggino hanno raccolto una serie di elementi grazie ai quali è stato possibile ricostruire le fasi del delitto e quindi, di dare un volto al presunto responsabile.

Per gli investigatori, il movente del delitto sarebbe da ricercarsi “in una situazione di risalente e aspra contrapposizione, dovuta a ragioni personali, familiari ed economiche, tra l'indagato e la vittima che, seppur in una prospettiva di inconcepibile escalation, ha evidentemente portato l’odierno arrestato ad un gesto così estremo e definitivo come l’uccisione del cugino”.

La dinamica della vicenda, per come ricostruita dagli investigatori, dopo il primo vaglio da parte del gip, dovrà ora trovare ulteriore conferma nelle successive fasi processuali.

Imprenditore agricolo scomparso, fermata anche la moglie

Dopo tre mesi di indagini una prima svolta per la scomparsa di Agostino Ascone, l’imprenditore agricolo che nel tardo pomeriggio del 27 dicembre 2021 era scomparso,    senza fare ritorno alla sua abitazione della frazione Amato di Taurianova.

Questa mattina, i carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro hanno dato esecuzione ad un provvedimento di «fermo di indiziato di delitto» emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, a carico di Ilaria Sturiale, moglie della persona scomparsa, di Salvatore Antonio Figliuzzi, legato alla donna  e di Giuseppe Trapasso, ritenuto complice dei due. 

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, sono state effettuate dai militari del Nucleo investigativo di Gioia Tauro, con il supporto dei carabinieri della Compagnia di Taurianova e con l’intervento del personale del Reparto investigazioni scientifiche di Messina e del Reparto anticrimine di Reggio Calabria.

Attraverso una serie di approfondimenti investigativi, anche di natura tecnico-scientifica,  gli uomini dell’Arma sono riusciti a ricostruire gli ultimi movimenti della vittima prima della sua scomparsa ed a individuare i soggetti che, allo stato degli atti, sono ritenuti  responsabili della morte e dell’occultamento del cadavere.

Per gli investigatori il delitto sarebbe maturato in un ambiente condizionato dal codice comportamentale della ‘ndrangheta, caratterizzato dal regime di omertà e dalla forza di intimidazione che i diretti interessati sono consapevoli di esercitare.

Pensionato ucciso a coltellate, arrestato un 23enne

I militari della Compagnia di Bianco (Rc), nella serata di giovedì, al termine delle attività di sopralluogo condotto dalla Sezione investigazioni scientifiche del Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria e delle perquisizioni domiciliari effettuate nell’immediatezza dei fatti, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un giovane di 23 anni originario di Reggio Calabria, trasferitosi alle case popolari di Bianco da qualche mese unitamente al proprio nucleo familiare. Il ragazzo è sospettato di aver ucciso a colpi di coltello il proprio vicino di casa, un anziano di 70 affetto da problemi psichiatrici.

Le indagini, condotte dalla Compagnia di Bianco con il coordinamento della Procura della Repubblica di Locri, hanno permesso, a poche ore di distanza dall’evento, di far emergere gravi indizi di responsabilità a carico del fermato.

Presso l’abitazione dell’indagato, infatti, sono stati rinvenuti gli abiti ancora intrisi di sangue di cui il giovane si era disfatto nottetempo, gettandoli nei rifiuti, nonché dei coltelli da cucina con i quali avrebbe sferrato due fendenti mortali che hanno raggiunto la vittima alla gola.

 In virtù di tale circostanza e delle ulteriori evidenze probatorie, il giovane è stato sottoposto a fermo.

Le indagini proseguono, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento, l’eventuale concorso nel reato di altri soggetti ed il movente che, da prime evidenze, va ricondotto ai rapporti di convivenza tra i due nonché ad un improvviso raptus dell’autore, il quale avrebbe compiuto il gesto senza apparenti motivi.

L' arrestato, al termine delle operazioni di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Reggio Calabria, in attesa dell’udienza di convalida e l’interrogatorio di garanzia innanzi al giudice, mentre la salma, rinvenuta dai militari al piano terra di uno stabile abbandonato del medesimo quartiere, è stata trasportata presso l’obitorio dell’ospedale di Locri per il successivo esame autoptico. 

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