Voto di scambio politico-mafioso: chiesti 3 anni per senatore Aiello

Tre anni di reclusione a carico del senatore del Nuovo Centrodestra, Piero Aiello: è questa la richiesta formulata dal pubblico ministero Elio Romano al giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, nell'ambito del processo che si sta celebrando con rito abbreviato a seguito dell'operazione denominata "Perseo". Imputato per il reato di voto di scambio, l'ex assessore regionale è difeso dall'avvocato Nunzio Raimondi il quale ha sollecitato che il suo assistito sia assolto perché il fatto non sussiste.  La prossima udienza è fissata per il prossimo 26 ottobre. I magistrati del Tribunale della Libertà del capoluogo hanno respinto in due diverse circostanze l'istanza avente ad oggetto un provvedimento restrittivo nei confronti di Aiello. Sulla base di quanto ricostruito dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, l'attuale senatore durante la campagna elettorale delle Regionali di cinque anni addietro, a cui partecipò con la lista del PdL, si sarebbe rivolto a Giuseppe Giampà e Saverio Cappello, presunti esponenti di spicco del clan lametino Giampà, al fine di raccogliere preferenze. 

Voto di scambio, indagini per sindaco, vicesindaco e assessore di Marano Marchesato

Comune di Marano Marchesato nel caos. Il sindaco Eduardo Vivacqua, il suo vice Giuseppe Belmonte e l’assessore Domenico Carbone sono finiti sotto la lente d’ingrandimento della Dda di Catanzaro: l’accusa è di voto di scambio aggravato dal metodo mafioso e tentata estorsione in concorso. Indagati anche sei presunti esponenti del clan Rango-Zingari. Si tratta di Antonio Intrieri (52 anni), Domenico Mignolo (28 anni), Francesco Vivacqua (29 anni), Alberto Ruffolo (26 anni) - già detenuti - Alberto Novello (23 anni ) e Sharon Intrieri (22 anni). A far scattare le indagini dei carabinieri sono stati gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali avvenuti il 7 maggio dello scorso anno. A provvedere alla notifica degli avvisi di garanzia sono stati i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza che hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni. 

 

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