"L'arte e il paesaggio", il volume di Giorgio Ceraudo sarà presentato a Catanzaro

Venerdì 26 aprile 2019, alle ore 17.00, a Catanzaro, presso il Salone del Palazzo della Provincia, sarà presentato il volume di Giorgio Ceraudo dal titolo "L’Arte e il paesaggio - Le belle contrade" (Rubbettino Editore).

Interverranno all’iniziativa, moderata dallo Silvio Rubens Vivone, Ivan Cardamone, vicesindaco e assessore comunale alla cultura; Teresa Gualtieri, presidente nazionale federazione Club per l’Unesco; Francesco Cuteri, archeologo; Rosanna Caputo, storico d’arte e l’autore del volume.

Giorgio Ceraudo, architetto, già  Soprintendente per i Beni culturali della Calabria, ha presentato il suo lavoro, a Palazzo Arnone di Cosenza, evidenziando le tante attività espletate durante la sua gestione riscuotendo attenzione e interesse.

Nell’incontro catanzarese si farà il punto sull’impegno profuso da Ceraudo per dare centralità al Complesso monumentale del San Giovanni, al Palazzo Fazzari, al Palazzo Alemanni, al restauro e alla valorizzazione del Parco archeologico e museale della Roccelletta di Borgia e agli altri gioielli architettonici che contraddistinguono la città di Catanzaro e la sua provincia.

Non mancheranno, ancora, analisi e approfondimenti sui tanti tesori d’arte del catanzarese presentati in mostre di straordinaria valenza culturale: “Andrea Cefaly e la scuola di Cortale”;  la mostra internazionale “Mattia Preti il Cavaliere Calabrese”, etc..

L’iniziativa metterà in primo piano le potenzialità che detiene la Calabria in un settore strategico, la cultura appunto, per uno sviluppo e una crescita economica e sociale non più rinviabili.

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Riserva Valli Cupe, venerdì la presentazione del volume "Etnofauna in Calabria"

Venerdì 19 ottobre alle ore 18 nella sala consiliare del comune di Sersale è in programma la presentazione del libro "Etnofauna in Calabria" (Rubbettino, pp.157, euro 15).

La pubblicazione - la seconda dopo il successo di "Etnobotanica in Calabria" - è stata curata dalla Riserva naturale e passa in rassegna le varie specie animali che popolano le Valli Cupe.

Gli autori Antonella Lupia (laureata in Scienze fisiopatologiche generali, è specializzata in biochimica clinica), Carmine Lupia (etnobotanico) e Raffaele Lupia (docente di Scienze agrarie, è impegnato in iniziative volte al recupero delle tradizioni del mondo rurale), dopo l’introduzione del sindaco della città di Sersale Salvatore Torchia, converseranno con la giornalista Chiara Fera e con l’ornitologo Domenico Bevacqua che ha realizzato diversi reportage fotografici sugli uccelli che gravitano nella Riserva.

Nell’occasione, è prevista la visione di una sequenza selezionata degli scatti fotografici più suggestivi che documentano la presenza nell’area anche di uccelli rari, dal capovaccaio - un piccolo avvoltoio del vecchio mondo - al biancone - un uccello migratorio dalla straordinaria apertura alare, simile nella struttura a un’aquila e amante dei climi temperati e degli ambienti mediterranei ricoperti da arbusti e aree aperte - avvistato in coppia nel canyon delle Valli Cupe la scorsa primavera.

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A Sciabaca 18 il nuovo romanzo di Sonia Serazzi

È un pezzo di Sud diverso, un altro «Sud che sfugge a tutti e che non è neppure quello virtuoso, impiegato ora più che mai nella retorica del riscatto, quel sud efficiente, un po’ svizzero, un po’ californiano, che vuole stabilirsi come organicità e non come anomalia, quello delle eccellenze, per intenderci, su cui, legittimamente, giustamente, ci si occupa, ciclicamente, in un articolo, in un servizio sulla televisione del mattino, in meritevoli libri e sempre con lo stesso tono “non lo direste mai, e invece”. La Calabria di Rosa Sirace [la protagonista del romanzo di Sonia Serazzi] è un inedito assoluto, un così com’è senza perché». 

