Guardia di Finanza arresta "corriere" della droga e sequestra un chilo di cocaina purissima

È incessante l’attività di prevenzione e repressione del traffico e dello “spaccio” di sostanze stupefacenti, disposta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza. Questa volta, infatti, è incappato nel dispositivo di controllo delle Fiamme Gialle lametine un soggetto, residente in un Comune del Basso Jonio reggino, che transitava sulla Strada Statale 18, alla guida di un’automobile. Una volta intimato l’”alt” di rito al mezzo che procedeva in modo sospetto, i finanzieri si sono accorti che l’utente della strada veniva colto da ingiustificato nervosismo, che non è sfuggito ai militari, i quali, oltre ai documenti obbligatori previsti dal Codice della Strada, hanno deciso, a quel punto, di approfondire anche i controlli sul mezzo e sulla persona, attraverso una attenta perquisizione eseguita con l’ausilio dei cani antidroga. L’intuito dei finanzieri ha colto nel segno anche questa volta, poiché, abilmente occultato in una intercapedine ricavata sotto il sedile del passeggero, è stato rinvenuto un “panetto” di cocaina purissima, di circa un chilo di peso. All’esito delle operazioni, contestualmente al sequestro della droga rinvenuta e del veicolo sul quale veniva trasportata, i finanzieri hanno tratto in arresto il “corriere”, il quale - su disposizione della magistratura - è stato posto agli arresti domiciliari, in quanto incensurato. La cocaina sequestrata, una volta “tagliata” con altre sostanze e spacciata, avrebbe consentito un ricavo di almeno 280.000 euro.

Sequestrato ingente quantitativo di cocaina

A seguito della perquisizione, effettuata da uomini della Guardia di Finanza, dei containers caricati su una cargoship attraccata presso il porto di Gioia Tauro è stato eseguito il sequestro di un ingente quantitativo di cocaina, individuando una nuova metodologia di importazione dello stupefacente. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà, alle ore 13.00 odierne, presso il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho.

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Cocaina fra legname e semi di quinoa: avrebbe fruttato 108 milioni di euro

Gli uomini del Comando provinciale di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, con il coordinamento della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - hanno individuato e sequestrato 2 ingenti carichi di cocaina purissima nell’arco della scorsa settimana. Un primo quantitativo di stupefacente, circa 40 kg di cocaina, è stato rinvenuto occultato in un container, che trasportava semi di quinoa, proveniente dal Cile e destinato a Fos sur Mer (Francia). Altro carico più ingente è stato rinvenuto in diverso container che trasportava legname, proveniente dal Brasile e diretto a Ravenna. In particolare, all’interno di esso sono stati trovati 18 borsoni all’interno dei quali vi erano 500 kg di cocaina. Le attività sono state eseguite attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner ed unità cinofile della Guardia di Finanza. La cocaina sequestrata, per un ammontare complessivo di 540 kg, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 108 milioni di euro. L’attività delle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al complessivo sequestro di circa 700 kg di cocaina.

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Sequestrato un chilo di cocaina: 32enne in manette

Sulla scorta di un'attività info-investigativa, nella mattinata di venerdì scorso i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone hanno proceduto, nell’immediatezza, ad effettuare una perquisizione d’iniziativa di una villetta in via Pastificio  a Crotone, in uso a B.A., di 32 anni, Nel corso della perquisizione, abilmente occultata all’interno di un garage di pertinenza dell’abitazione, i Finanzieri, assistiti dal fiuto del cane anti-droga "VAL", hanno rinvenuto un panetto e tre "pallotte" di cocaina del peso complessivo di 1,037 chilogrammi più sostanza da taglio e due bilancini di precisione. All’esito della perquisizione B.A., con precedenti specifici e gravato da misura cautelare personale (obbligo di firma), è stato tratto nuovamente in arresto per detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio.

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Sequestrata un’ingente quantità di droga: ai domiciliari un 25enne

Nell’ambito dell'intensificazione dei servizi di prevenzione e repressione del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, disposta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, i “Baschi verdi” del gruppo di Lamezia Terme hanno intensificato i controlli lungo le strade lametine a maggior percorrenza veicolare. Osservando gli automezzi in transito, i militari hanno concentrato l’attenzione su un'autovettura, che stava procedendo velocemente sulla SS 280, effettuando manovre azzardate. Le Fiamme gialle lametine hanno effettuato quindi il fermo dell'auto sospetta per i controlli di rito. Nonostante il conducente, un 25enne di Rosarno, alla guida di una Fiat “Multipla”, asserisse di non trasportare alcunchè, il suo nervosismo non è sfuggito ai militari che, nell’ispezionare il veicolo, hanno richiesto informazioni sul motivo del viaggio. Proprio la sua agitazione nel fornire giustificazioni che non apparivano convincenti, ha indutto i finanzieri ad invitare il controllato a seguirli in caserma, dove hanno provveduto ad una perquisizione approfondita del mezzo, eseguita con l’ausilio del cane antidroga, il quale ha segnalato al proprio conduttore la possibile presenza di sostanze stupefacenti. L’accurata ricerca effettuata successivamente dai finanzieri in corrispondenza dei punti in cui il cane si era soffermato, ha consentito di scoprire, stipati ed abilmente occultati all’interno dello schienale del sedile anteriore centrale del mezzo, un chilo e 300 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e 111 grammi di sostanza stupefacente del tipo hashish. Contestualmente al sequestro della droga, i finanzieri hanno tratto in arresto il conducente che, a seguito del rito per direttissima presso il Tribunale di Lamezia Terme, è stato posto agli arresti domiciliari. Il traffico illecito scoperto avrebbe fruttato, nella cessione “al dettaglio”, introiti per oltre 100 mila euro circa.

