Elogio del populista
- Written by Ulderico Nisticò
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Sono populista…più esattamente, nazionalpopolare. Io sono populista perché sono contento della Brexit; non credo all’ONU, alla NATO, all’Europa e ai burocrati; al buonismo e mondialismo; non credo che l’istruzione migliori la moralità, e spesso è il contrario; non credo all’uguaglianza nemmeno tra due stuzzicadenti fatti a macchina, figuratevi tra due persone; e se mi capita di “dialogare”, sono cortese ed educato, ma parto dall’idea che il mio interlocutore ha torto (ha, non ho scritto abbia). Eccetera, e qualunque cosa vi venga a mente della cultura liberale, liberal e democratica, io la penso al contrario. Anche come stile di vita, sono populista: vesto malissimo e detesto la cravatta; partecipo volentieri a ogni festino di paese con tarantelle e zeppole, queste mangiando quelle ballando sgraziatamente; parlo bene il dialetto; e, dopo decenni e ora che sono in pensione, quando sento “Professore”, mi giro a cercare con chi stanno parlando. Eccetera. Ah, dimenticavo che sono un modernista reazionario. E sui “migranti”, sapete come la penso? Che dobbiamo aiutarli, ma a casa loro e non qui a chiedere l’elemosina ai parcheggi; e non qui, perché sono nato cattolico e non voglio morire islamista o buddista o seguace di Manitù. Orrore! Secondo i giornalisti di Repubblica e Saviano, io dovrei essere uno con a stento la Quinta elementare, e non leggo un libro da mezzo secolo; e non solo sono culturalmente ignorante, ma anche moralmente pedofilo, considerato che, nonostante l’età, mi destano interesse le ragazze di sedici anni. È l’età del consenso secondo gli Italiani, no? Ciò vuol dire che io, orrore, non ho la mentalità amerikana, però so che Giulietta ne contava quattordici ancora da compiere. Secondo loro, Romeo non finiva tragicamente morto ma in galera per rapporti, sia pure coniugali, con minorenne; e anche Giulietta, in quanto era minorenne anche l’innamorato. Boccassini, dove sei? Infine, quando sento dire che il sindaco X è stato minacciato dalla mafia, sapete qual è il mio sogno? Una bella inchiesta ai sensi dell’art. 685 CP: Procurato allarme. Sai le risate! Io sono dunque, a parte l’inscizia e insipienza, un lazzarone come nel 1798, un brigante come nel 1799, nel 1806, nel 1860; un potenziale assassino di massa; uno da rieducare. Pensate, un reazionario e antidemocratico! Uno che non è contento dell’euro che vale 1936,27, quasi duemila lire; e voleva, se mai, che con euro 01 si comprassero due cose da ex mille lire, non mezza come invece fu! Peggio, uno cui sta benissimo la deflazione, cioè i prezzi bassi, mentre Draghi, folle monetarista, desidera tornare ai bei tempi di Ciampi e Andreotti con l’inflazione alle stelle e tutti finti ricconi. Sono davvero un rozzo capraio, uno che è rimasto a pecus / pecunia. Già, gli intellettuali mica lo sanno che sono in ottima compagnia di un mare di antidemocratici e antilluministi: il suddetto Platone, e Senofonte, Tommaso d’Aquino, il Vico, Hegel, Nietzsche… Ma loro che fanno? Pigliano Nietzsche che parla di “superuomo” e gli impataccano l’ipocrita “oltreuomo” e lo iscrivono al cattocomunismo buonista e socialdemocratico. Sono ignoranti, o sono magliari? O gliel’hanno mai detto che, secondo Platone, uno schiavo ci nasce, e peggio per lui? Reazionario, questo Aristocle, detto per le spalle larghe Platone! Anche Aristotele la pensa così, ma per più volgari ragioni biologiche e politiche, senza scomodare l’Iperuranio. Come le so, queste cose, io che ho fatto la Quinta elementare? Eh, mistero di noi ignoranti e reazionari.
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