Così Simonetta Sciandivasci, giornalista per «Il Foglio», «Linkiesta» e «La Verità», in un lungo e denso articolo apparso su «Il Foglio» descrive il Sud de Il cielo comincia dal basso, il nuovo libro di Sonia Serazzi che tanto sta facendo discutere di sé appassionando critica e pubblico. 
E sarà proprio Simonetta Sciandivasci a presentare il romanzo nell’ambito di Sciabaca 2018, il festival di viaggi e culture mediterranee ideato e promosso da Rubbettino a Soveria Mannelli dal 21 al 23 settembre.

La conversazione si terrà domenica 23 settembre alle 17,30 nei giardini dell’antico palazzo baronale Passalacqua (oggi Marasco).

Protagonista del romanzo è Rosa Sirace, una che impara a fiorire nel posto che ha, e fiorendo scrive la sua vita di cose piccole su un'agenda: fogli con sopra il numero del giorno, e la carta che tiene il conto ripete quotidianamente che una storia non ha tutto lo spazio e il tempo che vuole. Così Rosa Sirace disciplina fatti, incontri e volti costringendoli sulle righe, e sceglie di essere sincera su quello che c'è intorno: la verità resiste a ogni poco. Allora la figlia di un Visconte operaio e di una Baronessa casalinga si porta in casa il lettore offrendogli un mondo senza imbrogli. Ma nell'offerta qualcosa brucia e qualcosa profuma, poi c'è il cielo, un azzurro modesto che Rosa Sirace insegue sul messale e impara da sua nonna: Antonia Cristallo. E Rosa tutto il cielo che scava lo appende in alto, a cominciare ogni pagina, e spera che bastino le Scritture a far scintillare la terra rivoltata.

Per il programma completo e i dettagli del festival visita il sito www.sciabaca.it

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A Sciabaca 2018 la lectio magistralis di Francesco Sabatini

Uno dei "pezzi forti" di Sciabaca, il festival dei viaggi e delle culture mediterranee organizzato e promosso da Rubbettino Editore, è senza dubbio la lectio magistralis affidata di edizione in edizione a un grande nome della cultura italiana.

E così la kermesse, che anche quest’anno si svolgerà a Soveria Mannelli, città in cui ha sede la Rubbettino, dal 21 al 23 settembre, vedrà protagonista il linguista e lessicografo Francesco Sabatini.

Il nome di Sabatini è noto al grande pubblico per due ragioni principali la prima è che l'insigne accademico è autore, insieme a Vittorio Coletti, di uno dei più celebri dizionari della lingua italiana (Il Sabatini-Coletti, appunto) che ha visto migliaia di studenti compulsarne freneticamente le pagine in occasione dei compiti d’italiano; la seconda è che, suo malgrado, Francesco Sabatini è diventato un volto celebre della Tv.

La sua rubrica “Pronto soccorso linguistico” è stato infatti uno dei momenti più attesi delle passate edizioni di "Unomattina in famiglia", il programma Rai condotto da Tiberio Timperi.
Sabatini è stato inoltre l’unico non toscano a diventare Presidente dell’Accademia della Crusca, ruolo che ha ricoperto dal 2000 al 2008.

A Soveria, Francesco Sabatini, terrà la sua lezione magistrale Venerdì 21 settembre alle 18,00 presso la Casa delle idee “Gerardo Marotta” (Via Leo Longanesi). Il tema della lezione sarà “Il viaggio delle parole”. L’incontro verrà introdotto da Teresa Goffredo.

Il programma e i dettagli dell’edizione 2018 di Sciabaca sono già disponibili sul sitowww.sciabaca.it.

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Intelligence, pubblicato libro di Antonio Teti: “Cyber espionage e cyber counterintelligence"

“Cyber espionage e cyber counterintelligence. Spionaggio e controspionaggio cibernetico”. È questo il titolo del volume di Antonio Teti pubblicato dalla Rubbettino editore nella collana del Laboratorio sull’intelligence dell’Università della Calabria.

Il testo, curato da uno dei massimi esperti di cyber intelligence del nostro Paese, affronta il tema della difesa e dell’utilizzo delle informazioni nel cyberspace, ambito in cui si sta definendo il nuovo ordine mondiale.

Nel volume vengono trattati temi di grande importanza come la social media intelligence e la web intelligence che rappresentano un prevalente ambito operativo e di studio.

