A Lamezia la "Giornata identitaria" dedicata al Regno delle Due Sicilie

Organizzata dall’associazione culturale “Osservatorio delle Due Sicilie”, è in programma per il prossimo giovedì 1 dicembre, a Lamezia Terme, la “Giornata Identitaria”. Scopo della manifestazione è quello di illustrare la storia attraverso diversi strumenti che vanno dalla carta stampata, alla narrazione teatrale, alla lezione  e differenti luoghi, dalla scuola al teatro.

 La “giornata” inizierà il pomeriggio alle ore 17.00  presso l' “Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e Ristorativi" Luigi Einaudi ", con una lezione di "Storia Patria” tenuta dallo storico Alessandro Romano, coordinatore nazionale dell’associazione culturale “Movimento Neoborbonico” e autore di diversi libri tra cui “Perché non festeggiamo l’Unità d’Italia”.

Alle ore 19.30 presso il Teatro “Franco Costabile”, ex Politeama, di Sambiase, in collaborazione con l’associazione teatrale “I Vacantusi” e col patrocinio del Comune di Lamezia Terme, si terrà la presentazione del libro “Carnefici” di Pino Aprile alla presenza dello stesso autore.

In seguito, alle ore 21.00 avrà luogo lo spettacolo teatrale “Terroni” con  la partecipazione dell’autore, attore e commediografo, Roberto D’Alessandro. Autore dell’ormai famoso monologo “Io non sapevo” tratto proprio da “Terroni. Lo spettacolo sarà arricchito dalla musica di Eugenio Bennato e di Domenico Modugno. 

Il costo dello spettacolo teatrale, preceduto dal colloquio con Pino Aprile, è di 10 euro.

 La riflessione sul Risorgimento dello storico Alessandro Romano continuerà, infine, il giorno successivo, venerdì 2 dicembre, alle ore 9.00 presso il Liceo “Tommaso Campanella”, via Vittorio Bachelet.

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Soriero, Patruno e la matematica

Non ho niente contro Soriero; e assieme a Patruno ho tenuto diversi convegni in Puglia, e c’era, e lo ringrazio, quando ho fatto rappresentare nella Provincia, a Bari, il mio “Eleonora e Michelina”; e i meridionalisti che oggi imperversano erano all’asilo quando io lavoravo per la revisione storiografica, e posso esibirvi libri con editrice e data; e allora i vari Pino Aprile non li sentiva nominare nessuno manco a casa loro. Premessa necessaria a capire che qui io faccio solo un discorso di matematica; quella matematica che è sempre di più un’opinione. Soriero, per esempio, dimostra con i numeri, in un suo fortunato libro, che Gioia Tauro non solo è un porto ricchissimo, ma è e sarà la causa diretta delle attività dei porti di Trieste e Genova, e quindi della loro ricchezza. Con gli stessi numeri, scopriamo che a Gioia ci sono 500 (cinquecento) in cassa integrazione finché dura, poi a spasso; e ciò perché non arrivano navi. E non parliamo di Isotta Fraschini e fabbrica americana di superauto, il tutto solo a chiacchiere. La matematica è un’opinione? Patruno va dicendo che il Sud rinascerà e farà rinascere l’Italia, l’Europa, l’Occidente, il Pianeta, il Sistema Solare, la Galassia. Poi i numeri dicono che su circa 280 regioni europee, la Calabria, che è a Sud, è la terzultima; e dico terzultima. Che opinione, la matematica! Certo, che volete, un poco di ottimismo lo ordinano anche i medici ai morenti, perché, come si ascolta nella Traviata, “la bugia pietosa ai medici è concessa”. Questi illustri opinionisti non dicono bugie, intendiamoci: solo che vivono in un mondo dei sogni, nel quale si trovano a meraviglia. Gli Aprile, i Patruno e qualcun altro più anonimo volano tra le nuvole del passato, del tipo “Eravamo la terza potenza industriale del mondo”, e prima ferrovia, primo bidet, primo spremilimoni a vapore… Sconoscono ogni benché minimo evento politico dal Congresso di Vienna al Regno d’Italia (e anche prima e dopo… ), però sanno tutto del tal massacro… della tale locomotiva senza binari… Soriero, che si è formato con i versi del poeta Aragon “Les lendemains qui chantent”, vola invece nell’avvenire, tipo profezie che un giorno in un posto quasiasi scorreranno latte e miele, le spade diverranno aratri... Quando? Boh, è il bello delle profezie: in seguito… Perché ne parlo? Ma perché sia i sogni del passato sia quelli dell’avvenire sono nel Sud, per dirla con il vecchio Marx, una specie di oppio dei popoli alla pasta e sugo. Il meridionale, che è barocco nel linguaggio, ed hegeliano (senza sapere chi sia stato Hegel, ma non importa!), campa volentieri nelle illusioni del passato, magnogreco o pseudoborbonico che sia; e sogna volentieri il futuro demoliberale. Un futuro di posti fissi, ovviamente, di una Gioia Tauro come i ragazzi della via Pal: tutti ufficiali tranne il cane. Nell’universo onirico del calabromedio, Gioia Tauro è un gigantesco ufficio con 999 impiegati, e il più sfortunato, uno solo, fa l’operaio: malato, ovviamente, e in pensione anticipata. Così la matematica è un’opinione campata in aria.

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