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'Ndrangheta. Operazione "Picciotteria": 9 arresti, sequestrati oltre 400 chili di cocaina

Le indagini della Guardia di Finanza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Venezia, hanno consentito di individuare un’articolata compagine criminale di matrice ’ndranghetista, operante in provincia di Venezia, con collegamenti in Lombardia ed origine nell’area jonica della provincia di Reggio Calabria dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America ed alla successiva commercializzazione dello stupefacente. In particolare, le investigazioni hanno tratto origine dal monitoraggio di alcuni soggetti di origine calabrese che vivevano nella provincia di Venezia, attivi nello smercio di cocaina nel capoluogo lagunare e nel trevigiano. Attraverso un’assidua attività di osservazione e pedinamento, è stato possibile evidenziare la figura di A.V., domiciliato a Marcon, in provincia di Venezia, elemento di spicco dell’organizzazione, legato alla 'ndrangheta di Africo, nel Reggino, con numerosi precedenti di polizia, tra l’altro, per tentato omicidio, associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione abusiva di armi. E’ stato riscontrato che A.V., avvalendosi di un’impresa operante in provincia di Venezia, avrebbe introdotto ingenti quantitativi di cocaina sul territorio nazionale, importandola direttamente dall’America centrale e meridionale. Lo stupefacente veniva occultato all’interno di container con carichi di copertura costituiti da frutta (banane, ananas, ecc.) e, una volta giunto a Venezia, distribuito a gruppi di spacciatori. Era coinvolto nel narcotraffico anche un sodalizio di origine calabrese stanziato nelle province di Milano e Monza Brianza che, in collaborazione con A.V., alimentava il mercato lombardo della cocaina, anch’essa prelevata a Venezia, dopo essere arrivata dal Sud America. I finanzieri hanno potuto documentare tre significative importazioni di cocaina con un elevato grado di purezza, per un peso di circa 410 chilogrammi. Con la collaborazione dell’Agenzia delle Dogane e di altri Reparti della Guardia di Finanza competenti per territorio, è stato possibile procedere ad una "consegna controllata" dei carichi, al fine di giungere all’individuazione dei responsabili del traffico illecito. In questo modo, è stato accertato che la cocaina era trasportata dai sodali in magazzini presi in locazione a Marghera e Meolo, nel Veneziano, dove, dopo essere stata separata dalla merce lecita tra la quale era occultata, veniva suddivisa tra i vari componenti dell’organizzazione, per essere poi smerciata sul territorio. Più nel dettaglio, le indagini hanno permesso di rilevare, in una prima fase, l’arrivo di due partite di cocaina del peso, rispettivamente, di 50 chilogrammi e 240 chilogrammi nei mesi di luglio e novembre 2015. Dopo aver individuato la rete di distribuzione dello stupefacente, nella giornata di ieri è scattato il blitz in un magazzino di Meolo, in provincia di Venezia, dove sono stati colti in flagranza di reato A.V. ed altri tre componenti dell’organizzazione mentre scaricavano da un furgone 90 casse di falsi tuberi di manioca in materiale plastico, al cui interno erano occultati panetti di cocaina, per un peso complessivo di circa 98 chilogrammi., sottoposti a sequestro. Contemporaneamente, sono state avviate oltre 20 perquisizioni in Veneto e Lombardia, nei confronti di soggetti coinvolti, a vario titolo, nel traffico di stupefacenti. Le attività delle Fiamme Gialle hanno consentito di sequestrare altri 30 chilogrammi di cocaina, un chilogrammo di marijuana, oltre ad una ingente quantitativo di denaro contante e preziosi. Ulteriori 32 chilogrammi circa di cocaina erano stati sequestrati lo scorso 20 gennaio con l’arresto di un responsabile in provincia di Milano, con la collaborazione dei baschi verdi del capoluogo lombardo. Complessivamente, sono state arrestate 9 persone, tra le quali anche due ristoratori di origine albanese che, all’interno del loro locale situato nel centro storico del capoluogo lagunare custodivano circa un chilogrammo di cocaina ed altrettanta marijuana, pronta per essere spacciata. L’attività investigativa è stata condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Venezia – D.D.A.. Le investigazioni si sono avvalse anche del prezioso apporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.

Sequestrati 38 chili di cocaina purissima

Individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima da parte degli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro. Il quantitativo di stupefacente, pari a circa 38 chilogrammi, è stato rinvenuto occultato all’interno di un container, che trasportava banane, proveniente dall’Ecuador e in transito nello scalo portuale di Gioia Tauro. L’operazione è stata eseguita attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli di container sospetti, anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner. La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, oltre 7 milioni di euro. L’attività delle Fiamme Gialle, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro che ha portato, dall’inizio dell’anno, al complessivo sequestro di circa 500 chilogrammi di cocaina.

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Sequestrati 119 chili di cocaina purissima: avrebbe fruttato 24 milioni di euro

Gli uomini del Comando Provinciale di Reggio Calabria, unitamente a funzionari dell’Agenzia delle Dogane – Ufficio Antifrode di Gioia Tauro, hanno individuato e sequestrato un altro ingente carico di cocaina purissima. Il quantitativo di stupefacente, pari a circa 119,035 chilogrammi, è stato rinvenuto occultato all’interno di 3 borsoni nascosti in un container, che trasportava caffè, proveniente da Santos (Brasile) e destinato al porto di Trieste. L’operazione è stata eseguita attraverso una serie di incroci documentali e successivi controlli anche a mezzo di sofisticate apparecchiature scanner. La cocaina sequestrata avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 24 milioni di euro. L’attività delle Fiamma Gialle, in sinergia con l’Agenzia delle Dogane, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale di Reggio Calabria, si inserisce nell’ambito della più generale intensificazione delle attività di controllo volte al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti nel porto di Gioia Tauro.

 

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