“Il libro di Teti - si legge nella prefazione del direttore della Collana Mario Caligiuri - è un testo ricco, plurale che incrocia da un lato il concetto di cyber cultura e dall’altro interpreta la trasformazione dell’intelligence dopo la caduta del muro di Berlino. Tutto questo incide in modo profondo sulle modalità di acquisizione e diffusione della conoscenza, rivoluzionando le tradizionali posizioni di potere culturale”. Quello di Teti è la nona pubblicazione della collana dell’Università della Calabria.

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I padroni del mondo, nel nuovo libro di Giorgio Galli e Mario Caligiuri

 “Il nome di James Staley significherà molto poco  eppure è la prima delle 65 persone che realmente influenzano i destini del pianeta”.

Con queste parole si potrebbe sintetizzare il volume scritto dal decano dei politologi italiani Giorgio Galli e dallo studioso di intelligence Mario Caligiuri dal titolo “Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci” edito da Rubbettino che ieri mattina è stato presentato a Roma presso la sala “Nilde Iotti” della Camera dei Deputati.

A fare gli onori di casa il Questore Stefano Dambruoso, mentre i lavori sono stati coordinati dall’editore Florindo Rubbettino che ha evidenziato che il tema del libro finora non è stato mai affrontato in termini scientifici, ponendo in rilievo il peso delle èlite finanziarie che sono non elette ma cooptate e largamente sconosciute.

La prima relazione è stata tenuta dal Direttore del Centro  Studi Americani Paolo Messa che ha evidenziato come il lavoro di Galli e Caligiuri rappresenti uno strumento di riflessione che pone un appello al primato della politica, intesa quale strumento per ridurre le diseguaglianze sociali. In tale quadro - ha sostenuto - è cruciale il tema della responsabilità e della consapevolezza delle élite. Ha quindi posto in luce che l’idea suggestiva che il potere risieda esclusivamente in contesti non democratici non convince del tutto e ha invitato a riflettere su come vengono selezionate le élite cinesi e in che modo i fondi sovrani possano condizionare lo sviluppo economico degli Stati destinatari degli investimenti. Infine, ha introdotto il tema del finanziamento della politica, evidenziando come proprio negli Stati Uniti si stia riflettendo approfonditamente sul condizionamento determinato dal sostegno delle multinazionali.

Il secondo relatore è stato il sottosegretario alla giustizia Cosimo Ferri che ha parlato di un libro plurale e complesso che affronta un tema di straordinaria attualità poiché illumina realmente quello che c’è dietro le quinte del potere. Prima di tutto ha individuato la chiave di lettura pedagogica, che è ritenuta fondamentale per la ricostruzione della democrazia Si è poi soffermato su alcuni aspetti del volume: dal ruolo delle mafie e del riciclaggio nei mercati internazionali al debito pubblico che determina le politiche degli Stati, dalle spinte delle lobby nel determinare le leggi ai paradisi fiscali dove tutto si confonde, dai conflitti di interesse che caratterizzano le scambievoli élite economiche e politiche al ruolo strategico delle università nell’elaborazione di teorie che sostengono l’azione delle classi dirigenti. Infine, ha evidenziato che il testo approfondisce due filoni: la libertà di mercato -che determina il peso dell’economia nella società  - e la debolezza della rappresentanza della democrazia. Ferri ha concluso ribadendo il valore etico della partecipazione consapevole dei cittadini per controllare chi comanda.

Hanno preso poi la parola i due autori. Giorgio Galli ha spiegato come l’idea del libro parta da lontano e cioè dalle teorie sulle élite di Mosca e Pareto attualizzate nell’evoluzione della società contemporanea. Oggi - ha sostenuto - non è vero che il potere sia nebuloso e difficile da individuare poiché risiede in gran parte nel nocciolo del capitalismo mondiale, identificato nei dirigenti apicali delle 50 multinazionali finanziarie individuate da uno studio del Politecnico di Zurigo, che è alla base del saggio presentato oggi. Galli ha aggiunto che “il nostro lavoro non intende demonizzare ma capire chi sono effettivamente le élite che determinano le scelte pubbliche di fondo, come si relazionano e come si formano”. Riprendendo la sollecitazione di Paolo Messa, si è soffermato su come gli strumenti dei partiti e delle multinazionali che sono stati inventati dalla democrazia rappresentativa dell’Occidente vengano adesso utilizzati in sistemi politici autoritari come quello cinese. Richiamando Pareto, che sosteneva che nella società potevano affermarsi sia “élite di mistici che di briganti”, ha identificato il moderno “Leviatano” di Hobbes nelle multinazionali, che si sono sviluppate dalla Compagnia delle Indie ad oggi. “Nella nostra società - ha spiegato - la distinzione tra pubblico e privato perde in gran parte la sua importanza poiché gli strumenti operativi sono identici”. Galli si è quindi soffermato sul finanziamento delle multinazionali che condizionano sia le scelte delle istituzioni politiche che le ricerche scientifiche e le visioni del mondo diffuse dalle università. Infine ha concluso che ieri il potere veniva in parte determinato dalle “7 sorelle” che erano le compagnie del petrolio dominanti mentre oggi probabilmente risiede nelle “5 sorelle” rappresentate dai principali colossi di Silicon Valley che condizionano l’informazione e le capacità di scelta del mondo politico.

