Serra: Rosi il tempo è scaduto

SERRA SAN BRUNO - La matassa, si sa, è difficile da dipanare. Il groviglio dei veti incrociati e le rivendicazioni personali di alcuni membri della guarnigione azzurra, il cui traguardo è una poltrona, stanno impantanando il sindaco Bruno Rosi. Ma nella palude c’è piombata anche l’intera cittadina che da mesi, ormai, aspetta un nuovo esecutivo e sconta la cattiva salute di una maggioranza che non riesce ad uscire dall’empasse. Se da un lato, infatti, il sindaco ostenta fiducia nella ricomposizione del governo cittadino, dall’altro il tempo stringe la borsa e la necessità di dare una svolta all’ultimo anno di amministrazione prima della tornata elettorale è quanto mai indispensabile. In ballo non c’è soltanto l’attività amministrativa, ma anche la ricandidatura di Rosi. Il primo cittadino non fa mistero di voler essere ricandidato ma nel contempo sarebbe pronto a farsi da parte qualora non dovesse portare a termine alcuni degli obiettivi che si è prefissato. Quali? La fine della sospensione del taglio dei lotti boschivi che dovrebbe portare nelle casse comunali una boccata d’ossigeno e la soluzione del problema dell’acqua. Questi, dunque, i punti sui quali Rosi ha intenzione di giocarsi il suo futuro amministrativo. Ma, come si suol dire, ha fatto i conti senza l’oste. Cioè non ha fatto i conti con la scelta dei membri dell’esecutivo cittadino che dovrebbero affiancarlo in quella che si presenta come una lotta contro il tempo. Mai, così come in questo frangente, il sindaco, ha bisogno di uomini all’altezza della situazione. Come diceva Eduardo De Filippo: «Il presepio è bello ma i pastori non sono buoni». L’Avvento è finito ed ora è tempo di cambiarli.

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