Ha concluso la manifestazione Mario Caligiuri che ha spiegato il significato di “un libro che è più libri” poiché tratta dell’efficienza della democrazia e della trasformazione del potere, del ruolo della propaganda e dell’influenza dell’economia, della formazione delle élite e della centralità dell’educazione. Ha quindi evidenziato che l’intenzione del volume, al di là del titolo “impegnativo”, è quello di estrarre “il segnale dal rumore” e cioè le tendenze sociali di fondo nell’eccesso della società della disinformazione, tenendo conto che la realtà è sempre davanti agli occhi di tutti. Ha detto che l’obiettivo del saggio è stato quello di mettere tutti insieme per la prima volta anche fatti notissimi per costruire uno scenario comprensibile, da contrapporre a quello inevitabilmente frammentato e distorto narrato dai media. Caligiuri ha ribadito che si tratta di un libro scritto per rendere più efficiente la democrazia rappresentativa, cogliendo la trasformazione del concetto di “cultura” che va specificandosi da conoscenza del passato in capacità di previsione del futuro. “In questo gioco degli specchi e in questa società delle ombre - ha sottolineato Caligiuri - si crea un corto circuito cognitivo in cui la realtà sta da una parte e la percezione della realtà dall’altra”. Infatti, ha ricordato che chi ha un forte potere di  indirizzo sui destini del mondo non sono quelle persone che appaiono ogni giorno sulle televisioni o nei quotidiani ma quelle che gestiscono le società finanziarie globali. Sono persone, ha puntualizzato, che condividono gli stessi percorsi formativi e una comune visione del mondo e che orientano la loro azione per massimizzare il proprio profitto personale. In tale quadro ha ribadito la centralità della questione pedagogica che non appare affatto nel dibattito politico e nei programmi elettorali a pochi mesi del voto in Italia, mentre ha ricordato che è una priorità politica per tanti altri Paesi. Caligiuri ha concluso dicendo che è fondamentale la comprensione della realtà da parte dei cittadini anche attraverso strumenti educativi come l’intelligence che, identificando le informazioni rilevanti, contribuisce a fronteggiare la disinformazione dilagante: probabilmente uno dei problemi più gravi della società contemporanea.

 

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Giorgio Galli e Mario Caligiuri spiegano "Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci"

In libreria un volume di Giorgio Galli e Mario Caligiuri che svela i retroscena del potere mondiale “Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci”.

Sessantacinque persone. Un pugno di individui rispetto agli oltre sette miliardi che abitano il pianeta. Eppure sono questi che praticamente tengono in pugno le sorti del mondo.

Non sono però i politici cui spesso vengono dirette le proteste degli “indignados” dei vari Paesi, ma i manager delle multinazionali che operano nel mercato globale.

È questa la tesi sostenuta nel volume, pubblicato da Rubbettino.

Un libro acuto e documentato che non cede a facili visione qualunquiste o teorie del complotto ma che attraverso un’attenta analisi riesce a ricostruire nomi e facce, talvolta sconosciuti al grande pubblico, che giocano un ruolo determinante nello scacchiere internazionale.

Quello che emerge è un intreccio molto forte tra politica, finanza e luoghi di formazione. Un intreccio che spinge a un supplemento di attenzione e che mette a rischio il libero gioco democratico.

Il potere non è impersonale, oppure determinato dalle selezioni di un algoritmo, ma il nostro destino è deciso da nomi e volti ben individuabili: Il loro controllo è il problema decisivo della democrazia nel XXI secolo.

Di questi temi si discuterà durante la prima presentazione del volume, in anteprima nazionale, che si terrà giovedì 23 novembre 2017, alla Camera dei Deputati (Palazzo Theodoli- Bianchelli, Sala Nilde Iotti) alle ore 10, con la possibilità di seguire l’evento anche via streaming sul sito della Camera.

Insieme ai due autori, Giorgio Galli e Mario Caligiuri, interverranno il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Cosimo Ferri, il direttore del Centro studi americani, Paolo Messa e l’editore Florindo Rubbettino. L’incontro sarà introdotto da Stefano Dambruoso, questore della Camera.

Giorgio Galli è il decano dei politologi italiano. Noto a livello internazionale, ha scritto libri fondamentali come “Il bipartismo imperfetto” (1966) e “Hitler e il nazismo magico” (1989).

Mario Caligiuri è professore di prima fascia all’Università della Calabria, dove dirige il Master in Intelligence, promosso nel 2007 con Francesco Cossiga. È stato tra i primi a introdurre lo studio scientifico dell’intelligence negli atenei italiani. Tra i suoi ultimi volumi, “Intelligence e Scienze umane” e “Intelligence e magistratura” entrambi editi da Rubbettino. 

 

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“Sono nessuno!” In libreria la ristampa del volume di Gerado Sacco, con prefazione di Vittorio Sgarbi

Ventimila copie vendute, il cui ricavato è stato interamente devoluto alle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal terremoto. E poi la prefazione di Vittorio Sgarbi, a suggellare il successo di decine di presentazioni in tutta Italia e commenti sempre lusinghieri.

Sarà in tutte le librerie domani (lunedì 24 luglio) la seconda edizione, arricchita, del libro “Sono Nessuno! Il mio lungo viaggio tra arte e vita”, il libro intervista che racconta la straordinaria esperienza umana e artistica di Gerardo Sacco in un colloquio con il giornalista Francesco Kostner.

La prefazione di Vittorio Sgarbi sottolinea il grande valore dell’esperienza umana e artistica dell’orafo crotonese, che continua a riscuotere successi e ottenere prestigiosi riconoscimenti in ogni parte del mondo.

La freschezza e il valore dell’opera trovano conferma, anche, nei giudizi positivi che accompagnano la testimonianza di Gerardo Sacco: un mix di ricordi, riflessioni, esperienze, progetti, particolarmente apprezzato dai lettori e nelle scuole. È proprio nelle scuole, o meglio nel rapporto con i ragazzi, che Sacco ha trovato i suoi interlocutori preferiti. Ai ragazzi ha confessato il suo cruccio di non aver potuto studiare, ma anche tutto l’orgoglio di essere riuscito a costruire ugualmente un azienda di successo, in un significativo recupero del “tempo perduto” ottenuto proprio attraverso il suo duro lavoro, la sua passione. Un percorso che nel tempo l’ha portato ad arricchire il proprio bagaglio di conoscenze su mondi e civiltà antichi e moderni, celebrandone con la consueta originalità forme, espressioni, peculiarità.

La seconda edizione di “Sono Nessuno! Il mio lungo viaggio tra arte e vita” è arricchita di nuovi episodi e di un corposo indice dei nomi, utilissimo per orientarsi nei meandri di una confessione che attraversa oltre cinquant’anni di storia calabrese e italiana.

Anche la copertina, incentrata sulle immagini della prima opera di Sacco, la collana di cuticchie realizzata a quattordici anni, e dal piccolo garzone di bottega con i pantaloni alla zuava, contribuisce a rendere più interessante la novità editoriale della Rubbettino, che sarà presentata in Calabria durante l’estate e fino a dicembre in Campania, Puglia, Lazio, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana.

In quarta di copertina, infine, sono riportati i commenti di Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria; Rita Pedditzi, giornalista di punta del programma Rai “Voci del Mattino”, condotto da Paolo Salerno; del produttore cinematografico Fulvio Lucisano, del segretario generale di TaorminaArte, Nanni Panzera e dell’attrice Maria Grazia Cucinotta.

Solo alcuni dei lusinghieri giudizi, seguiti lo scorso anno all’uscita del libro intervista nel quale Gerardo Sacco ha raccontato la sua meravigliosa avventura artistica diventata famosa in tutto il mondo.

 

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